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Tutto iniziò quella sera - parte 2


di Membro VIP di Annunci69.it Sweetguy2000
10.05.2025    |    2.885    |    7 9.9
"La sua lingua e le sue mani iniziarono a farmi toccare il cielo con un dito e io mi stavo bagnando sotto come una donna farebbe..."
Ero sconvolta e mi vergognavo tantissimo.
Mi rivestii e raggiunsi Luigi in macchina. Mi aspettò senza dire nulla.
Salì in auto e in silenzio mi portò a casa. Almeno era da solo. Probabilmente aveva lasciato sua moglie Luisa e la mia compagna a casa prima di tornare a prendermi.
Non potevo guardarlo. Mi vergognavo troppo. L’alcol bevuto ancora mi rendeva brilla ma l’aria oramai fresca di quell’inizio d’autunno mi diede un colpo di sveglia.
E poi quell’imbarazzo verso il mio mentore mi fece andare il sangue al cuore che pompava più veloce che mai.
Però.
Però la strada che stavamo percorrendo non era quella per casa. Eravamo ancora in piena campagna e tutto era buio attorno a noi. O ero talmente brilla da non avere la percezione corretta del tempo e del percorso?
Mi feci forza e mi girai intimorita verso di lui.
Era una sfinge. Il suo viso non sembrava emanare emozioni. E a quel punto lo vidi.
La sua mano sinistra si stava accarezzando il pacco che gli stava esplodendo dai pantaloni.
“Come ti senti?” Mi disse incrociando il mio sguardo.
“Stanca … stanco volevo dire” risposi.
“Con me puoi usare il femminile, non ti scusare. Non sembri tu ora. Sei veramente una donna. Quando ti ho vista prima non potevo crederci. E sei bellissima”
“Ma che stai dicendo? Non ti capisco”
“Sei bellissima e così vestita mi piaci molto sai? Ti ho visto che ti sei già data da fare con Thomas. Non ti devi nascondere o vergognare con me”.
Rimasi in silenzio. Non sapevo che rispondere e il mio imbarazzo era troppo forte.
“Ti andrebbe di toccarmelo mentre guido?” E se lo tirò fuori dal pantalone. Era più corto del pisello del teutonico però molto cicciotto. La cappella era enorme e grossa.
A quella vista la mia eccitazione risalì ed iniziai a toccarglielo. Mentre lui guidava io iniziai a masturbarglielo. Poi decisi di assaggiarlo. E mi piegai per prenderlo in bocca.
Con stupore scoprii che la mia bocca era ben più piccola della sua cappella e dovetti aprirla più che potevo per poterla prendere tutta.
“Fermati, aspetta, se no vengo”, ma non poté terminare la frase che stava già esplodendo sulla mia mano.
Fermò la macchina su una piazzetta di sosta in mezzo al nulla. “Scusami. Ero troppo eccitato da te e da questa situazione”, mi disse.
“Non ti preoccupare, almeno non mi vergogno più come prima”, risposi sorridendo.
Si pulì velocemente e io ritornai al mio posto da brava.
Ma a quel punto vidi Luigi che si tolse la cintura e si gettò su di me. Iniziò a baciarmi appassionatamente. Mi abbassò il body e iniziò a succhiarmi i capezzoli. La sua lingua e le sue mani iniziarono a farmi toccare il cielo con un dito e io mi stavo bagnando sotto come una donna farebbe.
“Ho scoperto un tuo punto erogeno, eh?” Mi disse ridendo e tornando con la bocca sui miei seni.
Intanto mi tolse le mutandine e iniziò a infilarmi un dito dentro.
Stava capendo che ero molto eccitata e con stupore mi resi conto che lui era già di nuovo duro!
Si fermò. Si sistemò meglio sul sedile: “Vieni sopra di me!” Mi disse e io, persa da un vortice di ormoni, mi tolsi la cintura e iniziai a sedermi sul suo sedile come mi chiese lui.
Era grosso ma ero così eccitata che piano piano riuscimmo a farlo entrare. Eravamo l’uno nell’altra. Il suo sudore era inebriante per me. Il pelo brizzolato del suo petto era oro. La sua testa calva era pura eccitazione, un ricordo del suo membro che dentro di me continuava intanto ad allargarmi.
E io salivo e continuavo a mettermelo dentro.
Poi mi fermò. Mi fece uscire dalla macchina. Uscì anche lui con il suo membro duro e con la cappella in fiamme. Si tolse i pantaloni. Mi aprì la portiera dietro. “Mettiti a pecora. Voglio godermi il tuo culone”, mi disse.
Lui in piedi con la portiera aperta ed io sul sedile di dietro, iniziò a spingermelo dentro. Ero apertissima e godevo come mai prima d’ora.
Venimmo assieme urlando di piacere in quella strada buia e deserta.
Ci rivistemmo e prima di ripartire mi disse: “Sei bellissima! Sarai ancora mia? Mi vorrai ancora? Mi piaci troppo. Farò tutto quello che vuoi.”
Imbarazzata risposi annuendo.
“Ti devo portare a fare però shopping, vuoi?”
I suoi occhi mi bramavano ancora.
E dentro di me pensai: “Che cosa sto combinando?”

Il seguito è un’altra storia.
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