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La ragazza con l'orecchino di perla - Capitolo 9


di Bellastronza69
06.01.2022    |    2.433    |    3 9.8
"” Le sussurrai all’orecchio e lei mi strinse forte la vita ed iniziò a piangere a dirotto..."
“Ciao” disse la donna davanti a me guardando fissa Mallory.
I suoi occhi divennero lucidi e non appena li strabuzzò, le lacrime percorsero il suo viso solcato dalle rughe.
La mamma di Mallory fece un passo verso di noi. 
Mallory indietreggiò spaventata, tentando con molta difficoltà di mantenere l’equilibrio sui tacchi ed evitando accuratamente di scivolare sulle schegge del bicchiere appena frantumato.

“Stammi lontana” urlò Mallory.
“Josh…sta tranquillo. Volevo…” iniziò sua madre.
“NON SONO JOSH! SONO MALLORY!” Mallory urlò con ancora più foga.
Le vene del collo divennero più evidenti e la sua voce, che con me era sempre stata leggera e gentile, divenne pesante e roca.
Come se un mostro stesse uscendo dal suo ventre.
“Sì, Mallory. Sì.” Si corresse sua madre. “Io…io volevo solo vederti, tesoro.”
“Mi hai vista, ora vattene” continuò Mallory con le lacrime che non si fermavano.
“Mallory ti prego, fammi parlare.” Disse.
“Parlare? Mamma dieci anni! DIECI ANNI!” Urlò Mallory.
Io mi iniziai a sentire come quando da bambino andavi a casa di un tuo amico e i suoi genitori iniziavano a litigare tra loro.
“Tu mi hai rinnegata! Hai scelto la mamma di un tuo amico e te ne sei andata! Mi hai abbandonata! Sola! Avevo già perso tuo padre e te ne sei andata!” Anche sua madre iniziò ad alzare la voce.
“Sophia, per favore, calmati” la interruppe Martha.
“No Martha! Deve capire! Lei mi ha sempre vista come un mostro e tu eri invece l’angelo che l’ha salvata! Ma lei se n’è andata come una bambina capricciosa!” Disse severa la mamma di Mallory a Martha Jones, mentre quest’ultima la prendeva per mano.
“Bambina capricciosa? Mamma tu mi hai preso a schiaffi! Le hai gettato della spazzatura sulla testa! Alla persona che ora tieni per mano! Ma quanto schifo fai! Pensavi solo a te stessa! Ho vissuto l’inferno da quando papà è morto. Tutti mi prendevano in giro! Tutti! E una volta che ho messo degli stivali, perché dovevo sembrare più grosso, tu pensavi che io fossi gay! Beh, indovina un po’? Lo sono. E mi piace pure. E sai una cosa mamma? Sono felice! E qualcuno mi ama ed io amo lei!” Urlò.
L’ultima frase mi fece raggelare le gambe e iniziò a farmi battere fortissimo il cuore nel petto. 
Era il mio primo ti amo.
“Mallory, tesoro.” Le dissi. “Calma.” E l’abbracciai.
“Ti amo anche io.” Le sussurrai all’orecchio e lei mi strinse forte la vita ed iniziò a piangere a dirotto.
“Siete bellissime.” Disse la mamma di Mallory.
Feci sedere Mallory sul divano.
“Martha, per favore, le daresti dell’acqua?”
Martha corse in cucina.
“Sophia, salve. Io sono Paola, sono la ragazza di sua figlia.” Mi presentai.
“La ringrazio per il complimento di prima” continuai “Però vede cosa ha fatto a sua figlia? Mallory è la persona che più mi ha reso felice da quando sono qui. Anzi, le dirò di più. Mallory è l’unica persona che mi abbia davvero reso felice in tutta la mia vita. Non posso vederla così, disperata. Era così felice quando ha indossato quel vestito a casa mia, non vedeva l’ora di venire qui. Lei le ha rovinato la serata e sua figlia è in lacrime. La prego, vada via.” Conclusi.

“Paola. Sembri una ragazza a posto. Spero che mia figlia sia felice con te.” Disse.
Notai che iniziava a parlare di Mallory al femminile e non come Josh.
Notai uno sguardo d’intesa tra Sophia e Martha.
Sophia si allontanò ed uscì dalla stanza salutandoci.

Martha si avvicinò a Mallory. Posò la sua mano su quella di Mallory che la guardò.
Mallory aprì bocca e le disse sussurrando: “Mamma, perché? Perché l’hai fatta venire qui?”

“Mallory, piccola mia. Sono successe tante cose in questi giorni. Questa casa è nuova, tu lo sai. Io e Henry ci siamo trasferiti di recente qui a Chelsea. Qualche settimana fa ero vicino alla fermata del pullman per andare in centro e ho visto tua mamma. Stava entrando in un Tesco. Ho deciso di seguirla e le sono stata a debita distanza mentre faceva la spesa. Ho messo anche gli occhiali da sole, per evitare di essere riconosciuta. Quando ha pagato ed è uscita ho aspettato circa venti minuti prima di uscire dal negozio. Lei era esattamente accanto alla porta scorrevole, ad aspettarmi. “Cosa vuoi da me? Non ho altri figli”. Ha detto. Io le ho detto che volevo parlarle e le ho lasciato l’indirizzo di casa mia. Ciò che so è che il giorno dopo era qui. Ci siamo sedute davanti ad una tazza di thé e le ho raccontato della bellissima donna che sei diventata negli ultimi dieci anni.
Le vedevo gli occhi riempirsi di lacrime. 
Tesoro, per lei è difficile, davvero. 
Non avrebbe voluto incontrarti, lei sa di averti fatto tanto male. Però il thé a pomeriggio è diventata un’abitudine. Ci siamo viste da quel giorno, ogni giorno, puntuali. Parlavamo. Di te, di Henry, di noi, degli uomini della nostra vita. Le bastava sapere finalmente che vivevi la tua vita. Io le raccontavo cosa facessi per vivere, degli amici con cui uscivi, del fatto che fossi la ragazza responsabile tra le tue amiche. Lei era sempre più orgogliosa. Poi è arrivata Paola e mi hai scritto del vestito. Tua madre era con me in quel momento. 
È scoppiata a piangere. Avrebbe voluto vederti ed essere felice per te. In realtà lei lo era già, il suo cuore scoppiava di gioia per te. Ma era distrutta perché non avrebbe mai potuto vederti. Tesoro, penso sia arrivato il momento giusto. Tu hai fatto una cosa incredibile tredici anni fa. Hai fatto tornare in vita mia figlia.
Adesso devi fare lo stesso anche con lei. Non ti sta chiedendo di smettere di essere Mallory. Questa è la tua vita, la tua bellissima vita. Ti sta chiedendo di esserne parte.”

Mallory pianse ancora. Si alzò e corse verso la porta. Trovavo incredibile il fatto che adesso fosse in perfetto equilibrio sui tacchi a spillo.
Arrivò alla porta, la aprì. Sulle scale dell’ingresso trovò sua mamma, con la testa tra le gambe, che piangeva a dirotto.
“Mamma”
Sophia si girò, la guardò, sorrise e le gettò le braccia al collo.
“Mamma per favore, andiamo.” Ed entrarono.

Nel frattempo io aiutai Martha a raccogliere i cocci.
“Sai, Mallory non mi aveva detto avessi tutte queste tettone” disse scherzando.
Io risi. “Non mi vedevo bene allo specchio. Ho preso delle protesi per vedermi meglio allo specchio prima ancora di conoscere Mallory e ho oggi ho deciso di sorprenderla.”
“Ti stanno davvero bene. Vorrei davvero vedertele.” Mi disse.
“Martha! Ci stai provando con me?” Le dissi scherzando.
“E perché no? Ti svelo un segreto. Mallory aveva già delle idee piccanti per stasera. Io ho preferito provare a farla riappacificare.” Disse.
“Farò finta di crederci.” Le dissi sorridendo.
Lei prese il suo cellulare, aprì la chat con Mallory e mi fece leggere un messaggio delle due e trenta. L’ha mandato subito dopo essere andata via da casa.
Diceva: “Ho fatto l’amore per la prima volta. Non vedo l’ora di farti vedere che gran cazzo ha. Ti piacerà da morire!”
“Ah. Cazzo. Beh, se la metti così, siediti.” Le dissi. “Hai un biglietto in prima fila per vedere la fidanzata di tua figlia.”, e dopo aver detto queste parole sfilai il mio vestito.
Rimasi in intimo e ripresi a raccogliere i cocci, facendo attenzione a mostrare bene il mio culo a Martha.
“Qualcosa devi toglierla. Scegli tu. Perizoma o reggiseno?” Mi disse.
Tolsi il perizoma e rimasi con il cazzo barzotto di fuori.
“Aspetta due secondi.” Disse mentre prendeva il cellulare che avevo lasciato sul tavolo. Aprì la fotocamera e alzò il braccio. Mi baciò con la lingua e scattò la foto.
“E questa la mandiamo a Mallory e Sophia, così si muovono.” Disse.
Io risi. Poi pensai meglio a ciò che aveva detto. 
“Cosa? Sophia?” Dissi.

Martha sogghignò.
Nel frattempo Sophia e Mallory rientrarono. Appena sentii i tacchi corsi a recuperare il perizoma, provai ad infilarlo goffamente, mentre le tette mi ballonzolavano davanti. Non feci in tempo ad infilare il vestito che Mallory mi schernì: “Ehi, già mi tradisci? Con mia madre?”.
Io ero completamente paonazzo. Lei venne verso di me e mi baciò.
“Sto scherzando, lo so. Gliel’ho chiesto io di farlo. Adesso magari non è il caso, forse per la prossima cena.” Disse Mallory.
“No tesoro” disse Sophia. “L’ultima volta ho reagito male. Voi divertitevi. Io vi aspetto sul divano. Poi Martha mi ha raccontato che ormai non vieni più a cena tutti i giorni. Chissà quando ti ricapiterà questa occasione.”

Mallory sorrise. Sganciò i bottoni dai lati del vestito che ora era completamente aperto.
“Mamma, scusami per quello che vedrai.” Disse Mallory.
Sfilò il vestito e rimase completamente nuda. Addosso aveva solo i tacchi. Mi soffermai sul suo culo perfetto con lo sguardo e notai che qualcosa le fuoriusciva dall’ano.
“Mallory? Hai un plug?”
“Ops” rispose lei. “Beh, non proprio”.
Dal culo sfilò lentamente un cazzo di circa trenta centimetri ma sottile di diametro. Lo poggiò sul tavolo.
“Tesoro, sei davvero una puttanella.” disse Martha.
“Ho imparato tutto da mia madre” disse sorridendo Mallory.
“Quale delle due?” Disse seria Sophia.
“Mamma, non intendevo offenderti! Parlavo di Ma…ma?” Disse Mallory.
Girai la testa e capì perché Mallory si fosse bloccata.
Sua madre, quella che l’aveva cacciata di casa, davanti a tutti aveva messo in bocca il dildo che sua figlia si era appena sfilata dal culo.
Oltre venti centimetri entrarono nella sua bocca.
Alzò lo sguardo e la testa verso il soffitto.
Senza nemmeno guardare si sfilò la cinta, aprì la gonna e la fece cascare lungo le gambe. La camicia era più lunga di quanto pensassimo inizialmente ed era contenuta all’interno dei collant che Sophia indossava. Sbottonò la camicia e la sfilò del tutto e così vedemmo che era senza reggiseno.
Io e Mallory eravamo sbigottite.
Davanti a noi c’era sua madre, con un dildo in bocca con addosso solo parigine, collant e tacchi.
Sfilò il dildo dalla bocca e prese un respiro profondo.

“Sai, tesoro. Martha mi ha raccontato cosa successe la prima notte. Mi ha raccontato anche che non hai avuto altre donne. E soprattutto mi ha detto cosa avessi tra le gambe. Che ne dici? Ti va?” Disse Sophia, con lo sguardo più arrapato che abbia mai visto in una donna.
Si avvicinò a passi lenti verso Mallory che nel frattempo mostrava il suo pene eretto più di quanto avesse fatto in due giorni con me. Era veramente enorme, imponente, gigantesco.

Sophia arrivò vicino Mallory, la abbracciò e le diede un bacio appassionato mettendole la lingua in gola.
Poi si piegò sui tacchi. Arrivò davanti al cazzo di sua figlia.
Lo prese in bocca.
Così la notte più incredibile della mia vita ebbe inizio.
C’era solo un piccolo, trascurabile problema.
Erano solo le 10.30.
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