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Un giorno di lucida follia - parte 2


di Bellastronza69
07.11.2022    |    2.812    |    4 9.0
"Grazie a dio é un push up, almeno mi da una parvenza di forme..."
Vienna mi accoglie con una pioggia incessante.
Io ho dimenticato l’ombrello a casa e l’orario non é a mio favore, ma grazie a dio il mio albergo é a soli cinque minuti dalla stazione.
Scelgo di bagnarmi e mi avventuro sotto la pioggia.
Il cuore inizia a battermi nel petto, sento che finalmente avrò uno spazio mio e solo mio.
Arrivo in albergo e una ragazza di poco più di diciott’anni mi sorride all’ingresso.
Mi chiede di fare il check in e le do i miei documenti.
Dopo pochi minuti mi porge la chiave della stanza e un carinissimo depliant dell’hotel con tutte le informazioni di base, come password del WiFi, numero per il servizio in camera e cose da fare nelle vicinanze.

La temperatura dell’hotel é decisamente piacevole, rispetto al freddo della sera viennese e, complice l’eccitazione, inizio a sudare.
Arrivo in camera, apro lentamente la porta e lascio la valigia e lo zaino per terra. Vado in bagno e, dopo aver approfittato della tazza dopo tante ore di viaggio, procedo a pulirmi per bene.
Prendo il sapone e cospargo la mia mano, lavo per bene il mio cazzo, moscio, poi pulisco la zona inguinale.
Infine, spendo qualche minuto attorno l’ano e, con un dito ancora ben insaponato, entro delicatamente.
Continuo finché l’acqua non é pulita, poi interrompo il getto d’acqua.
Mi asciugo con un asciugamano di quelli forniti dall’albergo e tiro su prima il perizoma, poi i collant.

Mi accarezzo la coscia. Ammetto che é stata una scelta utile, oltre che eccitante, visto che mi hanno tenuto caldo nel breve tragitto dalla stazione all’hotel.
Lascio a terra i miei jeans, mi dirigo verso la valigia.
La apro e tiro fuori tutta la roba che ho comprato e la dispongo con cura sul letto.
Il pacchetto di Yamamay lo lascio chiuso sulla scrivania, a quello voglio dedicare il giusto tempo.
Indosso il reggiseno di H&M. Mi accorgo con facilità che la taglia che ho scelto era decisamente inadatta al mio fisico, visto che non riesco a chiudere il gancetto.
Con molta fatica, finalmente avvicino le due estremità e sistemo le coppe sul mio petto, o meglio, sul mio seno.
Grazie a dio é un push up, almeno mi da una parvenza di forme.
La mia prima scelta é il vestitino.
Lo indosso con difficoltà, commettendo l’errore di infilare l’abito partendo dal basso. Provo a farlo scorrere, si blocca sulla vita.
Con molta fatica e con un po’ di olio di gomito, mi entra.
Ho sentito qualche strappo, ma probabilmente é solo qualche cucitura che ha ceduto.
Sono contento di essere riuscito ad entrare comunque in una M, però non é stata per niente un’impresa facile.

Vorrei eccitarmi come il primo momento, ma proprio non riesco. 
Il mio pisello é moscio, sembra non essere in grado di avere un’erezione.
Inizio a toccarmi da sopra il collant e il mio cazzo prova debolmente ad indurirsi.
Mi masturbo con maggior foga, finché non vengo nelle mutande.
Mi fermo pochi secondi a riprendere fiato.
Sento il mio umore bagnare il pizzo del perizoma rosso e lo sento poi passare attraverso il collant coprente.
Tolgo tutto.

Mi vado a fare la prima doccia, togliendomi di dosso sia il sudore della giornata sia i miei umori, poi torno sul letto e indosso il body in pizzo.
Grazie a dio questo entra senza difficoltà. La parte di dietro mi spacca in due le chiappe. 
Indosso la parrucca.
Guardandomi da dietro, ho davvero un bel sedere.
Mi inginocchio, fino a toccare il pavimento con lo scroto, o meglio, con la parte di body che lo copre. Prendo le autoreggenti comprate da H&M e la gonna pagata decisamente poco.
Niente, la gonna é troppo stretta, nemmeno sale. 
La mia scelta ricade quindi sulla gonna di pelle e sul maglioncino stile Velma di Scooby Doo.
Il maglioncino entra e, se non fosse per i peli sul corpo, potrei quasi passare per una donna che si allena parecchio.
La gonna si chiude, ma la zip non si alza.
Penso allora al trucco che ho visto fare molte volte a mia madre.
Mi distendo sul letto e, tac. La zip si alza completamente.
Tiro fuori i tacchi.
Ho un po’ di paura, temo che anche quello sia stato uno spreco di soldi.
Li indosso. Sento un po’ di dolore al mignolo ma stento a crederci. Entrano perfettamente. Allaccio la cavigliera. Mi alzo in piedi, non mi sento nemmeno io.
Mi piego a pecora, tenendo le ginocchia chiuse, rimango con la faccia a contatto con il materasso.
Prendo la spazzola, inizio a leccarla lentamente.
Apro il lubrificante e mi riempio la mano. Simulo una sega con il manico della spazzola finché non é ben lubrificata e poi provo a infilarla dietro.
Faccio molta fatica.
Sgancio i gancetti del body, mi metto stesa gambe all’aria. Sento l’ano che si dilata pian piano. Provo ad inserire nuovamente la spazzola e con un po’ di fatica entra. Inizio a muoverla piano, dentro e poi fuori mentre, con la mano ancora sporca di lubrificante, inizio a segarmi.

Mi aspettavo una sensazione più intensa, invece ciò che provo è piacevole, sì, ma non stimolante.
Lascio perdere il mio pisello e inizio a muovere la spazzola dentro e fuori, facendo attenzione a non farmi male.
Il pene è ancora debolmente eretto.
Decido di girarmi e poggiarmi sulle ginocchia, stringendo con le natiche la spazzola.
Prendo fiato e mi siedo completamente.
Di botto, la spazzola penetra fino alla base con le setole.

Ecco la sensazione che cercavo.
Una specie di impeto mi pervade, un brivido mi corre lungo la schiena, il pene diventa enorme e duro.
Da essere barzotto, diventa completamente eretto e scappellato.
Indosso un preservativo ed inizio, verso del lubrificante e riprendo a segarmi e a muovere i fianchi come la puttana che sto diventando.
Continuo così per dieci minuti buoni, poi, finalmente vengo nel preservativo, riempiendo il serbatoio.

Stanca ma soddisfatta, mi lascio andare, mi stendo sul letto, tenendo la spazzola ancora ben piantata nel sedere e respiro a pieni polmoni.
Lentamente la sfilo, la porto vicino a me.
Sembra pulita, solo ovviamente ben umida di lubrificante.
Esco la lingua e inizio a pulirla, senza pensare a dove era stata pochi minuti prima.
Mi metto in piedi e vado a farmi una doccia, ancora vestita da donna.
Mi guardo allo specchio.
Il body con le coppe imbottite mi regala un bel seno, il maglione non evidenzia le spalle e la gonna stretta in vita accenna leggermente una clessidra.
Le décolleté infine, slanciano la mia figura.
Mai sarei avrei creduto di essere in grado di camminare su dei tacchi così alti, eppure ce la sto facendo.

Entro nel bagno.
Mi piego e slaccio le scarpe. 
Scendo dai tacchi ed abbasso la gonna.
Sono rimasta in body e autoreggenti.
Tolgo anche il body, rimango solo in autoreggenti con il pisello leggermente barzotto.
Inizio a far scorrere l’acqua.
Sfilo il preservativo, tengo il serbatoio con la punta delle dita della mano destra, piego leggermente la gamba sinistra, e, con il preservativo sopra la mia testa, inizio finalmente a bere il mio sperma.

Tiro fuori la lingua, la maggior parte finisce lì, un po’ cade sul pavimento del bagno, il resto sul mio volto e sul mio corpo.
È dolcissimo.
Porto il preservativo alla bocca.
Getto il preservativo nel cestino, avvicino le dita alla cappella e raccolgo ciò che è rimasto.
Porto poi le dita alla bocca e lecco avidamente.
Infine sfilo le autoreggenti, poggio la parrucca sul water e, ancora con un po’ di umori in bocca, entro sotto la doccia.
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