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Un simpatico diavoletto a cui non so dire di no


di angietrav
10.07.2017    |    13.207    |    7 9.2
"Mi libera, rilassata mi dedico a succhiare fino all’ultima goccia, e lecco lo sperma schiumoso..."
Sono le 18 e ricevo un sms: “vengo alle 19, fatti trovare pronta perché non ho molto tempo”. Chi scrive è Reda, un bel ragazzo di origini magrebine, campione di kickboxing. Reda è giovane (avrà circa 22 anni), allegro, simpatico, energetico, non alto (circa 1,7 m), bel fisico asciutto. Profuma di sapone e di doccia visto che, quando viene da me, è appena uscito dalla palestra. Non sono ancora a casa, sto tornando dal lavoro, ho poco tempo per prepararmi, peró a Reda non posso dire di no, ha un bellissimo cazzone di circa 5 cm di diametro per circa 18 di lunghezza. Con Reda ci vediamo quando vuole lui, circa due o tre volte per settimana e, per questo bel maschio, mi preparo a dovere.
Sempre pulita fuori e dentro (lunghi clisteri) al fine di essere accogliente e capiente. Depilata con cura e pelle vellutata: abbondante crema dappertutto. Per finire gel vaginale alla fragola dentro la mia figa-anale sempre vogliosa. Mi trucco facendo del mio meglio per essere femminile: evidenzio gli occhi con un contorno nero e sfumature nere su base beige chiaro; labbra carnose rosso corallo in tinta con le unghie di mani e piedi. Indosso un vestitino leggero leopardato (con spalline fini e cortissimo), sotto niente, autoreggenti beige trasparenti, parrucca a caschetto castano chiaro. Scarpe con piattaforma e 12 cm di tacco, rosse.
Con Reda è un incontro veloce, lui va sempre di fretta, mi usa a suo piacimento ed io, docile, sono ben contenta di accontentarlo affinché torni: per questo non dico mai di no ai suoi messaggi che arrivano all'ultimo momento. Fare l’amore con Reda sono momenti intensi che richiedono impegno da parte mia, e vi spiego perché.
Gioisco quando il mio giovane amante entra e, allegro e sorridente dice “ciao Angie, sempre bella sei! vieni che ho voglia”. Lo precedo sculettando in camera e mi siedo sull’angolo sinistro del letto, ansiosa per l’emozione. Lui mi si pianta davanti, ho il suo pube all’altezza del viso. Reda è in tuta da ginnastica, lo guardo un momento negli occhi, lui fa un sorrisetto malizioso, e tiro giù i pantaloni. Le mutande son abbondantemente riempite dal grosso arnese, la bestia si sta già svegliando. Carezzo leggermente, è già durissimo! Un mio ultimo eccitatissimo sguardo agli occhi del mio bel giovane, che ora si è fatto serio per l’eccitazione, e impaziente dice: “vieni, cosa aspetti”. Tiro giù le mutande e scatta fuori il bellissimo cazzone che profuma di maschio e bagno schiuma. Prendo con le mani i suoi glutei da dietro e me lo avvicino, chiudo gli occhi e sento la cappella toccare le mie labbra socchiuse. Reda comincia a muoversi, piano, però con impazienza. Io capisco, lo conosco, faccio quindi entrare la verga nella bocca, lentamente, senza aprire le labbra, che restano aderenti al membro: lo sento scorrere, mmm…. Lo assaporo, passo la lingua attorno alla cappella e lo faccio entrare ed uscire lentamente, pero solo fino a meta lunghezza, che sono già 10 cm. Ma Reda è impaziente, mi prende la testa e la spinge con forza: tutti i 18 cm del suo cazzone entrano nella mia gola profonda! Già conosco il giochetto, sono preparata, però non posso evitare all’inizio conati di vomito e lacrime. Mi piace da matti sentire il cazzone che entra ed il maschio che mi domina e gode. Sono seduta, cerco di stare eretta e col culo ben in fuori, le ginocchia unite ed il mio cazzetto nascosto sparisce, diventa il mio "clitoride". Mi sento femmina! Reda continua a scoparmi la bocca con sempre più veemenza. Si diverte a tenermi la testa premuta sul suo pube depilato con tutto il cazzo dentro finché non lo spingo via per respirare! Ad un certo punto dice, “Angie girati”. Mi alzo veloce e mi metto a pecorina sul letto, offrendo il culo e la figa-anale aperta e lubrificata al maschio focoso: adesso è il momento più difficile ed appagante. Tremo per l'eccitazione. Già so che mi sta per entrare dentro con forza, diretto fino in fondo, senza tanti preliminari, con tutti i suoi 18 cm. So che potrebbe far male sentire sbattere la cappella in fondo alla figa-anale. Ma mi piace così, mi piace essere la femmina servizievole, sempre pronta all’uso, e soprattutto mi piace soddisfare il maschio, sentirlo gemere dall’orgasmo che gli procura usarmi. Inalo veloce il popper, sono ancora più emozionata e caccio urletti come una gatta in calore. “Vieni tesoro” dico io, ma non c’è bisogno di dirglielo, abbocca il cazzo ed entra forte e rapido: uffff! Oooooh! Urlo di piacere, mi sculaccia: “non urlare troietta, sei uno scandalo!”. Mi prende forte con le mani alla vita, tirandomi a se, e mi sbatte veloce impedendo di allontanarmi. Ogni colpo è un godimento intenso, le sue botte son sempre più veloci finché non esce rapido, così come era entrato: “vieni Angie!” Mi giro veloce, mi risiedo sul letto, e lui subito me lo mette in bocca inondandomi di una enorme quantità di buonissimo seme. Che bellezza! Continuo lentamente, con le labbra ben serrate attorno al membro, a succhiare dal fondo verso la punta per far uscire le ultime gocce, però avendo cura di non toccare la cappella, è ancora sensibile e farebbe scappare il mio uomo. Invece io me lo voglio godere, questo cazzone in bocca, più che posso. Ma lui non mi concede molto tempo, è sazio. Lo tira fuori già bello pulito, si tira su le mutante, i pantaloni, e se ne va; lasciandomi seduta sul letto, frastornata ed ancora emozionata. “Grazie Angie, ci sentiamo, ciao”.
Queste sono le bellissime sensazioni che provo con Reda quando viene per ricevere i miei servizietti. Però c’è stata una volta che ha cambiato programma inaspettatamente. Lo stavo pompando come d’abitudine, seduta sul letto, e mi ha chiesto di guardarlo negli occhi. Ho alzato lo sguardo col suo cazzone piantato in bocca, e immagino gli sarò apparsa sottomessa e puttana da usare a piacere. Cosicché, eccitato, mi ha guardata con un’aria più sarcastica del solito e, con un brillìo da diavoletto negli occhi, mi ha detto “Angie, oggi facciamo una cosa diversa, vieni bella, vieni, toglimi i pantaloni”. Obbediente, gli sfilo i pantaloni e le mutande, lui si è già tolto le scarpe. Rimane solo con una maglietta e si siede sul bordo del letto, sdraiandosi sulle spalle, mentre le ginocchia restano fuori ed i piedi poggiati per terra. Apre le gambe mostrando il suo bel cazzone arrogante ed invitante. “Mettiti in ginocchio qui, davanti a me, fra le gambe” ordina.
Mi posiziono, e lui, senza dire nulla, mi abbraccia con le gambe. I suoi polpacci si incrociano dietro le mie spalle, cosicché con i piedi può spingermi e comandarmi come vuole. “Prendilo in bocca”; lo guardo un’ultima volta prima di immergermi facendo entrare il cazzone lentamente. Nemmeno il tempo di pensare, e lui mi prende la testa e me la spinge giù facendo entrare fino in fondo tutti i suoi centimetri di cazzo, le cosce adesso si stringono attorno alla mia testa. Non posso liberarmi e lui dà il ritmo spingendomi giù. Respiro a fatica, immagino le lacrime nere di rimmel che cadono per i conati ed il mio trucco disfatto. Reda però è felice ed è sempre più violento senza alcun riguardo per me. Mi usa ed io mi lascio usare, contenta di soddisfarlo. Ogni tanto si ricorda, mi fa prendere qualche secondo d'aria lasciandomi sollevare la testa, io non ho il coraggio di guardarlo, faccio uscire il cazzone durissimo e beata lo guardo, lucido e gocciolante della mia saliva. Ma faccio appena in tempo a respirare e la mano di Reda mi rispinge giù senza dire niente: egoista! solo pensa per se. Si diverte il maschio a guardarmi col trucco distrutto, la bocca aperta mentre cerco di respirare ed il cazzone che mi penetra. Adesso però, sempre tenendomi la testa con tutto il cazzo dentro, è lui che si muove: mi sta letteralmente scopando la bocca, sempre più veloce e violento. Il suo pube colpisce la mia bocca, mi cola abbondante saliva assieme a lacrime, lui è tutto bagnato. Non so più che fare, respiro a fatica, sono letteralmente presa tra le sue gambe e mani, e lui mi scopa la bocca sempre più eccitato. Eccolo, che geme “oh Angie!”: inonda la bocca col caldo seme, però io ho il cazzo fino in fondo alla gola, non posso deglutire e lo sperma diventa schiuma in bocca e ricade sul suo pube. Continua un po’ così, io aspetto che si calmi. Mi libera, rilassata mi dedico a succhiare fino all’ultima goccia, e lecco lo sperma schiumoso. “Puliscimi”, “certo tesoro, con piacere”: servizievole lecco e succhio con attenzione, ansimante per l'eccitazione. Lo lecco attorno al pube, all’inguine e giù fino al culo, leccando via l’ultimo sperma e poi con la carta asciugo tutto. Mi sento proprio l'amante maltrattata e servizievole che vuol fare contento il maschio egoista per paura di perderlo.
Come sempre si alza rapido, si riveste veloce, e se ne va. “Ciao Angie, alla prossima”. Io scappo in bagno. Non ho avuto il coraggio di guardarlo con tutto il trucco sfatto e la parrucca scomposta. “Ciao tesoro” gli urlo dal bagno. Reda non dice niente di più, avrei voluto che mi dicesse che sono stata brava, che gli è piaciuto. Ma so che sì, che gli è piaciuto. O meglio me ne renderò conto se tornerà ancora.
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