Angie al mercato della domenica

Nella città dove vivo da sola, la domenica, c’è un gran mercato all’aperto; si trova in una grande piazza e c’è di tutto. A me ovviamente interessano abbigliamento ed intimo femminile, scarpe, etc. I gestori delle bancarelle sono per lo più magrebini e mi eccita guardare le loro espressioni quando mi vedono acquistare cose femminili: a volte ne viene anche fuori una avventuretta, dipende da quanto femminile mi atteggio.
Vorrei andare al mercato “en femme” però ho timore. Non ho l’auto, vado con i mezzi pubblici (tram) e non si sa mai che incontri si fanno… Però non resisto a dare un tocco di femminilità al mio aspetto.
Quella domenica di fine primavera c’era un bel sole, mi sono preparata in modo da essere lì verso le 11. Ovviamente niente parrucca, ho capelli molto corti però con un taglio in un certo senso femminile, con la frangetta corta davanti. Mi raso con cura, metto un impercettibile strato di fondotinta, e solo un poco di rimmel sulle ciglia.
Mi vesto con un tanga ben stretto, sgambato ed elastico e lo tiro su perbene: i coglioni li faccio sparire all'interno dello scroto, il mio clitoride lo faccio a sparire indietro tra le gambe. Quindi pantaloni neri atttillati ed elasticizzati, tipo calzamaglia, senza tasche. Ai piedi dei mocassini neri con sotto gambaletti neri trasparenti.
Metto poi un corsetto grigio chiaro in modo che affina il giro di vita e lascia intravedere un poco di ... seno! Sopra un pull-over con scollo a V beige attillato; infine una giacca beige chiaro. Esco, cammino quattro isolati, prendo il tram. Sul tram percepisco l’espressione della gente che mi guarda, non succede niente di particolare e sono contenta. Per le 11 e 30 sono al mercato.
So già dove dirigermi. Prima di tutto al banchetto con biancheria femminile: è affollato di donnone che prendono mutandone per le loro stazze, sembra che l’unica che prende mini tanga colorati e sgambati, sono io; ormai ne ho una collezione infinita. Pago guardando negli occhi il giovane magrebino con un sorrisetto gentile, lui non mi fa molto caso. Passeggio, mi guardo intorno cercando vestiti leggeri, con spalline fini, corti o mediamente corti, oppure tubini elasticizzati, e vestaglie. Ne prendo una splendida rosso fuoco, con spalline imbottite e vari ricami ed adorni, lunga fino ai piedi, trasparente… una favola aprire la porta del mio appartamento lasciando intravedere che sotto ho poco o niente e sono pronta per …l’uso.
Quindi procedo al banchetto della lingerie ricamata, hanno sempre completini sexy: corsetto + perizoma + baby doll trasparente e leggerissima, anche questa volta non resisto e compro due completi uno rosso ed uno nero.
Di calze non c’è molta scelta e preferisco prenderle in settimana al grande magazzino dove ne hanno molti tipi (sempre prendo le autoreggenti) e di gran qualità: nelle calze sì ci spendo un capitale, così come nei cosmetici, creme e profumi.
Ma la mia preferita è una bancarella dove vendono biancheria, calzemaglie ed abitini super sexy di quelli che si trovano anche nei sexy shop, già confezionati in buste sigillate. Non me li posso provare, perciò devo chiedere al giovane venditore (un bel ragazzo magrebino) se pensa che va bene per me. Mi guarda, i suoi occhi neri mi fulminano: "… per te?! mmm... ". Questa volta ho scelto un tubino rosso retato ed un catsuit (una calzamaglia retata) nera con spalline fini e trasparente. Il catsuit ha solo una fessura sotto che dovrò aggiustare aprendola di più sul retro (visto che ho una figa ...anale). Il giovane mi consiglia, carezzandomi le spalle e scendendo giù, lentamente, sorridendo. Gentilmente tolgo la mano, ma con un bel sorrisone compiaciuto da parte mia. Lo pago e gli lascio nella mano un bigliettino col mio numero di telefono: "se vuoi vedere come mi stanno puoi passare nel pomeriggio, chiamami, ciao" e gli do un bacetto sulla gota. I suoi colleghi guardano: invidiosi, eccitati, con scherno? Non so. La situazione mi emoziona.
Sono ormai quasi le una. Passo a vedere le scarpe, non posso mai fare a meno di comprarne un paio, anche se di solito le compro nei grandi magazzini di scarpe; qui non c’è una gran scelta, però sempre trovo qualcosa. Questa volta prendo delle zeppe altissime con tacco da 12 cm grigio chiaro; vedo anche delle bellissime décolleté classiche con tacco a spillo da 10 cm rosse: prendo anche queste. Sempre compro un numero più piccolo del mio, cioè il 39 per essere sicura che non ciottoleranno.
Si è fatto tardi, chiamo un taxi per far prima. Non vedo l’ora di essere a casa, spogliarmi nuda, lavarmi dentro e fuori; lavare, asciugare e provare i nuovi acquisti; quindi prepararmi per ricevere i maschi nel pomeriggio.
Arrivata, mi metto all’opera, lavo e asciugo tutto velocemente, camminando nuda in cima alle nuove zeppe e poi anche alle décolleté rosse. Mi eccito a sentire il mio culo ballare libero in cima alle scarpe mentre vado su e giù per l’appartamento, toc, toc, toc, toc…..
Provo i mini tanga, i vestiti sexy che ho preso dal giovane arabo, mi eccito….. il telefono squilla. Mi ero scordata di lui: “posso venire a vedere come ti stanno le cose che hai comprato da me?”, “certo caro con piacere, se puoi verso le 4 pm …” e gli spiego come arrivare.
Fu così che passai il pomeriggio facendomi apprezzare dal bel giovane: il tubino retato, e poi il catsuit dove avevo già provveduto ad allungare l'apertura sul retro. Ci vuole un po’ di lavoro a indossarlo, ma sta benissimo con le scarpe rosse.
Il mio uomo è ben eccitato, lo servo a dovere leccandomelo e succhiandolo tutto, ha un bellissimo cazzone. La fessura è aperta al punto giusto e lui può penetrare il catsuit con me dentro a piacere suo e… mio. Quando se ne va è contento e mi fa i complimenti, non credeva che il catsuit mi sarebbe stato così bene.
Sono sola adesso, continuo eccitata a provare gli acquisti guardandomi allo specchio. Mi piaccio ed ho un bell’orgasmo sola soletta.