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Roger mi fa sentire femmina come nessuno


di angietrav
20.07.2017    |    12.620    |    9 9.5
"I suoi baci sono appassionati, sono emozionatissima, mi sento femmina come non mai..."
Un amico che mi fa sentire donna per la sua gentilezza e passionalità è Roger. Roger è anziano, forse più vicino ai 70 che ai 60, di bell’aspetto, sempre ben rasato, pulito e profumato ed elegante nel vestire. Un gentiluomo, pianista e cantante, si vede che ha “savoir faire” con le donne: il fatto di piacergli mi lusinga considerando il suo passato mondano di uomo di spettacolo.
Per lui mi preparo con molta attenzione, ho sempre paura di deluderlo; cerco di essere elegante però sexy al tempo stesso. Pulita (dentro e fuori), ben depilata, cremosa e profumata. Nel trucco curo soprattutto gli occhi, che abbiamo un bel contorno nero sfumato. Mi guardo allo specchio e mi eccito per la femminilità che vedo: quegli occhi da cerbiatta che mi guardano nemmeno sembrano i miei. Evidenzio le labbra con un filo scuro a marcare il contorno e metto un rossetto rosa: a Roger piace baciarmi a lungo e disfarrebbe tutto, quindi evito aloni di rosso. Mi vesto con un tubino nero, autoreggenti fumé nere e piattaforme nere da 12 cm. Sotto un tanga di pizzo nero, sgambato, alto sui fianchi, elastico che contiene il mio clitoride dormiente e costretto all’indietro tra le gambe, così sembra che non ci sia. Il tanga dietro è un filo che entra nel mezzo ai glutei definendoli.
Faccio attenzione alla cura delle mani, recentemente sono andata dalla estetista ed ho delle belle mani femminili, depilate anch’esse. Le unghie smaltate di rosso corallo, così come quelle dei piedi. Parrucca a caschetto castano chiaro. Al polso sinistro un braccialetto dorato, attorno al collo un collarino dorato anch'esso. Eccomi pronta per Roger, sperando di continuare a piacergli.
Sono circa le 10 di sera, suona il campanello, è lui. Apro, entra e subito mi dà un bacetto sulle labbra, mi guarda ed esclama “bellissima Angie, come sempre!”. Sorrido contenta, cammino lentamente verso la sala e ci sediamo sul divano, mentre lui poggia sul tavolinetto il vino bianco che ha portato. Vado in cucina e prendo due bicchieri. Cammino cercando di essere elegante nel portamento e femminile più che posso: testa e spalle erette, il culo un po’ in fuori, le ginocchia quasi si toccano davanti. Torno al divano, mi siedo accanto a lui, alla sua sinistra, avendo cura di mantenere le ginocchia ben unite e le gambe leggermente piegate sulla destra, verso il mio uomo. Profuma di buono e di tabacco, gran fumatore Roger. Fumiamo e beviamo.
Mi guarda negli occhi, mi prende le mani tra le sue e, carezzandomi, racconta della sua vita, mi dice cose gentili, io sorrido inebriata da tanta dolcezza ed anche lui si va eccitando. Le sue mani carezzano le mie braccia, salgono verso le spalle scoperte, mi carezza il collo e poi scende lentamente giù verso i seni. Il mio respiro si fa ansioso, tremo per l’emozione. Adesso carezza le mie gambe, le cosce, gustandosi il liscio della calza e quello della pelle quando la calza finisce. “Oh Roger, così mi fai venir voglia …” sussurro. Continuiamo a parlare, fumare e bere ancora un po’, poi comincio a carezzarlo, gli sussurro se vuole che lo aiuto a spogliarsi: “sì tesoro, fai pure … “. Comincio quindi dalla camicia, piano piano, un bottone alla volta, guardandolo negli occhi e carezzando il suo petto. Slaccio la cinta dei pantaloni, li sbottono, apro la cerniera, si alza, tiro giù i pantaloni e le mutande, si leva scarpe e calzini: resta nudo. Ha un fisico piacevole, glabro. Non posso fare a meno, seduta sul divano, di ammirarlo e carezzarlo. Tasto il petto, il ventre, poi scendo giù alle gambe e salgo al pube, depilato totalmente: qui mi fermo a baciare e succhiare dolcemente il cazzo ancora dormiente. Ma Roger mi prende le mani e mi fa alzare, mi abbraccia forte alla vita e mi bacia violento. E’ un abile linguista, la sua lingua si insinua nella mia bocca e succhia la mia lingua che sembra se la voglia mangiare. I suoi baci sono appassionati, sono emozionatissima, mi sento femmina come non mai. Roger continua slinguandomi le orecchie, scende giù sul collo: qualche morsetto, mi succhia il collo, ansimo e caccio urletti. Poi passa alle ascelle slinguandomi eccitatissimo. Scende giù ai seni, li scopre, succhia avido i capezzoli, li morde, prende i seni con le mani, li stringe e li tira, come se volesse strapparmeli. Un po’ fa male però io godo da matti! Gemo, ho la bocca socchiusa e la lingua rotea vogliosa di baciare e succhiare.
A questo punto lo prendo per mano, “vieni tesoro andiamo sul letto, sdraiati”. Obbedisce. Mi inginocchio e comincio a baciarlo lungamente in bocca, poi continuo slinguandolo dietro e dentro le orecchie. Il mio uomo gode! Quindi scendo ai capezzoli, lecco il petto, il ventre ed arrivo giù al cazzo. Godo a baciarlo, leccarlo e finalmente comincio a succhiare lentamente. Il bel cazzo ancora è moscio. Carezzo le gambe, massaggio i grossi testicoli, e continuo ad assaporare il cazzo. Purtroppo non si sveglia: il mio uomo un po’ si demoralizza. Torno su, lo bacio di nuovo in bocca e gli sussurro “caro, fai tu quel che vuoi, mi fanno impazzire i tuoi baci …”.
Roger mi chiede quindi di togliere il tubino, che si era arrotolato attorno alla vita. Mi alzo e, con fare femminile, guardandolo negli occhi, sfilo il vestito facendolo cadere ai miei piedi. Resto nuda con il tanga di pizzo nero, le autoreggenti e le scarpe. Tiro bene su il tanga, il clitoride dorme ed è ben nascosto e costretto dietro le gambe: non si deve vedere, non lo voglio vedere!. “Vieni qui, sdraiati” mi dice lui. Non obbedisco subito, e mi metto in ginocchio sul letto a pecorina mostrandogli il mio culo, depilato, burroso, profumato e con la figa-anale vogliosa, “... leccami!...”. Il mio uomo mi sfila il tanga e mi fa andare in paradiso con la sua lingua gustosissima. Caccio urletti, pazza di eccitazione. Sento la mia figa che pulsa ed ansima vogliosa di essere penetrata, però con Roger non è possibile. Paziento, lui è così gentile e mi fa sentire così donna, come nessuno. La sua lingua prima inumidisce abbondantemente la figa, slinguando dallo scroto fino su in cima al culo; poi con la punta mi penetra, io urlo e mi muovo avanti e indietro vogliosa. Roger continua penetrandomi con la punta della lingua, la rotea attorno alla figa-anale e poi slinguandomi ben bene, asseconda i miei gemiti e si eccita anche lui, succhiandomi le labbra della figa come se la volesse mangiare.
Continua ancora un po’, sento che scende giù al mio scroto, lo succhia, succhia i testicoli, mi prende il clitoride che si è subito svegliato e tira con forza tutto il “pacchetto” indietro per succhiarlo. Il mio grosso clitoride ed i testicoli sono letteralmente nelle sue mani, tira quasi volesse strapparmelo via, ma io sono docile e servizievole nelle sue mani e godo quando il maschio si diverte. Però ….
Però mi ritraggo, gli dico che no, “scusami, a me piace far godere gli uomini, non voglio venire io…”. Lui mi guarda con un sorrisino sarcastico e, come altre volte, mi asseconda facendo finta di essere deluso. Mi giro e mi rilasso sdraiata, avendo cura di nascondere il clitoride dietro le gambe ben chiuse. Davanti solo si vede la peluria del pube. Roger non perde tempo e comincia a leccarmi, a baciare il triangolo di peli tagliati corti al disopra del clitoride. Mi slingua l’inguine, inumidisce e soffia leggero, sento il fresco del suo respiro, mi eccito e comincio a fremere muovendomi come se mi stessero scopando, rilassandomi allento la chiusura delle gambe. Ho voglia ma so che con lui non sarà possibile. Piano piano mi allarga le gambe, non so resistere e lascio fare. Finalmente c’è riuscito, il mio cazzo ha cessato di essere clitoride e si rizza duro e voglioso: Roger si è messo in mezzo alle mie gambe, cosicché non posso richiuderle e difendermi da tanta veemenza; fa quel che vuole, succhia avido e veloce, io con voce femminile grido, faccio la sceneggiata, “oh no tesoro, smetti, mi fai venire! No tesoro, no …. Oh mon amour! …”, è quel che vuole, e come una liberazione gli vengo in bocca e godo. A questo punto unisco le gambe, nascondendo di nuovo il clitoride, contorgendomi propio come una femmina in orgasmo, una gatta in calore. Ho gli occhi socchiusi e la bocca vogliosa ed aperta. Al ché Roger si rialza e si sdraia accanto a me baciandomi come sa fare lui, riempiendomi la bocca col mio seme. Mi eccita tantissimo, mi lascio andare ed anch’io lo bacio a lungo, succhiando la sua lingua, assaporando il mio seme, abbracciandolo ansimante. Godiamo tutti e due.
Finalmente gli dico che vado in bagno a rassettarmi: “aspettami in sala, amore mio”. Non posso negarlo sento un affetto sincero per quest’uomo. Anche se non mi penetra, mi fa sentire immensamente femmina e ben accetto le sue voglie di maschietto a cui piace il mio “clitoride”.
In bagno sistemo il trucco, il rossetto, mi pettino. Rimetto il tubino. Una spruzzata di profumo e sono di nuovo da lui che, ancora nudo, beve e fuma tranquillo. Mi siedo accanto al mio uomo, parliamo sottovoce sussurrandoci il nostro piacere, mentre gli carezzo le mani, la nuca e le spalle. Terminiamo così la sera proprio come due fidanzatini dopo che han fatto l’amore. Lui si riveste e se ne va, non senza un ultimo bacio appassionato.
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