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Una Stella che brilla
di Stella90tv
12.09.2023 |
7.058 |
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"Avevo un'altra grandissima fortuna: la mia lei stava per completare il trasloco da me ma tutto venne stoppato dal lockdown, almeno per i primi periodi..."
Come per tutti, il lockdown è stato un periodo difficile obbligati a stare lontano da tutto e tutti per un'infinità di tempo. Questo tempo è servito a Stella per affinare la sua nuova identità ed esperimentare all'interno delle mura di casa nuovi outfit e simili attività tipiche della quotidianità di ogni donna bio, come mettersi lo smalto, fare la ceretta, prendersi cura di sé. La possibilità di essere Stella 24h al giorno era un sogno che prima non avevo mai coronato. Avevo un'altra grandissima fortuna: la mia lei stava per completare il trasloco da me ma tutto venne stoppato dal lockdown, almeno per i primi periodi. Nonostante questo, la mia lei aveva già portato da me tantissimi scatoloni con i suoi vestiti.
La solitudine, la curiosita e la Stella che è dentro di me mi ha spinto a curiosare in tutto quel ben di dio: vestiti e abiti di ogni genere, abiti lunghi, fino al ginocchio o anche minigonne... Costumi interi, due pezzi, body, mille collant e una serie infinita di intimo di ogni genere, colore e tipologia. Sapevo che alla mia lei piace indossare intimo osé e cose molto sexy ma non avevo la percezione completa. Davanti a me avevo calze di ogni tipo, autoreggenti, calze a rete, reggiseno e calze. (devo dire che alcune calze risultavano pure macchiate, e siccome la nostra era una relazione molto recente, mi è venuto da pensare che in passato si era divertita parecchio con quelle autoreggenti).Più aprivo gli scatoloni e più rimanevo sbalordita e compiaciuta. Per l'occasione quella sera andai a dormire con un pigiamino rosa due pezzi e con delle culotte di pizzo, feci fatica a prendere sonno dato che continuavo a ripensare al contenuto degli scatoloni.
Il giorno dopo mi svegliai e come tutte le mattine mi misi al pc per lavorare, di tanto in tanto andavo a pescare dagli scatoloni e mi cambiavo di outfit (lavorando sempre da casa al pc nessuno aveva modo di vedermi e anche se avevo riunioni online nessuno riusciva a capire cosa stessi indossando).
Ad ogni cambio, la mia voglia saliva e più la voglia saliva più osavo nel vestire: al mattino avevo iniziato con un leggins, camicetta ed una ballerina elegante, la sera finivo sempre con minigonna o vestito molto scosciato. Era tutto molto bello ma quella sera avevo voglia di andare oltre. Oltre i confini, oltre i soliti muri di casa anche se avevo tanta paura. La mia eccitazione era forte e mi misi un plug dietro, entrò facilmente data l'eccitazione e con l'aiuto del lubrificante. Uscii in giardino, per bermi qualcosa di fresco, mentre il vento sfiorava le mie gambe velate ed accavallate godevo ad ogni mio piccolo movimento di bacino e del fondoschiena.
Mentre finivo la birra, tante idee mi passavano per la mente. Non feci neanche caso al fatto che essendo in giardino chiunque passasse poteva vedermi, poteva vedere Stella e quindi giudicarmi.
Non mi interessava, volevo solo essere me stessa. Finii la birra, rientrai e mi sono rimessa il rossetto, che si era inevitabilmente rovinato.
Non ce la facevo più a resistere, avevo voglia di uscire e così feci. Presi al volo la mia borsetta, le chiavi della macchina e con un gesto rapido uscii di casa per raggiungere il parcheggio, anch'esso all'aperto e sotto gli occhi di chiunque.
In men che non si dica ero in macchina, completamente vestita da Stella. Era la prima volta ed ero felicissima tanto quando spaventata. Chiunque incontrassi o chiunque mi fermasse avrebbe capito, nel dubbio guidai per pochi km, solo per raggiungere un piccolo lago vicino casa. Era ormai quasi buio ed in giro non c'era nessuno fortunatamente.
La sensazione di sedersi in auto e guidare con i tacchi era davvero strana, ma piacevole. Lo sfregarsi delle calze mi faceva emozionare ad ogni curva o cambio di marcia. Il body avvolgeva morbidamente il mio corpo accarezzandomelo. Il pizzo del reggiseno sfiorava il mio capezzolo. Sopra a questo un vestito nero corto fino al ginocchio in modo da coprire la balza delle autoreggenti.
Dopo aver parcheggiato, scesi e mi guardai bene in giro. Ero sola. Ero Stella. Ed ero libera. Inevitabilmente tutte queste emozioni mi fecero venire lo stimolo fortissimo per la pipi. Presi quindi una salvietta, andai dietro ad un albero e la feci, sedendomi come una signorina, aprendo il body e abbassando solo il perizoma. Mi pulii con la salvietta e mi ricomposi velocemente.
Iniziai a fare due passi al lago, ad ogni mio passo il Plug si muoveva dentro di me e mi faceva eccitare sempre di più. In breve tempo realizzai che non sarei mai riuscita a finire il giro del lago data la mia eccessiva eccitazione ma continuai a camminare.
In quel momento volevo solo incontrare qualcuno che mi corteggiasse e mi possedesse, ma non c'era un'anima viva.
Trovai una panchina, mi sedetti e accavallai le gambe, era una sensazione meravigliosa che mai avevo provato in vita mia. Appena appoggiai il culo, sentii il plug spingere dentro di me, un brivido mi percorse tutta la schiena. Avevo una voglia matta di prenderlo ma era come stare nel deserto.
Un po' rassegnata tornai verso la macchina, sempre con il plug che ormai mi scuoteva ogni passo. I tacchi mi facevano tenere un passo slanciato, ero totalmente a mio agio.
Mentre aprii la portiera della macchina mi chinai per appoggiare la mia borsetta e un leggero venticello mi accarezzò tra le cosce e salii lungo le mie gambe fino alle mie zone intime. L'ennesimo momento di godimento puro mi spinse a salire in macchina e a mettere mano al freno a mano, ma invece che azionarlo iniziai a massaggiarlo lentamente. Non avevo voglia di partire e questa azione mi caricava ancora di più.
Mi sembrava di maneggiare un cazzo e in men che non si dica, presi in mano nuovamente la mia borsetta. Una malsana idea pervase la mia mente ormai offuscata dalle voglie. Presi un preservativo, che ho sempre con me per ogni evenienza. Lo aprii e lo srotolai sul freno a mano...
Non resistevo più, non mi bastava toccarlo... Aprii le mie cosce e iniziai a sbottonarmi il body, che ormai anch'esso era umido dei miei umori. La posizione non era favorevole ma piano piano mi avvicinai con una gamba e la misi affianco al freno. Mi tolsi il vestitino e con un nuovo movimento più deciso mi misi a cavalcioni tra i due sedili e piano piano iniziai a sedermi.
Per l'eccitazione dimenticai il plug che ormai era diventato parte di me. Tolsi anche quello e con il mio bel culo scesi sempre più verso il freno, a cavalcioni tra le due sedute. Appena appoggiai la pancia sul freddo cruscotto, dal mio reggiseno di pizzo iniziavano a sbordare i miei capezzoli, turgidi per la temperatura.
Finalmente mi appoggiai sul freno che spingeva sul mio perizoma per entrare nel mio buchino. Spostai a lato le mutandine ed iniziai una lenta penetrazione. La posizione non era di certo comoda ma il godimento era indescrivibile. Su e giù, dentro e fuori, mi sentivo penetrata e posseduta, finalmente.
Non è durato molto, l'eccitazione era già alle stelle e in poche spinte arrivai ad un orgasmo potentissimo. Esplosi, urlai di piacere, mentre venivo penetrata esplodevo e riempivo le mie mutandine con il mio nettare, caldo e abbondante.
Realizzai finalmente un mio sogno, essere Stella, che brilla in libertà.
Mi ricomposi e sistemai tutto, indossai nuovamente il vestitino e misi in moto la macchina. Nel rientrare sentivo che il mio nettare scendeva dal perizoma fino a finire sulle cosce, avvolte dalle autoreggenti. Dopo aver parcheggiato nei pressi casa attesi vari minuti per assicurarmi non ci fosse in giro nessuno nei paraggi. Presi coraggio, feci un bel respiro e scesi dalla macchina.
Camminando verso l'ingresso di casa, sicura sui miei tacchi ma cercando di non fare rumore, vidi sbucare da sotto il mio vestitino, lungo le mie gambe nere velate, un rivolo tiepido di liquido biancastro. Sorrisi ed entrai in casa, soddisfatta della mia prima (e ad oggi unica) uscita in solitaria come Stella.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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