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trans

la salope italienne


di Disturbia
02.04.2017    |    1.682    |    3 9.2
"Poi mi portò presso un lungo tavolone senza sedie quasi attaccato alla parete che mi disse di averlo chiamato la zona dello strisciamento una postazione solo a prenotazione e mi fece vedere come..."
E' evidente che il mio karma è di concedermi ai maschi. Del resto già a 14 anni avevo il mio amante maturo il quale facevo il servizio completo. Sono una predestinata a prender cazzi questa è la verità.

A 32 anni dopo tutte le avventure disavventure precedenti che mi diedero l'opportunità di conoscere anche molti personaggi di ogni tipo, mi contattò un conoscente Francese di Lione, che conobbi tempo fa tramite il mio ultimo uomo e che chiacchierando mi disse che era proprietario di un disco-bar frequentato da tutti i generi a Lione.

Discutendo del più e del meno gli dissi che mi sarebbe piaciuto lavorarci come barista, in realtà era solo così per dire qualcosa, non ci pensavo minimamente all'epoca.

Un giorno ricevetti un sua telefonata inaspettata e ci volle un po' per ricordarmi di lui, poi mi venne in mente chi era. allorché mi disse: J'ai une proposition. seriez-vous disponible pour travailler dans mon local pour l'été? La proposta mi attirò molto e le lo veci notare.

Io però non sapendo bene se intendesse fare la proposta alla Dsturbia oppure no, gli dissi che ero molto interessata, ma solo come Disturbia. Quindi lui mi rispose con voce molto affettuosa: Ma joie, bien sûr, Je vous à contacté juste pour cette raison, Je veux être clair avec vous. Je veux donner à mes clients une salope italienne derrière le bar.

Accettai la proposta e partì con la valigia piena di indumenti sexy. Arrivata a Lione incontrai jean pierre cosi si chiama, che mi portò in un monolocale piccolissimo a circa 500 metri dal locale dicendomi che potevo stabilirmi li. Dopodiché mi portò a vedere il locale, un disco-bar decisamente bello ampio. Per poi darmi appuntamento il giorno successivo dicendomi di portare gli indumenti per Disturbia, mi recai al bar e jean pierre era li che mi attendeva con una busta. andammo nel retro dove si trovava una stanza da letto e mi disse di vestirmi con l'abbigliamento che trovavo nella busta e che mi avrebbe aspettato nel bar. Nella busta cera la mia divisa in sintonia con i colori della scenografia del locale che consisteva, in una camicetta verde minigonna tipo cameriera di colore nero con pizzo e grande fiocco bianco dietro e autoreggenti gialle a rete larga. Mi misi le mie scarpe tacco 12 e andai di la nel bar.

A dire la verità una volta nel locale vestita in quel modo, pensai che jean pierre mi volesse assaggiare e che mi prestavo a fare la mia prima trombata sul territorio Francese. In realtà non mi scopò ma mi fece vedere come dovevo comportarmi una volta al lavoro.

Per prima cosa dovevo dare l'impressione di essere una gattamorta e disponibile con tutti, quando servivo ai tavoli col vassoio dovevo stare con le gambe strette e inchinandomi con la schiena dovevo offrire il più possibile il panorama del mio culo. E se qualcuno mi palpava dovevo lasciarlo fare e sorridere compiaciuta.

Poi mi portò presso un lungo tavolone senza sedie quasi attaccato alla parete che mi disse di averlo chiamato la zona dello strisciamento una postazione solo a prenotazione e mi fece vedere come dovevo fare quando dovevo portare delle bevande a quel tavolo. In pratica dovevo passare intorno al tavolone rivolta verso esso mantenendo il vassoio e, praticamente per riuscire a passare dovevo strisciare a fatica il mio sedere ai clienti. poi mi disse che più ero provocante più avrei ricevuto delle belle mance.

La sera seguente iniziai a fare conoscenza con i tanti clienti del locale il quale io ero la novità e fui al centro dell'attenzione fin da subito da i molti maschi sia etero che bsx e anche dalle trav francesi molto interessate a me. mentre jean pierre stava alla cassa io iniziai a servire sia dietro il bancone del bar che in sala, e mettesi in campo subito il mio talento di provocatrice, quando mi recavo al tavolo per le ordinazioni per scrivere mi appoggiavo sul tavolo dando in esposizione il mio sedere il quale quasi sempre veniva palpato durante l'ordine, le prime serate sentivo ancora le mani su di me finito il lavoro.

Il tavolo più richiesto era la famosa zona dello strisciamento, ogni ordinazione passavo stretta stretta e affondavo il mio culo sul ventre dei clienti sempre tenendo il vassoio in mano a tal punto da sentire parecchi cazzi belli duri, la cosa mi piaceva davvero tanto anche a me. Ovviamene la gran maggioranza dei frequentatori erano dei luridi porci ma erano quelli che spendevano di più. Quindi a volte passando intorno al quel tavolo cera anche chi mi ficcava un dito nel culo, io stavo qualche secondo in più a farmi fare il ditalino appoggiandomi le gambe a tavolo per poi proseguire il giro.

le proposte di scopare ogni sera erano tantissime e le frasi più ricorrenti erano queste: Je veux ton cul putain italienne, viens avec moi, je vais te casser le cul. Fais-moi une pipe salope, Je veux baiser toute me donner ton cul.

Io adoro gli uomini dolci, educati e gentili, ma quando mi assale la voglia matta di fare la troia che c'è in me, devo ammettere che quando trovo un maschio porco figlio di puttana e bastardo dentro che mi approccia non riesco ad opporgli resistenza, io la chiamo la sindrome di Disturbia, mi faccio trasportare e mi concedo a loro completamente.

detto fatto, la terza sera di lavoro venne nel locale un Marsigliese, devo dirlo anche bello e alto, che mi trattò da subito in modo molto prepotente e ogni volta che portavo una birra alla spina al suo tavolo con tre amici suoi, ogni volta non mancava mai l'occasione per offendermi dicendo agli amici di chissà quanti cazzi prendessi nel culo. poi veniva anche al bancone del bar dicendomi dammi una birra vacca, io ti voglio spaccare il culo questa notte, vedrai come ti scopo puttana. talmente era insistente e volgare che anche jean pierre gli disse di smetterla altrimenti avrebbe chiamato i gendarmi. ma lui tutta la sera mi opprimette con frasi sconce e mettendomi la mano tra le chiappe mi diceva puttana.
poi andò via con i suoi amici e io continuai a fare la solita gattamorta nel locale.

alle 4 del mattino chiudei io il locale come da prassi e mi avviai verso il mio minialloggio, dopo qualche decina di metri mi affianca una macchina, ed usci dall'auto il Marsigliese, che mi disse: troia dove stai andando, ti ho aspettata perché ti voglio rompere il culo che ti credi. devo ammettere che mi avvicinai io e mi appoggiai sull'auto. Lui continuò a dirmi dai troia che ti scopo sali in auto e prima che io gli rispondessi mi ficcò il pollice in bocca e io lo succhiai forte forte mettendomi le mani su i miei piccoli seni. allora lui mi disse di succhiargli il cazzo li dove eravamo, io mi misi giù e seduta sopra i miei polpacci con le gambe aperte a V iniziai a succhiarlo con tantissimo ardore, tant'è che mi disse di fermarmi altrimenti sarebbe venuto, allora salimmo in auto e mi portò via da li. proseguimmo velocemente verso la periferia di Lione arrivammo in un piccolo luna park solo li mi resi conto che era un giostraio. mi fece salire su un lungo caravan e scoprì che non era solo ma con i suoi tre amici, entrando li svegliò dicendoli: c'è da scopare stanotte e rivolgendomi a me mi disse che mi facevano nera di cazzi nel culo.

Ben presto mi riempirono la bocca di cazzi. E continuando a dirmi che ero una gran brava succhia cazzi succhiai tutti quanti, uno non resistette al mio pompino e dopo 5 minuti mi riempii la gola venendo abbondantemente, il marsigliese mi mise a pecorina e fu il primo a iniziare a scoparmi il culo. mi ficcò quel cazzo fino alle palle mentre i suoi amici continuarono a scoparmi la bocca e ridendo compiaciuti di loro continuarono a scoparmi e sbattendomi a turno per ore riempiendomi di cazzi, poi rimasi sdraiata e mi riempirono il volto di sborra, mentre il marsigliese col pollice me lo spingeva dentro nella bocca mentre io mi leccavo le labbra. In mattinata mi riportarono a casa.

Per 3 notti consecutive dopo il lavoro ero nel loro camper a fare la troia, poi il luna park cambiò città.

Passò ormai quasi un mese di lavoro e andai al letto con altri frequentatori del locale, più che mai ero diventata per molti la salope italienne.
una notte uscii con un tizio che mi disse se volevo andare in un parcheggio frequentato da guardoni e esibizionisti, io gli dissi che la cosa non mi dispiaceva e mi portò. nel parcheggio sostavano decisamente molte auto per quell'ora e mi stupii molto. il tipo accese la luce interna e tirò fuori il cazzo e mi chiese se lo spompinavo dal finestrino dell'auto io usci passai dall'altra parte e mi ficcai dentro dal finestrino restando a novanta col culo per aria e iniziai a succhiarlo per bene. all'improvviso qualcuno delle macchine di fronte, accese i fari e illuminò tutta la scena, allora con i fari puntati addosso mi spostai e mi misi pancia in giù sul cofano e gli dissi al mio accompagnatore nell'auto di fare vedere a tutti come mi avrebbe scopata.
non me lo fece ripetere due volte che era già dentro di me che mi sbatteva sul cofano davanti a tutte quelle auto. nel frattempo si avvicinarono altri uomini che mi scoparono nella bocca. finito di scoparmi, il mio accompagnatore si tolse e sentì un altro cazzo entrarmi che mi pompò per bene, poi la serata si chiuse ritornando nel mio alloggio a dormire.

Ormai mi avevo creato una certa immagine e sempre più gente veniva nel locale, sentendo dire in giro che nel locale lavorava una piglia cazzi che dava il culo a tutti. una fine nottata lavorativa rimase fino alla chiusura anche jean pierre per la prima volta. mi ricordo che io ero seduta su un tavolo del bar un po affaticata, mentre aspettavo jean pierre che sbrigasse le ultime faccende. Quando si avvicinò verso di me e appoggiò le mani sulle mie cosce, e mi fece i complimenti per la stagione che stava finendo, e che avevo portato molti clienti in più, poi accarezzandomi il viso mi disse anche che sapeva che ero andata al letto con molti dei suoi clienti. io gli presi la mano mettendo le dita dentro le sue e, avvicinandola al viso portai il suo pollice in bocca leccandolo, e gli dissi sospirando. Tu non mi vuoi scopare? io ti desidero moltissimo. mi strinse verso di lui, io allargai le cosce per poi stringerlo verso me e, ci baciammo e finalmente mi possedé li sul tavolo dicendogli che volevo essere fecondata da lui per sentirmi sua e venne alla grande dentro me.

Arrivò l'ultimo giorno di lavoro e dedicò la serata a me, facendo una piccola festa, chiuse il locale prima facendo rimanere 7 frequentatori assidui che spendevano una barca di soldi nel locale, si bevette molto champagne e super alcolici mangiucchiando un po. io ormai libera da impegni mi prendei una grande sbornia insieme a tutti quanti. tra cori e balli vari ci scatenammo tutti quanti. poi iniziarono a sistemarsi tutti quanti dietro il tavolone dello strisciamento completamente nudi e, in coro mi dissero vien Disturbia vien. io ero sbronza arrapata e senza freni esibitori, completamente con la mente persa, iniziai a farmi il giro della tavolata strusciando cazzo per cazzo facendoli venire tutti belli rigidi, tutto un tratto mi spinsero contro il tavolo bruscamente e, iniziarono a fottermi e a fottermi e a fottermi tutti quanti prendendo il mio culo a piacimento mentre io godevo come una pazza scatenata, la sperma mi colava un po dappertutto, fecero di me quel che volevano, a fine orgia quando tutti sparivano io rimasi a dormire sul tavolo fino al mattino con la sperma secca su tutto il mio corpo. il giorno dopo ritornai in Italia.


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