trio

A TRE


di mare3663
24.09.2012    |    17.892    |    3 9.2
"Io non avevo mai preso il cazzo in culo, ma desideravo ardentemente fare quella esperienza..."
A TRE


Qualche tempo fa è stato aggiunto, all’ufficio nel quale lavoro, un giovane collega.
Uomo di bella presenza, alto e bruno, è piuttosto schivo e taciturno ma ha un modo particolare di guardarti.
Diritto negli occhi, sembra chiederti: ti piaccio? Accipicchia, risponderei io! Ma poi abbassa lo sguardo e si mette di nuovo al lavoro.
A parte le spalle larghe dello sportivo, mostra un interessante rigonfiamento nei pantaloni, che invita ad immaginare una dimensione ragguardevole ed una rigidità rocciosa da accarezzare e accogliere in bocca ed in culo, per aiutarlo a liberarsi della pressione dello sperma, che rende le palle dure come quelle da tennis.
Per fargli capire i miei desideri, da qualche tempo ho preso l’abitudine di seguirlo nei servizi igienici ogni volta in cui si alza per recarsi, in bagno.
Apro il rubinetto del lavabo esterno, quando lui entra in bagno e mi faccio trovare ancora lì quando esce: qualunque persona di normale intelligenza capirebbe che quelle non possono essere coincidenze ma evidenti tentativi di mandare un messaggio.
Fatto sta che, quando lui esce dal bagno, io vi entro per masturbarmi furiosamente.
Con il cazzo durissimo, un breve su e giù ed una fontana di sborra che, spesso, colpisce le piastrelle dietro al vaso: torno in ufficio con il viso rosso ed il timore che qualcun altro possa capire tutto.
Fino a qualche giorno fa, non aveva dato alcun segno di accorgersi di quelle manovre; ma un giorno, quando è uscito dal bagno e mi ha visto ancora lì, mi ha invitato ad entrare si è aperto i pantaloni e mi ha mostrato il suo gioiello.
Un cazzo mai visto: di notevoli dimensioni, con un reticolo di vene che parevano pronte a scoppiare ed un glande rosso, turgido e lucido!
Con la punta della lingua, ho cominciato a titillargli il buchino in punta, mentre lui, eccitatissimo, inarcava la schiena per il godimento: ho preso tutto in bocca quell’attrezzo meraviglioso ed ho continuato, nel caldo umido della mia bocca, a succhiargli il glande e solleticargli tutta l’asta con la lingua.
Non ha resistito a lungo e mi ha svuotato in bocca una enorme quantità di sperma, che io, diligentemente, ho assaporato ed ingoiato.
Ma il mio cazzo, nel frattempo, era diventato talmente grosso e duro da faticare non poco per estrarlo dai pantaloni.
Si inginocchiò davanti a me e prese a leccarlo: mentre io temevo di non resistere che pochi secondi, estrasse da una tasca un tubo di pomata e, calatosi i pantaloni, se ne spalmò l’ano.
Invitatomi ad “entrare”, si girò ed io lo inculai brutalmente in un attimo: cominciò a gemere come una puttana in calore e pochi secondi dopo, lo inondavo con una impressionante quantità del mio sperma.
Ricompostici, per quanto possibile, rientrammo in ufficio.
All’ora di uscita, gli chiesi se quella “esperienza” fosse stata fine a se stessa o se lui intendesse ripeterla ed, in un ambiente più accogliente, “migliorarla”: la risposta fu quella che desideravo ed aspettavo.
Il pomeriggio successivo, dopo l’orario di ufficio, venne a casa mia: lui viveva ancora in famiglia ed era fidanzato.
Denudatici, ci infilammo sotto la doccia e cominciammo con i preliminari: cazzo in bocca a vicenda e carezze sulle nostre splendide mazze.
Lo girai di spalle ed il cazzo glielo infilai, da tergo, fra le cosce simulando una masturbazione.
Lo specchio di fronte rimandava l’immagine di uno splendido ragazzo con due cazzi: uno al posto suo, completo di palle ed un altro più in basso, senza palle, che si scappellava ritmicamente, avanzando ed arretrando in maniera estremamente eccitante.
La situazione era meravigliosa.
Lo spruzzo della mia sborra colpì lo specchio.
Ci asciugammo e lui ripetè il rito della pomata per lubrificare il culo: entrai dolcemente e con grande godimento, ma non sborrai, come mi aveva invece chiesto, per allungare il piacere dell’incontro.
Io non avevo mai preso il cazzo in culo, ma desideravo ardentemente fare quella esperienza.
Mi feci spalmare con quell’unguento e gli chiesi di entrare dolcemente! Entrò piano, piano, trasmettendomi una sensazione di calo re e di godimento….il suo cazzo, entrando ed uscendo ritmicamente, accarezzava la sede del piacere mascolino ed anticipava il brivido della sborrata!
Per incularmi bene, mi aveva abbracciato da dietro ed aveva saldamente impugnato ilmio cazzo, diventato di nuovo durissimo.
Qualche minuto e sborrò dentro di me: impiegai poco ad eiaculare nelle sue mani ed egli leccò tutto lo sperma che non era caduto sul pavimento.
Ancora non domato, il mio cazzo rimase eretto, come il suo, che sembrava non aver risentito delle precedenti sborrate.
Un energico 69 riempì ad entrambi la bocca di nuovo sperma, riportandoci alla calma.
Cominciammo a chiacchierare, nudi, accarezzandoci reciprocamente quelle parti che, eccessivamente sfruttate, non ce la facevano più ad a gonfiarsi.
Ad un tratto, lui mi chiese se io fossi esclusivamente gay, ma io gli spiegai di essere piacevolmente bisex e che, in fondo, anche se in assoluto preferivo il cazzo, la fica mi piaceva: entrare in quell’antro umido mi dava la stessa sensazione che mi dava ricevere un succoso pompino.
Mi chiese se, l’indomani, avrebbe potuto portare quella inguaribile guardona della sua fidanzata: la cosa mi eccitò enormemente ed acconsentii ben volentieri.
Quella nuova esperienza mi eccitava enormemente e l’indomani, quando fummo tutti e tre nudi ed io infilai il cazzo in culo al mio amico, la sua ragazza gli si inginocchiò davanti e cominciò a praticargli un pompino.
Il godimento che riceveva da me, per la stimolazione che gli praticavo per via rettale si sommava a quello ottenuto attraverso la lingua e le guance della ragazza, che gli praticava il pompino.
Contorcendosi come un indemoniato ed urlando di piacere scaricò una quantità impressionante di sperma in bocca alla ragazza, che non riuscì a contenerla e ne ingoiò soltanto una parte, mentre il surplus le colava fra le tette, sul ventre, sul triangolo peloso della fica.
Eccitatissimo e con il cazzo divenuto ormai un paletto di ferro, lo estrassi dal culo del mio partner e chiesi che mi venisse praticato lo stesso trattamento: in un attimo mi ritrovai con il culo pieno del cazzo del mio amante e con il cazzo in bocca a quella immensa puttanona.
Grazie ad una sapiente stimolazione da parte della ragazza, i nostri cazzi ritornarono durissimi in breve tempo e regalammo due splendi orgasmi anche alla fanciulla.
Non avevo mai provato nulla di simile…..ma da quel giorno, gli incontri che si sono succeduti, sono stati sempre a tre e sempre meravigliosi!.
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