a tre: trans

A TRE: TRANS

Molti anni fa, come mi capitava spesso, per ragioni di lavoro, ero ospite da qualche giorno di un bell’albergo in una città del sud.
Fuori tutto il giorno, rientravo soltanto all’ora di cena e per mangiare e dormire.
Una sera, al tavolo accanto sedeva una meravigliosa fanciulla: alta, bruna, gambe lunghe, seno prorompente, culo tondo da farlo rizzare ai morti.
Imprevedibilmente comunicativa, dopo esserci scambiati un sorriso, cominciammo a chiacchierare del più e del meno, come può accadere fra sconosciuti.
Mi disse di essere in quel luogo per ragioni di lavoro, che si interessava di moda, che proveniva dalla mia stessa città di residenza.
Dopo cena, un drink al bar, una sigaretta, ancora due chiacchiere, il suo profumo inebriante…e le chiesi se volevamo continuare a parlare nella mia o nella sua camera: accettò preferendo la sua.
Ci trasferimmo e lei, appena giunta, si liberò delle scarpe e di un leggero scialle che le copriva le spalle nude…lisce e morbide (come potei appurare di lì a poco).
Ero in giacca e cravatta e mi disse che potevo liberarmi di quei cilici.
Mi invitò a sedere sul divanetto, davanti alla TV, e, trafficando con il telecomando, avviò un filmino pornografico: un uomo faceva l’amore con un transessuale ed entrambi mostravano splendide erezioni e si coprivano vicendevolmente di fiumi di sperma.
Questo mi eccitò molto, anche perché, grazie alla mia bisessualità, avevo goduto dei favori di uomini e donne….senza essere poi in grado di decidere quale sesso mi piacesse di più.
Cominciò a spogliarsi al ritmo di una canzone di Tenco ed, alla vista di quelle magnifiche forme e del suo stupendo seno, il mio cazzo, con un unico sobbalzo, divenne di pietra.
Rimasta con le sole mutandine, mi chiese se avessi mai avuto un rapporto omosessuale ed, alla mia risposta affermativa, le abbassò mettendo in mostra un cazzo dalle dimensioni ragguardevoli, nonostante non fosse in erezione.
Mi denudai in fretta e la vista del mio cazzo, ormai enorme, produsse l’effetto desiderato: il suo cominciò a crescere lentamente ma decisamente, diventando un palo paonazzo coperto da un reticolo di vene, sormontato da una cappella violacea, enorme e lucida.
Glielo presi in bocca e, mentre lei/lui si contorceva dal piacere, cominciai a leccare il glande con movimenti circolari della lingua.
Le passatine sul filetto e lungo tutta la lunghezza del suo cazzo, fino alle palle, sulle palle, fra le palle e l’ano, produssero il primo risultato di una sua copiosa sborrata che mi ricoprì il viso ed i capelli.
La cosa mi piacque da morire e, con il cazzo in fiamme, lo girai e, con violenza, glielo infilai in culo per tutta la sua lunghezza, facendolo sussultare e gemere.
Spingevo come un matto: un attimo quasi tutto fuori ed, un attimo dopo, tutto dentro fino alle palle.
Un istante prima di eiaculare, lo estrassi e glielo misi in bocca: un orgasmo mai provato prima mi squassò tutto e gli scaricai in bocca una quantità incredibile di sperma…..che fu accuratamente bevuto fino all’ultima goccia.
Ma per nessuno dei due l’eccitazione si era esaurita: ripreso a guardare il film, provocati dalle situazioni create dagli attori e che noi non avevamo ancora sperimentate, i due cazzi, all’unisono, ebbero una nuova, forse ancora più poderosa, erezione.
Ce li baciammo ed accarezzammo a lungo a vicenda.
Flavio/a, questo era il suo nome, mi chiese se io avessi mai provato il piacere di prendere il cazzo in culo: risposi che l’idea mi aveva sempre stuzzicato, ma ne temevo il dolore delle prime penetrazioni, che, credevo tremendo.
Mi stese supino sul letto e, dopo avermi cosparso l’ano con una pomata specifica, mi appoggiò il suo cazzo e, piano piano, con grande dolcezza, mi penetrò infilandomelo fino alla radice.
Fu un piacere magico.
Sentire il suo cazzo tutto dentro di me mi dette la sensazione che fossimo diventati un solo essere, gemelli siamesi con una parte in comune attraverso la quale scambiare quel fluido che, per una donna, è creatore di vita e, per un omosessuale, di piacere erotico: lo sperma.
Non resistette a lungo e mi scaricò dentro tutta la sua eccitazione e la sua giovinezza: quando mi fui sfilato dal suo palo, un filo di sborra colò a lungo dal mio culo, lungo le gambe.
Il suo bel cazzo si afflosciò mentre il mio richiedeva ancora un trattamento per “ammorbidirlo”: con tutta la dedizione e l’amore possibili, Flavio/a si dedicò ad accarezzarlo, leccarlo, tenerlo al caldo nella sua bocca…poi, infine, se lo infilò fra le sue tette morbide e lascò a me il compito di completare la “spagnola”.
Un fiotto violento e bollente completò l’opera ricoprendo il viso ed il petto del trans, il quale, sfilato il mio cazzo ormai inservibile, raccolse la sborra sulle dita e la leccò golosamente.
Rimasi a dormire con lei/lui e tutta la notte ci accarezzammo a vicenda, sperando in nuove, improbabili erezioni.
Tornati nella nostra città, ci siamo incontrati spesso, per rinverdire le nostre “guerre d’amore”.
Quando, poi, mi sono sposato, ho coinvolto mia moglie: quegli incontri a tre le sono molto piaciuti, anche perché poter contare su due cazzi in contemporanea, invece di uno solo, rappresenta una opportunità concessa a poche donne.
Di solito, mentre io me la chiavo, Flavio, sotto, se la incula: i nostri ritmi si sono così perfezionati che, solitamente, sborriamo all’unisono e la mia amata consorte si alza dal letto perdendo sborra in quantità dal culo e dalla fica.
Menage perfetto per tutti!!