in una dark room

UNA DARK ROOM

Durante una sosta, nel corso di un viaggio di lavoro in una grande città del nord, un collega, Antonio, con il quale, di tanto in tanto, avevo qualche ora di sesso fra maschi, mi propose l’esperienza di una dark room.
Non sapevo neanche con esattezza in cosa consistesse, ma decisi di provare…tanto, se non mi fosse piaciuta, nessuno mi avrebbe impedito di andarmene.
Raggiunta la struttura, un po’ fuori città, entrammo nella hall, molto simile a quella di un hotel.
Al banco dell’accettazione, l’addetto ci spiegò la struttura del ritrovo e come avremmo dovuto comportarci:.
Il locale disponeva di tre grandi sale attrezzate: la prima dedicata alle coppie “normali” che cercavano scambi con altre coppie; la seconda dedicata a gay, lesbiche e trans per incontri a due od a tre; la terza dedicata a tutti quelli che desideravano orge ed ammucchiate, senza distinzione di sesso, di preferenze specifiche o di conoscenza pregressa dei vari partners.
Ci raccomandò inoltre di passare, prima di tutto, dallo spogliatoio e denudarci completamente prima di accedere alla sala che avremmo scelto.
Appena ottemperato a questa prima prescrizione, senza dimenticare di accarezzarci vicendevolmente il cazzo per accedere in sala già con una vistosa erezione, facemmo capolino nella sala delle coppie: nella penombra, sul divano più vicino, una bella signora gemeva cavalcata da un maschio possente, che le aveva infilato tutto il cazzo nel culo.
Sotto di lei, un altro uomo, forse il marito (?) la stantuffava violentemente e gemeva, a sua volta, di piacere; una seconda donna, a cosce aperte su un piano rialzato, si faceva leccare la fica dall’altra, che era praticamente impossibilitata a muoversi, a causa dei due cazzi che la inchiodavano.
Ad un tratto, un violento orgasmo femminile inondò il viso della leccatrice e bagnò i suoi due partners.
Essi, ulteriormente eccitati da quell’effetto inaspettato, gridarono all’unisono e scaricarono tutta la sborra che ormai premeva nelle loro palle.
L’uno, nelle fica della bella e giovane fanciulla; l’altro le riempì il culo del suo liquido denso e bianco: a questo contatto, anche la donna urlò di piacere e, dopo essersi mossa ritmicamente alcuni minuti per sentire ancora il calore e la pressione dei due cazzi dentro il suo corpo, si sfilò e lasciò che lo sperma iniettato dentro di lei fluisse liberamente lungo le sue cosce.
Poco più in là, mentre una splendida femmina spompinava il proprio marito, un altro uomo se la chiavava e leccava la fica della propria moglie.
Ogni angolo ed ogni divanetto ospitavano gruppi di coppie che facevano sesso disperatamente: gli uomini coprivano di sperma le compagne e queste ultime leccavano e bevevano avidamente i liquidi secreti dai loro uomini o dai compagni delle partner.
Decidemmo, allora, di passare alla stanza successiva, per assistere ad uno spettacolo certamente diverso: gay, lesbiche, trans.
Un gruppo di maschi faceva il trenino: ognuno trattenendo nel culo il cazzo del compagno che lo seguiva. Altri, più fortunati, oltre al cazzo del partner occasionale , potevano godere anche del dolce peso dei seni delle trans, appoggiati alla loro schiena.
Le lesbiche, sdraiate in fila su di un lungo divano, ricevevano nelle fiche lunghi cazzi di gomma. Ad altre, le compagne leccavano sapientemente le fiche e le portavano a potenti orgasmi coronati da violente eiaculazioni femminili.
Un trans di particolare bellezza era circondato da una cerchia di maschi con i cazzi in erezione gonfi e rossi.
Facevano a gara a chi riusciva ad incularselo o ad infilargli in bocca il proprio cazzo, che il trans succhiava avidamente fino a bere tutto lo sperma che conteneva ed a vederlo ammosciare come una lumachina bagnata.
A volte, all’urlo di un maschio che godeva nello sborrargli in culo, facevano eco le grida contemporanee di altri, che gli stavano sborrando in bocca.
Infine, gridò “basta” e si sdraiò sul pavimento, ormai completamente coperto di sperma.
L’ultima stanza era una autentica bolgia.
Corpi avvinghiati di maschi, femmine, transessuali, travestiti, vecchi, giovani ed adolescenti.
A volte il sesso non si riconosceva subito, a prima vista, perché non un solo cazzo era fuori da un culo, da una fica o da una bocca.
Tre uomini si inculavano e l’ultimo cazzo, rimasto libero, finiva in bocca ad un altro gay, che mollava la presa soltanto dopo aver sentito il calore ed il sapore dello sperma versato copiosamente sulla sua lingua.
Ma anche il suo cazzo non era più disponibile perché in potere di uno splendido transessuale, che lo succhiava come fosse un lecca-lecca.
Ma con una differenza: questo lecca-lecca non si riduceva fino a sparire, ma anzi cresceva, si gonfiava, inturgidiva finchè riusciva a scaricare tutto il suo godimento nella bocca di un partner, in ansiosa attesa di questo dono.

Osservando queste orge, i cazzi mio e del mio amico avevano raggiunto dimensioni veramente inusitate.
Ci gettammo l’uno sull’altro inculandoci selvaggiamente, fino ad urlare il nostro piacere ed a farci riempire dallo sperma dell’altro.
Ma l’eccitazione non era minimamente spenta: i cazzi gocciolavano ancora ma non erano mosci.
In posizione 69, senza fermarci un attimo, le nostre bocche furono di nuovo piene di sborra e, questa volta, i cazzi erano stati domati…..almeno per qualche ora.