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trio

Aurora al Pianoro


di Membro VIP di Annunci69.it 69max
13.10.2024    |    274    |    3 9.7
"La mia modella calda, aperta, bagnata e piena di voglia si è spostata in ginocchio portando alla sua bocca il mio cazzo assieme a quello del compagno ed iniziando un pompino a due, il calore della..."
Giovedì sera stavo rientrando a casa in collina.
Arrivato ad Arquà Petrarca mi sono accorto del montare di un tramonto da favola così ho deciso di deviare e recarmi su al pianoro per scattare qualche foto.
Il Pianoro è famoso per la presenza di guardoni, gay ma anche coppie scambiste, coppie illegali e coppie di amici.
Arrivato al parcheggio fortunatamente non c’erano macchine che impedivano la visuale, tranne un’utilitaria con due persone intente a riprendere il favoloso evento.
Io fornito di due macchine fotografiche e cavalletto ho iniziato il mio lavoro, per come sono di carattere vedendo i due un po' impacciati nella fotografia mi sono avvicinato loro dando qualche dritta molto apprezzata.
La donna della coppia era molto naturale, una camicetta chiara, un copri spalla, capello rosso trucco leggero, poco seno ad occhio in libertà, stivaletto anfibio piede affusolato, gonna scura calza nera ed un’altezza superiore alla media, lui jeans e maglione che poteva ospitare tutti tre assieme, non mi inspirava molto lui compresa la sua barba.
Scattato qualche foto al tramonto non rimane molto tempo per scattare prima che l’effetto aurora sparisse, così ho chiesto se potevo approfittare della loro presenza per alcune pose, cosa ben accettata dai ragazzi.
Velocemente qualche posa della coppia assieme, ma il mio obiettivo era lei, così rivolgendomi loro:
“Ora tocca alla donna, posso chiederti se posi per me in controluce di profilo?”
“Con molto piacere” La donna ha accettato la mia proposta senza esitazione.
“Abbiamo poco tempo i minuti contati, ti metto in posa io”
Mi sono avvicinato alla donna e con tocco leggero ho iniziato a posizionarne il corpo come volevo.
“Il colore dei tuoi capelli è magnifico, si fonde con il colore del cielo”
Complimento che ha fatto sciogliere la ragazza, chi è abituato a toccare corpi in fotografia lo capisce subito se si crea feeling, un po' come quando approcci con una coppia, il calore del discorso i movimenti di lei sono essenziali per capirne la riuscita se vale la pena affondare o è meglio lasciare perdere.
Scattata la prima foto mi sono avvicinato cambiando di posizione chiedendo di poter spostarle il copri spalle che indossava. Mi sono accorto che sotto la camicetta non aveva reggiseno e nello spostarle la copertura un capezzolo segnava leggermente la camicia.
Devo farle diventare duri i capezzoli.
La mia carica di libido iniziava ad attraversare il mio corpo.
Ho provato a toccarle le mani per capire la reazione, accarezzandole per portarle in posizione una sotto il seno e l’altra al collo. La cosa ha funzionato, subito il decoltè e passato da un rosato ad un rossastro, la ragazza ha allungato il collo in avanti deglutendo e passando leggermente la lingua tra le labbra ed i capezzoli non hanno atteso a lungo per farsi notare nella camicia, l’avevo eccitata.
“Fantastica, ferma così che scatto”
Lei immobile con il sorriso ciack, fatto.
“Ora facciamo una prova, proviamo il mosso, chiedo la tua collaborazione per questo”
Data l’assenza di luce bianca volevo realizzare una foto in movimento, la ragazza rappresentava appieno i colori.
“Ascoltami. Passati in lento movimento una mano sul corpo. Dopo proviamo anche una mano sulle calze.”
La mia modella rispondeva perfettamente ed al mio via ha iniziato ad abbassare la mano dal collo lasciandola scorrere sopra la camicia seguendo la pelle sottostante infilandola nell’apertura tra i bottoni fino a toccarsi un seno.
Bingo, ci siamo.
“Bellissima, ora scendi sulla gonna e risali facendo scivolare la mano sulla calza”
Con un movimento sensuale la donna ha lasciato scorrere la mona accarezzando il basso ventre con una leggera pressione all’interno dell’inguine per arrivare sopra il ginocchio, un movimento erotico seguito dal capo roteato verso il basso, portato al indietro ed un inarcamento della cervice, quasi a simulare una fase d’orgasmo.
“Sei fantastica, bravissima, ora risali lentamente accarezzandoti la calza”
La modella con una dolcezza unica femminile ha ripreso il movimento della mano destra lasciandola risalire dal ginocchio lungo la gamba, agganciando la gonnellina con il pollice della mano e trascinandola per lasciare spazio all’indice ed al medio raggiungendo la vulva per poi rilasciare cadere la gonna.
“Caspita ma ci sai fare, hai già posato?”
“No è la mia prima volta”.
Anche il compagno un po' tozzo, un grezzo buono è rimasto incredulo, pure a lui tirava bene sotto i pantaloni.
La donna aveva eccitato entrambi.
“Dai. Prima che faccia buio scattami ancora”
Senza che dicessi nulla, la ragazza si è cimentata in pose sexy io scattavo a volontà.
Ormai l’effetto Aurora aveva lasciato lo spazio all’ora blu, così ho deciso di fermarmi con gli scatti su nel piazzale.
M “Grazie, ti passo i fotogrammi se ti colleghi in WiFi, ci vorrà qualche minuto”
R “Molto gentile, guarda in auto abbiamo un paio di birre che volevamo bere qui sul prato”
Ragazzi le birre sul prato al Pianoro le conosco, finiscono sempre in situazioni delicate.
L’uomo goffo intanto aveva recuperato le birre mentre io e la ragazza cercavamo di connetterci per scaricare le foto.
M “Se volete qui giù c’e un posticino carino, possiamo continuare a vedere il tramonto e berci la birra, è molto tranquillo”
Poco sotto c’è il mio posto magico, nessuna donna resite, qui però ho una coppia, lei sembra predisposta, lui tace acconsente ma è proprio un fantoccio.
Qualche passo ed arrivati all’albero del Sommo Poeta (così soprannominato da me) iniziamo a degustare le birre. Mentre ce le raccontavamo, la ragazza si alza in piedi, mi guarda e controluce gettando il copri spalle mi chiede
”Fammi una foto così” scatto , lei piega il corpo verso di me ed il compagno, lancia un sguardo al compagno e slaccia un bottone della camicia, il successivo riguarda l’uomo e lascia cadere fuori un seno.
“Cazzo che tettina, fantastica”
Al ricordo della scena mi si rizza ancora il cazzo.
R “Scatta”
Ubbidisco e scatto, preso dal momento non mi rendo conto di essere il servo della ragazza, da fotografo che solitamente porge comandi sono l’esecutore, la cosa mi eccita e mi surriscalda molto.
Io ed il compagno eravamo seduti su di un telo, perciò avevamo ad altezza naso il suo pelo ed il profumo dei suoi umori, oltre ad una gonnellina che ricopriva due splendide gambe e l’uomo rimaneva muto ed immobile, forse abituato a subire.
Nuovamente la ragazza cambia posizione si gira solleva la gonna porgendo le grazie del fondo schiena e spostando la camicia aperta si espone a torace nudo.
R “Scatta”. Nuovamente un ordine, ed io eseguo, la raggazza si sta scaldando sembra molto contenta di questo mio book improvvisato in outdoor.
Effettivamente la mia parte di foto interessanti l’avevo già scattata, le posizioni naturali che mi offriva la donna erano ottimi scatti, ci sapeva fare e sapeva tenere sotto controllo me ed il compagno.
Tutto un tratto la donna si è avventata sul compagno, ormai seminuda senza camicetta infilando la lingua in bocca a lui stendendolo a terra ed aprendo la patta dei pantaloni.
R “Maiale, ce lo hai duro, facciamo vedere al fotografo come mi scopi, magari mi scopa anche lui”
Abbassandosi sul cazzo del compagno la donna è partita con un pompino che risucchiava anche la polvere del terreno, si infilava l’uccello del poveretto fino in gola e ne rimaneva in apnea per un bel po'. Il mio cazzo non resisteva era sceso lungo la gamba dei pantaloni e si poteva vedere chiaramente la forma nel Jeans, lei accortasi di questo mi ha messo una mano sopra ed ha iniziato a strofinarla avanti e indietro. A questo punto il gioco era fatto, sicuramente non si sarebbe tirata in dietro, lui non parlava ne ho approfittato per slacciare i pantaloni ed estrarre il mio cazzo duro e ben bagnato.
Alle prese con l’uccello del compagno lei ha iniziato a maneggiare il mio membro, dopo un paio di sguainate è passata con la sua calda bocca sopra alla mia cappella rovente, bagnata e molto gonfia.
Una gola così accogliente devo dire che non l’avevo mai provata, messa a 90 spingeva tutto il mio cazzo dentro alla gola, ho iniziato a massaggiarle quel delizioso seno che pendeva di fronte a me, giocando con quei piccoli capezzoli che assomigliavano a due piccole puntine di acciaio .
Nonostante fossero durissimi la ragazza aveva dei capezzoli molto piccoli e delicati, lunghi e turgidi, così ho cominciato a mungerla cercando di farle rigonfiare il seno ed allungare il capezzolo, cosa che ha lei faceva molto piacere, l’ambiente era ormai calco e mi sono sfilato i pantaloni di dosso a seguire pure lei che già si era liberata della camicetta ha proseguito abbassandosi calza e lo slip bianco candido macchiato di qualche gocciolina vaginale, restando comunque in gonna ed anfibi cosa che la rendeva molto eccitante, modello college.
Sicuramente aveva un bel piede a vedere dalla forma della scarpa ed io avevo foglia di un footjob, lei a differenza sembrava interessata più al mio cazzo. Ho lasciato scorrere le mani sopra la sua calda pelle iniziando a stuzzicare il caldo corpo ricoperto da una pelle dolce, delicata, profumata, massaggiandone le chiappe tonde e sode con movimenti circolari passando a stuzzicare l’ano facendo una piccola pressione, ammorbidendolo passando alla vagina ed ascoltando i suoi respiri ritmati.
Era mia.
Da dominatrice, padrona la quale era siamo passati a dominata e sottomessa.
Sotto le mie mani tutte le donne si lasciano toccare.
Mi sono così preso cura della sua vagina, iniziando un massaggio al basso ventre passando lentamente le quattro dita dal monte di venere alla vulva ed aprendole lentamente a raggera. ogni passaggio ascoltavo il suo respiro che cambiava ed ogni suo sussulto, la stavo scaldando a dovere per una nuova esperienza di gioco a tre.
L’umidità ed il profumo vaginale aumentava sempre più ad ogni passaggio come i suoi sospiri.
Con una luce bassa ma che permetteva di vedere mi sono avvicinato alla figa ormai fradici per assaggiarne gli umori, mentre l’uomo di fianco intanto si era svegliato ed era partito a segarsi, mentre guardava il mio operato sulla sua donna ormai in estasi.
I sospiri di lei si facevano sempre più ritmati e profondi, piegava il collo all’indietro lasciandosi predare, i suoi occhi erano vivi elucidi, piedi di voglia, allungava ed arretrava le gambe ad ogni movimento mi lasciava la possibilità di appoggiarle la lingua nel buco del culo che pian piano si stava dilatando, ne assaggiavo il sapore affondando la mia lingua dentro a colpi.
Continuando a giocare con le dita nella sua vulva, ho sentito una violenta contrazione dell’orifizio vaginale ne è seguita una fuoriuscita di squirt che mi ha colpito pienamente in viso, un urlo di piacere si è sparso per la vallata di fronte proprio mentre passavano alcuni ciclisti nel sentiero del Fasolo di fronte a noi, che prontamente hanno pronunciato parole di incitamento.
La mia modella calda, aperta, bagnata e piena di voglia si è spostata in ginocchio portando alla sua bocca il mio cazzo assieme a quello del compagno ed iniziando un pompino a due, il calore della sua bocca ricopriva il mio pene e potevo sentire il calore del pene del compagno appoggiato al mio, la cosa mi arrapava molto le spingevo in bocca cazzo e palle, difficile trattenere la sborrata, dovevo restituire il piacere della pisciata ricevuta.
Scaldati per bene i due membri la donna è tornata in posizione supina ordinando al compagno di stendersi, ne è salita sopra a gambe aperte ed alte facendosi penetrare sempre supina, lasciando a me la visuale di un cazzo duro che le apriva una figa sgocciolante favolosa contornata da due labbra carnose totalmente aperte ed un clitoride pronunciato che usciva dalle labbra ad ogni qual vota il compagno le spingeva dentro il cazzo.
Lasciando che la mia mano sinistra scorresse attorno al mio uccello mi sono avvicinato in ginocchio a lei sfiorando quel clitoride che mi chiamava, con la mano libera, premendo il basso ventre di lei leggermente così da aiutarne l’apertura della fantastica figa le ho infilato un dito ad uncino tra cazzo e figa stimolando una altra squirtata.
Lo squirt è subito arrivato lavandomi nuovamente, la ragazza era al top eccitata e dilatata, morbidissima da penetrare con tutta la muscolatura vaginale che si contraeva a ritmo, ho deciso di infilare un secondo dito ed il piacere in lei è aumentato, un terzo dito ed un sospiro profondo ha accolto anche questo.
Le tre dita scivolavano tra il cazzo robusto di lui e la parte superiore della vagina continuando a stimolare il suo interno, lei violentemente mi ha preso la mano premendola contro il clitoride rilasciando ancora una volta un violento getto di squirt e chiedendomi di infilare dentro anche il mio cazzo.
La sua figa era completamente piena ed occupata dal cazzo dell’amico, era un cazzo di dimensioni notevoli, sicuramente più grande del mio giocattolo ed infilarlo dentro in quel piccolo buco mi eccitava molto, sapevo che avrei trovato resistenza ed avrei dovuto spingere e forzare rendendo doloroso l’atto per lei e per me, cosa che mi piace molto.
Avvicinato il mio cazzo alla sua figa e strofinato un paio di volte tra la calda carne per farne sentire la temperatura ed aumentare di volume, l’ho poi appoggiato tra il cazzo di lui e il clito premendo verso il basso per passare.
La vagina opponeva resistenza e scivolavo molto, così con più vigoro ho premuto tra uretra clito e figa.
Il mio frenulo era a contatto con il caldo cazzo del compagno reso scivoloso dalla figa umida e limacciosa, mentre la cappella superiore batteva tra il clito e la carne calda di lei. Con una pressione decisa mi sono fatto spazio e sono entrato nella fighetta ormai spannata.
Un sospiro di lei seguito da un urlo liberatori e qualche lamento misto a dolore e piacere.
Sono rimasto in spinta fermo attendendo che la vagina si dilatasse, una volta sentita più leggera la pressione nella cappella ho iniziato a penetrarla lentamente. Trattenermi dallo sfondarla è stato difficoltoso, la spinta iniziale per entrare è stata decisa, il cazzo chiamava, il corpo di lei era di fuoco, saltava sotto due cazzi dentro una figa stretta piena e zuppa, mi eccitava sempre più. La vagina era ormai dilatata, rilasciava moltissima bava la sentivo scivolare tra le palle che sfregavano contro quelle del compagno e aumentavano la mia eccitazione, sempre più dura non sborrarle dentro.
La ragazza ha alzato le gambe si è spostata in posizione per farsi penetrare totalmente dal mio cazzo ha preso il mio culo con le sue mani e lo schiacciava dentro di lei per farsi penetrare più profondamente, istigando in me la funzione di martellatore.
Uno, due, tre, colpi forti dentro di lei, ho dovuto darglieli, un altro urlo liberatori e nuovamente una squirtata ha allagato me, lei ed il compagno sottostante, non resistevo più e nemmeno il compagno.
Ho iniziato a sentire il caldo fluido del compagno che fuoriusciva dal suo cazzo, inondava l’interno della vagina, premendole i piccoli capezzoli strizzandole le tettine bollenti ho liberato anche il mio seme all’interno della sua caverna bollente.
Stanchi, sfiniti e senza forze tutti e tre ci siamo buttati sopra il telo ormai zuppo di umori e squirt, un sapore gradevole che continuava a girare nell’aria.
Una macchina fotografica spesso aiuta ma altresì allontana.
Questo racconto è tratto da un fatto realmente accaduto come tutti i miei racconti, non ho riportato nomi, in quanto la coppia è spesso presente al Pianoro, li avevo già incontrati questa estate ma non avevo colto la loro disponibilità.
Lasciate un commento, serve a me per migliorarmi e pure per fare girare l’algoritmo.
Per chi mi scrive, che le coppie le trovo solo io, mi sento di rispondere che girando molto in molti luoghi diversi ho più opportunità di incontrare coppie e persone, probabilmente nonostante sia un uomo dotato dei mie soli 16 cm conta più la preda della lunghezza.
Giocare di tatto, di sensi, di intrighi e sensazioni talvolta eccita molto più le signore.
-Il piccolo sicuramente passa dove passa il grande il contrario non è assicurato -
Valentina Nappi

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