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Cinema a luci rosse


di Hypnos1975
01.03.2017    |    30.147    |    11 8.8
"Comprammo i biglietti, il tizio che “stacca” le entrate ci guardò dalla testa ai piedi e poi abbozzò un sorrisino..."
Non mi sono mai piaciuti i cinema a luci rosse… troppa gente che ti guarda con la bava alla bocca… troppi “torelli” pronti a tutto pur di farsi segare un po’…
Ma quella volta era diverso, la coppietta con cui stavo per uscire, conosciuta tempo addietro e con la quale avevo già avuto una esperienza molto soddisfacente, aveva espresso quella fantasia, incontrarci fuori dal cinema ed entrare a guardare un film più o meno di serie z e cominciare a giocare soft e poi chissà…
Ok, accetto con riserva. Se il cinema è troppo affollato da allupati schizofrenici, cambiamo location.
Ci ritrovammo fuori dal cinema, a Nocera Superiore… Cinema affollato (mi dissero) da gay e militari.
C’era un bar poco distante, entrammo e cominciammo a chiacchierare.
Mario (il lui della coppia) è un signore distinto di circa 50 anni, qualche chilo di troppo, una mise sportiva, occhiali e cappello borsalino.
Maria (la lei della coppia) è una donna molto bella, 49 anni, fisico slanciato ed un vestitino stretto che le mette in risalto il seno, non grandissimo, ed i fianchi che si allargano mettendo in evidenza un bel culo tondo e sodo...
Iniziammo a parlare della loro fantasia che da lì a poco sarebbe diventata realtà.
Comprammo i biglietti, il tizio che “stacca” le entrate ci guardò dalla testa ai piedi e poi abbozzò un sorrisino. Probabilmente non eravamo i primi che vedeva e sicuramente si immagina il prosieguo della serata…
Entrammo facendo attenzione a non appoggiarci a nulla… non si può mai sapere, credo che la pulizia non sia il forte di un cinema a luci rosse…
La mia signora di avventura mi fissava da quando ero sceso dall’auto, mi osservava nel bar mentre parlavamo e mi scrutava ancora adesso…
Era un atteggiamento strano, visti i nostri trascorsi, ma non gli diedi molta importanza. In fin dei conti non avevo ancora disilluso le loro aspettative…
Ci sedemmo in ultima fila, in un angolo. Mario, Maria ed io. Lei era al centro, in effetti quella serata ruotava intorno alle sue voglie, ed era giusto che fosse così…
Il film non era ancora iniziato ed io cominciai ad accarezzarle le gamba ricoperta da una calza autoreggente. Non andavo di fretta, volevo fare in modo che la scelta e la fantasia durassero il più a lungo possibile.
Senza troppa fretta, di continuo, accarezzavo la sua gamba fino a dove l’autoreggente finiva e poi tornavo indietro. Era un modo come un altro per risvegliare il suo “appetito”. Dopo qualche minuto iniziai ad accarezzarle la gamba dall’autoreggente all’inguine… sempre la stessa modalità, su e giù, senza ancora toccarle il suo “prezioso frutto”…
Credo di averla stuzzicata troppo, prese l’iniziativa, comincio ad accarezzarmi il cazzo, ma senza sbottonare nulla… Probabilmente mi voleva “restituire le gentilezze”… Mario in tutto questo stava guardando il film da poco iniziato. Si comportava come un marito andato al cinema con la moglie. Non era partecipe ai giochi e fingeva(forse) di non accorgersi di nulla.
Io e Maria eravamo molto presi dal film, tanto che non ricordo neanche quale fosse, ma i gemiti ed i suoni che provenivano dallo schermo e le carezze di Maria, avevano sortito il loro effetto… Il mio cazzo era duro e spingeva contro il pantalone…
Nel frattempo, vista l’insistenza di Maria, io avevo iniziato a toccarle la figa, massaggiandola prima esternamente e poi con le dita all’interno cercavo di provocarle più piacere possibile.
Molto probabilmente ci stavo riuscendo perché era tutta bagnata e c’erano le contrazioni tipiche del piacere…
Allora le presi la mano e la aiutai a sbottonarmi il pantalone. Non ritengo di essere un super dotato, ma credo che le mie misure siano sufficienti a dare piacere. Molto probabilmente la pensava così anche Maria che cominciò a masturbarmi con una mano, poi con due…
Fu allora che Mario ci guardò per la prima volta, io avevo messo il mio braccio dietro la schiena di Maria e le massaggiavo il seno stringendolo con cadenza meccanica mentre Mario aveva iniziato a masturbare Maria con le dita.
Poi Maria si piegò con la testa sul mio membro ed iniziò a leccarmi la cappella… un massaggio entusiasmante, paradisiaco.
Poi, come nella natura delle cose, iniziò a succhiarlo, lentamente, con ritmi cadenzati, su e giù… a me piace tantissimo questa pratica, tanto da non farmi accorgere che Mario si era inginocchiato e stava leccando la figa a Maria.
Maria iniziava ad emettere gemiti, ma venivano attenuati da quelli provenienti dallo schermo. Almeno nessuno ci aveva ancora notati e tantomeno qualcuno si era avvicinato…
Passò un bel po’ di tempo, sempre la stessa pratica, sempre più arrapante.
All’improvviso si senti Mario che borbottava qualcosa… ci fermammo e chiedemmo cosa stesse dicendo.
Diceva che dovevamo andare via perché c’erano troppi che guardavano… in effetti presi dall’ardore non ci eravamo accorti che si era fatto un capannello di uomini…
Ci ricomponemmo in fretta e guadagnammo l’uscita non senza che Maria ricevesse qualche palpatina…
Ci avviammo verso le auto, Maria ed io salimmo nella mia auto e Mario si accomodò nella sua.
Ci avviammo e Maria mi indicava la strada da seguire sempre accarezzandomi il cazzo, forse per non farlo rilassare troppo…
Ad un certo punto ricordai la strada, stavamo andando a casa loro. Adesso potevo anche chiedere a Maria di succhiarmi un po’ la cappella…
Non ci volle molto per convincerla, in fondo sapevo che le piaceva…
Arrivammo sotto casa, parcheggiammo proprio sotto il palazzo e cominciammo a salire. Mario, il solito signore, si scusò per il cambio di location, ma non sopportava quel comportamento.
Entrammo in casa, forse non era nei loro intenti tornare a casa con un ospite. C’era un po’ di disordine simile a quello che si può lasciare quando si ha fretta di uscire e si dice “quando torno metto tutto a posto”…
Ad essere sincero non ci feci gran caso, capisco le logiche delle cose. Quindi quel leggero disordine non era per svogliatezza congenita ma per fretta momentanea…
Ci sedemmo sul divano tutti e tre ed iniziammo di nuovo a giocare.
Solo che Mario invece di leccare la fighetta di Maria, fece in modo di farla mettere sulle ginocchia e cominciò a leccarle il culo.
Capii che di li a poco il buchetto di Maria si sarebbe dilatato e che io o Mario avremmo avuto l’onore di farla godere.
In tutto il tempo che Maria aveva giocato con me, Mario si era masturbato ed era venuto sul divano su cui avevamo poggiato una copertina…
Quindi, con Mario fuori uso per periodo refrattario, toccava a me far pronare Maria ed approfittare del lavoro svolto prima da Mario…
La invitai a mettersi in ginocchio sul divano, io mi alzai e pian piano inserii il mio cazzo, bagnato della saliva di Maria, nel suo culetto.
Fui molto dolce, Maria emise solo un leggero gemito, poi nulla più.
Cominciai a scoparla come piaceva a lei, poi Mario mi disse di darle colpi più decisi, voleva che Maria sentisse un leggero dolore. Lo accontentai, facendo sempre attenzione a non esagerare…
Eravamo da molto tempo e anche io sentivo di essere arrivato all’orgasmo. Ma non volevo smettere sul più bello, quindi avvertii Maria e dopo poco venni…
Dopo i soliti ancheggiamenti, per prolungare il più possibile quei momenti, estrassi il mio membro e lo posi davanti a Maria con la speranza che lo ripulisse per bene.
La mia speranza venne ripagata, prese una salviettina inumidita e con molta cura mi ripulì iniziando dalla cappella… Tolse la salviettina e prese di nuovo in bocca il mio cazzo che si era “assopito” e con vigore succhio, facendo in modo di fare uscire anche gli ultimi residui umori.
Poi sedemmo a tavola, parlammo per un po’ dell’esperienza del cinema, delle nostre sensazioni.
Prendemmo un caffè e mi accompagnarono alla porta, ci salutammo come si salutano vecchi amici ed andai via…
Attendo con impazienza che il telefono squilli… in fondo sono un tipo romantico, mi affeziono alle persone…
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