trio
Giuseppe


27.04.2025 |
588 |
12
"Trascorsero dei giorni e si avvicinava un fine settimana che saremmo stati liberi e avremmo potuto conoscere qualche coppia o qualche singolo, ne avevamo..."
messaggi con Giuseppe un ragazzo giovane, io ero all’oscuro di ogni cosa ma poi ho scoperto che già si erano scambiati i numeri di cellulare e di riflesso anche dei messaggi.Trascorsero dei giorni e si avvicinava un fine settimana che saremmo stati liberi e avremmo potuto conoscere qualche coppia o qualche singolo, ne avevamo parlato e pensavamo di conoscere un singolo, io avevo pensato un paio con cui avevo scambiato messaggi sul sito e volevo chiedere a mio marito quale provare a conoscere.
Mi disse che aveva pensato ad un altro, chiesi subito chi fosse e di dove era, ma lui fu molto vago con le risposte, volevo sapere prima di tutto sapere, ma lui faceva il misterioso, così gli dissi chiaramente che se non mi fosse piaciuto ce ne saremmo andati via, lui acconsentì.
Prima di cominciare a prepararmi ero scettica sull’incontro ma allo stesso tempo speranzosa che fosse positivo, mi preparai con le autoreggenti e un completino intimo nuovo, gonna scarpe con tacco e una maglia con una bella scollatura.
Il luogo dove avremmo incontrato l’uomo era una pasticceria, arrivammo puntuali e subito mio marito individuò colui con cui si era accordato, seduto in un tavolinetto in un angolo del grande gazebo, mi indicò il ragazzo e si diresse verso di lui tendendogli la mano come se si conoscessero e poi seguendolo mi presentò a lui.
Un bel ragazzo, fisico asciutto, alto, ma era giovane molto, mi sentivo un po’ a disagio, ero sicuramente prevenuta per la sua età, ma cominciammo a fare una piacevole chiacchierata, si dimostrò educato e colto al punto che spaziammo in vari argomenti.
Può sembrare una cosa sciocca, visto il contesto per cui ci siamo incontrati ma non parlammo per niente di sesso, certo non posso negare che ogni tanto mi guardava la scollatura o le gambe, solo quando fui io a chiedere di una sua eventuale fidanzata che prendemmo il discorso sesso.
Ogni tanto mio marito mi guardava anche per capire se gli facevo il segno che solitamente usiamo quando ci incontriamo con persone nuove, ma io continuavo a non mostrarlo, ci gustammo tutti una coppa di gelato e poi fui io stessa a proporre di andare a casa nostra e farci una amaro.
Giuseppe ci seguì con la sua auto fino sotto casa, lo facemmo salire e come avevo proposto presi la bottiglia di amaro dal frigorifero e ci sedemmo tutti, i discorsi si fecero sempre più piccanti e parlammo delle varie esperienze che avevamo avute noi con altre coppie, anche lui ci parlò di qualche avventura con qualche ragazza e con una coppia giovane.
Mi decisi, alzandomi, invitando Giuseppe e mio marito a seguirmi in camera, indicai a Giuseppe dove poggiare i vestiti ma lui mi spinse con delicata ma decisa mossa verso il muro prendendomi a baciare il collo palpeggiando i seni, mi sussurrava che non vedeva l’ora di sborrare sopra quei seni.
Mio marito aveva preso la macchinetta fotografica per fare qualche scatto, lo notai quando Giuseppe mi fece scostare facendomi stare in piedi al bordo del letto e facendomi poggiare le mani sulle coperte, era giovane ma ci sapeva fare lui dietro di me che pian piano mi aveva fatto scivolare la gonna a terra e mi continuava a palpare i seni senza scoprirli ancora ma con estrema passione si gustava quei momenti.
Sentivo il suo cazzo che si gonfiava sotto i pantaloni e me lo strofinava tra le chiappe, mentre continuava a sussurrarmi frasi che riguardavano i miei seni, continuando in quella posizione infilò le mani sotto la maglia raggiungendo i seni ma lasciandoli ancora dentro il reggiseno per palparli ancora.
Mi sfilò la maglia e con un gesto secco con una sola mano sganciò il reggiseno, la lingua me la passava sui lobi delle orecchie e mi sussurrava paroline dolci, mi stava facendo eccitare molto, quando di nuovo con le mani mi palpò i seni con delicatezza, facendo passare le mani da sotto il reggiseno raggiunse i capezzoli che prese a titillare sentendoli induriti.
Mi fece stendere sul letto e si tolse la maglietta scoprendo un petto villoso con un po' di pelo sui pettorali e poi fece scivolare i jeans a terra, lo slip colorato era deformato dal suo cazzo che sporgeva, avvicinandosi si chinò verso i seni nuovamente cercava di aprire la bocca più che poteva per succhiare dalle aureole ai capezzoli quando uno e quando l’altro ma sempre massaggiando quello che non succhiava.
Io con la mano andai a cercare il suo cazzo che era ancora imprigionato dallo slip lo accarezzai alcune volte lasciandolo ancora dentro ma scorrevo la mano lungo tutta la sua forma, lo avevo percepito ma ora lo sentivo che era grosso, presi il lembo dell’elastico dello slip e liberai quel cazzo dalla cappella scoperta.
Mentre lui continuava a gustarsi i miei seni, io presi a massaggiare il suo cazzo passando le dita sulla punta della cappella sentivo goccioline appiccicose, finalmente Giuseppe fece scivolare una mano verso la pancia, i fianchi accarezzandoli delicatamente per raggiungere la peluria superiore della mia figa e finalmente sentii le dita raggiungere le labbra che erano bagnate e vogliose.
Giuseppe cominciò a muovere le dita dentro e fuori dalla figa andando a dare ogni volta una leggera roteata sul clitoride, mi sentivo di scoppiare al punto che strinsi il suo cazzo e gli dissi di darmelo, ma lui sollevandosi me lo mise vicino al viso, mi fiondai voracemente su quel cazzo cominciando a ciucciarlo velocemente, al punto che mi afferrò la testa e mi suggerì di fare piano.
Mi ero comportata come una ragazzina ma ero talmente eccitata e vogliosa che non me ne ero neppure resa conto, anche lui aveva smesso di titillarmi il clitoride ma si limitava a massaggiarmi la figa a mano piena senza introdurre le dita ma limitandosi a sfiorare la peluria e le labbra.
Anche io mi ero dedicata in maniera giusta con il suo cazzo leccandolo e succhiandolo senza fretta ma con una certa maestria, ora avevo ripreso in mano la situazione e lo feci stendere sul letto mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e avvicinandomi coi seni con le mani facevo pressione a stringere il suo cazzo tra i seni, muovendomi su e giù gli feci provare le mie spagnole.
Le goccette che dalla fessura della punta facevano da lubrificante e riuscivo a far scorrere bene tra i seni e lui si gustava la scena commentando quanto gli piaceva come lo facevo, io l’osservavo mentre mi strusciavo il cazzo tra i seni, lo cominciai a provocare chiedendogli se gli piaceva fino a sentire uscire dalla sua bocca parole eccitanti in quel momento.
Nel momento in cui mi disse che ero una gran troia, sentii tra i seni un calore il primo schizzo lo avevo soffocato tra i seni ma appena la cappella rimase libera uno spruzzo mi raggiunse il mento che mi fece sobbalzare e dopo un istante un altro spruzzo raggiungermi il viso.
Mi stavo sollevando per prendere i fazzolettini per darmi una ripulita dagli spruzzi ma lui avvicinandosi mi accarezzò con le mani sul viso dove ero imbrattata e poi prese a spargere lo sperma sui seni prese il profilattico e notai che il suo cazzo era ancora eretto, infilò il preservativo e mi chiese di risalire verso di lui per scoparlo.
Rimanendo in ginocchio con il sedere che poggiava sulle sue ginocchia mi spostai verso il suo ventre e appena raggiunsi i fianchi con le ginocchia lui impugnando la base del cazzo dette due spennellate per indirizzare la punta tra le labbra.
Appena sentii che la punta aveva fatto capolino mi sedetti con lentezza per gustarmi ogni centimetro che sentivo spingersi dentro di me del suo cazzo fino a poggiare le chiappe e appena mi afferrò i seni per palparli e spremerli mi cominciai a muovere roteando il bacino sentendo chiaramente le pareti dell’utero che venivano a contatto con quell’arnese.
Lui alternava poggiando le mani a volte sulle chiappe per farmi muovere su e giù e a volte sui seni, io gli palpavo il petto e gli toccavo i capezzoli ogni tanto, non ci misi molto per esplodere in un piacere che mi fece contrarre ogni muscolo, ma lui continuava ad incitarmi di non fermarmi con delle parolacce mi faceva perdere ogni inibizione se ancora ne avessi avute.
Continuai a muovermi tenendomi dentro sempre quel cazzo che mi continuava a provocare stimoli piacevoli al punto che raggiunsi un secondo orgasmo, mi incitava ancora a continuare ma ero stata costretta a sollevarmi perché mi stava venendo un crampo al ginocchio.
Subito Giuseppe ne approfittò per farmi mettere carponi e cominciò a farmi sentire la punta del suo cazzo che usandola come un pennello la strofinava fra lo spacco della figa e il bottoncino del culo, mi faceva le finte, quando a farmelo sentire che l’appuntava avanti e quando al forellino dietro, ma appena sentivo che provava a fare breccia al secondo canale lo stoppavo.
Lui non faceva una piega e continuava a giocherellare fino a che sentii nuovamente la punta cominciare ad entrare nella figa prendendomi per i fianchi cominciò a sbattermi ad ogni affondo si sentiva lo schiocco che veniva provocato quando il suo ventre veniva a contatto con le mie chiappe complice anche qualche goccia di sudore.
Si era aggiunto finalmente anche mio marito alla festa e approfittando che Giuseppe continuava a scoparmi mentre ero a pecorina comincia a succhiare il cazzo di mio marito, Giuseppe sembrava instancabile continuava a sbattermi alternando momenti più calmi a momenti più passionali, io a ruota libera mi godevo ogni istante fino a raggiungere per la terza volta l’orgasmo proprio quando Giuseppe mi dette una decina di fendenti che mi spostavano letteralmente e anche lui godette per la seconda volta.
Feci godere con un bel pompino anche mio marito e poi presi un asciugamano per darlo a Giuseppe mostrandogli il bagno, così ci demmo tutti una piccola rinfrescata a turno e tornando tutti in camera stendendoci sul letto.
Come mi stesi sul letto subito Giuseppe si voltò di lato dalla parte mia cominciando a palparmi i seni, scambiammo un po' di chiacchiere, lui era entusiasta dei miei seni e che finalmente aveva realizzato il sogno di farlo con una donna matura, io non avevo chiesta l’età quando eravamo in pasticceria, avevo immaginato che era giovane dimostrava 26, 28 anni, così gli chiesi l’età.
Giuseppe mi rivelò i suoi 22 anni, rimasi sbigottita, avevo il doppio dei suoi anni, ci fu un attimo di gelo su quel letto, da parte mia, ma poi mi resi conto che era un uomo e si era dimostrato più maturo di tanti uomini della mia età o più grandi che avevo conosciuto.
Giuseppe nell’accarezzarmi la pancia e i seni si era di nuovo eccitato e il suo cazzo si muoveva a scatti fino a scostarsi e avvicinando il suo cazzo al mio viso mentre mio marito mi aveva divaricato le gambe e mi leccava l’interno cosce fino alla figa, è un vero specialista in quella pratica e pian piano cominciarono i brividi di piacere ad attraversarmi il corpo mentre mi dedicavo a leccare con estrema lentezza la cappella di Giuseppe.
Ti voglio mi disse e aggiunse che voleva incularmi se glielo avessi permesso, sorrisi e guardandolo gli risposi sorridendo che se riusciva a farmi godere altre due volte gli avrei concesso di entrare dalla porta posteriore, ci facemmo tutti una risata simpatica.
Di peso mi prese per le gambe e mi scosto facendomi stare con la schiena sul letto e il sedere sul margine, sollevando e divaricando le gambe se le poggiò sulle spalle e cominciando a scoparmi in quel modo alternando momenti di intenso ritmo a momenti più lenti, la preparazione che mio marito mi aveva fatto con la lingua contribuì a farmi raggiungere per la quarta volta l’orgasmo.
Non lo nascosi e lui ne fu felicissimo, si vedeva avvicinare la sua meta, io appena raggiunsi l’orgasmo per istinto tendo a stringere le gambe ma lui non me lo permise continuando a sbattermi in quel modo.
Mi poggiò una mano sul ventre mentre continuava a muoversi dentro e fuori la mia figa quando ho percepito che con un dito andava alla ricerca del clitoride, riuscendo a scoprirlo tra la peluria e prese a titillarmelo, tra me pensai che era scorretto, ma sapeva ciò che voleva e mi gustai le attenzioni che mi dava e il piacere che continuava a procurare.
Mentre mi stava facendo quel trattamento provai a giocare anche io con qualche colpo basso, per farlo godere in maniera che non avrebbe ottenuto ciò che voleva, così gli chiesi se gli piaceva scoparsi una matura così porca e lo stuzzicavo chiedendogli quanto ero troia? Lui rispondeva ma alla fine nello stesso istante dove io raggiunsi un nuovo orgasmo ed era il quinto lui anche scoppiò e dette due affondate secche dandomi della grandissima troia che lo avevo provocato a sborrare.
Ci ridemmo su una volta che ci calmammo dall’amplesso contemporaneo, si era fatta sera, lui il tempo di darsi una lavata veloce, si dovette rivestire e scappare via, con la promessa di rivederci quanto prima possibile.
A volte i racconti pubblicati vengono criticati che possano essere di fantasia, io ci allego le foto di quell’incontro nel nostro profilo per gli scettici e leoni da tastiera e dimostrare che è reale.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Giuseppe:
