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IL POMPIERE

19.11.2020 |
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"Abbiamo parlato qualche volta per le riparazioni del cancello, pulizia delle aiuole, ma nulla di più, buongiorno e buonasera, era comunque una persona..."
Io e Sonia abitiamo in un piccolo residence appena fuori Roma, sull’Appia, sono soltanto 4 villette, con il giardino e parco giochi all’interno, un piazzale per il parcheggio e una bella fontana per i pesci . In una ci siamo noi, una è in vendita, una è abitata da Lucio e Luisa, una coppia di pensionati molto tranquilli e disponibili, nell’ultima ci abita Sergio. Fino a qualche mese fa c’era anche Mara, ma sono ormai separati, Sergio è un vigile del fuoco, ha 40 anni è un bell’uomo ed è normale che ogni tanto porti a casa un’amica.Nelle fantasie di Sonia, un pompiere è sempre stato al primo posto, ma Sergio, tra i turni e le amiche c’èra ben poco a casa e poi non era tipo che dava troppa confidenza. Abbiamo parlato qualche volta per le riparazioni del cancello, pulizia delle aiuole, ma nulla di più, buongiorno e buonasera, era comunque una persona tranquilla intelligente e rispettosa.
Ormai mancava poco alle adorate vacanze, partenza per la Corsica 27 Agosto, però…. A ferragosto a casa e tra l’altro la mattina dalle 7:00 alle 11:00 sarei dovuto essere a lavoro.
Quella mattina, sbrigate le pratiche dovute, mi fermai a comprare un cocomero lungo la strada e tornai a casa. Parcheggio e saluto Sergio, anche lui è appena tornato da lavoro, è sceso dall’auto con l’uniforme da pompiere indosso.
Si sentono delle grida, entrambi cerchiamo di capire da dove arrivino, ad un tratto Sonia esce di casa di corsa gridando A FUOCO ! A FUOCO !
Gli avevo detto che ci avrei pensato io ad accendere il barbeque appena tornato. E invece Lei, forse per farmi una cortesia, lo aveva posizionato ed acceso, ma il pavimento non è regolare e mentre riattizzava la brace, il barbeque si è rovesciato, proprio addosso alla cassettina che conteneva i diluenti per vernice che stavo usando per il portico che è subito divampata. Fortunatamente non c’èra altro di infiammabile nei paraggi.
Quando arrivammo di corsa in giardino io e Sergio, che era subito scattato insieme a me alle grida di Sonia, trovammo il barbeque capovolto e la cassettina in fiamme. La scena non era catastrofica ma pur sempre pericolosa. Io mi lanciai a prendere il tubo dell’acqua ed aprire il rubinetto, ma Sergio mi anticipò estraendo un’estintore e spegnendo le fiamme in pochi secondi. Lui aveva avuto il riflesso di prendere l’estintore che ha sempre in macchina.
Le fiamme erano domate ma Sonia era molto spaventata, fortunatamente non aveva ustioni o altro ma tanto spavento. Mentre lei raccontava l’accaduto io e Sergio eravamo intenti a controllare che non ci fossero altri danni e a dare una sistemata. Trovavo spesso Sergio a sbirciare nella canottiera di Sonia a guardargli le tettone e quando Sonia si piegava, dai corti pantaloncini si vedeva bene la sua figona rasata. Io lo vedevo, era bagnata, la scena del pompiere che doma le fiamme l’aveva eccitata. Lui sembrava apprezzare con gioia, ma non aveva capito ancora nulla. Tra una chiacchiera e una pulita era ormai ora di pranzo e un pò per sdebitarsi per l’aiuto, e un po perché finalmente Sonia, aveva Sergio, il pompiere, in casa e anche in uniforme. Scattò l’invito a pranzo. Se non hai altri impegni…. Oggi è ferragosto, mica vorrai pranzare da solo ?? Disse Sonia a Sergio. D’accordo, rispose lui, vado a casa faccio una doccia e torno, non ci vorrà molto.
No ! non andare, qui è gia tutto pronto, datevi una rinfrescata, lavatevi le mani e mettevi a tavola, io arrivo subito. Replicò Sonia. Ma si dai Sergio,dissi io, ti cambi dopo, e lo accompagnai al lavabo esterno, dove tenevo dei saponi per togliere quel nero dalle mani e stare piu comodi senza imbrattare il bagno, belli freschi e puliti ci sedemmo a tavola.
Sonia, anche lei si era data una rinfrescata, entrò nella sala completamente nuda, aveva solo dei sandali con le perline ai piedi. Le sue tettone riempivano gli occhi, il suo culetto e le sue cosce toste fecero qualche passo verso Sergio, che era rimasto impietrito a bocca aperta. Guardava ora me ora Sonia. Ti piace il pranzo di ferragosto ? chiese Sonia a Sergio, poggiando sul suo viso una 6^ di tette. Gli sollevò la maglietta e prese a carezzarlo sul petto, ma ben presto scese a slacciare i pantaloni e a tirargli fuori l’uccello, si mise in ginocchio davanti a lui e cominciò a succhiarlo. Lui non aveva detto una parola, si giro verso di me quasi incredulo, io gli sorrisi, e allora lui afferrò Sonia sulla nuca e gli spinse il cazzo fino in fondo. Gli stava scopando la bocca. Sonia mugolava e si toccava la figa. Sergio si sollevò dalla sedia lasciando Sonia in ginocchio con la bocca spalancata e sbavata di saliva. Mentre cercava di togliersi i pantaloni, Sonia lo fermò dicendo: Non toglierli, scopami cosi con l’uniforme da pompiere. A quelle parole la sollevo e la mise bocconi sul tavolo con il bel culo all’aria, in ginocchio cominciò a leccargli la figa e il culo mentre lei gemeva e si dimenava nella sua fantasia realizzata. A quel punto anche io mi avvicinai, dall’altra parte del tavolo, tirai fuori il cazzo, che ormai era bello tosto, e lo infilai in quella bocca calda e ancora sbavante. Sonia mi arrapa da matti quando fa la zoccola cosi. Sergio si tira su, afferra alle spalle Sonia e comincia a palpeggiare le tette mentre gli struscia il cazzo sulla figa, io allungo una mano al cofanetto sul mobile vicino, prendo un profilattico e lo passo a Sergio, in men che non si dica, lo indossa e comincia a sbattere Sonia in modo forsennato, tanto che la sento urtarmi coi denti la cappella, lei per evitare, allarga ancor di piu la bocca e allora io comincio a scoparla in fondo alla gola. Sonia è sbattuta sul tavolo con un cazzo in figa e uno in bocca che la scopano con forza. Con un movimento deciso, Sonia allontana Sergio da dietro di lei, lascia me col cazzo grondande sul tavolo e si dirige sul divano. Noi la seguiamo come le api il miele, si sdraia su di un fianco e chiede a Sergio si sedersi li vicino, comincia a pompargli l’uccello e allarga le gambe . . . Vuole essere leccata, ad un’invito del genere, sfido chiunque a rinunciare. Comincio a dare il tormento al suo bel clito, ma la figa è ormai fradicia, mentre Sergio la scopava sul tavolo i suoi umori erano arrivati alle ginocchia, aveva tutte le cosce bagnate, stava realizzando la sua fantasia e se la stava godendo alla grande.
Ci siamo divertiti in tante altre posizioni passando il ferragosto piu rovente di sempre.
Il giorno che tornammo dalle ferie, verso le 18:00, trovammo un camion dei traslochi parcheggiato davanti casa di Sergio. Che fai vai via ? – chiesi – Si ormai sono solo e questa casa è troppo grande per me, mi sposto, non lontano da qui ma in una piu piccola, rispose lui.
Sonia propose una pizza per cena, in fondo, noi appena tornati senza nulla pronto, lui in pieno trasloco… e poi dovevamo salutarci da buoni vicini.
Noi rientrammo in casa e cominciammo a sistemare le cose, Sergio terminò con gli operai del trasloco e come d’accordo verso le 21:00 venne da noi.
Il fattorino delle pizze era appena andato via e di nuovo trillò il campanello, era sicuramente Sergio, puntualissimo.
Sonia, aveva trovato il tempo per prepararsi, andò ad aprire con un paio di zoccoletti bianchi un mini perizoma anch’esso bianco e un prendi sole a rete acqua marina, si era docciata e ben incremata, la sua pelle bella abbronzata brillava e sprizzava voglia, gli piace farmi impazzire facendo la zoccola.
Sergio si presentò con indosso gli stivali ignifughi da lavoro e i pantaloni quelli con le bretelle a petto nudo, in mano aveva due birre gelate e un gran sorriso.
Meno male che Lucio e Luisa, la coppia di vicini pensionati, erano ancora in ferie al paesello, perchè Sonia, a quella vista, non fece aprire bocca a Sergio, gli apri i pantaloni e si gettò ai suoi piedi a succhiargli il cazzo, gli stava facendo un pompino li, sulla porta di casa.
Per farla breve, mangiammo la pizza fredda e la birra calda, Sergio si trasferì e non lo vedemmo piu.
Sonia era stata felicissima di realizzare la sua fantasia di scoparsi un pompiere, gli è piaciuto talmente tanto, che ha comprato un costume carnevalesco da pompiere on line, ed ogni tanto mi chiede di indossarlo.
Io l’accontento solo per paura che per le sue fantasie dia fuoco a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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