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IL SOPRALLUOGO


di Sleepy699
11.08.2023    |    4.907    |    5 9.8
"“Adesso è il tuo turno” dice Silvia mettendosi in ginocchio davanti a Beatrice..."
IL SOPRALLUOGO

Appena compi trent’anni il tuo feed Instagram si riempie all’improvviso di torte nuziali, altari adornati a festa, cerimonie in mezzo alle colline toscane. Gli amici hanno iniziato a sposarsi.
Perfino i più cinici, quelli che di fronte a una commedia romantica avrebbero a stento trattenuto una smorfia di disgusto, adesso ti annunciano che sì, anche loro sono pronti a compiere il grande passo.
E sia io che Silvia, mia fidanzata e futura sposa, eravamo intenzionati a confrontarci con una delle istituzioni più importanti della cultura borghese, il matrimonio appunto.
Il giorno del sopralluogo per una possibile “location” per la nostra festa di matrimonio è in una villa settecentesca non lontana da Torre del Greco
Il sopralluogo è organizzato dalla nostra wedding planner Beatrice, giunonica quarantenne dai lunghi capelli neri, labbra carnose e occhi grandi e nerissimi messi in risalto dall’eyeliner.
Incontriamo Beatrice nel parcheggio della villa. Il tubino nero che indossa, senza spalline, pone in risalto le spalle nude e la sinuosità delle curve e mette l’accento proprio “lì”, sul lato B del suo fisico a “clessidra”, un seno perfettamente proporzionato ai fianchi importanti e un ventre asciutto.
“Siete pronti per il sopralluogo?”
“Certamente, non vediamo l’ora!”
“Questa Villa è frutto della scuola Vanvitelliana, rappresenta una perfetta sintesi di neoclassicismo settecentesco.”
Indubbiamente un ottimo inizio per questo sopralluogo, il parco della villa ha una vegetazione lussureggiante. Passiamo attraverso un salone e una serie di logge e terrazze da dove è possibile ammirare un duplice panorama: da un lato l’imponenza del Vesuvio, dall’altro la delicatezza raffinata del boschetto delle Camelie.
Continua il sopralluogo, Beatrice ci conduce attraverso il parco e la villa confermandosi molto disponibile e professionale, al contempo seducente, non di rado avvicinandosi a Silvia, sfiorandogli l'avambraccio o la schiena, facendole i complimenti per il vestito floreale, i polpacci torniti, i sandali eleganti.
“La Villa ospitò numerosi illustri protagonisti del passato, tra cui Gabriele D’Annunzio, abruzzese come me.” spiega la nostra guida.
“Wow, il sommo Vate soggiornò qui, sicuramente in compagnia di qualche affasciante donna da lui sedotta” dissi.
“In realtà D’Annunzio immagina la donna come un essere superiore, ma non intendendo la forza della donna seduttrice quanto la fragilità dell'uomo sedotto” è la forbita risposta di Beatrice che mi zittisce. Silvia ride.
Ci accompagna nella suite dedicata agli sposi.
“Qui in genere dormono gli sposi dopo la festa, vi piace?”
“Si, molto, arredo di classe. Posso provare il letto?”
“Certamente!”
“Mi sembra comodo e la stanza mi piace”
“Guardate pure con calma devo rispondere ad una telefonata” ci dice Beatrice uscendo.
“Intellettuale la culona!”
“Si, davvero! Il fondoschiena non passa inosservato. E anche quegli occhi nerissimi, le labbra carnose. Ti piace?” le chiedo.
“Si, diciamo che mi attizza. Si atteggia a donna di classe con abiti firmati, ma in realtà il portamento è volgare e il trucco è troppo appariscente, mi sembra un po' sopra le righe. Sono sicura che sia una discreta maiala, scommettiamo?”.
“Potremmo provare a vedere se le interessa giocare con noi”.
“Secondo me le interessa, mentre visitavamo la villa mi stava sempre addosso e mi lanciava certe occhiate”
“Che tu ricambiavi”.
“Si, certo, giocavamo un po'”
“Possiamo provare a spingere un po' più in là il gioco. È la nostra wedding planner dopotutto, è bene che ci conosca e sappia cosa ci piace”.
“Intanto massaggiami i piedini e vediamo come reagisce”.
“Sfilati le mutandine prima”.
Lei si libera delle mutandine che posa sul comodino, in bella mostra, poi si sfila i sandali e appoggia sulle mie ginocchia i piedi nudi che comincio ad accarezzare.
Indubbiamente una delle prime cose che notai di mia moglie al nostro primo incontro erano stati i suoi piedi da cenerentola, piccoli e delicatamente proporzionati che calzano agevolmente un 36.
Torna Beatrice che sedendo accanto a Silvia sdraiata sul letto ci dice:
“Non c’è niente di meglio di un massaggio rilassante ai piedi, vero?”
“Si, ne avevo proprio bisogno”
“Durante tutto il viaggio Silvia ha tenuto i suoi deliziosi piedini nudi appoggiati sul parabrezza distraendomi non poco dalla guida e finalmente ora posso toccarli” dico io.
“Prima di diventare wedding planner ero estetista, quindi un po' me ne intendo sia di piedi che di massaggi, e ti posso dire che la tua futura moglie ha dei piedini deliziosi”
“In questo caso, non ti va di continuare al mio posto?” le chiedo.
“Volentieri, se va bene ad Elena”.
“Certo che mi va bene” dice Elena muovendo le dita dei piedi.
Beatrice inizia massaggiando il tallone e caviglia, eseguendo movimenti circolari intorno al malleolo.
Passa quindi a massaggiare l’arco plantare esercitando pressione con le nocche della mano poi afferra ciascun dito del piede per tirarlo delicatamente.
Infine, intreccia le dita della mano con quelle del piede.
“Sono lisci e curati. È un piacere massaggiarli!”.
“Sono contenta che ti piacciano, li posso usare come arma di seduzione”
“Perché, vuoi sedurmi?”
“Non dirmi che non ti piacerebbe”
“Può darsi…visto che le mutandine te le sei sfilate togliti il resto”
Elena esegue mettendo a nudo il seno proporzionato e i capezzoli appuntiti e liberandosi della gonna con la zip laterale mentre Beatrice continua il foot massage.
“Sei brava. Continua, ti prego, mi piace un casino!” dice allargando le gambe a sufficienza esporre il suo delta di venere.
Il gioco tra le due funziona a meraviglia. Il duello di sguardi e il massaggio ai piedi potrebbe trovare il suo carnale compimento.
Penso al film Pulp Fiction, quando i due gangsters protagonisti (John Travolta e Samuel L. Jackson) disquisivano se un massaggio ai piedi potesse essere considerato un atto sessuale o meno. E in questo caso propendo per l’ipotesi che lo sia.
Silvia alza la gonna ed allarga le gambe esponendo completamente la figa depilata e le grandi labbra turgide, il clitoride in evidenza.
“Ti va di conoscere la mia gattina”
“Dopotutto ti devo organizzare il matrimonio ed è bene che sappia qual è il tuo livello di troiaggine” dice Beatrice cambiando registro anche nel linguaggio.
Le sue dita inanellate percorrono i contorni della vulva della mia futura moglie, scivolano lungo la fessura. Un dito si infila tra le grandi labbra e un altro ancora nello sfintere, mentre la lingua scende sul clitoride carnoso.
“Se continui così la fai godere!” le dico.
“Tu non preoccuparti, so io come fare godere la tua donna” replica abbassando il tubino e mettendo a nudo il seno esuberante.
Poi si sdraia su di lei mettendo a contatto le sue poppe con quelle decisamente più piccole di Silvia.
La bacia, le morde le labbra, le succhia la lingua le infila due dita in bocca, e con le stesse due dita la penetra con un movimento rapido e prepotente.
Penetra facilmente quella vulva già ben lubrificata dagli umori.
Silvia non riesce a trattenersi e implora di non smettere aggrappandosi alle tette di Beatrice.
Beatrice porta ancora più all’estremo la penetrazione infilando tutte e quattro le dita, solo il pollice rimane fuori, nella vagina ormai fradicia di umori e dilatata.
“Oh cazzo come ti sento, mi sfondi la fica!”.
“Dimmi se ti piace, ormai ho tutta la mano dentro la tua fighetta”
“Oh si, siii, stai mandando in orbita, sto per venire” grida Silvia che si porta le mani sui capezzoli e inarca la schiena all’indietro.
“Dai troietta, vienimi sulla mano!”
“Siii, vengo!”.
Elena guaisce come una cagnetta in calore raggiungendo l'orgasmo, intenso, fatto di spasmi e contrazioni intorno alla mano di Beatrice.
Rimaniamo ad osservare il corpo sudato e ansimante di Elena.
“Hai visto come ha goduto la tua futura mogliettina?”.
“Cazzo, l’hai fatta venire in men che non si dica”.
“So dove e come toccarla e stimolarla, non come voi uomini”
“È stato bellissimo! Se fossi lesbica mi fidanzerei con te all’istante!” dice Elena.
“Non sono sicura tu sia il mio tipo”
“Devi essere esausta tesoro, hai sete?” chiedo
“Si, molto! Fammi bere, mostriamo a Beatrice cosa ci piace” dice Elena con voce melliflua.
“Certo, ne ho tanta per te”
“Non mi dite che volete fare quello che penso. Siete davvero dei depravati!” esclama Beatrice.
Faccio inginocchiare Silvia, le metto la mano destra sulla testa, la chiudo gli occhi e contraendo l’addome mi metto a spingere.
“Bevila, bevi tutto tesoro!”.
Un primo timido getto di piscia calda cade sul seno della mia fidanzata.
“Piscia, tesoro, pisciami in faccia!”.
Fa appena in tempo a finire la frase e a riaprire la bocca che un breve getto di orina gialla e calda esce con forza e la colpisce in mezzo agli occhi.
Arriva il terzo getto quello più forte e continuo. Lei chiude gli occhi spalancando la bocca alla ricerca come fosse stato un nettare divino che beve con qualche interruzione. Non so quante volte la vedo deglutire, lasciando che intere sorsate della pioggia dorata le scendessero in gola.
Beatrice osserva la scena masturbandosi e ripetendo “Siete dei depravati”.
Silvia è completamente bagnata, ovunque. Sui capelli, in faccia, in bocca, sul seno, sulle cosce. Quella che si era lasciata scivolare addosso le aveva percorso tutto il corpo e le era finita in mezzo alle gambe, altra si era depositata nell’incavo clavicolare.
“Oddio, ti sei fatta fare la doccia. Sei davvero una porca”.
“Le piace un casino farsi pisciare addosso” aggiungo.
“Che uomo fortunato, la tua futura mogliettina è adorabile!” replica Beatrice con ironia.
“Adesso è il tuo turno” dice Silvia mettendosi in ginocchio davanti a Beatrice.
“Sei in adorazione della mia passera?” le dice lasciandosi scivolare il tubino ai piedi e mettendo a nudo il suo corpo sinuoso, l’ombelico con piercing, le mutandine semi-trasparenti che non nascondono la folta peluria corvina del pube.
Poi con le dita le scosta scoprendo il suo sesso lucido e carnoso.
“Dai… pisciami in faccia mia divina wedding planner, ti va?” dice Elena guardandola dal basso, dritta negli occhi, con il viso a pochi centimetri dalla sua fica.
Fa appena in tempo a finire la frase che un getto di piscia gialla e calda schizza fuori dalla fica di Beatrice finendo prima in mezzo agli occhi della mia futura moglie e poi dritta in bocca.
“Bevila, è tutta per te, solo per te!”
Silvia si lascia riempire completamente la bocca di quel liquido paglierino che le entra tra le labbra uscendo poi in piccoli rivoli dagli angoli della bocca.
Provo un brivido quando lei chiude le labbra e deglutisce quel liquido tiepido, per poi riaprirle e ricominciare a bere come fosse stato il nettare più buono del mondo.
Esaurita la pioggia dorata, Beatrice le infila la lingua in bocca perdendosi in un lungo bacio bagnato.
“Vorrei chiederti una cosa, sentiti libera di rispondermi come meglio credi sia per te”.
“Che cosa vuoi?”.
“Voglio scoparmi il tuo uomo, mi dai il permesso?”
Dopo un attimo di esitazione e uno sguardo verso di me, giunge la risposta che speravo: “Va bene, accomodati”.
Mi infilo il preservativo, il cazzo è già duro. Beatrice si denuda completamente. La sua pelle liscia e abbronzata profuma di spezie esotiche.
Mi prende l’uccello con una mano. Lo infila dentro, appoggio la punta dell'uccello e dentro in un colpo solo entrando agevolmente in quel suo lago di umori.
Premo il bacino verso di lei, vuole essere scopata, così, senza tanti preamboli. Geme la troia mentre la guido nella scopata con le mani sui glutei, si dimena come una gatta in calore mentre succhia le dita che Silvia le ha infilato in bocca.
Da quella posizione, posso vedere le sue tette per niente sode oscillare al ritmo dei colpi che riceve.
Mi fermo un attimo ma rimango dentro di lei.
"Oh dio, fammi godere, non fermarti, dammi tutto il cazzo!!".
Cerco Elena con la mano.
“Amore vieni qui, dammi la tua gattina da leccare”. Silvia mi appoggia sul viso la vulva succosa. In questo triangolo carnale le due donne si baciano sopra di me. Silvia stringe tra le mani le tettone di Beatrice, le sue dita affusolate affondano nella carne morbida. Riprende la cavalcata come piace a me, con movimenti mai uguali l’uno all’altro, accelerando o rallentando secondo il desiderio del momento. La nerchia spinge forte ingrossandosi ulteriormente dentro la wedding planner mentre la mia lingua accarezza le grandi labbra di Silvia.
“Guarda come me lo scopo, guardami mentre lo faccio godere!”.
“Vedo che sei brava a fare la mignotta!”
Elena stringe la base dei capezzoli di Beatrice tra le dita tirandoli ritmicamente per dare il ritmo della cavalcata.
Io, lì sotto, lecco Silvia.
“Vacci piano con le mie tette!"
“Se non ti sbrighi a venire ti strappo i capezzoli”
Il ritmo aumenta.
“Che zoccola, più lo prende e più le piace” dice Silvia.
Beatrice ansima.
Ccontinuo a spingere dentro la sua vagina dilatata e bagnata, senza incontrare alcun attrito.
Senza fermarmi, per non darle neanche un secondo di tregua, aumento la forza del movimento del bacino.
“Così, godo, siii, non ti fermare!!”.
Silvia capisce che è il momento, si alza in piedi, ponendosi a gambe aperte, con il pube all’altezza degli occhi di Beatrice e la sua figa sopra di me.
Parte un primo schizzo, un timido getto tiepido che le innaffia il seno.
“Questo è la specialità della casa apposta per te vacca” sussurra Elena.
Il secondo getto di pioggia dorata è molto più forte e continuo e la colpisce con precisione in mezzo agli occhi che aveva chiuso appena in tempo. La innaffia letteralmente con la sua piscia calda che scivola sul corpo di Beatrice e gocciola su di me. Quando Beatrice riapre gli occhi si ritrova completamente fradicia.
“Oddio, mi hai veramente fatto la doccia. Siete proprio dei patiti della piscia”.
“Così bagnata sei più sexy”
La prendo per i fianchi e senza fermarmi, per non darle neanche un secondo di tregua, aumento la forza del movimento del bacino.
“Siii, così mi fate venire” grida Beatrice portandosi le mani ai capelli, inarcando la schiena e chiudendo gli occhi come a prepararsi per un’esplosione.
Finalmente viene sopraffatta dall’orgasmo che le fa tremare le gambe e trattenere il respiro per parecchi secondi prima di esplodere in un “vengooo!!” liberatorio.
La sento rilassarsi, e crollare in avanti tra le braccia di Silvia ansimando.
Provo un senso di soddisfazione per averla portata ad un piacere tanto intenso pur non essendo riuscito a venire.
Beatrice è paonazza, i capelli fradici di piscia, il trucco rovinato e il rimmel sbavato, non sembra nemmeno più la donna elegante che ci ha accolto per il sopralluogo poche ore fa.
“Oddio…che scopata…era da un po' che non venivo così…siete dei depravati fissati con la pioggia dorata, ma mi avete fatto godere assai”
È ancora sopra di me, abbracciata alla mia fidanzata che la sorregge.
Io continuo a muovermi dentro di lei, la sua vagina è bagnatissima e dilatata, stringendo tra le mani i suoi glutei morbidi per guidare i suoi movimenti e cercare di venire.
Lei mi asseconda svogliatamente.
“Aspetta, non ce la faccio più, ho bisogno di una pausa”
Così dicendo la wedding planner si sfila il cazzo dalla vagina e si accascia di lato esausta.
“Bastardo, ti è piaciuto scoparti la culona. Ben ti sta che non sei venuto” mi sussurra Silvia.
“Dai non essere gelosa, l’hai voluto anche tu, no?”
“Stai zitto che è meglio!”
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