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Una serata in famiglia... (Parte 1)


di ifixtcencen
14.12.2016    |    12.824    |    1 8.9
"La madre nel frattempo aveva preso l'asta in bocca e con lenti movimenti la succhiava dalla punta della cappella fino alla base..."
Sono passati ormai 10 anni ma ancora ricordo quella calda sera di luglio.
Ero alla festa di Laurea di un collega di lavoro, da solo perché la mia compagna non volle partecipare.
Tutti erano in compagnia e mi sentivo un pesce fuori d'acqua, non rimaneva altro da fare che consolarsi con del buon vino.

Giunti ad un ora in cui potevo defilarmi senza dare nell'occhio, un pò annebbiato dall'alcol, fuggii.
Non sopportavo l'idea di finire la serata da solo.
Era giovedì sera e mi venne in mente di una discoteca aperta in quel di Chiesina Uzzanese,

Giunto a destinazione il locale era quasi a chiusura, entrai lo stesso, ma neppure il tempo di una bevuta e il locale chiuse.
Non era proprio serata!
Uscendo, dietro di me, sento una giovane e una signora che stavano parlando e, nella confusione di voci, percepisco la frase: "Mamma, visto che il babbo ci ha chiuse fuori casa, dove andiamo a dormire?"
Mi voltai di scatto e, prendendo la palla al balzo, dissi sorridendo: " A casa mia... O dove?"

Incredibilmente dopo una mezz'oretta mi trovai al mio ovile con due donne, Emma e sua figlia Laura.
Non vollero neppure passare dalla sala e mi invitarono a mostrargli la camera da letto.
Sempre più incredulo e eccitato le portai in camera dove tutti e tre ci accomodammo sul letto.
Emma si sdraiò e, facendo salire la gonna, mise in bella mostra le sue gambe e un pò di pelo che si intravvedeva in trasparenza.
Laura, la figlia, si era seduta di fronte a me, una gamba incrociata sul letto e l'altra appoggiata in terra.
Anche lei a gambe nude,la pelle liscissima da ventenne e lasciava intravvedere le forme della sua femminilità.

Mi adagiai un pò e con delicatezza appoggiai le mani sulle belle coscie di Emma e Laura.
La giovane allungò la mano verso di me e cominciò a sbottonarmi i pantaloni: "Vuoi dormire vestito?" mi chiese.
"Certo che no!" risposi. A quel chiaro invito allungai la mano e cominciai a strusciare il pube di Emma ,
mentre distendendomi favorii Laura nel togliermi i pantaloni.
Ben presto mi ritrovai con la testa di Laura fra le gambe che delicatamente passava la sua lingua sulla l'asta soffermandosi sullo scroto e sulla cappella.
Mi stesi completamente e data la posizione non potevo far altro che proseguire con la mamma.
Gli sollevai una gamba e insuinuai la testa fra le coscie, spostai le mutandine e cominciai a leccarle avidamente la fica.
Laura nel frattempo lentamente me lo succhiava, era meraviglioso, da una parte la giovovane Laura e dall'altra l'eccitante madre.
Emma ben preso cominciò a gemere e i suoi dolci umori stavano deliziano il mio palato, mentre Laura, distaccatasi dall'asta si era completamente denudata.
Aveva un seno fantastico e, eccitato da tale visione mi dedicai a lei e prendendoli stretti fra le mani e cominciai a leccarle i capezzoli che immediatamente divennero turgidi.
La madre nel frattempo aveva preso l'asta in bocca e con lenti movimenti la succhiava dalla punta della cappella fino alla base.
Poi lentamente con la mano mi tirò verso di lei, lasciai cosi Laura e iniziai a baciare Emma, sulle labbra sul collo e scendendo pian piano il seno e poi giù fino ad arrivare alla fica già umida e pronta ad accogliermi.
Presi l'asta in mano e la affondai nella sua calda fessura, iniziando a stantuffare vigorosamente.
Era già bagnata, sentivo l'asta avvolta dalla sua calda fica, il suo corpo si contorceva e ogni volta che il mio pube incontava il suo, lei gemeva di piacere.
Laura si allontanò andando nella seconda camera da letto sussurrando che si sentiva in imbarazzo a vedere sua madre godere.
Essere stato abbandonato dalla giovane mi aveva un pò demolarizzato, ma quando Laura iniziò a fare commenti dall'altra stanza, mi eccitai ancor di più.
"Senti come gode la maiala! La sentisse il babbo!"
Ad ogni commento prendevo ancora più vigore e nella concitazione aumentavo il ritmo e la profondità della penetrazione.
Il respiro si faceva affannoso e i mugolii pian piano divennero gridolini.
"Mamma! Che vacca che sei!" sussurò dall'altra stanza Laura.
Si, ero al settimo cielo, il suo godimento era evidente e ben presto urlò dal piacere.
Le sue grandi tette si muovevano accompagnate dal respiro affannoso, le sue gambre tremavano, la pelle era bagnata dal sudore e stremata mi invitò ad occuparmi della figlia.
Io ero in preda ad un orgasmo, ma non fisico, mentale!
Di venire non se ne parlava, forse a causa dei troppi drink, ma ero in una situazione di benessere totale, sentivo un tifo da stadio dentro di me.
Mi alzai e mettendo il cazzo in bocca a Emma gli feci ripulire la cappella.
Era giunto il momento di accontentare Laura....
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