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Lui & Lei

Realtà quotidiane di tutte noi - La mia realtà cap. 2


di meridiana90
08.09.2017    |    8.919    |    2 8.4
"Tra una parola e l'altra, non sò come ma forse per una sorta di sesto senso maschile me lo ritrovai improvvisamente dentro il box, nudo..."
Ero rientrata da pochi secondi quando, il rumore del furgone nel garage mi fece schizzare il cuore in gola, non so perchè, non so come, temevo lui potesse leggere su di me quello che era da poco accaduto, come se ce lo avessi scritto in faccia che qualcosa di imbarazzante mi era successo. Effettivamente avevo ancora le gambe "rigate" di umori e la micia gonfia, inzuppata tanto da aver "ingelatinato" tutti gli slip. Appena Aldo entrò in casa diventai ancora più impacciata e cominciai a balbettare salutandolo con difficoltà... avevo paura fiutasse l'odore "pungente" del mio sesso umido. Aldò si avvicinò e ridacchiando mi guardò negli occhi, forse pensando che non stessi bene, o che avessi preso solo una "botta di caldo". Vide che avevo rossori ovunque: sulle lebbra, le guance il petto, come avessi la febbre. Mi accompagnò sdrammatizzando a fare una doccia. Mentre io mi spogliavo, cercando il più possibile di nascondere le tracce di quello che era successo nel bagno di quel bar, lui parlava della sua giornata di lavoro facendosi la barba. Tra una parola e l'altra, non sò come ma forse per una sorta di sesto senso maschile me lo ritrovai improvvisamente dentro il box, nudo... col cazzo durissimo in mano. Ero di spalle e non sapevo che dire. Zitta, sentivo ancora i brividi dell'orgasmo di un'ora prima ed eccitata dalla cosa, misi le mani al muro, come in arresto... inarcai il sedere indietro invitandolo molto volentieri a chiavarmi. Sentii subito il suo membro curvo e possente entrare a cappella chiusa ed aprirsi vigoroso la strada facendomi capire che aveva voglia. Mentre spingeva mi teneva con una mano davanti, appena sopra la fica, stringendomi, diede, molti affondi, veloci e decisi. Eccitato come non lo era stato da anni, mugulava e grugniva di piacere, tenendomi forte affondava fino quasi alla cervice, tanto che venni prima io, poi lui, all'apice del piacere si fece una sega con le mie abbondanti chiappe, schizzando fortissimo sulla mia schiena. Sentirlo durissimo e venoso, pulsare e schizzare sul mio fondoschiena fu estremamente virile, tanto che continuai a venire sditalinandomi a bocca aperta, godendomi un'Aldo che non avevo più ormai da una decina d'anni. Quell'uomo che avevo "ucciso" io, con il mio bigottismo da casilnga conservatrice stava dinuovo uscendo fuori. Ci rivestimmo in silenzio con due sorrisini stmpati in faccia, sereni cenammo con un'aria frizzante che ci mancava da anni.
Andando in camera Aldo notò la borsetta verde gettata sul letto, la borsetta che usavo vestita "a festa" o per i ricevimenti. Io non sapevo come dirgli dell'incontro e del fatto che ce ne sarebbe stato un'altro, insieme a lui, così me ne uscii con la scusa che ero uscita con'un'amica a prendere un the e discutemmo sul fatto che come coppia avevamo bisogno di cambiare aria, di divertirci un pò. Aldo invece deridendomi, mi lasciò di stucco... Jesi non è piccola, ma neanche grande e se succede qualcosa anche di insignificante lo sa subito mezza "città". Lady in realtà come dominatrice dalle nostre parti era già conosciuta ed il fatto che stava seguendo anche un'altra coppia e tral'altro ne aveva seguito in passato anche di altre era proprio vero. Aldo era già a conoscenza del mio incontro e avendo saputo da amici del bar, (quei due tizi che sghignazzavano credendo mi avessero preso per ubriaca) che mi ero recata li con lei, al ritorno era uscito prima e mi aveva seguito. Mi derise dicendo che non sapevo fare le cose di nascosto e che ero stata "una polla" a scegliere il bar dove lui prendeva ogni mattina il caffè... Voleva sapere tutto, ogni dettaglio. Non era perniente seccato o arrabbiato, anzi ecco spiegato perchè era arrivato da me "ingrifato come un cammello in calore". Io gli raccontai solo dell'incontro, vergognandomi un pò di quello che era successo poco prima che tornassi a casa, così per ora di quello tacqui. Invece lui, preso dall'euforia mi raccontò cose che mi lasciarono scioccata, cose che neanche potevo immaginare di Lady...
Mi spiegò che negli ambienti maschili era visto come un privilegio avere a che fare con questa persona, molto meno tra le comitive di donne. Le pettegole chiacchierano che questa tipa non si limita solo a "dare ordini" o a "schiaffeggiare" i masochisti, ma si presta volentieri anche a vergognose e peccaminose performance sessuali. Lady, mi spiegò Aldo, partecipa non di rado a festini privati di ricchi facoltosi, dove non disdegna le attenzioni, nonchè le penetrazioni... di tre, quattro o più uomini per volta, facendosi "tappare in tutti i buchi".

Ma Lady, continuò, non è una stupida, anzi è molto cara ed esclusiva. Per ogni uomo presente all'atto sessuale pretende 50€, tanto che una notte di tre anni fa, si dice, per l'addio al celibato di un ricco industriale della zona si portò a casa 6000€ tondi, tondi. Io così incuriosita continuai ad ascoltare come e cosa avesse potuto comportare un simile guadagno...

Ovviamente il prezzo non è ingiustificato... quella notte superò qualsiasi aspettativa. Si fece trovare dentro un'enorme torta: "vestita solo" di lingerie in pizzo bianco, coronata da un lunghissimo velo da sposa, diciamo, in tema con la serata. Bellissima, con un faro posto sotto ai suoi piedi, abbagliò i presenti con la sua silohuette mozzafiato. Trentenne con il fisico di una "donna fatta" dai fianchi larghi e col sedere sporgente, aveva tutto al suo posto senza un filo di "grasso" inutile (ascoltai consapevole fosse vero, con parecchia invidia)... Uscì da un tappo apposta progettato con una decina di bombolette di panna in una cesta, li porse ai presenti e si mise seduta restando in quella nicchia. Si fece spruzzare litri di panna ovunque, come un pasticcino. Apriva la bocca facendosela riempire per poi lasciarla colare sul collo e sui capezzoli che spuntavano dal reggiseno "aperto" (intimo da prima scopata di nozze).
Tutta "innevata" la presero in braccio tre uomini e mentre lei sorrideva, inondata di maliziosi complimenti e lusinghe, la adagiarono su un divano di pelle bianca, dove stesa con le braccia aperte sulla spalliera ed il lunghissimo velo che gli si adagiava soave sul lussurioso corpo, sembrava una dea. I Dodici uomini si cinsero a raccogliere la panna, leccandola dappertutto: dal collo, alle orecchie, fino alle gambe... quattro uomini gli sfilarono le lunghe calze per leccargli i piedi, spruzzavano panna e gli succhiavano le dita, pulite e curatissime, non quelle di una sgualdrina da strada... Gli leccavano avidi caviglie, cosce e culo: la adoravano e lei "micia", acconsentiva accarezzando amarevole le teste degli uomini con le sue mani, affusolate e curate.. tutti si servivano di lei con estrema delicatezza, visto la giovane età, seppur troia e lasciva la trattavano con rispetto. Intanto, stringendo passionale i loro capelli, li invitava a ciucciargli il seno e la fica abbandonandosi a sospiri e gemiti di piacere...
Ripulita a dovere, avendo leccato del suo corpo, ogni centimetro di pelle passarono a lubrificarla per bene.....spruzzandogli, tra la baldoria generale e l'eccitazione arrivata all'inverosimile, oltre mezzo litro di panna spray nel retto e nella fica (ascoltavo scocciata, ma incuriosita dalla sua minuziosità, chiedendomi un pò arrabbiata come mai conoscesse così tanti dettagli).
Messa in ginocchio, col viso sulla seduta del divano, apriva per bene le sue natiche lasciando che i "maiali" premessero per bene la bomboletta contro il suo ano. Lei, sentendo il gorgoglio della panna che scendeva e penetrava nelle sue viscere, "sbollicinando" nella sua pancia, mugolava come una cagna in calore...gridando "ancora!"...il resto, che spremettero spruzzando anche dentro la sua vagina, sempre facendo attenzione a non fargli mai male, la fece andare in estasi, facendola venire ancor prima di essere sbattuta, per tutta la notte, la preparò e la lubrificò bene per il resto, che si può immaginare... (immagino, immagino come ti stia divertendo a raccontarmelo) due, tre, quattro alla volta, imbottita come una fetta di salame li prendeva davanti dietro ed in bocca, raggiungendo quattro o cinque orgasmi devastanti. Ovviamente i commensali se ne andarono, contentissimi, solo dopo aver visto ingoiare uno per uno il loro seme, tranne uno... e la "principessa" del sesso, ringraziandoli per la loro sensibilità e la loro delicatezza, li accontentò di buon cuore.
Ascoltai fino alla fine con un sorrisino falso nella bocca, per capire dove voleva andare a parare e come mai sapesse così tante cose e così bene...mancava solo che alla fine mi dicesse, "sai, io ero uno di quei dodici uomini" e lo avrei piantato li con un ceffone da ammazzarlo e vi giuro, ci mancava poco.
Volevo approfondire la questione e quella sera stessa così, telefonai alla dominatrice prendendo in accordo con Aldo una stanza all'ultimo piano di un Hotel appena fuori città. Una stanza per sabato notte. L'obbiettivo iniziale era riuscire a ricollegare nella sua mente l'idea che io fossi eccitante... non solo che lo fosse Lady... ma adesso era palese che non solo mi aveva scopato con l'idea di avermi visto con lei, con la testa annebbiata dalla figura lussuriosa e oscena di quella donna, la conosceva addirittura meglio di quanto io, potessi immaginare...

Continua con La mia realtà cap. 3.
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