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Prime Esperienze

La cugina "cozza" 4 - La punizione


di meridiana90
16.03.2021    |    11.976    |    2 9.9
"Tentò tre volte di tenermelo piazzato dentro ma io continuavo a spingerlo fuori, poi "Visto che non fai la brava facciamo così, prima lo collego al..."
Continuo di La cugina "cozza" 3 - L'imprevisto

Mia madre da dietro l'uscio mi guardava preoccupata. "Ho sentito qualcuno lamentarsi, state bene?", "Si mamma, ho solo sbattuto il piede sul comodino" dissi in maniera improbabile ed imbarazzata che dal tono di voce tutto era, tranne dolore. "State attente", aggiunse con un occhiataccia e se ne andò. Annamaria scoppiò a ridere, io un po' meno.

Stavano cominciando i guai, quelli seri: lei si appropriò nuovamente di me, trattandomi proprio come prima, ma adesso capivo, non ero la sua cozz'amica, ero la sua fidanzata ed ero l'elemento debole della coppia. Era cotta e stramaledettamente gelosa di me, io invece ero e sono sempre stata eterosessuale, il fatto che apprezzassi di buon grado il sesso saffico non significava certo fossi per forza lesbica.

Amavo come le sue dita sottili e delicate si muovevano veloci dentro di me, andando a toccare sapientemente i punti più goderecci della mia vagina, nessuno poteva farlo meglio di un'altra donna. Amavo i suoi viscidi baci da serpente, la sua piccola lingua mi faceva impazzire e da quando prese a leccarmela, scoprii che era ancora più straordinaria di quello che pensassi. Sapeva provocarmi orgasmi "bagnati" anche multipli e se era presa di buona lena era capace di tenermi incatenata anche interi pomeriggi al letto, mandandomi a casa esausta di provare piacere... stanca fisicamente per il troppo godere.

Ma era anche vero che avevo bisogno di un bravo ragazzo al mio fianco, che mi facesse sentire al sicuro e completa. Così mentre continuavo a vedermi con Annamaria, riuscii di nascosto ad avere diversi appuntamenti con Sahib. Ci vedevamo la sera, nel fine settimana, o comunque quando non ero con lei, usando diverse scuse per giustificare il fatto che non potevamo incontrarci.
Era davvero difficile, Annamaria era oppressiva.

Sahib come dicevo é un Egiziano, musulmano laico, non ha infatti particolari inibizioni o regole asfissianti, salvo qualche piccola tradizione popolare che si portava dietro. É un ragazzo davvero molto rispettoso delle donne, non forzó mai la mano né fece mai, con me o su di me, allusioni sessuali squallide. Avemmo il nostro primo rapporto alla quarta uscita. Ci trovavamo sdraiati su una coperta sotto un grande Leccio, in un bosco fuori paese, quella volta avevo già in programma di concedermi, così misi apposta la gonna di Jeans col tanga sotto. Fu una cosa dolce e graduale. Mi penetrò senza fretta, baciandomi collo e spalle. Facemmo l'amore appunto, non sterile sesso. Fu una cosa intensa e meravigliosa che durò anche dopo l'orgasmo, tra coccole e carezze. Volevamo stare insieme... anche se qualcuno non era affatto d'accordo con questa cosa e noi non eravamo in grado di nasconderglielo. Annamaria infatti lo capì subito. Nessuno mi conosceva meglio di lei. La mia vagina si era allargata. L'imene già traforato dalle sue dita ora era lacerato in maniera più lineare e delineata, gli bastò masturbarmi il giorno successivo per notare la differenza, non fu affatto contenta di questo. Litigammo. Poi rifacemmo pace ma da parte sua dovevo sicuramente aspettarmi qualcosa, qualche scenata... qualche bravata.

C'é da dire che dalle nostre parti i sexy-shop erano rarissimi nonché estremamente cari, così per il suo piano Annamaria realizzò tutto in casa sua con oggetti facilmente reperibili e come se non bastasse lo fece di giorno mentre i suoi genitori erano presenti.
Ci trovavamo nel solito bagnetto, quello secondario e siccome, suppongo non riuscì a trovare alcun sonnifero che facesse al caso suo, mi convinse in modo ludico, a lasciarmi legare. "Oggi ti faccio provare un gioco nuovo!" disse tutta eccitata. "Il gioco della sedia!!!". "Il gioco di che?!" dissi perplessa. Giuro ancora non riesco a capire come potetti cascarci ma lo sapete ormai, per quanto riguarda la masturbazione ero rovinata e l'idea di provare qualcosa di nuovo mi intrigava. Quindi con la scusa di questo gioco Annamaria mi chiese di fare questo esperimento. Alla fine l'aria era rilassata, come dicevo c'erano i suoi genitori che giravano per casa parlando ad alta voce. C'era questa sedia di legno al posto dello sgabello per lavarsi i pedi accanto al bidet, lei gli rimosse ridendo la seduta, non so se avete presente, e mi invitó ad accomodarmi. Mi bendó, poi cominciò a girare lo scotch per imballaggio attorno ai miei arti cercando di fissarmi fermamente su quella seggiola senza più seduta. "Annamarí, sei sicura di quello che fai?" dissi preoccupata. "Si amore, non preoccuparti" sdrammatizzó dicendo che lei lo aveva fatto decine di volte. Cazzata assurda. Voleva solo legarmi per osare più di quello che mai io avrei potuto concedergli, voleva convincermi che lei poteva farmi godere più di qualsiasi altro uomo. Inizialmente cercando di reggermi stavo piuttosto scomoda, poi rilassai i muscoli e scivolai il culo nel vuoto, trovando la mia posizione. Come se il buio della benda che mi aveva messo non fosse abbastanza, prese un altro bel pezzo di scotch e mi tappò la bocca. Lì cominciai a preoccuparmi... mi aveva letteralmente presa in ostaggio... senza che io me ne rendessi conto... al gesto notò che sobbalzai dimenandomi "non temere amore, voglio solo farti godere, oggi proverai quello che mai e poi mai nella vita un uomo potrà darti", capii da quelle parole che si riferiva alla mia uscita con Sahib e che quella era una sorta di punizione/dimostrazione di superiorità, per essere stata con un uomo.
"Tu devi stare solo con me, lascia stare quei porci degli uomini, ti faranno solo soffrire" disse serissima mentre scuotevo le spalle per liberarmi, senza convinzione però. "Vuoi godere di più? Oggi ti farò godere di più!" Cominciai e sentire un forte ronzio, come di rasoio elettrico, pensai di getto volesse combinare qualcosa tipo coi miei capelli, ebbi terrore, poi la sorpresa. Appoggió questa cosa alla mia vulva, concentrandosi sul clitoride... ero tesa ma grazie al massaggio dopo pochi minuti cominciai a rilassarmi... anche se, l'idea di essere legata su una sedia in bagno, completamente nuda, in casa sua, non mi andava completamente a genio. Posò il vibratore di fortuna e passò alla fase successiva. Afferrò la sedia da dietro e pianissimo, non senza un po' di fatica abbassò lo schienale fino a terra. Paradossalmente così stavo anche più comoda, massaggió ancora, per qualche minuto la mia patatina, poi vi inserì qualcosa all'interno, qualcosa di sottile. Entrando graffiava un pochino, ma finì subito. Era un tubicino di gomma che mi riempì la vagina di liquido, era acqua frizzante. Tanta acqua frizzante da gonfiarmi il ventre all'altezza della vescica. "Adesso non contrarre i muscoli, non vorrai bagnare tutto" La sensazione fu stranissima. Me ne inserì finché non cominciò ad uscire, poi sfilò il tubicino e riprese il massaggio col manico del tagliacapelli elettrico. Stavolta non tremava solo la mia vulva, la vibrazione si trasmetteva al liquido che sguazzando creava effervescenza nella mia vagina. Aveva ragione, presi a godere così intensamente che dopo neanche cinque minuti mi arrivò un'orgasmo devastante. Dalla mia cervice, solleticata dalle bollicine dell'acqua frizzante arrivarono scossoni decisi e potenti da paralizzarmi gambe e piedi. Estasiata gettai la testa indietro, contro il pavimento e mentre inarcavo il bacino in su spruzzavo fuori controllo qualsiasi cosa dalla vulva oscenamente aperta e gonfia, sia l'acqua, che mi aveva inserito, che quell'altra sostanza, schizzavo, ancora ed ancora e se non mi avesse messo lo scotch sulla bocca, avrei urlato sicuramente di piacere. Annamaria fu compiaciuta di questo, era quello che voleva ottenere, ma non aveva ancora finito. Mentre ancora ero sotto shock per l'intenso orgasmo mi tirò piano piano nuovamente su, riafferrò il tubicino e disse "Hai bagnato tutto! Sei proprio una cattiva ragazza. Quando avremo finito, ti toccherà ripulire". Stavolta premeva quel tubicino malefico dietro. Non capivo come una ragazza che fino a qualche mese fa non faceva che parlarmi male del sesso anale e dei tentativi del suo ex, potesse pretendere che io apprezzassi simili pratiche. Mi graffiava, ma ero ancora troppo frastornata per ribellarmi a quello che stava per combinare. Mentre l'acqua cominciò a riempirmi l'intestino, mugulavo pregando di smetterla. Avevo paura di buttarla fuori, non sapevo mi avesse posto sotto una bacinella di plastica ma quando proprio non resistetti più che la mia pancia era tutta gonfia spruzzai fuori a più non posso tutto quello che avevo nel retto, feci comprese, facendo un gran rumore. Mia zia sentì il casino e venne a bussare alla porta "Che sta succedendo la dentro! Annamariaaa!!!???", "Va tutto bene mamma, stiamo facendo il bagno!!" disse mentre stavo quasi per collassare d'infarto. Riempì il mio intestino ancora ed ancora, finché l'acqua non prese a uscire biancastra, poco sporca direi, l'evacuazione mi portava piacere, ma non sessuale appunto. Grazie al trattamento il mio retto si era pulito e rilassato ed il mio ano era più collaborativo. Prese così a sorpresa, visto che appunto ero bendata, una spazzola per capelli, ne inzuppò il manico col la saliva e lo ficcò dentro al mio culo. Spingendolo fuori mi dimenavo come una dannata. "Calmati, vedrai che ti piacerà". Tentò tre volte di tenermelo piazzato dentro ma io continuavo a spingerlo fuori, poi "Visto che non fai la brava facciamo così, prima lo collego al rasoio e poi te lo attacco con lo scotch". Fù così che legò il rasoio elettrico con abbondante nastro adesivo alle setole della spazzola e poi lo inserì dinuovo nel mio ano arreso. Partendo a legarlo dai miei fianchi usò altrò scotch per bloccarlo lì dentro. Adesso non poteva cadere più, anzi, lo scotch da imballaggio, dopo l'applicazione tendeva a ritornare un pò più corto, spingendo quella spazzola sempre più dentro, fino a fermarsi contro le setole. Avevo dieci centimetri di manico almeno, ficcati su per il culo... poi di nuovo giù con le spalle sul pavimento. Annamaria mi reinserì il tubicino nella fica e la riempì ancora d'acqua frizzante. Accesse il rasoio elettrico e niente, il piacere causato dalle bollicine provocate dalla vibrazione era talmente assurdo che ripresi a venire ancora, spruzzando acqua e umori dappertutto. Che ricordi, quello fu uno degli orgasmi più potenti della mia vita. La stronza però mi lasciò così almeno altri dieci minuti al punto che col forte vibrare, involontariamente cominciò a piacermi anche la stimolazione anale... forse solo perché in questo caso accompagnava ed aumentava il piacere vaginale. Avevo la fica, tutta aperta e pulsante che chiamava letteralmente sesso, aveva bisogno d'esser chiavata per benone. Quindi mentre la spazzola vibrava su per il mio culo, mia cugina si diverti a provocarmi un altro paio di lunghi orgasmi con le sue manine. Mi liberò solo quando proprio mi ridussi ad uno straccio. Una ma volta che mi ritrovai mani e piedi in libertà non ebbi il coraggio di biasimarla, avevo goduto in maniera assurda e non avevo nulla da obiettare per il trattamento.
Uscii dal bagno barcollando, dopo essermi rivestita a fatica. Andai in camera sua e dallo sfinimento crollai sul suo letto per diverse ore. Mentre lei mi abbracciava.
Continua...
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