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Realtà quotidiane di tutte noi 4 Degenerazione tropicale


di meridiana90
09.08.2013    |    13.526    |    3 9.2
"Faccio pipì all'aperto, dove mi pare, con mio marito che mi guarda come se fossi la sua cagnetta..."
Quello che successe quella notte sotto le stelle ci ha reso una coppia molto più forte. Ha aumentato la qualità del nostro rapporto sentimentale, rendendo migliore il nostro sesso e mettendo in risalto i difetti di uno e dell'altro per correggerli. Peccato che per motivi di lavoro, poco tempo dopo, Stefania e Massimo si trasferirono.

A fine estate organiziamo così una cosa romantica solo noi due. Andiamo sull'isola di Bali.
Mi risparmio la descrizione, perchè qui è tutto un sogno, sembra di essere finiti in un film.
Abbiamo in affitto per due settimane un bungalow direttamente sulla spiaggia. E' fatto in stile Hawaiano in armonia con la natura rigogliosa attorno al residence. Dentro l'ambiente è allegro ed accogliente, decorato con diversi quadri con fotografie locali e dipinti colorati. Troviamo nel frigorifero diverse bibite, comprese nel prezzo.
Passiamo la mattina a riporre i bagagli ed il pomeriggio abbiamo già la prima escursione. Volano tre giorni così, tra divertimento ed esplorazioni emozionanti.
Quarto giorno. Libertà. Scendiamo in spiaggia.
Qui ci sono oltre trentacinque gradi anche se si sta comunque abbastanza bene. Il clima non è mai nè troppo umido, nè troppo secco. Ci sdraiamo vicino alla battigia a prendere il sole, con tre o quattro coppie sparse a distanza di almeno duecento metri da noi. Franco si addormenta come un bambino, svegliandosi poi, come tutti gli uomini sani, col pacco duro. Io sto leggendo una rivista italiana presa in aereoporto, ripensando a quella notte. Non facciamo sesso da prima di partire. Nè sento il bisogno...
-Amore?!- lo chiamo.
-Dimmi-
-Ti và di vedermi nuda?- di lì a poco farò quello che non mi sarei mai sognata in vita mia.
Lui sorride e sgignazza un pò, pensando chissà a quali porcherie potremmo fare dentro quel bungalow.
Tiro giù le bretelline in un lampo e mi sfilo il top, facendolo rizzare, in posizione seduta.
-Porca, troia...- dice rimanendo allibito -non ti ho mica detto qui!?-
-Vuoi che mi rivesto?- gli dico provocante.
-No!- mi risponde ridendo e si risdraia.
Resto così mezz'ora. Passano due coppie e mi guardano. A parte il guardone in terrazza è la prima volta che vengo vista seminuda in pubblico, devo dire che è un casino eccitante.
-Non avevi detto nuda?- mi sfida Franco. Io senza dire nulla metto la micia al vento.
-E brava la troietta di mia moglie- mi dice compiaciuto. -Grazie, tesoro!-
Gli umori colano al punto che se ne sente l'odore a distanza di un metro. Faccio fantasie erotiche assurde.
Dopo un pò uno tra quelli più vicini, avvista la mia nudità e passa, lentamente, curioso, facendomi riscoprire più troia che mai. Apro le gambe per dargli una buona visione. Lui capisce che sto facendo l'esibizionista ed entra in acqua difronte a noi, restando solo col collo fuori. Mi guarda in mezzo alle gambe, trastullandosi come un matto. Mi sditalino estasiata dall'eccitazione, mentre Franco ha una mano dentro il costume.
Sto dando spettacolo alla grande e qualcun'altro ci sta guardando da lontano. E' il gestore del residence, spazientito.
Viene da noi con passo deciso, per venirci a dire che stiamo esagerando, parlando in un Inglese più che improvvisato.
-Ma'am, you can not stay here like this!-
-Ah Lord is kind, we can pay it off for good for this service!- Risponde mio marito in un Inglese ancora più maccheronico.
-There is no price for this- dice nervoso, ma tradito dal pacco duro. -There are families and children...-
-If you want, you can use me now, immediately- gli dico io... mentre mi guarda dubbioso.
Lo afferro azzardata per il costume, glielo abbasso, e gli prendo l'asta in bocca. Lui rimane di ghiaccio a godersi il pompino. Franco gli viene accanto, intimorendolo, ma lo tranquillizza dicendogli -Quiet, my wife is a slut- lasciandomi fare per un pò, poi l'uomo ci invita garbatamente a seguirci sù a venti metri, ai servizi igienici.
-Follow me ...- dice compiaciuto.
Pochi minuti mi ritrovo trivellata da due cazzi, nel locale docce. Dall'umtima volta con Massimo mio marito mi ha abbituata per bene al sesso anale, facendomene apprezzare tutte le sfaccettature. Cavalco contenta le due mazze durissime, che esauste mi scaricano il seme direttamente dentro.
Il porco che era in acqua a guardarmi la fica, prima di lasciarci andare via dai bagni, si avvicina all'uscita, si scusa per la sfacciataggine e chiede a Franco -Pardon me, sir. See how it made me excited before. I would come on the beautiful face of his wife.- Capisce qualcosa tipo "vorrei venire sulla bellissima faccia di sua moglie", Franco intuisce ma mi chiede conferma se ha capito quello che ha detto, poi sorride e mi mette la mano sulla spalla per farmi mettere in ginocchio. Lo accontento felice pompandolo per bene fino quasi alle palle e ricevendo in faccia diversi getti di seme densi e caldissimi.
Finito tutto, torniamo a sederci sulla riva e facciamo amicizia col proprietario del residence. Discutiamo un pò con difficoltà, porgendogli le dovute scuse per il disagio. Lui le accetta volentieri. Tra una parola e l'altra torniamo poi sull'argomento sesso e scopriamo che ha una moglie, che molto più di me, è davvero, una troia patentata. -My wife loves sex so much- ci rassicura.
Il giorno dopo quel porco del gestore ci viene a far visita direttamente in camera, con una donna oltre i quaranta, distinta e gentile. Porta una grande borsa Louis Vuitton e dei sandali Gucci in pelle. Capisco con che gente abbiamo a che fare e la quantità di soldi che guadagno attraverso quel residence. Ha il comportamento di una donna saggia e vissuta, ed è lei che per prima si lascia trascinare in un vortice di piacere. Al contrario del marito, non parla inglese, ma si presenta bene usando abilmente la lingua in un altro modo e senza troppe formalità si avvicina e la pianta in bocca al mio compagno, facendomi eccitare. Mentre affila accuratamente le spade ai due uomini mi invita a leccargliela per bene. La mia lingua la sgrilletta veloce e così mi fà segno di tenergli le dita dentro, contro la parete superiore, finchè incredibilmente lei, tenendomi il braccio, lentamente, con un sensuale movimento di bacino ,mi spinge tutta la mano dentro. Completamente dentro la sua fica, fino al polso. Insaziabile. Dopo si fà trapanare la fica dai due cazzi insieme. Non avevo mai visto una donna così elastica. Dalle occhiate, lei ed il suo uomo, sembrano amarsi.

Le avventure in quei giorni non mancano, insomma, cambiando completamente, invito ogni donna a provarci anche una sola volta nella vita. Forse per la lontananza da casa o la permanenza in un posto dove posso considerarmi una fantasma, dove la mia identità è semplicemente quella di una "turista" qualunque, mi lascio andare in modo impudico e vergognoso.
La sera vado al ristorante con un vestitino in cotone bianco, dalle misure vertiginose, senza reggiseno e slip. Già di suo, sopra, col sudore, diventa quasi trasparente. Sotto invece gli altri commensali fanno i contorsionisti, coi lacci delle scarpe o con i fazzoletti che volano misteriosamente, per dare anche per un secondo una veloce occhiata in mezzo alle mie gambe. Io da gran monellaccia, non perdo mai l'occasione di abbassarmi in avanti per qualche futile motivo. Divertendomi a far girare la testa a qualche bel maschione.
Al villaggio sto spesso in perizoma o topless, con le mie piccole poppe al vento, passeggiando spensierata tra le bancarelle, infischiandomene del giudizio delle altre donne. Ovviamente Franco sà che agli altri uomini farebbe piacere allungare la mano sul mio culo e non lo fanno solo perchè c'è lui, allora quando può, tra la folla del mercato, afferra la mano di qualcuno e la poggia lui sulle mie natiche tonde o sulla mia fighetta pelosa.
Faccio pipì all'aperto, dove mi pare, con mio marito che mi guarda come se fossi la sua cagnetta. Specialmente se ci sono passanti, sposto il mio tanga, mi accuccio alla meglio col culo per aria e mostro le mie bellezze alla gente, mentre il liquido dorato sgorga giù fiero e libero.
Mi diverto meglio che posso. Poi via, dinuovo a casa, dove la Carta d'Identità è tutto ciò che sono e faccio, perdendo il meraviglioso anonimato dei paesi tropicali.
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