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Angelica, il ritorno: vocazione Escort – Capitolo 15: Il cerchio si chiude, orgia bisex in famiglia


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
23.05.2022    |    6.611    |    0 9.4
"Era palesemente soddisfatta, e tra sospiri e mugolii disse concitata: “Sono piena!..."
Dopo il colpo di scena dell’episodio precedente, la famiglia di Angelica si ritrova infine riunita nell’amore e nel sesso.
In calce viene inserito un riepilogo degli episodi della presente serie.
Sottogeneri: incesto, orgia, bisex.
* * * * *

Usciti dall’appartamento, Angelica, il marito ritrovato Marco ed i figli Leonardo e Michele percorsero a piedi il bel lungomare pedonale di Riccione, per raggiungere il rinomato ristorante che distava poche centinaia di metri. Angelica volle ripetere il copione dell’anno precedente.
Al momento di accomodarsi, Angelica sollevò la gonna senza curarsi se altri la osservassero, per sedersi con le terga nude e il plug anale a contatto con la morbida imbottitura della sedia; ai suoi lati i figli e di fronte il marito.
La cameriera, che era la stessa dell’anno prima, parve riconoscerla, le sorrise e raccolse le ordinazioni.
Durante la cena di pesce di alto livello, Marco, su cenno dei figli, azionava ogni tanto il telecomando dell’ovetto vibrante facendo trasalire Angelica che tra quel trattamento vaginale e il plug anale era visibilmente sempre più eccitata. Il marito se ne accorse e chiese:
“Da come vedo... quell’aggeggio ti sta facendo effetto, eh...”
Angelica annuì sospirando e aggiunse:
“Non resisterò ancora per molto senza... toccarmi... mi scuserete se mi alzo...”
Infatti l’ovetto vibrante le procurava incontrollabili flussi vaginali fino a bagnare completamente il vestito e creare una vistosa macchia sulla sedia.
Quando se ne accorse, cercò di correre ai ripari e chiese aiuto alla cameriera.
“Ha bisogno Madame?” chiese la ragazza.
“Sì... mi sono... ehm... bagnata il vestito...” disse Angelica.
“Con il vino bianco?”
“Mah... penso di sì...”
“Eh, il vino macchia...Venga... l’aiuto io...”
Si diressero nel seminterrato, nell’ ampia sala da bagno delle signore, in quel momento vuota, che aveva anche un angolo nursery per cambiare e pulire i neonati, con appositi prodotti per tale scopo.

“Ecco possiamo provare con questo spray... però dovrebbe togliersi il vestito...”
“Ehm... il fatto è che non ho nulla sotto...e in realtà non è vino ma... fluidi corporei...se mi capisci...”
“Ah, ecco...sì, certo... capisco, Madame... io sono molto riservata, non mi formalizzo... se vuole posso aiutarla...” disse la ragazza guardando negli occhi Angelica.
“Bene... io men che meno... Ecco qua!” fece Angelica facendo scivolare il vestito a terra, restando completamente nuda.
“Oh Madame... quanto è bella... complimenti...” disse con sincera ammirazione la ragazza, una mulatta molto graziosa sui 25 anni, con un fisico scultoreo, bel viso sorridente e capelli lunghi neri raccolti.
“Anche tu sei molto carina... come ti chiami? Io mi chiamo Angelica” la approcciò Angelica, prendendole la mano e ponendosela sul seno.
“Mi chiamo Zeudi... Ma cosa fa... io sono in servizio... non posso...”
“Zeudi... Vieni con me!” la prese per mano e si chiusero in un’ampia toilette. Angelica si sedette nuda sulla tavoletta del wc a gambe aperte, mostrando la sua vulva bagnata e disse:
“Ora... ti prego... leccamela!.... Ho bisogno di godere!”
La ragazza fu presa alla sprovvista, ma non poté resistere all’attrazione ed ai feromoni che emanava quell’organo femminile che le veniva offerto. Rispose quindi all’appello di Angelica, tuffandosi in quella vagina pulsante, calda e bagnata. La sua lingua era una saetta che scivolava abilmente da un punto all’altro, dall’esterno all’interno, concentrandosi poi sul clitoride; evidentemente la ragazza sapeva bene come procurare piacere ad altre donne.
Zeudi si accorse subito del plug anale e dell’ovetto vaginale e chiese stupita:
“Ma Angelica...cosa ha qui?”
Angelica, in preda ad uno stato di eccitazione crescente, le sussurrò:
“Oh niente... sono i miei toys che uso abitualmente con mio marito e i miei figli...ora toglimi l’ovetto e inseriscici le dita... e stimolami fino a farmi venire... che manca poco...”
La ragazza eseguì prontamente, non si era mai trovata in una situazione di quel tipo, specie sul lavoro, con una donna tanto vogliosa. Le sue dita erano agili ed esperte, arrivarono subito al punto-G stimolandolo adeguatamente, mentre con la bocca le succhiava il clitoride; con l’altra mano le premeva sul plug anale facendoglielo sentire ancor di più in culo.
Angelica gemeva a occhi socchiusi, gustandosi quei momenti:
“Mmm... sì...sì... continua... dai... dai che ci siamo... sìììì.... godooo!... Aahh.” arrivando così all’orgasmo e spruzzando il suo godimento sul volto di Zeudi, che si chinò per leccare ancora quel succo del piacere.
Data la situazione e il luogo angusto, Angelica si rialzò subito, baciò con la lingua in bocca la ragazza, dicendole: “Grazie Zeudi... sei stata di grande aiuto...”; quindi si reinserì l’ovetto vaginale e si rivestì con l’abito bianco, aiutando la ragazza a ricomporsi con il completo da cameriera.
Prima di uscire dai bagni femminili, Angelica diede un biglietto con il suo numero personale alla ragazza, dicendole: “Chiamami appena puoi... vorrei rivederti!”
“Ehm...va bene Angelica... con piacere!” e si baciarono di nuovo furtivamente.
Il tutto era durato meno di un quarto d’ora, ma appena tornate in sala, il maître apostrofò Zeudi in malo modo: “Ma dove sei stata tutto questo tempo?... Ti ho cercato dappertutto!... Ci sono molti tavoli da servire... Questa assenza avrà conseguenze disciplinari...”
La ragazza rimase in silenzio con gli occhi bassi, mortificata; ma a sua discolpa intervenne Angelica:
“La ragazza era con me... le avevo chiesto io di aiutarmi perché mi si era macchiato il vestito... e lei mi è stata di grande aiuto... Dovrebbe trattare meglio i suoi dipendenti... perché una ragazza a modo come Zeudi così zelante e servizievole andrebbe premiata, non certo punita!”
Il maître rimase costernato e, con imbarazzo, disse: “Certo Madame... Ha perfettamente ragione... Mi scusi Madame!... e anche tu Zeudi!”, chinandosi ossequioso e allontanandosi ancora piegato.

Angelica ritornò finalmente al tavolo, più distesa e Marco chiese:
“Ma cosa hai fatto tutto questo tempo?”
“Non ti sarai fatta la cameriera?” aggiunse Leonardo, sapendo cosa potesse combinare la madre
in quei frangenti.
“Ecco... più che altro... mi ha fatto lei!... Ho goduto e ora sono più rilassata... quell’ovetto è tremendo...ma continuate pure ad usarlo... mi eccita da impazzire!... Così per dopo sono già ben calda e cotta a puntino!”
Finirono la cena con il dolce, innaffiato con champagne di gran marca con cui Angelica lanciò il brindisi: “Al mio anniversario con Leonardo e Michele e alla ritrovata armonia con Marco...Evviva la nostra famiglia così riunita!” Fece cin cin con ognuno di loro, baciandoli calorosamente.
Quando la cameriera Zeudi portò il conto, Angelica la invitò a bere con lei un sorso di champagne,
lei la ringraziò e bevve furtivamente per non attirare l’attenzione del maître. Angelica pagò il congruo conto con la sua carta di credito “platinum” e lasciò sottobanco una mancia di cento euro a Zeudi che rimase a bocca aperta, mai aveva ricevuto tanto per un servizio al tavolo... e non solo.
Angelica salutò la ragazza con un sorriso e una carezza, sussurandole: “Chiamami!... Ci tengo!”.

Così l’allegra famigliola ripercorse il lungomare per rientrare nell’appartamento di Angelica, dove lei si tolse immediatamente il vestito, rimanendo nuda e dicendo:
“Bene, ora finalmente ci dedichiamo totalmente a noi!... Su, presto, spogliatevi e venite in camera...che ho una gran voglia!”
“Bene... siamo pronti... così vediamo finalmente la tua alcova!” disse Leonardo impaziente.
Appena entrati, i due ragazzi, rimasero stupiti di quell’ambiente, come il padre poco prima e tutti coloro che lo vedevano la prima volta.
“Uaooo!... Che bel posticino!... Proprio un nido d’amore adeguato a te, eh mamma...” disse stupito Michele; poi guardando l’espositore con i toys, aggiunse: “E questa è la famosa “cazziera”... oh, con tutti questi strumenti... è ancora più incredibile di come l’avessi immaginata...”
Così i ragazzi finirono di togliersi gli indumenti, mostrando i loro notevoli membri già eretti e pronti all’uso. Anche Marco guardò i figli, che non vedeva nudi da molto tempo: Leonardo, 30 anni, alto, moro, barbetta, fisico atletico e curato; Michele, 27 anni, biondo, corporatura più esile, viso e corpo glabro, carattere più sensibile. Ne ammirò il bel corpo, i piercing a barretta sui capezzoli e inevitabilmente i grossi uccelli pronti a spiccare il volo.
Angelica se ne accorse e disse:
“Marco, hai visto che belli i nostri figli?... Che fisico possente e che gran bei cazzi che hanno?”
“Ehm... sì... davvero dei bei ragazzi...complimenti a voi...” rispose lui rimanendo sul generico.
“E non ti viene voglia di assaggiare anche tu questi grossi randelli?... Su forza, viene accanto a me che ce li gustiamo insieme!”
Così Marco si sedette sul letto a fianco della moglie, mentre lei dopo aver preso in bocca il cazzo di Leonardo gli porse il membro di Michele. Marco lo guardò e, dopo un attimo di esitazione, lo prese tranquillamente tutto in bocca, gustando per la prima volta l’uccello di suo figlio, il quale rimase stupito di quel comportamento.
“Ma... papà... ti piace prendere i cazzi?... Oh, non l’avrei mai detto... ma sono molto contento...Mmm.... e devo dire che lo succhi proprio bene!”
Intervenne Angelica e precisò quanto Marco le aveva rivelato qualche ora prima:
“Sì ragazzi... Vostro padre ha detto che da qualche tempo è attratto anche dai giovani maschietti... e chi meglio di voi può aiutarlo a soddisfare i suoi desideri?... Su dai, continuate... che mi eccita vedere gli uomini che fanno sesso tra loro...”
Anche Leonardo guardava con attenzione il padre, in quel ruolo inedito. E dopo uno sguardo di intesa con la madre, porse anche il suo cazzone al padre, dicendo:
“Vuoi provare anche il mio, papà?”
“Sì, dai Marco... prendili tutti e due insieme i cazzi dei tuoi figli...” lo incitò Angelica che nel guardare la scena, si sditalinava dolcemente.
Marco non era abituato a prendere in bocca due cazzi così grossi, ma cercava di fare del suo meglio e quei pezzi di carne della sua progenie gli piacevano assai, e alternava lappate ora all’uno, ora all’altro.
Non potendo restare senza nulla in mano, Angelica si chinò e iniziò a spompinare il cazzo duro di Marco, con il suo abituale savoir-faire nell’arte orale. Il consorte era già ai massimi: la moglie si prendeva cura del suo uccello, mentre lui faceva altrettanto con quelli dei figli.

Andarono avanti così per diversi minuti, finché Angelica diede un altro servizietto da svolgere al marito: “Ora caro è il momento di estrarre i plug dai culetti dei nostri ragazzi... Di solito lo faccio io, ma nell’occasione lascio a te l’onore... Naturalmente poi sono da leccare a fondo, i plug e i buchini che saranno ben aperti...”
Oramai Marco non si poneva limiti e acconsentì di buon grado. Leonardo e Michele si girarono, chinandosi, per offrire il loro lato-B al padre, più muscoloso e da macho l’uno, più delicato e glabro l’altro. Cominciò ad estrarre il plug a Michele, che uscì con un “ploff” rivelando una bella rosellina anale già aperta. Marco guardò il plug, pareva incerto sul da farsi; allora Angelica allungò una mano e glielo ficcò in bocca, dicendo:
“Ecco... così... ci vuole tanto?... Sentirai che buon sapore...”
In effetti quell’aroma di culo, lo eccitò ulteriormente e dopo aver leccato il toy, infilò direttamente la lingua nell’ano del figlio, che gli parve davvero delizioso: caldo, pulito e che emanava un buon sapore. La lingua andò subito in profondità, tanto che Michele disse:
“Oh sì, papà... è delizioso sentire la tua lingua così a fondo....”
Poi Marco inserì due dita e si accorse che quell’altro era già piuttosto allenato a ricevere visite e disse: “Ehi Michele... da quanto sento...qui il passaggio non è affatto stretto... lo usi parecchio il tuo culetto, eh?”
“Devo dire di sì... la mia ragazza è una trans che non perde occasione di riempiermi con il suo bel cazzo... il resto lo fa mamma con i suoi strap-on e con la manina...”
Marco guardò Angelica con fare interrogativo, e lei candidamente ammise:
“Eh sì... è così... ho abituato Leonardo e Michele a fare sesso anale di ogni genere... e devo dire adoro possederli con i miei strumenti... fino a fistarli!”
Marco rimase stupito del livello di porcaggine della moglie e dei figli, ma contento che essi la soddisfacessero in tutti i suoi desideri.
Poi Marco fece lo stesso anche con Leonardo, estraendogli il plug e infilandogli la lingua in culo. La prima impressione fu che il suo accesso anale fosse più stretto di quello del fratello, glielo chiese: “Tu Leonardo lo usi di meno il lato-B?”
Lui fece solo in tempo a dire: “Beh ecco...” che intervenne Angelica che disse:
“Leonardo è prevalentemente attivo... Ma anche lui si rende sempre disponibile ai miei capricci e, quando occorre, si prende ugualmente la sua dose di cazzo... Come con le due sorelle-trans a Parigi... vero amore della mamma?”
“Ehm... sì, certo... Quando c’è l’occasione giusta e per le tue fantasie non mi tiro certo indietro...”

Dopo quel primo approccio padre e figli, intervenne Michele che disse:
“Papà... vorrei tanto assaggiare il tuo uccello... è così bello e grosso... sai, quando da ragazzi andavamo tutti insieme nelle spiagge e campeggi naturisti lo guardavo spesso ed è stato un pensiero fisso, sperando di averlo un giorno come il tuo...”
“Oh, Michele... certo... accomodati pure... fa piacere anche a me offrirlo a mio figlio... ma sta tranquillo che anche il tuo è davvero notevole!”
Così, stesisi sul letto, Michele si avventò sul cazzo del padre; dopo averlo ammirato un attimo da vicino, lo prese subito in bocca, iniziando un pompino lento molto ben fatto, che sorprese Marco:
“Ehi... come succhi bene!... Ne hai presi di cazzi in bocca, eh Michi...”
Lui annuì con la testa, contento di quel complimento e aggiunse: “Esercitandomi con Leornardo e Lorena e seguendo le indicazioni di mamma ho affinato la tecnica...” e si ricacciò il cazzo paterno fino in fondo alla gola.

Angelica era assai contenta di come il marito e i suoi ragazzi stessero giocando felicemente tra loro, senza remore e senza tabù, ma si sentiva un po’ in disparte e disse:
“Ehi cari... mentre voi vi divertite tra voi, io mi sto annoiando... qualcuno vuole dedicarsi anche a me?”
Accorse immantinente Leonardo che baciò la madre e subito immerse il viso nella sua figa rimasta costantemente bagnata dai fatti del ristorante, ma con ancora l’ovetto vibrante all’interno così come il plug anale.
“Me li togli per favore e li sostituisci con qualcos’altro? chiese quasi implorante Angelica.
Il figlio maggiore estrasse delicatamente i due oggetti e ammirò quei due orifizi rimasti leggermente dilatati che si offrivano a lui.
Iniziò quindi a leccarle la vagina della madre con trasporto, succhiandole abilmente il clitoride e tirandole leggermente il piercing per stimolarla maggiormente, e contemporaneamente le infilò due dita nel culo, facendola subito sbrodolare e mugolare di piacere.
Marco guardò il figlio maggiore mentre era dedito al cunnilingus materno e, compiaciuto, disse:
“Bravo Leonardo!... Come la lecchi e la stimoli bene!... La fregna materna va sempre onorata e soddisfatta e sono contento che voi ve ne siete presi una tale cura... “
Poco dopo il ragazzo disse:
“Se vuoi, ora mi dedico anche a te, papà”
Fece un cenno al fratello e i due si scambiarono le posizioni, con Michele che si rivolse alla madre, con la quale si misero a 69, e Leonardo che lo sostituì nel succhiare il cazzo al padre.
Angelica era felice di vedere i suoi amorevoli figli così intenti a compiacere i genitori, e disse con il cazzo di Michele in bocca:
“Marco, hai visto che bravi figli che abbiamo... come si dedicano amorevolmente ai loro genitori...”
“Sì cara....sono proprio molto devoti...Del resto lo dice anche il Quarto Comandamento: “Onora il padre e la madre”... che voi da bravi ragazzi rispettate in pieno!”

Poco dopo Angelica aggiunse:
“Ragazzi... adesso è ora che completiate il servizio e finalmente ci scopiate come si deve!”
“Certo mamma... non vediamo l’ora!” dissero in coro i due giovani.
E quindi rivolta al marito, aggiunse:
“Marco, vedrai come scopano bene... hanno dei cazzi stupendi... di cui anche tu non potrai farne a meno!”
Lui, superò le ultime remore mentale di quell’incesto bisex e disse:
“A questo punto non posso tirarmi indietro... oggi la famiglia si è riunita e voglio andare fino in fondo!”
Così, mentre Michele infilzò in un colpo la figa della madre iniziando a fotterla a pieno ritmo, Leonardo andò più cauto del penetrare il padre, messosi disteso a gambe larghe, non sapendo quanto fosse abituato nel farsi sodomizzare. Prima gli leccò il culo insalivandolo, quindi lubrificò tale parte e il suo membro e poi lo appoggiò sullo sfintere. Fu lo stesso Marco a dare il via:
“Sì figlio mio... sono pronto... procedi pure... incula tua padre!”
A quelle parole Leonardo non ebbe più dubbi; iniziò a spingere e si ritrovò nel culo paterno, invero ben più stretto rispetto a quanto fosse abituato con quello materno. Sentiva che le pareti premevano sul suo membro, ma iniziò ugualmente a pompare con forza.
Marco sentiva la possente mazza del figlio farsi largo nelle sue profondità anali; era davvero un gran bel cazzo e la libidine del momento lo fece ben presto abituare. Anche se aveva acquisito una certa esperienza di sesso anale passivo con trans e boy, ritrovarsi con il cazzo del figlio in culo gli dava un’eccitazione e un senso di perversione mai provato. Infatti, prese a segarsi il cazzo in piena erezione e disse:
“Oh... sì... Leo... dai... continua... è una sensazione incredibile sentirti dentro di me... non l’avrei mai pensato...”
Intanto, Angelica, stesa a fianco a lui, dopo aver già avuto un primo orgasmo a seguito della trapanatura di Michele, aveva allungato la mano andando a cercare quella del marito, e trovatala, la unì alla propria in una stretta a sancire la ritrovata unione dei coniugi che si stavano concedendo totalmente ai figli.
Dopo una decina di minuti di intensa scopata, su indicazione di Angelica il quartetto cambiò posizione e invertì i ruoli:
“Ora ci mettiamo a pecorina e ci facciamo inculare da dietro!”
Dopo aver ripreso brevemente in bocca gli uccelli dei figli, Angelica accompagnò il cazzo di Leonardo sul proprio orifizio anale, dove senza neanche dover spingere, entrò facilmente come risucchiato da quella cavità affamata di cazzi.
Parallelamente, anche Michele sodomizzò agevolmente il padre, dato che il fratello aveva già aperto il pertugio anale.
Da dietro i due fratelli potevano spingere con forza tenendo per i fianchi i loro genitori, e ci davano a più non posso. Angelica gemeva di piacere ad ogni colpo ricevuto, mentre Marco sospirava sommessamente.
Essendo marito e moglie messi di fronte sui due lati del letto, l’uno poteva vedere l’altra farsi sbattere bene e sodomizzare da un figlio. Angelica si allungò fino a baciare con passione Marco, dicendo:
“E’ stupendo farsi inculare entrambi dai figli, eh Marco?!”
“Mmm... sì Angie... quello che stiamo facendo è oltre ogni fantasia erotica... è davvero bellissimo...... dai ragazzi... continuate!”

I due ragazzi continuarono ancora per parecchi minuti, finché Michele disse:
“Oh papà... ha davvero un bel culo...così stimolante... posso arrivare a compimento dentro di te ?”
Nel sentire questo, Angelica che seguiva attenta la situazione, rispose per conto del marito:
“Michi, non c’è bisogno di chiederlo!... Certo che puoi!... Avanti, vienigli in culo... riempi di sborra tuo padre!... Poi naturalmente voglio leccare tutto!... Marco confermò il suo consenso annuendo.
Così i due fratelli aumentarono il ritmo per rispettare le indicazioni di Angelica; volevano fare davvero un servizio completo ai genitori, sfondandogli il culo e riempirlo di sborra.
A seguito delle ultime potenti bordate di Leonardo, Angelica ebbe un altro godimento “di culo” con corrispondete fuoriuscita di succhi vaginali e, dopo qualche attimo per riprendere fiato, disse:
“Oh Leo...che bravo... mi hai fatto godere da par tuo... ora... mi sacrifico per Marco e rinuncio alla tua sborra... vorrei vedere come invece la doni in bocca a tuo padre!... che poi naturalmente me la passerà!”
Marco intento a godersi a pecorina il cazzo di Michele in culo, sentendo quelle parole disse:
“Oh Angie... sapendo quanto ti piace sentire la sborra in culo... deve essere proprio una grossa rinuncia per te... ti ringrazio... prenderò volentieri quello che Leo mi offrirà!”
Leonardo, rimasto in silenzio per seguire il siparietto, pur se avrebbe preferito concludere dov’era, bofonchiò:
“E va bene... se è così che volete... vi accontento subito!” estrasse il cazzone duro dal culo spalancato di Angelica e lo porse in bocca al padre che subito prese a succhiarlo da buon pompineur, e disse:
“Mmm... che bel cazzo!... Ora che è appena uscito dal culo di tua madre è ancora più buono da gustare...”
Così Angelica si mise in posizione per seguire la conclusione di quella scena erotica, in cui il marito era alle prese con i potenti cazzi dei figli, uno in culo e l’altro in bocca.
Per favorire la venuta, abbracciò da dietro Leonardo e gli infilò due dita in culo, e iniziò a muoverle con decisione, sapendo come gli piacesse essere digitalizzato da lei.

Anche Michele nel vedere il padre spompinare così decisamente il fratello, si eccitò ancor di più e
diede una sequenza di colpi più forti, fino a venire prepotentemente:
“Ecco!... sììì... vengooo!... Papà, ti sborro nel culooo...!” e un fiume di crema calda invase l’ano paterno, che sorrise, contento di essersi concesso totalmente al figlio.
A quel punto anche Leonardo non si trattenne più, tra lo stimolo orale del padre e le dita in culo della madre, e sborrò eiaculando una serie di cinque o sei intensi getti di sperma in bocca a Marco:
“Ecco papà... prendila tutta... come ha detto mamma...”
Marco in viso era una maschera di sperma ed aveva ugualmente il culo colante di sborra; gli si avvicinò Angelica tutta contenta che disse:
“Ecco... vedi caro... questo è il trattamento abituale che i ragazzi mi riservano... e ora lo hanno offerto a te... sei contento?”
Lui annuì convinto, ormai succube di quei giochi particolari bisex abilmente orchestrati dalla moglie, la quale aggiunse:
“Ora mi gusterò tutta questa buonissima sborra di cui sei pieno...mmm... prima però ripulisco i loro cazzi sborrati...”
Così dicendo Angelica prese gli uccelli che i figli le stavano porgendo e glieli leccò devotamente, fino a farli tornare puliti e asciutti. Quindi passò un dito sul viso di Marco, raccogliendo lo sperma sparso qua e là e se lo portò in bocca, poi lo baciò per raccogliere la sborra che lui ancora aveva in bocca. Marito e moglie limonarono per qualche istante come ragazzini innamorati, intrecciando le lingue bagnate e scambiandosi lo sperma del figlio, così gradita ad entrambi.
Passò poi al culo, oscenamente aperto dopo quella doppia dose di cazzo in sequenza, da cui stava fuoriuscendo tanta buona cremina, ancora calda.

Angelica era alquanto soddisfatta, dopo aver visto quelle scene bisex tra padre e figli e gustato la sborra dei suoi ragazzi. Ma era solo l’inizio e aveva in mente tanti altri giochi erotici da fare.
Ma solo in quel momento si accorse che Marco non aveva ancora goduto; quindi gli disse:
“Marco... tu non hai ancora goduto!... Sei stato bravo a resistere senza venire dopo i cazzi che hai preso...Se pensi di riuscire a fare due shot, scegli come venire ora che per dopo ho in mente qualcosa io...”
In effetti Marco non era ancora giunto al suo orgasmo, ma si era goduto fino in fondo i fantastici cazzi dei figli. Non sapeva neanche lui dove porre il suo uccello per farlo felice.
Fu Michele a fugargli il dubbio.
“Papà... se tu vuoi... mi piacerebbe provare a prendere il tuo cazzo... e farti venire liberamente in me...”
Marco guardò il figlio teneramente, era sempre stato un ragazzo dolce, sensibile e altruista. Era indeciso e cercò con lo sguardo Angelica, quasi per avere il suo consenso, la quale annuì senza esitazione, anzi aggiunse:
“Sì, Marco... dai... accontenta tuo figlio...così gli ricambi il favore...”
Michele si distese a gambe larghe per offrire alle attenzioni paterne il suo culetto, già piuttosto allenato a ricevere visite di vario genere.
Angelica leccò amorevolmente il buchino del figlio e lo cosparse di lubrificante, quindi Marco si mise in posizione e spinse prima delicatamente poi con maggiore pressione fino a che non entrò in quel giovane pertugio. Marco sapeva che non avrebbe resistito molto, dopo quanto aveva già fatto e quindi decise di partire subito forte per godere il più intensamente possibile.
A quei primi colpi, Michele sussultò; non si aspettava subito quella potenza pur rendendosi conto che l’uccello del padre era di misure notevoli. Intanto, Angelica si era messa vicino a lui e dopo averlo baciato, prese in mano il suo membro che stava già riprendendo consistenza e disse:
“Michi caro, mentre il papino ti riempie per benino il culetto... la mammina prende cura del tuo volatile...” e si chinò per leccarlo dolcemente.
“Sììì... è bellissimo trovarmi così con voi due che vi dedicate a me...”
Marco continuava ad inculare il figlio sotto gli occhi della madre e del fratello; quel culo lo avvolgeva come un guanto e lo stimolava assai. Avrebbe potuto cercare di resistere ma oramai sentiva di essere al limite. Così, dopo un ultimo affondo, gridò il suo piacere:
“Ecco... sto venendo... sììì... sborro....sborro!...”
Il suo grosso uccello eruttò una copiosa quantità di sperma e la sensazione di venire nel culo del figlio ebbe l’effetto di fargli aumentare il flusso dell’eiaculazione.
“Mmm... sì... la sento... oh, mamma... papà mi ha riempito di sborra!... E’ stupendo!”
“Sì Michi... è bellissimo anche per me vedere come ti ha sodomizzato a dovere!... Ora ci pensa tuo fratello a ripulirti... vero Leo?!”
“Eh?... Oh, se volete... volentieri!” Così Leonardo si chinò prima per succhiare il cazzo gocciolante del padre impregnato dell’aroma anale di Michele, poi per leccare il culo del fratello da cui continuava a colare lo sperma paterna. Quindi, dulcis in fundo, Leonardo si avvinghiò alle labbra della madre per farle colare in bocca la sborra che aveva raccolto.
“Mmm... sììì... che bello essere così uniti e scambiarci tutta questa sborra...” sussurrò contenta Angelica.

Poco dopo, mentre marito e figli si riposavano per riprendersi dalle rispettive venute, lei si alzò e si diresse verso la “cazziera”. Quindi, indossò uno strap-on, quello più grosso con anche un fallo interno per la vagina, e si avvicinò a loro.
“Cari miei... adesso tocca a me giocare con i vostri culi!... Voglio possedervi con la mia cintura fallica... I ragazzi sono già abituati e tu Marco vedrai che ti piacerà... così vi farà tornare i cazzi duri pronti per me!”
Così, Leonardo e Michele si misero alla pecorina pronti a ricevere la loro dose di cazzo materno.
Sin dall’inizio della loro relazione incestuosa, Angelica aveva voluto possedere analmente i propri figli in vario modo, dai plug al dildo, dallo strap-on fino al fisting, ed a loro piaceva assai. Quindi si sottoposero volentieri a quel trattamento, che li stimolava e li eccitava, facendogli riprendere velocemente l’erezione.
Angelica prese quindi a sodomizzare alla pecorina prima Leonardo e poi Michele, dando ad ognuno una cospicua dose del suo cazzo, artificiale ma molto realistico. Lei stessa si eccitava molto a possedere i figli ed il fallo interno le procurava una continua stimolazione con una serie di micro-orgasmi.
Poi passò a Marco, anche lui lieto di farsi ora inculare anche dalla moglie. Il culo oramai era già aperto dopo aver ricevuto il cazzo di Michele, e quindi Angelica non andò tanto per il sottile, anzi affondava i colpi con forza e un certo sadismo.
Lui però, rispetto alla dolcezza con lui poco prima lo aveva posseduto il figlio, quei colpi li sentiva un po’ troppo, e cominciava ad avvertire un certo fastidio; disse:
“Ehi Angie... fai più piano ti prego... il mio culo non è ancora pronto per tanta forza... Michele è stato molto più dolce...”
Ma lei, perfida, rispose:
“Più piano?... Dopo che mi hai fatto soffrire quando ci hai abbandonato... Vabbè che ti ho perdonato, ma dovrò pure vendicarmi un pochino, no?... Quindi, ti faccio soffrire il giusto... anche per farti capire quanto tempo hai perso... se restavi in famiglia con noi... avremmo potuto fare questo molto prima... E ora prendi ancora un po’ del mio cazzo in culo!” e gli diede ancora un forte colpo che fece trasalire il malcapitato.
Continuò a sodomizzarlo per qualche minuto, sotto lo sguardo divertito dei figli, che intanto gli avevano dato i loro cazzi in bocca da succhiare.
Quindi, Angelica estrasse il fallo e ammirò compiaciuta il culo rimasto dilatato. Vi infilò quattro dita, muovendole forte avanti e indietro, facendolo sobbalzare. Avrebbe potuto anche fistarlo, ma aveva in mente un’altra punizione. Così, per continuare nel ruolo di moglie-mistress, senza che lui vedesse prese dalla “cazziera” il gatto a nove code e gli assestò una frustata decisa sulla schiena, lui lanciò un lamento soffocato. Angelica gli diede qualche altro colpo, che pur causando un certo dolore a Marco, lo stavano inconsciamente eccitando, facendogli tornare l’uccello eretto.
“Basta ti prego... mi fa male...” supplicò lui.
“Ti fa male, eh?... Si vede che te lo sei meritato!... E poi a vedere come ti è tornato duro il cazzo, questi trattamenti non ti devono essere dispiaciuti e il dolore è diventato piacere..”
“Ehm... si...hai ragione...mi sono meritato una punizione per averti fatto soffrire...e me ne dolgo...”
Continuò con un’altra serie di frustate decise e dopo avergli fatto diventare rosse la schiena e i glutei, mossa a pietà decise che era abbastanza e che ora sarebbe tornata la moglie devota e vogliosa. Posò la frusta e si tolse la cintura fallica, si avvicinò a Marco lo baciò e gli disse:
“Caro, ora che hai scontato la pena... ti faccio riprendere qualche momento mentre intanto mi dedico ai ragazzi... ma tieniti pronto!”

“Leo... Michi... che ne dite di far vedere a vostro padre come mi prendete per una doppia penetrazione?!”
“Oh sì, mamma... finalmente!... Non vedevamo l’ora di scoparti ancora in sandwich!”
Così Angelica, dopo una succhiatina ai cazzi comunque già belli e pronti, fece stendere Leonardo e si impalò sul suo grosso cazzo prendendolo nella figa tutto in un colpo. Si mosse un po’ su e giù per provare la posizione e saggiare quel potente membro su cui faceva perno. Si chinò a baciare il figlio maggiore e disse al minore:
“Ora Michi... sai cosa devi fare!”
“Certo mamma... con piacere!”
Il ragazzo si mise dietro di lei, posizionò il cazzo duro sullo sfintere aperto ed entrò senza difficoltà
per quasi tutta la lunghezza. Con i due cazzi dentro di lei, Angelica sussurrò:
“Oh sì... figli miei... vi sento... tutti e due dentro di me... mmm... ora forza... spingete!... Scopatemi in coppia come sapete fare molto bene!”
In effetti Leonardo e Michele ben abituati e molto affiatati nelle doppie penetrazioni alla madre; iniziarono a spingere all’unisono con i cazzi fuori-dentro, ogni colpo procurava alla madre una contrazione ano-vaginale, una stimolazione orgasmica e una corrispondente fuoriuscita di liquidi.
Angelica si muoveva in sincrono con loro, cavalcando quei magnifici cazzi e gemeva in continuazione: “Ah...ah...mmm... sììì...ancora... dai....”
Marco guardava incredulo quella scena, con la moglie e figli così presi da quel triangolo incestuoso
e pensò davvero quanto loro tre si amassero veramente, in tutta libertà, serenità e senza tabù.
Era sinceramente contento per loro e che in sua assenza la famiglia fosse restata così unita.
Ma ora era assai eccitato e voleva partecipare anche lui facendo diventare quel triangolo un quadrato.
Intanto Angelica con quella doppia dose di cazzo in corpo, dopo una mitragliata di colpi dei suoi figli, raggiunse un nuovo profondo orgasmo:
“Mmm... gghh...gghh...sììì... ecco... godo... godooo... ancora.. .ohhh....mmm...oh... che bravi... mmm... grazie ragazzi per far godere così la mammina...”

Ma Angelica non era ancora sazia. Questi godimenti intensi in situazioni particolarmente eccitanti, non placavano affatto i suoi appetiti sessuali, ma le facevano venire nuove e crescenti smanie erotiche da soddisfare. Sentiva che i figli avevano ancora i cazzi belli duri in sé e vide il marito che osservava eccitato la scena, menandosi lentamente l’uccello ben eretto. Così disse:
“Marco... Leo... Michi... ho già goduto tanto... ma voi tre avete ancora un shot per me... allora ecco... vorrei provare a prendere tutti i vostri stupendi cazzi insieme!... Ne ho appena presi due, ma ora voglio arrivare a tre!... Oggi, voglio essere la vostra troia fino in fondo!”
A quelle parole, Marco rimase stupito; la moglie che voleva prendere i loro tre cazzi tutti insieme, da non credere!
“Ma Angelica, sei sicura?... Mi sembra impossibile da realizzare... Tre così grossi non ci possono stare... Poi sarebbe doloroso...”
“Sì, sono sicura... L’ho già fatto altre volte, vero ragazzi?!... ... E voglio farlo ancora.. In questa notte speciale, anniversario di quella altrettanto speciale dell’anno scorso in cui è cambiato il destino della nostra famiglia, tutto diventa possibile e così il cerchio si chiude... e voglio usare il mio corpo in modo totale e donarlo a voi e ai vostri cazzi!”
Poi aggiunse: “Marco, tu stenditi che vengo sopra di te, e poi i ragazzi dietro... “
Così Marco si stese sul letto e Angelica si accovacciò su di lui, impalandosi sullo scettro maestoso.
“Mmm... ecco, ho tutto il tuo cazzo fino in fondo alla figa!” mugolò Angelica, iniziando a cavalcarlo.
Ripeté quello che aveva fatto poco prima; si chinò per baciare il marito che le stingeva i capezzoli
ammirando le tette ballonzolanti, per favorire l’ingresso anale da dietro di Leonardo che penetrò la madre senza troppe difficoltà.
“Ecco... sono già due... mmm... come li sento... dai scopatemi forte... che così mi preparo per il terzo...”
Marco prese subito il ritmo, seguendo il movimento impresso dal figlio da dietro; Angelica colava di continuo ed era già pronta per la fase successiva. Fece un cenno a Michele, gli prese l’uccello in bocca per stimolarlo ulteriormente, pur se era ben duro, e gli disse:
“Michi...ora è il momento! Devi soddisfare la mamma.. Dai, sbattimelo anche tu nel culo!... Voglio essere dilaniata dai vostri cazzi e poi farmi riempire di sborra!”

Così Michele si diresse verso il pertugio posteriore, già occupato dal fratello. Cercò la posizione migliore, mettendosi in equilibro sui piedi davanti a Leonardo, e poi giù con il cazzo quasi in verticale fino all’ano materno sotto di lui. Non ebbe troppe difficoltà ad inserire la cappella, era più difficoltoso rimanere in posizione per fottere al meglio.
Comunque, con il peso del corpo spinse l’uccello in culo fino a farlo entrare quasi del tutto, creandosi uno spazio tra le pareti anali e il cazzo del fratello.
Gli altri due sotto di lui si erano fermati per favorire l’operazione.
Adesso Angelica aveva finalmente tutti e tre i cazzi nel suo corpo. Quando sentì che anche l’uccello di Michele era dentro di lei sentì un leggero dolore, subito diventato piacere, un piacere intenso e crescente man mano che quegli organi si muovevano dentro di lei.
Era palesemente soddisfatta, e tra sospiri e mugolii disse concitata:
“Sono piena!... Sono piena di cazzi!...I cazzi dei miei cari!... Oh, è stupendo!... Ora dateci sotto... Dai, scopatemi più forte che potete!... Fatemi godere e riempitemi di sborra!”
Padre e figli trovarono quasi subito una buona intesa nei movimenti, spingendo alternativamente con forza ora l’uno ora gli altri, e dando ogni tanto dei colpi forti tutte e tre contemporaneamente che squassavano l’intimità di Angelica che stava avendo un orgasmo dietro l’altro.
“Sììì... sììì.... godo... godo... in continuazione... che cazzi che avete... mi avete sfondato... dai continuate... sborratemi!”

Dopo aver continuato per diversi minuti, Michele sentiva che il suo cazzo, ben pressato in quel pertugio e sfregando con quello del fratello, stava per raggiungere la massima pressione. Così, fece fermare Leonardo e diede ancora qualche colpo, finché si liberò con una copiosa sborrata che allagò il culo di Angelica e l’altro cazzo che lo occupava.
A quel punto, Leonardo ebbe un ulteriore stimolo, sentendosi l’uccello bagnato dallo sperma del fratello. Spinse a fondo, quasi infilando anche le palle nel culo e con un grido soffocato, anche lui arrivò all’orgasmo con un’intensa venuta:
“Ecco...sì... sto venendo...mamma.. ti sborro nel culo!...”
“Mmm...sììì...ragazzi...la sento...quanta sborra...mi avete inondato il culo... mmm...”
Durante la venuta dei figli, Marco da sotto aveva arrestato il suo movimento per favorire l’operazione. Quindi si fermarono anche Michele e Leonardo e appena i loro uccelli si sgonfiarono un pochino, li sfilarono per consentire al padre di agire più comodamente, lasciando una voragine anale spalancata e che tracimava sperma.
Ad Angelica venne un’intuizione per una sua piccola perversione e disse:
“Leo... prendi un bicchiere a calice e raccogli tutta la sborra che esce... presto!”
Il figlio eseguì, sapeva a cosa pensava la madre, avendolo già fatto altre volte.

A quel punto, rimasto l’ultimo con il colpo in canna, Marco con un gesto deciso fece girare Angelica mettendola sotto di se con le gambe in alto fino alle spalle e riprendendo a scoparla alla missionaria nella figa con forza. Ogni tanto si chinava per baciarla e si abbassava per farle forza con il corpo e contestualmente strizzarle le tette.
Leonardo e Michele osservano quella scena di intimità tra i loro genitori, compiaciuti e contenti:
“Che bello vedere mamma e papà che oggi si sono ritrovati, fare l’amore così intensamente come una volta...” fece Michele con un sincero slancio emozionale.
Sentendo quelle parole, Angelica disse tra i sospiri:
“Caro, hai sentito Michele?... E’ proprio vero...è così bello fare l’amore con te, come con i nostri figli...Ora dai...godiamo ancora una volta... insieme!”
Marco oramai era frastornato, tutte le emozioni di quella sera e di situazioni oltre ogni immaginazione lo stavano provando nel fisico e nella mente. Ma anche lui voleva dare un’ultima dose di piacere alla sua ritrovata moglie e godere l’uno dell’altra.
Così, raccolse le ultime energie e diede dei colpi martellanti con la sua mazza ferrata, che fecero cedere Angelica procurandole un ultimo, intenso orgasmo accompagnato da una sorta di ululato di piacere e l’inevitabile squirtata.
“Uuhhh.... Uuhhh.... vengooo....godooo... Marco... oh, caro... mi ha fatto godere ancora...sììì!”
“Sì Angelica...moglie mia... sono contento di averti fatto godere di nuovo sotto gli occhi dei nostri figli... adesso... ecco... sììì... godo...godo anch’io... in te!”
E così Marco raggiunse il terzo orgasmo della serata, donando ad Angelica ancora una abbondante dose di sperma.
Dopo qualche attimo, baciò la moglie e si sfilò da lei, per lasciare a Leonardo il compito di raccogliere lestamente dalla vagina materna lo sperma paterno che colava copiosamente.
Quindi, passò alla madre il calice con quel cocktail di sperma; Angelica ne annusò l’effluvio profumato, lo agitò come un cocktail e disse:
“Marco... Leonardo... Michele... miei cari... è stata una serata eccezionale... ancora una volta, esattamente come un anno fa, nel segno del destino che ha di nuovo tracciato il corso della nostra vita, ed in cui la nostra famiglia si è riunita nell’amore e nel sesso, così il cerchio si chiude!... Ora vorrei condividere con voi questo calice con il vostro seme... il seme dell’amore della nostra famiglia di nuovo unita e felice!”
Quindi ne bevve un sorso e passò il calice ad ognuno degli altri, che centellinarono volentieri quel nettare così inebriante, che poi Angelica finì di scolare in bocca fino all’ultima goccia.

Poi genitori e figli ripresero a fare liberamente sesso tutti insieme per tutta la notte

E così la famiglia riunita continuò a vivere felice e contenta, sotto il matriarcato incestuoso di Angelica, moglie e madre sempre più:
troia... per nascita, puttana... per vocazione, perversa... per temperamento.


15 - FINE

Con questo episodio si conclude la serie “Angelica il ritorno: vocazione escort”, cui segue un riepilogo dei capitoli pubblicati.
Ma il personaggio di Angelica tornerà con nuove avventure, anche attraverso eventuali proposte e contributi di idee dei lettori.


Nota: pur se i vari episodi della presente serie riguardano contenuti rientranti in generi diversi, sono inseriti tutti nella sezione “Lui & Lei” avendo una continuity seriale e per una più agevole sequenza di lettura.

Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.

* * * * *

RIEPILOGO EPISODI SERIE “ANGELICA IL RITORNO: VOCAZIONE ESCORT”
(sezione “Lui & Lei”)

Capitolo 1: La folle idea e l’incontro propedeutico

Capitolo 2: Interludio saffico

Capitolo 3: I preparativi

Capitolo 4: Il primo appuntamento – Parte I

Capitolo 5: Il primo appuntamento – Parte II

Capitolo 6: Una strana coppia

Capitolo 7: Trio con trans – Parte I

Capitolo 8: Trio con trans – Parte II

Capitolo 9: Il superdotato

Capitolo 10: Avventura in yacht, moglie per una sera – Parte I

Capitolo 11: Avventura in yacht, moglie per una sera – Parte II

Capitolo 12: La gang-bang – Parte I

Capitolo 13: La gang-bang – Parte II

Capitolo 14: Una visita a sorpresa

Capitolo 15: Il cerchio si chiude, orgia bisex in famiglia


Per i lettori interessati alle vicende precedenti di Angelica, sono state pubblicate anche le seguenti
serie:

“ANGELICA E I SUOI FIGLI”: 12 episodi (sezione “Incesto”)

“ANGELICA E I SUOI FIGLI: UNA VACANZA A PARIGI”: 9 episodi (sezione “Incesto”)

“ANGELICA, L’ULTIMA FRONTIERA DELLA PERVERSIONE”: 3 episodi (sezione “Bdsm”, per lettori consapevoli)




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