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Lui & Lei

Anna e... il vecchio compagno di classe (1)


di LeoneDiana
18.01.2019    |    15.403    |    12 9.5
"– Beh, al momento non ne sento il bisogno..."
Sembrava un normale incontro fortuito, te ne succedono ogni settimana:
– Ciao, sei Anna, vero?
Guardi il volto di quell’uomo che ti ha porto il suo saluto e... non ci puoi credere:
– Matteo!
Apri le braccia e vi stringete, per celebrare il vostro ritrovo. Eravate compagni di scuola, alle elementari e alle medie, e vi frequentavate come amici in paese. Con il passaggio alle superiori, come spesso accade, vi siete persi di vista. All’inizio vi incontravate ancora e facevate delle belle chiacchierate sul muretto della piazza. Poi gli incontri si sono diradati e nelle rare volte in cui lo incrociavi per strada o al bar vi scambiavate solo qualche parola di convenevole. Infine, si è trasferito lontano per l’accademia e la carriera militare, ne hai sentito parlare dagli amici in comune.
– Sei tornato dalle nostre parti?
– A dire il vero, sono qui solo per una settimana. Verrò assegnato a un nuovo reparto e ho venti giorni di licenza. Devo anche organizzare il trasloco, ma ho deciso di dedicare qualche giorno alla famiglia e al mio vecchio paese.
– Bravo, hai fatto benissimo! Vuoi che ci prendiamo un caffè?
– Accidenti, purtroppo sono di fretta. Però, se ti va, possiamo vederci uno di questi giorni...
– Volentieri! – rispondi, e vi scambiate i numeri di telefono, e due baci di saluto, in cui non manca di colpirti il profumo del suo dopobarba...
Mentre continui il tuo percorso verso l’ufficio pensi a come si è fatto uomo quel ragazzo con cui ti piaceva passare del tempo a parlare, e che uomo... di sicuro la preparazione militare aveva lasciato un segno, molto positivo, sul suo fisico.
Al rientro a casa, la sera, mi racconti del tuo incontro:
– È carino, almeno, il tuo ex compagno di classe?
Arrossisci:
– Sì, beh, devo dire che la carriera militare gli ha fatto bene… ma sarà solo un’uscita tra vecchi amici.
– Sicura? Io al posto suo ci proverei, se ne avessi l’occasione... – Ti faccio l’occhiolino.
Bastano pochi minuti per confermare la mia ipotesi:
“Ciao Anna, se ti va potremmo vederci domani sera. Mi ha fato piacere ritrovarti, e vedere che sei diventata davvero carina 😊”
Senti un brivido: messaggio unico condito da avances. Evidentemente non ha molto tempo e sa cosa vuole, quindi preferisce sapere subito se l’interesse c’è. Torni da me, e mi fai leggere il messaggio:
– Mi sa che avevi ragione…
– Già, e chissà che non sia l’occasione per fare qualche maialata… – ti abbraccio dolcemente.
Il tuo cuore sobbalza: ti sto proponendo di accettare le avances. Sono passate tre settimane da quella sera in cui sei andata a letto con lo sconosciuto del bar. Dopo quella serata, la tua sessualità è riesplosa e abbiamo scopato ogni giorno, a volte ripensando a quell’episodio, a volte solo perdendoci tra noi due. Anche se, parlando, avevi detto che non escludevi la possibilità di rifare giochi del genere, non pensavi di organizzare qualcosa a breve. Ti piace essere ritornata a fare l’amore con me, sentirti unita e innamorata, e ti stavi concentrando solo su quello.
– Non so, io sto bene con te…
– Anch’io, amore, non sentirti obbligata a fare nulla… sto benissimo così come siamo. Pensaci e poi decidiamo cosa fare.

A tarda sera, mentre ci infiliamo sotto le coperte, decidi di fare un test. Mi abbracci da dietro e sussurri al mio orecchio:
– Sei sicuro che ti piacerebbe che facessi di nuovo la zoccola?
Più che il mio “Sì”, ti convince la sincronica risposta del mio pene, che si fa subito duro. Ancora non ti capaciti bene di come sia possibile che io mi ecciti al pensiero di te con un altro, ma devi prenderne atto, e ormai hai la certezza che la cosa non faccia male al nostro rapporto, anzi...
– Allora scoperò con Matteo, per il mio e il tuo piacere...
Senti il mio cazzo drizzarsi ancora di più, e cominci a masturbarlo lentamente. Sopraffatto da tanta eccitazione comincio a mugolare e mi giro a cercare il tuo corpo, per capire se ti sia venuta voglia di fare l’amore. Ma tu ti metti a cavalcioni sulle mie gambe e continui a scorrere la mia asta, guardandomi negli occhi e dicendomi:
– Sono una sgualdrina, oggi faccio venire te e domani andrò con un altro...
Acceleri il ritmo guardandomi negli occhi e io ci metto davvero pochi secondi prima di godere lanciando lunghi fiotti di sperma, che mi aiuti a pulire, per poi baciarmi con grande passione e abbandonarti al sonno abbracciata a me.

Il mattino seguente ti rendi conto di non avere ancora risposto al messaggio del tuo amico:
“Ciao, scusami per il ritardo 😔 L’offerta è ancora valida? Stasera sono libera 😉”
“Ehi, avevo quasi perso le speranze 😅 Comunque sì, sono ancora libero, dopocena però, ti va bene?”
“Ok! Facciamo alle 21, al caro vecchio Centrale?”
“Perfetto, il Montenegro immagino ce l’abbiano sempre. 😜”
“Lo scopriremo insieme. A dopo 😘”

Passi la giornata con le farfalle nello stomaco. Ti attraversano mille pensieri, e mille umori: ti senti emozionata per l’incontro, lusingata per l’invito, timorosa di fare brutte figure e infine… ti senti un po’ in colpa verso di me. Tu ti stai prendendo diverse libertà rispetto alla nostra unione di coppia, mentre io rimango il compagno fedele di sempre. Decidi di parlarmene, a cena:
– Secondo me, dovresti farlo anche tu…
– Cosa?
– Fare sesso con un’altra.
– Beh, al momento non ne sento il bisogno. E poi, con chi dovrei farlo?
– Non saprei. Qualcuna che ti piace ci sarà.
– Sì, beh, di belle ragazze ce ne sono in giro… ma non è detto che vogliano scopare con me. Con le donne, è più difficile… credo che in generale puntino a delle storie serie. E poi, sono anche un po’ fuori allenamento nell’arte del rimorchio…
– Ahahah! – ridi e questo stempera un po’ la tensione. Ti alzi in piedi, mi raggiungi da dietro la mia sedia, mi baci sul collo. Sbottoni la mia camicia, e con una mano mi accarezzi il petto. Ora mi parli all’orecchio:
– Ci sarà pur qualcuna che ti ronza intorno, no?
Nella mia mente si materializza immediatamente un’immagine. Una collega di lavoro, Marilena: non che mi faccia impazzire come viso, però ha un bel corpo, e soprattutto si è sbilanciata a lanciarmi qualche frecciatina piccante, di tanto in tanto. E… sì, ho pensato come potrebbe essere scoparmela.
– Beh, ci sarebbe Marilena…
– La tua collega? Allora ci hai davvero appoggiato gli occhi addosso! - Te la sei cercata… una fiammata di gelosia ti sta invadendo.
– Qualche volta ho immaginato come sarebbe con lei… ma non ho mai pensato di farlo sul serio!
– Sì, sì… forse perché non si è presentata l’occasione! – O forse non te la racconto giusta, che ci sia qualcosa sotto da un po’? Cosa ti nascondo?
– Ehi… non pensarlo neanche per un secondo. – Ti guardo negli occhi. Mi credi. Sì, mi credi, ti fidi di me.
E ti rendi conto che ti sei lasciata dominare dalla possessività… è assurdo! Mi stavi invitando ad andare a letto con un’altra e appena questa si è materializzata ti sei inviperita. No, non è così che devono andare le cose.
– Scusa.
– Non devi scusarti, è normale. Io non devo fare niente con nessun… – Mi zittisci baciandomi profondamente e appassionatamente. Ti stacchi lentamente, e sussurri:
– No, io voglio che tu lo faccia. Ho bisogno di sentire l’equilibrio in questa avventura in cui ci siamo lanciati. La voglio vivere con te, completamente, voglio che tu provi le stesse cose che provo io. E mi fido: è solo che non ci sono ancora abituata… Marilena andrà benissimo, se ti piace.
Ti invito a sederti sulle mie ginocchia. Scosto la sedia per farti spazio. Mi guardi… sorridi… mi abbracci forte.
Passiamo forse qualche minuto in quella posizione. Ti calmi. Ti senti stanca, e provata. La voglia di uscire ti è passata quasi del tutto, e me lo dici:
– Senti, mi sa che tiro pacco a Matteo. Ho voglia di stare qui con te, stasera.
– Come vuoi tu.
Ti accarezzo la nuca, e poi le spalle, e la schiena, con delicatezza. Senti un brivido. Cominci a baciarmi la guancia, poi il collo… quando ti stacchi sono io a fare lo stesso con te… Mi senti vicino, e senti crescere la voglia di fare l’amore. Finisci di sbottonarmi la camicia, e scendi con le tue labbra sui miei capezzoli… ti piace giocare con loro, e sentire che si induriscono. Nel frattempo, provvedo a sfilarti la maglietta e slacciarti il reggiseno… I nostri corpi si ritrovano in un abbraccio nudo, confortante ed eccitante allo stesso tempo. Il mio sesso, infatti, si è già indurito e puoi sentirlo spingere sulla tua vulva, attraverso i pantaloni. Cominci a muovere il bacino, e lo strusciamento ti provoca le prime scosse di piacere. Mentre senti aumentare in te l’eccitazione, comincio a sussurrarti all’orecchio:
– Sei sicura di voler rinunciare, stasera? È un’occasione… si ferma solo qualche giorno ed è un bell’uomo, a quanto mi hai detto… Non vuoi vedere gli addominali che produce un duro addestramento militare?
Più ti parlo, più la libidine aumenta: non dici nulla, ma le tue oscillazioni sono più lunghe e profonde, come i tuoi respiri, da cui nascono i primi gemiti. Nella tua mente, si rimaterializza il corpo di Matteo, come te lo sei immaginato finora... e senti rinascere dentro di te l’Anna zoccola. Sei tu ad avvicinarti al mio orecchio e, mentre lo baci, mi sussurri:
– E tu... non vorresti scoprire se Marilena è brava, in questo...
Cominci a scendere baciandomi tutto il corpo, fino alla patta dei pantaloni. Mi slacci la cintura, abbassi la zip e il mio membro si slancia in una vertiginosa erezione... Lo lecchi un paio di volte per tutta la lunghezza dell’asta per poi prenderlo in bocca, con dolcezza. L’ondata di lussuria mi percorre e d’istinto lascio andare indietro il mio collo, emettendo contemporaneamente i primi gemiti di piacere. La tua provocazione fa il suo effetto: mi immagino che non sia tu, con la bocca intorno al mio cazzo, ma la mia collega, nuda, con le sue tette che più volte ho spiato attraverso i suoi vestiti... L’operazione di fantasia non è difficile per il mio cervello, visto che l’ho già fatta un paio di volte masturbandomi, e il mio pene conosce il godimento che ne può trarre. Spronata dai mugolii sempre più forti aumenti il ritmo e devo scostarti per evitare di concludere subito. Voglio fare l’amore con te, e ti invito a liberarti dei pantaloni mentre io faccio lo stesso. Rimango sulla sedia, e capisci che ti voglio a cavalcioni, con la mia verga dentro di te, a dimenarti alla ricerca del massimo piacere. Tieni sollevato il mio membro mentre lo fai scorrere dentro di te, con grande soddisfazione: hai accumulato tanta eccitazione vedendo l’effetto che il tuo pompino produceva su di me, dilettandoti nella recitazione della parte della mia collega. Ti trovi a continuare questo gioco: immagini che le smorfie di godimento sul mio volto siano il risultato della scopata con un’altra donna, con quella Marilena che alle cene aziendali avevi già inquadrato come potenziale minaccia... Dondoli sempre più forte sulla sedia, mi guardi, e mi chiedi:
– Ti piacerebbe scopare con Marilena, eh? Cosa dici?
Il mio cervello, che in effetti sta vedendo la mia collega impalarsi su di me, risponde al mio posto:
– Sì...
– Sei un maiale, ti piace la figa e vuoi scopare e basta, non solo con me, vero?
– Sì...
E vedo che anche su di te la fantasia fa un effetto dirompente: cominci ad ansimare sempre più profondamente, e io so come darti il colpo di grazia. Avvicino una mia mano al tuo clitoride e la posiziono in modo che lo sfiori, senza premerlo troppo, con il tuo movimento. Con l’altra, stringo la tua chiappa. Nel frattempo, mentre ti avvicini al culmine, ti chiedo:
– E tu, vuoi scoparti Matteo?
Sei come me fuori controllo, non riesci nemmeno ad esitare:
– Oh, sì...
– Vuoi fare la zoccola e andare da lui con la figa ancora calda del mio sperma?
– Oh, sì... – sei ormai cotta a puntino, e anch’io non riesco più a trattenermi.
– Vuoi venire con lui?
– E tu... con Marilena?
Sincronizzati, facciamo in modo che i nostri genitali si uniscano con la massima forza e profondità, e urliamo insieme nei nostri orgasmi devastanti:
– Sìiiii...
Facciamo fatica a rimanere in posizione per la forza degli spasmi che ci attraversano... condividiamo un piacere fortissimo, per poi rallentare e fermarci, sudati, abbracciati e felici... Sorridiamo, ci baciamo:
– Siamo due maialini, eh?
– Due porcelli bellissimi, felici e innamorati. Ora farai bene a farti una doccia... qualcuno ti aspetta...

Ti domandi cosa vuoi fare. Il nostro sfogo ha appianato i tuoi dubbi e ti ha ridato energia. La tua vagina, in verità, è più che soddisfatta, e non sai se Matteo potrà essere in grado di riattivarla. Vabbè, mal che vada la limiterai a una chiacchierata fra amici, e così, dopo avermi baciato un’ultima volta, vai a prepararti, regalandomi la sensazione trasgressiva di sapere che, sì, vuoi fare di nuovo la puttanella.
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