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Vizi di quartiere (4)


di LeoneDiana
26.12.2018    |    6.017    |    5 9.1
"È il tuo primo cunnilingus, ma sembra che tu stia andando bene..."
Abbassando la maniglia della porta del locale, ti accorgi di quanto la tua mano sia sudata, e tremante. Ormai ci siamo. Dai un’occhiata in giro e subito li vedi seduti in un tavolino un po’ appartato: ottima scelta per parlare di argomenti che non si ama condividere con tutta la città. Ti avvicini, cercando di non tradire il tuo impaccio con la camminata. Si alzano, è lei la prima a parlare:
– Ma… sei tu!
Rispondi titubante:
– Eh… sì.
L’uomo la guarda con aria interrogativa:
– Ma… vi conoscete?
E lei:
– Sì, cioè, no… insomma, sai quando sono uscita stamattina? Al parco ho notato una donna e, visto il nuovo orizzonte che vogliamo esplorare, mi sono messa a fantasticare su di lei. Anche lei mi guardava, e così il suo volto mi è rimasto impresso.
– Spero che non sia un problema per voi…
– Ma no, scusa, sono solo un po’ sbalordita per questa coincidenza. Scrivi un messaggio a una sconosciuta su un sito di incontri e pochi minuti dopo la incontri nel parco sotto casa?
Nella tua mente si materializza la risposta: “E non sai tutto il resto della storia…”
Ma freni la tua lingua in tempo, e ripieghi su:
– Incredibile quanto sia piccolo il mondo, vero?
Tutti e tre sorridete, per fortuna sembra che a nessuno dei due il fatto dia troppo fastidio: in fin dei conti, non vi eravate mai incontrati prima (la tua osservazione illecita ovviamente non fa testo), e se la cosa non va in porto potrete facilmente tornare a fare gli sconosciuti.
– Comunque, piacere, io sono Max, accomodati.
La stretta di mano trasmette energia. È un uomo attraente, e non ti ha staccato gli occhi di dosso da quando hai varcato la soglia del locale. Sai già di desiderarlo.
– Io sono Sonia.
– Elisa, piacere di… rivederti!
Lei è simpatica e, come già sai, ha un bel corpo. Lui cerca di spezzare l’imbarazzo chiedendo a voi donne cosa gradite bere.
– Un gin tonic, per favore – vai sul sicuro, sapendo che il barman non lesina affatto sui superalcolici.
– Anche per me, grazie – dice lei, forse per cercare di trovare subito un’affinità.
Il marito – perché sono sposati, l’hai capito dalle fedi – ferma una cameriera e aggiunge alle vostre richieste la sua marca di whisky preferita, e poi cerca di avvicinarsi, neanche troppo da lontano, all’argomento della serata:
– Abbiamo visto che anche il tuo profilo è recente. Come mai ti sei iscritta?
Accidenti, colta alla sprovvista già dalla prima domanda.
– Ehm… diciamo che...
Lei incenerisce il marito, che si rende conto della gaffe:
– Oh mio dio, scusa! Forse sono andato troppo dritto al sodo, era meglio almeno aspettare i drink!
– No, no, tranquillo… – il tempo è stato sufficiente ad inventarti qualcosa. – Ecco, ho scoperto dentro di me alcuni desideri… particolari. Mi sono iscritta pochi giorni fa, è stato incredibile che mi abbiate contattata subito. Stavo proprio esplorando i profili delle coppie, vorrei realizzare la mia fantasia a tre.
– Devi scusare Max, è stato così insistente… scriverti un messaggio di sollecito dopo sole poche ore dal primo! Se fossi stata davanti al computer insieme a lui non gliel’avrei permesso!
– Allora è stata una fortuna, se non l’avesse inviato probabilmente non saremmo qui! Dopo un solo giorno ho cominciato a eliminare i messaggi senza leggerli, la mia casella sembrava presa d’assalto!
– Già, è una seccatura… noi riceviamo decine di proposte orribili da persone maleducate, chissà tu che hai un profilo da singola! Pensa che all’inizio avevamo anche pensato a coinvolgere un altro uomo nei nostri giochi, poi vista la gentaglia che si trova sul sito, abbiamo subito modificato il nostro annuncio.
– Ah, quindi siete interessati ad entrambi i tipi rapporto a tre?
– Sì, abbiamo fantasticato su entrambe le cose. Ma la prima esperienza sarebbe comunque stata con una donna. È il suo sogno, e io ho avuto una breve relazione lesbica in passato, quindi so cosa aspettarmi. Anche tu hai già provato?
– Sì, quando ero adolescente. Ma non siamo arrivate fino in fondo. Ad ogni modo, le forme femminili non mi dispiacciono ed entrano spesso nelle mie fantasie.
– Tu sei molto bella.
L’affermazione così, schietta, arriva dritta alla tua pancia. E fa presto a scendere giù, più in basso. Sentirti desiderata da lei ti lusinga, ti imbarazza, ti emoziona, ti eccita.
Mormori un “Grazie” che non sai nemmeno se sia udibile. Ci pensa lei a toglierti dall’imbarazzo:
– Poi, comunque, con le donne ci sono meno rischi di trovarsi in situazioni spiacevoli o violente.
– Ammesso di riuscire a trovarne!
Lui interrompe quello che stava diventando un dialogo a due. Senti che con lei sta nascendo una certa intesa, e ne sei rincuorata.
– In due settimane abbiamo contattato credo almeno venti tra singole e coppie. Ci hanno risposto in quattro: uno si è rivelato palesemente un uomo, un profilo è stato rimosso dal sito probabilmente perché era un altro fake, e due ci hanno risposto che non erano interessate.
– In effetti, non credo che sia facile trovare persone con desideri affini.
– Appunto, allora festeggiamo la fortuna di esserci incontrati! – dice lui, porgendo i drink a voi due donne.
La conversazione ruota su argomenti più leggeri: come si sono conosciuti, il loro recente viaggio di nozze, il lavoro. Ormai è passata quasi un’ora dalle presentazioni, e stai scalpitando per sapere se il tutto andrà in porto già stasera. Tu ti senti pronta, e vai strategicamente in bagno, lasciando a loro il tempo di parlarsi e prendere la decisione che tanto desideri.
Quando torni, li vedi mano nella mano come se dovessero darti un’importante notizia.
– Bene, Sonia, noi abbiamo pensato che ci piaci, e abbiamo pensato che, se ti va, si potrebbe continuare la serata a casa nostra.
Non attendevi altro e il tuo cuore gongola come quando, alla scuola materna, un amichetto rispondeva di sì al tuo “Mi vuoi sposare?”.
– Benissimo per me.
Le loro mani si stringono più forti, anche loro sono emozionati.

Dopo un breve tragitto che conosci a memoria, arrivate al loro portone. Eviti accuratamente di informarli che il tuo si trova proprio di fronte: non vorresti risvegliare in loro l’idea che avere una relazione aperta con la vicina di casa non sia proprio il top. Salite al terzo piano e vi accomodate in salotto. Accetti di buon grado la proposta di un secondo gin tonic, in cui l’uomo sbaglia di proposito le proporzioni. Sei seduta vicino a lei, che dopo un paio di sorsi raccoglie il coraggio e raggiunge la tua mano con la sua. Hai la sensazione di quando, tra amiche, intrecciate le mani per supportarvi nell’affrontare una prova di qualche tipo. È come se steste viaggiando insieme, avete preso lo stesso aereo verso una destinazione misteriosa: avete paura, ma sapete che insieme ce la potete fare. Dà un ultimo sguardo alla ricerca del consenso di suo marito, e ti bacia. Ci sono tante cose in quel contatto: la paura, l’emozione, il desiderio, il ricordo di quei mesi passati a spiare due persone che ora sono i tuoi amanti in carne e ossa. Tremi, trema anche lei, e vi abbracciate teneramente, aggiungendo maggiore confidenza al vostro rapporto. Ci pensa lui a riportare le cose su un piano più erotico. Ti ha raggiunta dall’altro lato del divano, e comincia a baciarti il collo. Alcol e baci sul collo sono la combinazione perfetta per far sì che ti lasci andare. Non esiti a spostare una mano sulla sua coscia, e a risalire lenta lungo i pantaloni. Quando raggiungi il suo cazzo prevedibilmente in erezione, lei con un sincronismo perfetto avvicina la sua lingua al tuo seno destro, che nel frattempo ha provveduto a scoprire.
È il momento di cambiare stanza e, forse grazie all’effetto dell’ultimo sorso di gin che hai bevuto prima del trasferimento, non ti soffermi troppo ad osservare quella camera in cui sei già stata così tante volte, anche se solo virtualmente. Si dedicano entrambi a spogliarti, accompagnando ogni mossa a baci su ogni centimetro della tua pelle, che provengono da due bocche diverse: ti stanno trattando davvero come dice il tuo nickname, da principessa. Lei provvede da sola a liberarsi del vestito, mettendo in mostra quel completo di pizzo nero che tu hai bene in mente, e che ravviva in te immagini di un rapporto sessuale a base di bondage, vissuto con gli stessi due compagni. Ti fa distendere sul letto, e comincia quel trattamento che ti eri così bene immaginato. I movimenti della lingua rivelano una sapienza saffica mai dimenticata, e l’esperienza viene drammaticamente amplificata dal trattamento che il marito riserva al tuo seno: quando non sta baciando un capezzolo, lo sta accarezzando con le dita, mentre la sua lingua si annoda alla tua in una passione crescente. In alcuni momenti credi di cedere all’orgasmo, ma ancora non è il momento, e proponi un ribaltamento della situazione in cui tu diventi parte attiva sulla vulva di lei. È il tuo primo cunnilingus, ma sembra che tu stia andando bene. Cerchi di andare piano, lei però sembra essere già piuttosto avanti. Non puoi udire i suoi mugolii perché nel frattempo la sua bocca è stata riempita dal membro di lui, ma sei costretta a seguire con la tua bocca i suoi movimenti di bacino, che si fanno via via più ampi e istintivi, fino a quando lei si sfila il cazzo e parla:
– Oddio Max, sto venendo, oddio…
– Sì, amore mio, vieni con un’altra donna, vieni…
– Aaaaaaaah!
E così puoi finalmente ascoltare il piacere dei tuoi amanti, mentre lei sussulta per decine di secondi, per poi abbandonarsi, stremata dal godimento che tu, proprio tu, le hai procurato.
Il pene dell’uomo è rimasto eretto e tu approfitti, dopo averlo aiutato a liberarsi dei vestiti rimanenti, per riprendere il pompino da dove era stato interrotto. La tua arte sembra essere parecchio apprezzata da lui, che emette suoni sempre più profondi, contribuendo ad aumentare la tua eccitazione, stimolata particolarmente da questi segnali sonori che rimandano alla natura più primitiva dell’uomo. Elisa, che lo conosce meglio di te, sa che è vicino all’orgasmo e gentilmente ti suggerisce con una carezza di sospendere questo trattamento. Max la guarda, evidentemente l’atto finale era soggetto ad una approvazione specifica, e ti chiede:
– Metto il preservativo?
Annuisci, e il tuo corpo capisce che è venuto, finalmente, il momento di essere riempito. Lui si distende e lei ti accompagna nell’accomodarti a cavalcioni sulla sua asta rigida. Non chiedevi altro. Lo infili dentro di te esprimendo il tuo piacere con la voce e l’espressione del viso. Non ti era resa conto che, in quei mesi, avevi accumulato una voglia di cazzo stratosferica, che improvvisamente prende possesso di te. Cominci a muoverti avanti e indietro, smarrita in una trance istintiva. Hai perso il contatto con lei, che sfocatamente vedi dedicarsi a lui con carezze sul petto, baci, e con la rincuorante vicinanza che gli dà fiducia nel credere che anche se è un uomo sposato non sta facendo nulla di male a scoparsi, o meglio a essere scopato da un’altra. I tuoi movimenti si fanno sempre più ampi e veloci, il tuo clitoride è ormai gonfio mentre lo strusci sulla sua pelle, famelica di prenderti tutto il piacere che puoi. Anche lui è ormai perso, accompagna i tuoi movimenti e, quando alleggerisci il tuo peso, sbatte il suo pene in profondità dentro di te. Lo senti arrivare fino al collo dell’utero, sbatti e ti senti sbattuta, continui, con forza, eccolo, finalmente…
– Sìiiiiiiii!
Stai venendo e vibri tutta, mentre senti godere anche lui: puoi sentire i suoi fiotti di sborra, aumentando ancora la tua soddisfazione. I movimenti continuano ancora un po’, fino a quando, esausta, ti fermi, e ritorna la visione di quello che c’è intorno a te. Lei è abbarbicata intorno a lui, in una sorta di abbraccio, e quando alzi lo sguardo sul suo viso vedi che è rigato di lacrime.
Stordita doppiamente, dal piacere che ancora ti fa pulsare la vagina e da quella scena inaspettata, fai scivolare fuori il membro di lui e ti distendi sul lato del letto opposto a lei, consentendole di allungarsi e stringere in modo più completo il corpo del marito.
– Ehi, tutto bene? Ho fatto qualcosa che non va?
Lei si riassetta un po’, e dice:
– Scusa, scusate… non so cosa mi sia preso… Tutto d’un tratto ho sentito freddo, è come se avessi visto la scena da fuori…
– Mi dispiace tanto, potevi fermarmi, potevamo interrompere in qualsiasi momento…
– Sì, lo so, ma volevo tanto che lui godesse, non avrei mai potuto…
Interviene anche lui:
– Grazie, amore mio, ma davvero potevi fermarci. Lo sai che non voglio che tu soffra per nessun motivo, tanto meno per il mio compiacimento…
– Ti amo!
– Anch’io ti amo, tanto!

Le lacrime riprendono a scorrere, anche se ora sembrano solo uno sfogo di tensione. Non fai altre domande. Forse lei ha esagerato ad aprire la loro intimità ad altri, o forse semplicemente è venuta troppo presto, e la fine del desiderio sessuale ha fatto prevalere in lei la gelosia sulla voluttà e la voglia di trasgredire.
In ogni caso, capisci che per te è il momento di andare. Pensi che probabilmente non lo rifaranno più: lui non si sentirà di rischiare di farla soffrire di nuovo, e comunque il loro obiettivo è stato raggiunto, come del resto il tuo. Guardi la tua finestra dalla loro, ti accomiati con modi gentili e ricevi comunque un abbraccio e un sentito “Grazie” da entrambi, per averli aiutati a realizzare il loro desiderio. Torni a casa con un velo di tristezza, ma decidi di far prevalere il senso di soddisfazione. Pensi che si sia chiuso un capitolo della tua vita, e credi che non punterai più il binocolo sulla casa di fronte.
Il computer è rimasto acceso. Tra i tuoi preferiti c’è ancora il sito di incontri, sei indecisa se cancellare il tuo profilo. Lo apri, e vedi lampeggiare l’icona delle notifiche. Altri 200 messaggi. Decidi per gioco di guardare il più recente, ricordando la scena del giorno prima. È di un certo Stalkietalkie.
“Ti guardo mentre ti tocchi sul terrazzo. Sei bella, e porca quanto piace a me. So che puoi capirmi, vedo che anche per te il binocolo è uno strumento di piacere.”
Quest’ultimo colpo di scena non riesce a stupirti più di tutto quanto ti è accaduto negli ultimi tempi. Più pronta dell’ultima volta, prima di andare a letto, sai cosa rispondere:
“Incredibile quanto sia piccolo il mondo, vero?”
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