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Sapore di donna


di LeoneDiana
06.05.2018    |    38.906    |    18 9.7
"E chi decide che cos’è che turba il rapporto? – Lo senti tu, dentro di te..."
È un lunedì come tanti altri, finché non senti aprire la porta del tuo ufficio. Il tuo capo non bussa mai, e arriva con una novità che era stata preannunciata già da qualche tempo. Finalmente potrai condividere la sempre più ingente mole di lavoro con un nuovo collega, anzi una collega.
“Piacere, Alessandra!”
Resti vagamente delusa perché nelle tue fantasie erotiche ti eri immaginata l’arrivo di un avvenente ragazzo, comunque il contatto con la sua mano ti trasmette una certa “scossa”. Anche se non ci hai mai fatto niente, non è la prima volta che ti senti un po’ attratta dalle donne, e questa è una di quelle che ti fanno effetto. Sarà per il tubino elegante che si è messa per il primo giorno di lavoro, per lo smalto perfetto, o per il trucco che quasi non si vede, ma che valorizza i suoi occhi chiari e le sue labbra carnose. O forse sarà per la sua voce morbida, anche se un po’ insicura, perché non sa chi sia la collega con cui dovrà condividere le lunghe e faticose ore di ogni giornata lavorativa da oggi in poi. In ogni caso, non puoi fare altro che sorridere, e scambiare i primi convenevoli mentre il capo, indaffarato, se ne va lasciandoti l’incarico di spiegare ad Alessandra come funzionano le cose in ufficio e decidere come distribuire il lavoro:
– Ci sono un sacco di arretrati da smaltire, ma, grazie al tuo arrivo, non dovrò più fare straordinari! Anche se forse il lavoro extra sarebbe di minor peso con questa nuova compagnia: nelle settimane seguenti, Alessandra si dimostra subito, oltre che una valida impiegata, una persona simpatica e alla mano. Ogni tanto ti senti di nuovo quella sensazione del primo giorno, quella “scossa”: in particolare quando si alza dalla scrivania e gira verso di te il suo sedere da urlo, reso bello dai jeans che ha cominciato a mettere quando si è accorta che il dress code dell’ufficio non è così formale. Questo ed altri gesti ti hanno fatto sentire Alessandra un po’ più simile a te: una ragazza tranquilla, allegra, senza vezzi o manie di protagonismo.
Quando hai cominciato a pensare a lei anche mentre eri a casa, hai creduto di aver trovato una nuova amica e non hai messo in dubbio la tua eterosessualità, confermata anche dalle frequenti scopate con il tuo fidanzato, Ottavio, che non ha potuto che giovarsi della tua rinnovata energia a seguito dei cambiamenti in azienda. Tuttavia, tu e Alessandra non siete mai uscite insieme: hai sempre preferito mantenere i rapporti di lavoro staccati da quelli personali e nemmeno lei, forse adeguandosi alla tua “politica”, ha proposto di vedervi fuori dall’ufficio.
L’occasione, però, si è presentata da sé. In una delle rare incursioni del tuo capo, arriva la proposta, per entrambe, di un corso di aggiornamento di tre giorni a Roma. I tre giorni, purtroppo, corrispondono ad un weekend, e questo ti rende un po’ ritrosa sull’accettare. Sommando la difficoltà di dire di no al capo, l’opportunità di visitare la capitale completamente spesata dall’azienda e il fatto che Alessandra abbia dato subito la sua adesione, fai presto a cambiare idea. Così, quel venerdì mattina saluti Ottavio con un bacio più lungo del solito e ti avvii verso la stazione. Alessandra è più allegra che mai e il viaggio passa veloce con pettegolezzi di vario genere sui colleghi dell’azienda, alternati a pronostici sulla validità del corso che state per affrontare. Questo si rivela in effetti un po’ noioso, come del resto i compagni di lezione, con i quali per nessuna di voi due nasce l’interesse a socializzare.
Arriva presto la sera e vi recate in albergo per una doccia e un po’ di riposo, prima di uscire: Alessandra, che conosce la Città santa meglio di te, ha proposto una cenetta nel quartiere di Trastevere, invito che hai prontamente accettato. Siete sistemate in due camere separate, entrambe doppie uso singola, dotate di bagno in camera e tutti i comfort. Il letto è davvero comodo e ti distendi indossando l’auricolare, per una telefonata con Ottavio. Gli dici che ti manca e lui contraccambia, anche se nota il tuo relax e il tuo entusiasmo per una breve vacanza lontana da lui che, in fondo, entrambi pensate che possa fare anche un po’ bene alla vostra relazione.

L’aria di Roma è magica la sera: il cielo sereno e la temperatura mite rendono l’atmosfera perfetta. Alessandra ha indossato un vestito leggero e corto, senza calze, e scarpe basse. La sua ormai proverbiale allegria sembra rispecchiarsi nel motivo floreale del vestito e la serata si rivela perfetta fin dall’inizio. Durante la passeggiata lungo il fiume, lancia l’idea di farvi un “selfie” con il cupolone sullo sfondo, gesto che scioglie ancora un po’ il ghiaccio in un rapporto che, da lavorativo, sta diventando un po’ alla volta più personale. E poi la cena: ti rincuora scoprire che il locale a cui eravate destinate non è un ristorante chic, ma una trattoria alla buona, tanto che ti senti un po’ stonata con i tacchi, il vestito blu scuro e la collana di perle, ma arriva quasi perfettamente sincronizzato quanto inaspettato il complimento di Alessandra:
– Sei molto bella, stasera, sai?
Un rossore improvviso ti scalda il volto, e lei, forse per toglierti dall’imbarazzo, precisa:
– Sarà la lontananza dall’ufficio?
Scoppiate entrambe a ridere, e ordinate di comune accordo i classici spaghetti alla carbonara. La conversazione, aiutata anche dal vino rosso della casa, si estende agli argomenti personali. Scopri che anche lei è fidanzata, anzi convive da poco con il suo compagno, Erik. Vi raccontate storie familiari, avventure tra amici, episodi imbarazzanti e, quando arriva il momento del dolce, ti offre un assaggio della sua fetta di torta ai mirtilli. Nel momento in cui ti passa la forchetta, le vostre mani si toccano e lei si trattiene un attimo più del necessario, scorrendo via con una carezza. Senti il tuo cuore vibrare. Diventi rossa al tuo stupido pensiero, probabilmente non ha fatto il gesto di proposito, e tu sei sotto l’effetto del vino. Ma subito dopo ti si stringe lo stomaco, quando lei, all’offerta in cambio di un po’ del tuo gelato, anziché prendere il cucchiaino afferra la tua mano e la avvicina alla sua bocca, assaporando il dolce direttamente, con uno sguardo provocante. L’atmosfera si raffredda con la solita risata, ma tu resti turbata, non sai se più dal suo atteggiamento o dalle tue reazioni... finisci col convincerti che a lei piaccia scherzare, ma quello che accade dentro di te non è affatto uno scherzo: tu la desideri, vuoi il suo corpo, e ancora non sai capacitartene. Durante il rientro in hotel ti distrai un po’: camminate lungo i viali e le piazze e quando vi avvicinate a qualche monumento lei accenna a qualche spiegazione turistica. Ogni tanto, quando c’è qualche scalino o a qualche incrocio in cui non sai quale strada prendere, lei ti sostiene o ti accompagna, contatti fisici che non sai più quanto siano casuali e quanto cercati. Alla fine, arrivate all’albergo e senti una sorta di malinconia per il fatto che, per quanto le vostre camere siano vicine, per qualche ora dovrete separarvi. Cosa ti sta succedendo? Dove vuoi arrivare? Sei etero (o almeno credi) e hai un fidanzato! I tuoi pensieri silenziosi vengono interrotti dalla proposta di Alessandra di entrare in camera tua:
– Così vediamo se è uguale alla mia!
Scusa un po’ banale, ma non puoi che accogliere con un sorriso l’idea. E trovi subito il modo di prolungare la sua presenza offrendole una tisana dal bollitore presente nella stanza.
– Ne ho uno anche nella mia camera, ma sarà più bello bere la tisana qui con te.
È un’avance? Un complimento? Sei confusa, emozionata, non sai neanche tu più cosa... ti gira un po’ la testa e inconsciamente l’appoggi sulla sua spalla, visto che è seduta a fianco a te al bordo del letto. Alessandra risponde con una carezza e sussurra:
– Hai mai fatto sesso con una donna?
Bum! Il tuo cuore sobbalza, il tuo respiro accelera e un calore diffuso ti avvampa, partendo dal viso. Ti alzi di scatto e non riesci a proferire parola.
– Oddio, scusa! Lo sapevo, ho rovinato tutto... Sono una stupida, ti prego, fai finta che io non l’abbia mai detto!
Pensa di averti offesa, e tu vorresti dirle di no, che non ha detto nulla di male, ma sei ancora bloccata, il cuore batte all’impazzata e senti che stai per piangere.
– Scusami, ti prego, ora me ne vado in camera mia e ti lascio in pace.

Fa per alzarsi ma, per fortuna, anche se non riesci ad usare la voce, hai ancora il controllo del corpo e prima che faccia un passo riesci ad afferrarle una mano. Lei si gira e, vedendo le prime lacrime scendere sul tuo viso, apre le braccia per abbracciarti. Tu la stringi forte a te e cominci a singhiozzare, non sai più perché... per la paura di quello che ti sta succedendo? Per la paura che se ne andasse? Per la gioia di sentirti desiderata da lei?
– Ehi... ho toccato qualche tasto che non dovevo toccare? Non volevo farti male, giuro... Che succede?
Passa ancora qualche manciata di secondi, finché non riesci a calmarti un pochino e a dire, sottovoce:
– Succede che ho voglia di te.
Alessandra si scosta un pochino, mantenendo le braccia attorno alla tua vita, e ti guarda. Tu fai un po’ di fatica ad alzare lo sguardo, ti asciughi le lacrime con il braccio e finalmente incontri i suoi occhi. È come se l’abbraccio si estendesse nel contatto fra gli sguardi, e non ci vuole nulla, nessun pensiero, nessun gesto: le vostre labbra si ritrovano in modo naturale, sensuale, in un bacio che desideravi da tanto, da tutta la sera, da tutto il giorno, non sai più nemmeno tu da quando, forse dal primo giorno in cui vi siete presentate in ufficio.
Quello che è successo dopo, tu non lo sapresti nemmeno raccontare. Alessandra prende la tua mano e la porta sopra al suo seno. Sei sopra al vestito, sopra al reggiseno, ma puoi sentire il suo capezzolo turgido e, soprattutto, leggere la libidine sul suo volto. E quando, prendendo coraggio, cominci a massaggiare, lei si deve mordere il labbro per trattenere i gemiti.
Ti spoglia: non indossi il reggiseno, visto che le tue tette sono piccole e il vestito basta a sostenerle. Rimani in calze e mutandine, distesa sul letto a pancia in su. Lei comincia ad accarezzarti, poi a leccarti i seni. Non avevi mai provato, con i tuoi partner maschili, una sensazione così dolce. Sembra che abbia le mani di una fata, e la lingua volteggia morbida su un capezzolo alla volta, facendoti salire i brividi lungo la schiena. Stai godendo: ti perdi così tanto in questa sensazione, che quasi non ti accorgi quando sfila via le tue mutandine e lentamente scende verso la tua vulva, prima con le mani, e poi con la lingua. Il respiro accelera, il piacere aumenta sempre di più e tu tremi tutta. Quando arriva al clitoride fai un sobbalzo e poi cominci a gemere, ormai fuori controllo. Bastano quattro o cinque colpi di lingua... e vieni subito, vibrando tutta e contorcendoti. Una vera liberazione, che ti lascia senza forze.
Quando la sveglia risuona non sei sola: sei appoggiata sul seno di Alessandra, che ti tiene abbracciata a sé. Questo ti basta per capire che non è stato solo un sogno, e questa non è per forza una buona notizia. Il pensiero di Ottavio, a casa, ti riempie il cuore di sensi di colpa. Alessandra ti accarezza il viso.
– Tutto ok?
– Abbastanza...
Sembra avere già capito la domanda che stai per farle.
– Ma tu, come fai con Erik?
– Con lui è facile. Abbiamo una visione abbastanza aperta della coppia. Erik sa della mia bisessualità, e che qualche volta sono stata con una donna, anche da quando stiamo insieme. È una cosa che lui non può darmi, e l’accetta. In cambio io non gli faccio domande sui suoi viaggi di lavoro.
– Quindi lui ti tradisce quando è via?
– La verità è che non lo so. Non c’è nulla che me lo faccia nemmeno sospettare. Gli ho detto io che non gli avrei fatto domande. Insomma, lui mi ha dato questa libertà e io gli dovevo qualcosa in cambio. Così gli ho dato una specie di lasciapassare...
– E tu gli racconti di quello che fai?

– No, no... l’accordo è che non ci si racconti nulla, a meno che non accada qualcosa che può davvero turbare il rapporto.
– Ah... e chi decide che cos’è che turba il rapporto?
– Lo senti tu, dentro di te. Fondamentalmente potrebbe succedere che uno dei due si innamori di un’altra. Questo ovviamente sarebbe un problema. Ma per ora non è mai successo, e non credo succederà per un bel po’, almeno a me. A questo proposito, ho capito che per te è stata la prima volta con una donna e probabilmente ti ha lasciato molta confusione dentro. Ma voglio essere chiara: ti desideravo tanto e volevo andare a letto con te, ma sono certa di amare Erik e quindi questa fra noi è solo un’avventura di sesso.
Alessandra ha ragione. Sei confusa, e quello che dice ti ferisce perlomeno quanto ti rincuora. Ti senti un po’ “sedotta e abbandonata”, ma perché? Vuoi forse lasciare Ottavio per intraprendere una relazione lesbica? Queste emozioni contrastanti si alternano al ritmo di pochi secondi l’una dall’altra e davvero non sai cosa dire in risposta al discorso, al contrario molto chiaro, della tua collega:
– Non lo so, se amassi davvero Ottavio non l’avrei tradito con te!
– Invece io sono sicura che lo ami, altrimenti non ti faresti tutte queste domande. Quando stavo con il mio ex, mi succedeva la stessa cosa. Non avrebbe mai accettato il tradimento, eppure io non potevo e non volevo negare la mia natura, per cui non gli ho mai raccontato nulla. All’inizio mi sentivo in colpa, ma poi ho visto che quello che accadeva tra me e le altre donne non intaccava il nostro amore; anzi, il fatto di sfogare l’altra parte di me mi rendeva più felice e disponibile nei suoi confronti.
Ascolti e il suo pensiero razionale sembra calmarti.
– Mi dispiace di averti trascinata in questa cosa...
– Non preoccuparti, io la desideravo tanto, forse più di te. Non sono per nulla pentita, ora devo solo capire un po’ quello che succede dentro di me.
Il dialogo vi ha fatto perdere la cognizione del tempo e ormai siete già in ritardo per la sessione mattutina del corso. Dovete rinunciare alla colazione dell’hotel e sopravvivere alla mattinata solo con il caffè preso al volo nella stazione della metropolitana.
Trascorri la giornata fra alti e bassi, di sicuro poco concentrata sulle lezioni del corso. Alessandra non cerca mai il contatto. Solo dopo il panino preso a pranzo, quando ti vede guardare il Tevere pensierosa, ti cinge la vita con un abbraccio. Scambi qualche messaggio abbastanza neutrale con Ottavio che, malgrado sia sabato, ha un turno di lavoro. Verso sera ti chiama: sai che lui avverte la tua distanza, provi a mascherarla un po’ dietro ad un’esagerata noia per le lezioni e alla nostalgia, quest’ultima non dissimulata. Ti manca davvero, quello che diceva la tua compagna sembra essere proprio reale: di fronte alle tue parole d’amore, l’ansia di Ottavio si placa e la tua insieme alla sua. Ricominci finalmente a stare bene.
La serata prevede una cena a buffet offerta dagli organizzatori del corso. Non sei proprio convinta di partecipare, ma Alessandra ti persuade. È anche l’occasione per fare qualche amicizia e le vostre chiacchiere si concentrano con altre due giovani impiegate, con cui nasce una reciproca simpatia. L’alcol e l’atmosfera allegra porta il vostro quartetto a essere protagonista delle danze al dj-set che fa seguito al ricevimento. Ad un certo punto, Alessandra si mette a ballare in modo provocante con una delle nuove amiche. Non puoi credere a te stessa, ma ti senti gelosa: che cosa se ne fa, una a sera? Stai quasi per rovinare tutto facendo una scenata, ma lei, con il suo solito rapido intuito e savoir-faire, se ne accorge e coinvolge anche te nel ballo, che alla fine si rivela solo una goliardata innocente.
Alle 2 del mattino, vi avviate verso l’hotel un po’ brille. I pensieri grigi della giornata sembrano essersi ormai diradati in te.
– Come stai? – ti chiede.

– Meglio! Forse hai ragione, sai? Non c’è nulla di male in quello che è successo tra noi. E Ottavio mi manca: non è cambiato nulla da parte mia nei suoi confronti.
– Spero tu lo creda sul serio. Oggi mi sono trovata a pensare che dovevo evitare che succedesse.
– Davvero? No, dai... mi dispiace di aver trasmesso anche a te questo mio umore pensieroso. Te l’ho già detto: lo volevo io, prima di tutto, e sono felice che sia successo. Anzi... c’è ancora una notte prima di tornare alla normalità...
E così guardi Alessandra negli occhi. Ora sembra lei quella emozionata. Entrambe sapete cosa sta per accadere, questa volta, e nonostante i drink ti senti ben più consapevole. La coinvolgi in un lungo bacio appassionato, nella cornice di quella magica città, interrotto dopo qualche minuto dal clacson di un’auto carica di giovani a caccia di occasioni per divertirsi in questo sabato sera.
Riprendete la strada per l’albergo mano nella mano e, appena varcate la porta della tua camera, sei tu a prendere l’iniziativa cingendole la vita da dietro, scostandole i capelli e baciandola sul collo. La senti sciogliersi tra le tue braccia e ogni tuo bacio le provoca un brivido sulla schiena. La pelle di quella ragazza è come fosse un’unica grande zona erogena e sapere di essere tu ad attivare questo potere ti eccita come non mai. La spogli piano, ricoprendo ogni area scoperta con i tuoi baci: dal collo scendi sulla schiena, sui fianchi, per poi passare sul davanti. Cominci dalla pancia per poi salire sul seno scoperto, avvicinandoti con un percorso circolare che solo alla fine arriva ai capezzoli.
La tua amica perde il controllo e prende la tua testa fra le mani, spingendola a sé, facendoti capire che vuole essere leccata, succhiata, forse pure morsicata. Non hai il coraggio di arrivare a tanto, e non serve, perché nel frattempo con la mano ti sei già fatta strada tra le gambe. Le sue mutandine sono fradicie ed è il momento di farle scivolare via e lanciarti nel primo cunnilingus della tua vita. La fai distendere sul letto e ricominci con il gioco dei baci, questa volta partendo dai piedi. La teoria della zona erogena che corrisponde all’intero corpo sembra confermarsi. La senti gemere a ogni passo, a ogni bacio, e anche il suo bacino comincia a muoversi istintivamente. Quando raggiungi la sua vulva, il tuo cuore è a mille e provi una gioia nuova ad avvicinare la tua lingua alle sue grandi labbra. Sono caldissime, umide ed hanno un sapore dolce, meno acre di quello dei tuoi umori, che ogni tanto ti è capitato di assaggiare, da sola o nel sesso con Ottavio. Dopo aver esplorato la sua vulva nel senso della lunghezza, cominci a farla schiudere con l’aiuto delle dita, e concentri i tuoi sforzi sulla zona del clitoride, con la delicatezza che ha usato lei ieri sera. I mugolii di Alessandra si intensificano sia in frequenza che in volume. Per fortuna la stanza è testata d’angolo e dall’altro lato confina con la sua camera, ovviamente vuota. Mentre accarezzi il suo grilletto con leccate regolari, provi a farti strada con un dito nella vagina: dai discorsi fatti con le tue amiche più intime sai che non a tutte piace. Non sembra essere questo il caso della tua amante, che asseconda la tua esplorazione con movimenti del suo bacino sempre più ampi e, nel giro di pochi secondi, viene a lungo e rumorosamente, riempiendoti, oltre che dei suoi umori, di emozione.
Alessandra sembra davvero provata dall’orgasmo: non dice nulla e ha gli occhi lucidi. Ti accoccoli vicina a lei e ci mette un po’ a ritornare ad un ritmo respiratorio naturale.
– È stato stupendo, era tanto che non venivo così...
– Non male per una prima volta, eh?
– Puoi dirlo forte... se non lo sapessi, non ci crederei!
Prende ad accarezzarti i capelli e tu ricambi tenendole la mano. Lo scambio di energia è ancora forte. Non passa che qualche minuto, dopodiché ti sollevi un po’: hai voglia di baciarla. E lei non è da meno: ricambia con trasporto e passione, mentre con una mano si avvicina lentamente alla tua vulva. Stai morendo dal desiderio e il suo primo contatto ti dà subito un piacere molto forte, rivelato da qualche spasmo muscolare. Per fortuna non è ancora il momento di venire e lei smette di baciarti in bocca per trasferire tutta la sua attenzione laggiù: chiudi gli occhi, vibri tutta e non riesci più a limitare i tuoi gemiti. Inaspettatamente, però, ti trovi zittita dalla vulva di Alessandra: con un movimento quasi acrobatico si è girata nella posizione del 69. Sembra che il tuo istinto non aspettasse altro per

prendere definitivamente il sopravvento: afferri con decisione le sue natiche e ti avventi famelica su di lei, mentre dal clitoride cominciano ad arrivare spasmi sempre più intensi. Stai venendo, e la sua vagina sembra accorgersene e sincronizzarsi. Anche Alessandra esplode nel suo secondo orgasmo, mentre affonda le sue unghie sulle tue cosce. Appena si riprende, si gira verso di te, tutta rossa e accaldata, e ti bacia con voluttà. Riconosci il tuo sapore nella sua bocca, e senti il suo cuore battere veloce almeno quanto il tuo. Siete entrambe sudate, emozionate e appagate, e vi lasciate andare tra le braccia di Morfeo, abbracciandovi dolcemente.
È mattina quando ti svegli, e sei sempre stretta a lei. La tua vagina è ancora umida e calda, ti succede ogni volta dopo una notte di passione: sembra quasi che continui a crogiolarsi nel piacere. Anche Alessandra apre gli occhi, i vostri visi sono vicini e ti sorride. Ti viene naturale baciarla e aggiungere un altro momento dolcissimo ai tanti vissuti insieme nelle ultime 48 ore. Guardi l’orologio:
– Su, forza, alziamoci. Se non mi stacco subito da te rischiamo di non presentarci al corso...
– Hai ragione, almeno oggi dovremmo approfittare della colazione dell’albergo. Ma per alzarmi avrò bisogno di un altro bacio.
– Volentieri... Poi tornerò ad essere solamente la tua solita collega.
Entrambe dispiaciute, entrambe consapevoli che quello sarà il vostro ultimo bacio, vi perdete di nuovo l’una nell’altra. Cerchi di far prevalere la felicità del momento vissuto sulla malinconia del fatto che deve finire, e ce la fai abbastanza bene. Scrivi a Ottavio un messaggio dolcissimo e pieno di cuoricini, che leggerà appena sveglio.
La sessione domenicale finisce a ora di pranzo e vi precipitate subito a prendere il treno del rientro. Lungo il viaggio prendi la tua decisione: non racconterai nulla a Ottavio, almeno per il momento. La vostra relazione non ti sembra pronta per questo genere di “eccezioni” alle regole della fedeltà, lo farai in futuro se vi troverete a decidere per un rapporto più aperto a esperienze nuove, anche al di fuori della coppia.
Arrivate a destinazione, trovate i vostri compagni ad aspettarvi sul binario. Facendo due chiacchiere, hanno scoperto chi sono le loro fidanzate e si sono presentati. La scena sembra una figura di nuoto sincronizzato: entrambe abbandonate il trolley per saltare al loro collo e li baciate appassionatamente. Chissà se anche ad Alessandra batte forte il cuore come a te. Fuori dalla stazione, è il momento di salutarvi. Vi rivedrete domani, ma tutto quello che è successo richiede almeno un abbraccio. Mentre la stringi con tutta te stessa, le sussurri all’orecchio un sentito “Grazie” e poi ti senti di nuovo invasa dalla felicità, che tra pochi minuti riverserai su Ottavio, scopandolo con più impeto e passione di sempre.
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