Lui & Lei
Ci piace così

03.07.2021 |
202 |
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Distesi e accaldati,
nudi, intrecciamo le mani.
Gli occhi chiusi,
il sole cocente, ribolle la pelle.
Un brivido sale, la voglia riappare,
gli sguardi invitandi, dei tanti passanti.
La mia mano esplora,
la tua mano afferra.
Ti sollevi, apri gli occhi,
solo sguardi.
Sorridente, lo porti in bocca,
avvolgente mi prendi la mente.
Ti fermi, scegli tra la gente,
quello giovane e potente.
Sì avvicina timidamente,
lo accogli appassionatamente.
Mi cavalchi lentamente,
lavorando dolcemente il tuo prentendente.
Difficile resisterti,
inclemente, ti penetra blandamente.
La gente fa campanello,
smaniosi con i loro membri.
Attendono l'epilogo
con qualche rimpianto.
Gemi e ti contorci,
la verga ti trapana tra gli sguardi assatanati.
Vogliosa, guardi ancora,
con un cenno, ne chiamo un altro ancora.
Un signore si avvicina,
la cappella in bocca ti fa arrivare.
La gusti soavemente,
lo avevi già nella tua mente.
La cappella, mmm che piacere
con sapienza la assapori.
Eccitati a più non posso,
guardavamo la platea.
Chi si masturba, chi guarda eccitato,
chi commenta con l'amico.
Una coppia li vicino
ammira il giochino.
Una coppia di fidanzati
guardano imbarazzati.
Persino il vu cumprá
sì avvicina ad osservar.
Forse vuol partecipare
ma non c'è spazio per entrare.
Il cappellone, schizza forte,
e si rammollisce.
Tu non appagata
chiami ancora carta.
Intraprendere si presenta
un il nero appariscente.
Sotto la veste mostra ciò che ti dà felicità.
Ti imbocca dolcemente,
mentre dietro sta per arrivare,
Dopo tanto stantuffare
è giunto il momento di mollare.
Tira fuori la sua verga
inondando la tua schiena.
La nera cappella nella tua bocca,
entra ed esce ammosciata.
Piano pianino ingrandisce,
l'asta gli si allunga, la cappella cresce cresce.
La lingua va scendendo,
dal frenulo allo scroto, risalendo dolcemente.
La verga nera del forestiero
astento cingi con la mano.
È giunto il momento,
vuoi il nero nel tuo di dietro.
Il nero, eccitato
ti riempie tutto l'ano.
Il tuo culo è spalancato
da quel nero deflorato.
La tua vulva si restringe
ed il pene mi si stringe.
Sento forte la pressione
di quel nero che ti prende.
La platea comincia a sbrodolare,
la coppia a pomiciare.
I fidanzati si lasciano andare.
Non riesco ad aspettare,
mi trattengo per non sborrare.
Tu assecondi i movimenti
inutilmente fai l'indifferente.
Sento che stai venendo,
buona sorca non mente.
Ti lasci andare,
il nero ti fa tremare.
I colpi aumentano decisamente,
sento tutto scoppiare.
Mi guardi soddisfatta,
resisti ancora all'ultima botta.
Ancora una e un'altra ancora,
lo senti fino in gola.
Poi si ferma, tu contenta,
ma lui riprende, velocemente.
Il tuo culo è già in fiamme,
speri che smetta in quell'istante.
Ti sbagli, ci sbagliamo,
lui continua a scopare.
Una macchina infernale,
sembra un animale.
Il suo membro affonda,
lo lascia tutto dentro.
Vengo! Vengo!
urliamo insieme.
Il mio pene si rimpiccoliva,
il tuo culetto si apriva.
Il nero sborrava
e nel tuo culo restava.
Godevo tra la gente,
il mio seme, non si perdeva.
Godevi tra le gente,
il suo seme, non si perdeva.
Coppia e fidanzati su univano,
un nuovo amplesso cominciava.
Con il nero al nostro fianco,
felici andammo.
nudi, intrecciamo le mani.
Gli occhi chiusi,
il sole cocente, ribolle la pelle.
Un brivido sale, la voglia riappare,
gli sguardi invitandi, dei tanti passanti.
La mia mano esplora,
la tua mano afferra.
Ti sollevi, apri gli occhi,
solo sguardi.
Sorridente, lo porti in bocca,
avvolgente mi prendi la mente.
Ti fermi, scegli tra la gente,
quello giovane e potente.
Sì avvicina timidamente,
lo accogli appassionatamente.
Mi cavalchi lentamente,
lavorando dolcemente il tuo prentendente.
Difficile resisterti,
inclemente, ti penetra blandamente.
La gente fa campanello,
smaniosi con i loro membri.
Attendono l'epilogo
con qualche rimpianto.
Gemi e ti contorci,
la verga ti trapana tra gli sguardi assatanati.
Vogliosa, guardi ancora,
con un cenno, ne chiamo un altro ancora.
Un signore si avvicina,
la cappella in bocca ti fa arrivare.
La gusti soavemente,
lo avevi già nella tua mente.
La cappella, mmm che piacere
con sapienza la assapori.
Eccitati a più non posso,
guardavamo la platea.
Chi si masturba, chi guarda eccitato,
chi commenta con l'amico.
Una coppia li vicino
ammira il giochino.
Una coppia di fidanzati
guardano imbarazzati.
Persino il vu cumprá
sì avvicina ad osservar.
Forse vuol partecipare
ma non c'è spazio per entrare.
Il cappellone, schizza forte,
e si rammollisce.
Tu non appagata
chiami ancora carta.
Intraprendere si presenta
un il nero appariscente.
Sotto la veste mostra ciò che ti dà felicità.
Ti imbocca dolcemente,
mentre dietro sta per arrivare,
Dopo tanto stantuffare
è giunto il momento di mollare.
Tira fuori la sua verga
inondando la tua schiena.
La nera cappella nella tua bocca,
entra ed esce ammosciata.
Piano pianino ingrandisce,
l'asta gli si allunga, la cappella cresce cresce.
La lingua va scendendo,
dal frenulo allo scroto, risalendo dolcemente.
La verga nera del forestiero
astento cingi con la mano.
È giunto il momento,
vuoi il nero nel tuo di dietro.
Il nero, eccitato
ti riempie tutto l'ano.
Il tuo culo è spalancato
da quel nero deflorato.
La tua vulva si restringe
ed il pene mi si stringe.
Sento forte la pressione
di quel nero che ti prende.
La platea comincia a sbrodolare,
la coppia a pomiciare.
I fidanzati si lasciano andare.
Non riesco ad aspettare,
mi trattengo per non sborrare.
Tu assecondi i movimenti
inutilmente fai l'indifferente.
Sento che stai venendo,
buona sorca non mente.
Ti lasci andare,
il nero ti fa tremare.
I colpi aumentano decisamente,
sento tutto scoppiare.
Mi guardi soddisfatta,
resisti ancora all'ultima botta.
Ancora una e un'altra ancora,
lo senti fino in gola.
Poi si ferma, tu contenta,
ma lui riprende, velocemente.
Il tuo culo è già in fiamme,
speri che smetta in quell'istante.
Ti sbagli, ci sbagliamo,
lui continua a scopare.
Una macchina infernale,
sembra un animale.
Il suo membro affonda,
lo lascia tutto dentro.
Vengo! Vengo!
urliamo insieme.
Il mio pene si rimpiccoliva,
il tuo culetto si apriva.
Il nero sborrava
e nel tuo culo restava.
Godevo tra la gente,
il mio seme, non si perdeva.
Godevi tra le gente,
il suo seme, non si perdeva.
Coppia e fidanzati su univano,
un nuovo amplesso cominciava.
Con il nero al nostro fianco,
felici andammo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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