Fantasie o Realtà - A cavalcioni sul cazzone

L'empatia tra i due coniugi era diventata sempre più forte, i sorrisi e la serenità imperversava ogni angolo della casa, la loro intimità era sempre più coinvolgente. Purtroppo non sempre ciò che sembra andar bene in realtà va realmente bene.
Carla aveva certamente modificato il suo pensiero nei confronti del marito, ma l'uniformità che chiedeva Marco, quella non c'era.
Carla continuava ad essere volubile, continuava a desiderare tutto ciò che la complicità con il marito faceva emergere, alternandola all'indifferenza. Indifferenza attribuita a mille motivi, stanchezza, tempo, faccende domestiche e chi più ne ha più ne metta. Marco, dal suo canto, non avrebbe preteso che la moglie si concedesse, ogni giorno, a fare sesso sfrenato, ma avrebbe voluto una complicità mentale più assidua.
Insomma Marco cercava quel trasporto mentale per accendere la fantasia, quella che in una coppia cinquantenne può e fa la differenza.
Coinvolgimento mentale è una parolona di non comune intendimento e forse dalle molteplici sfaccettature. Per Marco, coinvolgimento mentale, significava poter fantasticare con la propria moglie, esternare e commentare le reciproche fantasie, partorire delle storie trasgressive ove loro stessi fossero protagonisti, lasciarsi alle spalle i tabù retrò ed affacciarsi con atteggiamento differente, del semplice facciamo sesso, all'intimità trasgressiva.
Certo, questa visione di Marco, resta sempre una versione limitata e differente da ciò che possono intendere altri uomini, lui questo lo sapeva ma battezzava il suo concetto con la parola "coinvolgimento mentale".
Una sera mentre entrambi i coniugi erano intenti a fare zapping ognuno sul proprio telefono, Marco, si trovò ad aprire un video che un amico gli aveva inoltrato. Il video riprendeva una scena di sesso a 4 in cui c'erano tre maschi bianchi e una donna, nel suo immaginario vedeva Carla all'opera con quei tre uomini.
Fu colto dall'eccitazione, così tese la mano verso la moglie e le sfiorò i seni, Carla si girò verso di lui, annuì, e con la propria mano cercò l'asta dura del marito. Sì rivolsero faccia a faccia e mentre si masturbano reciprocamente si incrociavano la lingua assaporando l'un l'altro. Marco rimase un attimino stranito trovando la figa della moglie fradicia di umori ma continuo nell'intento di penetrarla con le dita, furono subito tre le dita dentro di lei, Marco conosceva il desiderio della moglie Carla, così come lei faceva scendere la sua mano, bel solida sul cazzo, fino a mostrare la cappella del marito, cappella che diventava sempre più cianotica, tanto il cazzo era strizzato alla base. La carica erotica saliva, la mano ferma di Carla che impugnava quel pisello, spingeva sempre più giù, il frenulo del marito era tesissimo come la corda di un violino, cominciava a sentire dolore ma non voleva che la moglie desistesse, presa dall'eccitazione, com'era, era quasi diventata una sfida.
Carla pressava maggiormente la sua mano, Marco inseriva il quarto dito nella figa della moglie, pressandoli dentro e allargando la figa già fradicia di Carla che non desisteva dal suolo lavoro sul cazzo del marito. Dopo qualche minuto di incredibile eccitazione Carla mollo la presa sul cazzo e sfilandosi da quella posizione su chinò sul marito prendendoglielo in bocca. Lavoro la cappella, diventata enorme, con la lingua e con le labbra fino a farsi venire in bocca, raccogliendo ogni goccia dello sperma bollente del marito che ansimava oltremodo immerso tra leggero dolore e immenso godimento.
Carla si alzò, andò in bagno, si svuoto la bocca e ritornò a letto riprendendo a spompinare Marco, rimasto esausto sul letto.
Mentre spompinava quel cazzo che cercava di fare diventare duro, avverti il desiderio della penetrazione, così a voce bassa, chiese a Marco di prendere il suo bel cazzone nero.
Marco in estasi, si alzò dal letto e prese l'arnese, consegnandolo nelle mani della moglie. Carla, avuto in mano il sacchetto in stoffa rossa che lo conteneva, lo aprì, tirandolo fuori quel pezzo di silicone color cioccolato, prendendolo avidamente nella propria bocca, Marco, la guardava, si eccitava e si toccava il cazzo che cominciava ad essere più duro. Carla pose tra le gambe del marito quel cazzo nero, chiedendo di stringerlo bene, sali a cavalcioni sul marito e fece scivolare nella figa aperta in cazzone che desiderava, tutto fino alle palle trattenute dalle gambe chiuse di Marco. Venticinque centimetri di cazzo la invadevano, la riempivano, in lunghezza ed in ampiezza, era piena ed il suo godere si diffondeva dalla sua pelle arrivando a contagiare Marcio, che a bocca aperta la guardava. Poi un attimo gli occhi si chiusero, Marco si ritrovò catapultato in una scena da film porno, sua moglie Carla cavalcava un giovane nero dal cazzo enorme, vedeva scendere gli umori della sua signora sull'asta cioccolato, sembrava panna montata, più sua moglie si muoveva più quella crema scendeva. Gli occhi si riaprirono, lo sguardo verso Carla, soddisfatta ed appagata per la cavalcata, eccitata, i capezzoli turgidi, la pelle umida di sudore, l'orgasmo stava per arrivare, continuo a muoversi fino ad esplodere.
L'esplosione portò con sé, anche, un altro orgasmo di Marco, che, questa volta, aveva potuto ammirare, le nascoste e straripanti bontà della moglie Carla.