trio
Il mio ed il vostro desiderio

03.06.2021 |
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"A questo punto, fece scivolare la sua mano sul mio cazzo già duro e disse: fermati, fermati adesso sul ciglio della strada, voglio sentire il tuo cazzo nella mia bocca..."
Avevo appena fatto amicizia con un il marito di una vecchia compagna di classe, una di quelle ragazze poco appariscenti, timida, insomma una ragazza che passa assolutamente inosservata. Quella ragazza però, mi piaceva molto, perché nascondeva in sé qualcosa di misterioso.Roberto, sposò Rosalinda subito dopo il liceo e da quel matrimonio i nostri rapporti si interruppero, per tornare in auge grazie all'amicizia con il marito. Roberto lo ritrovai il chat annunci pronto a condividere la sua Rosalinda con coppie e singoli. Li contattai, ignaro di chi potesse esserci dall'altra parte e subito ci incontrammo. Lui mi chiese un incontro conoscitivo senza Rosalinda, ed io accettai. Lo stupore, con in pizzico di imbarazzo nel vedersi fu evidente, ma decidemmo di andare avanti nel percorso. Roberto mi esterno i loro desideri, ma non esitò a chiedermi qualcosa della sua Rosalinda.
Voleva conoscere se tra di noi ci fosse già stato qualcosa o se io sapevo chi prima di lui l'avesse avuta. Sosteneva che nel suo periodo prematrimoniale aveva avuto possibilità di scoparla e di farsi spompinare a dovere. La riteneva molto brava, faceva scendere tutta l'asta, fino ad appoggiare le labbra sulle palle, tirando fuori la lingua massaggiandole con la punta. Aspirava avidamente il cazzo come fosse assetata di spesa che raccoglieva ed ingoiava. Purtroppo non si lasciava scopare la fuga, ancora intatta, preferendo il cazzo nel suo buchino, ormai diventato accogliente per grossi calibri. Proprio questo culo spalancato era il premio per i loro giochino di coppia. Purtroppo io non potei soddisfare le domanda del giovane marito, non avevo avuto la fortuna di poter fare scivolare il mio cazzo dentro quel buchino né tantomeno ero al corrente di tutti i maschietti a cui l'aveva concesso. Ahimè rimasi, comunque stupito, proprio perché da ragazzina sembrava proprio ingenua e illibata. Appena tornati a casa mi venne il desiderio di poterla subito scopare, così chiamai Roberto e cercai di organizzare qualcosa. Ahimè mi ritrovai con un secco "non si può fare", tutto perché Rosalinda, non voleva giocare con una persona conosciuta in altro contesto.
La mia delusione fu tanta, ma quella donna mi attraeva, e dopo i racconti di Roberto mi eccitava maggiormente.
Organizzai una rimpatriata di vecchi compagni di scuola, a cui lei partecipò. Coinvolsi Roberto, ed iniziai a corteggiarla per tutta la sera.
Quando fu tempo di ritornare a casa, Roberto finse un guasto all'automobile, quindi l'unico che poteva accompagnarla a casa ero io.
Salimmo in macchina, misi un po' di musica soft ed iniziai il viaggio. Dopo qualche chilometro, senza che aprisse bocca, interruppe il suo silenzio: Marco, ma tu vuoi davvero scoparmi? Iniziai a balbettare, perché il progetto era quello di arrivare a casa, dove aspettava Roberto. Però risposi: si Rosalinda, vorrei tanto poterti condividere con tu marito. A questo punto, fece scivolare la sua mano sul mio cazzo già duro e disse: fermati, fermati adesso sul ciglio della strada, voglio sentire il tuo cazzo nella mia bocca. Cercai di dirle che non era una cosa giusta, perché mi sembrava una scortesia verso Roberto. Invece mi sbagliavo, avevano già pianificato tutto. Rosalinda, afferrando tra le mani il mio cazzo ebbe solo il tempo di dirmi: questo è il gioco, se vuoi puoi anche rifiutarmi, decidi tu cosa vuoi veramente.
Le accarezzai i capelli accompagnando la sua testa verso la mia cappella già dura, aprì la bocca e la fece scomparire dentro, roteando la sua lingua. Ogni volta che scendeva giù fino alla gola sentivo salire l'eccitazione, il desiderio, mentre con la mano mi insinuavo tra i suoi slip fino a trovare la fessura, ormai bagnata di piacere e desiderosa di riceverlo dentro. Un dito, poi due, entravano nella sua figa, mentre la sua bocca non si staccava dal mio cazzo, ormai quasi esausto e desideroso di riempirla di calda sborra.
Rosalinda, sapeva il fatto suo, e quando ero quasi al culmine, lo tirò fuori dalla sua bocca senza farmi venire, dicendomi: non è il momento!
Riprendemmo la strada di casa e arrivammo all'ingresso di casa sua, dove ad attenderci c'era Roberto.
Mi chiese di parcheggiare e scendemmo dalla macchina, il mio cazzo era ancora duro, mentre, Rosalinda, scesa dall'auto con le mutandine in mano, le mostro al marito e ci lascio.
Roberto mi fece accomodare per un drink e dopo qualche minuto arrivo la sua bella moglie, avvolta da una veste bianca e trasparente.
Si sedette al mio fianco, lasciandomi al centro tra lei e Roberto. Mi spoglio, mi lascio nudo, e così fece con il marito cominciando a spompinarlo. Poi passo a me, mentre Roberto le leccava i capezzoli già turgidi, scese sulla pancia, fino alle grandi labbra, li, si fermò, cominciando a stimolare il clitoride della moglie, che gemeva di piacere.
Appena fu pronta mi disse: è tutta tua, scoparla come hai sempre voluto fare. Appoggiai il mio cazzo e subito scivolo dentro, cominciai a stantuffare mentre lei, ad ogni colpo, gemeva, ansimava, rivolgendosi al marito dicendogli: vedi come mi scopa?
Roberto era estasiato da quel gioco, si masturbava sul viso della moglie che lo leccava di tanto in tanto. Mi fermai, e come se avessimo avuto un'intesa, Rosalinda, si girò, mettendosi a pecora, facendomi vedere il cippo e la figa contemporaneamente, come a voler dire, metti il tuo arnese dove vuoi. Io preferii continuare nella sua figa. Poi fu lei a dirmi: adesso basta, lo voglio nel culo, tutto, fino alle palle, le voglio sentire arrivare in fondo. La accontentai senza dire una parola. In realtà, Roberto, aveva ragione, che culo bellissimo, il mio cazzo scivolava dentro come se il suo culo fosse burro, giù fino alle palle, come voleva lei. E da quella posizione il marito le leccava la figa, mentre il suo culo si apriva sempre di più. Chiese di essere posseduta contemporaneamente da entrambi, si mise sul marito, lasciandomi entrare nel suo culo, ancora tutto per me. Chiese di essere sbattuta forte, di voler sentire forte il cazzo che entrava, la accontentai, ma il mio cazzo in quelle condizioni non poteva più resistere, voleva sborrare. Le palle piene di calda sborra dovevano essere svuotare, Rosalinda sapeva che sarebbe stata una gran bella sborrata. Così prese il mio cazzo in bocca e mi fece sborrare, ingoiando fini all'ultima goccia il seme che, copiosamente, usciva.
Dopo avermi ripulito, per bene, bevuto la mia sborra, eravamo pienamente appagati da quell'esperienza, indimenticabile!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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