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Lui & Lei

Corri, corri e poi


di MIIITIIICO2
29.07.2014    |    2.844    |    0 9.3
"Continuammo a baciarci, a contorcere le nostre lingue mentre l’acqua ci cadeva sulla testa e le mie mani le stringevano il sedere..."
Mi piace la corsa, allenarmi per le mezze maratone, fare anche venti kilometri a settimana, alternando allenamenti corti e veloci a quelli lunghi e lenti.
Era una delle ultime sgambate prima della gara domenicale, un allenamento di scarico in cui il mio passo era più lento di quello che avrei dovuto tenere in gara per battere il mio record personale. Così partii da casa per questi quindici kilometri blandi, anche un po’ noiosi, perché quando si deve tenere un passo più lento rispetto alle proprie possibilità non è facile e non è divertente. Se ci aggiungiamo che il più delle volte nelle mie serate di corsa non incrocio mai anima viva amante della corsa come me, è presto detta la noia che mi avrebbe atteso.
Nonostante ciò dovevo allenarmi, cosi iniziai a sgambettare con il mio mp3 nelle orecchie (almeno un po’ di compagnia) e macinavo i miei kilometri uno dopo l’altro girando per la città a casaccio, dove mi portava la voglia. Avevo già percorso poco più di nove kilometri, quando da lontano vidi una ragazza correre e venire nella mia direzione. La nostra distanza si stava riducendo, cosi potevo iniziare ad intravederla anche meglio. Indossava una pantalone da corsa aderente che terminava sotto il ginocchio, coordinato con una canottiera bianca anch’essa ben stretta, che risaltava il suo fisico. Dall’abbigliamento si capiva che non era una corritrice occasionale, ma che era una a cui la corsa piaceva. Così quando ci incrociammo sulla via, come da usanza tra corridori, ci scambiammo il saluto, un po’ come fanno i motociclisti per strada, e ci sorridemmo. Poi io non ho potuto fare a meno di girare il mio sguardo per sbirciare il suo sedere, che era decisamente sodo e allenato, ma fui letteralmente beccato in flagrante da lei che al tempo stesso si girò a guardarmi. Imbarazzato girai di scatto la testa e continuai al mio passo assorto nelle mie canzoni.
Non più tardi di 500 metri più avanti notai l’ombra di una persona, per il sole alle mie spalle, avvicinarsi a me e sentii una voce “beh, cosa avevi da guardare?”. Era lei che mi aveva raggiunto! Penso che diventai rosso come un verme, ma per fortuna lo sforzo e il caldo della corsa camuffavano la mia vergogna.



Balbettai un
“ehmmm mi hai beccato!”, niente di più e lei sorrise e mi disse “non preoccuparti, anche io mi sono girata a guardarti, quindi anche tu hai beccato me. Però sono io che ti ho inseguito, non tu. Come mai?”.
“Dovevo? Non potevo immaginare, solitamente non incrocio mai nessuno. Figurati se potevo pensare che ti avrebbe fatto piacere correre insieme. Perché ti fa piacere, vero?”
e lei “secondo te ero al tuo fianco ora se non era cosi? Stai preparando qualche gara?”
“Si domenica ho una mezza maratona, sto facendo un allenamento di scarico, solitamente vado più veloce. Non ti ho mai vista in giro…”.
Lei mi spiegò che solitamente faceva orari diversi, ma quella sera per il caldo afoso aveva deciso di ritardare un po’ e che tutto sommato non si pentiva della scelta. Iniziai già a farmi i miei pensieri che scacciai subito ipotizzando invece che si riferisse al fresco.
“Ecco a me manca l’ultimo kilometro, poi la doccia mi attende”, le dissi. Lei si rabbuiò un po’ e poi mi disse “Io invece di kilometri ne ho fatti di più di quelli che dovevo, anche grazie a te che mi hai tenuto compagnia. E se hai la doccia abbastanza grande vengo con te”. Sbalordito le dissi “Stai scherzando vero?”
“NO” secco!
Arrivammo a casa mia, ci dissetammo e reidratammo e ben presto le nostre bocche si unirono e le nostre lingue iniziarono a cercarsi. E’ come se la fatica dei quindici kilometri svanì in un non nulla. L’eccitazione aveva preso il posto dell’acido lattico, le tolsi la canottiera e il reggiseno sportivo, lei sfilo la mia. Ci fiondammo in doccia dopo esserci spogliati completamente. Senza i pantaloni il suo sedere era ancora meglio, non era merito della tuta il suo essere cosi sodo.
Continuammo a baciarci, a contorcere le nostre lingue mentre l’acqua ci cadeva sulla testa e le mie mani le stringevano il sedere. Lei sentiva crescere la mia eccitazione, iniziò a strusciarsi con il suo pube sul mio cazzo, lo massaggiava con il suo ventre, poi allungò una mano ed iniziò ad accarezzarmelo. Aveva una delicatezza da veterana, sapeva come fare raggiungere la completa erezione. Lo massaggiava e faceva uscire la cappella, l’accarezzava sulla punta e scendeva lungo tutta la lunghezza, mi stringeva i testicoli, poi anche io affondai la mia mano e sentii la sua figa bagnata, e non per l’acqua della doccia. Era già eccitata e le mie dita raggiunsero il suo clitoride. Lei gemette, mi diede le spalle, si appoggiò al muro e allargò le gambe. Lo presi in mano, lo diressi verso la sua figa, nonostante la scomodità della differenza di altezza, e lo infilai dentro di lei. Lei si sfilò di scatto e mi disse “noooooo, l’altro!”. Esterefatto ma eccitato lo appoggiai al suo buco e aiutato dall’acqua della doccia le scivolai dentro mentre lei urlava di piacere e con la mano si masturbava la sua figa. Iniziai a scoparle il culo mentre lei continuava con le sue dita dentro la sua figa, poi le sfilò, afferrò il piccolo flacone di bagno schiuma e se lo infilò dentro la figa. Non potevo crederci, non mi era mai capitato, ma la cosa mi eccitò ancora di più e aumentai i miei movimenti nel suo culo.. lei godeva io era al limite, continuavo dentro di lei, la sua eccitazione i suoi gemiti aumentavano, il mio cazzo la stava scopando sempre più forte fino a quando non esplosi dentro di lei il mio seme. Lei si fermò un attimo, poi aumentò il suo lavoro col flacone, fino ad emettere un urlo di piacere immenso e godurioso. Si levò dal mio cazzo, me lo accarezzò e lo sciacquò bene bene, poi si abbassò e me lo prese in bocca. Era ancora poco attivo dopo la sborrata precedente, ma lei seppe benissimo come rivitalizzarlo con la sua lingua e la sua mano, si raddrizzò ben presto e scomparve nella sua gola profonda. Ci sapeva fare la ragazza e mi portò ad un ulteriore orgasmo in poco tempo e bevve tutto il mio sperma caldo.
Finimmo la doccia, ci asciugammo e rivestimmo e passammo la serata insieme. Al termine della serata ci salutammo, scambiandoci i numeri di telefono e ripromettendoci una nuova corsa insieme, al che lei mi guardò e mi disse “vuoi sapere la verità? Non sono una corritrice fissa, anzi a dirla tutta non vado quasi mai a correre. Stasera avevo voglia di una nuova esperienza e sono uscita con l’intento di conoscere qualcuno per strada come te. E devo dire che la conoscenza non è stata affatto male. Facciamo che ci rivediamo ancora ma lo sport che praticheremo sarà solo uno: IL SESSO!”
Cosa rispondere ad una così?
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