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Lui & Lei

Dopo tanto tempo


di RainbowVI
12.01.2020    |    416    |    0 8.7
"Resta lì, seminuda a masturbarsi davanti ai miei occhi con un sorriso di sfida che ogni tanto viene interrotto da un ansimo di piacere..."
Ci sentivamo spesso per messaggio. Si può dire fossimo amici, anche se le confidenze che ci facevamo erano piuttosto esplicite.
Poche ragazze riuscivano ad eccitarmi come riusciva lei.
Senza vestiti era uno spettacolo, e sapeva come fare eccitare un ragazzo.
Amava farsi guardare e per questo aveva imparato a provocare.

Era da un po' che non ci vedevamo e chiaccherando mi era venuta voglia di vederla di nuovo, anche solo per una chiacchierata, per sapere come andava la sua vita, e soprattutto per vederla dal vivo come anni prima.

Così mi son ritrovato a dirle che avevo il desiderio di rivederla.
Anche a lei piace l'idea e decide di rispondermi con un messaggio vocale che nella prima serata era impegnata, ma magari potevo passare a prenderla in seconda serata.
Sentire la sua voce mi da sempre una forte sensazione. Non potevo dire no.

Ed eccomi qui. È passata mezzanotte e sono sotto casa sua ad aspettarla.

Quando si apre il cancello la vedo avvicinarsi. I jeans che indossa valorizzano il suo corpo atletico, i suoi lunghi capelli ricci sono slegati su una camicia nera piuttosto larga. La stronza sa che sono due miei punti deboli, infatti sale in macchina con un sorrisetto che lascia intendere che ha notato il fatto che ho gradito.

Mi saluta con un bacio sulla guancia, e mi chiede dove la voglio portare.
Le rispondo di voler fare un giro tranquillo e chiaccherare un po'.
Ma aggiungo che questa sera è bellissima.
Non risponde, sposta i capelli dietro un orecchio e sorride.

La porto al mare e fermo l'auto su una banchina, rivolti verso la spiaggia.
Iniziamo a parlare e mi racconta delle sue estati passate. Di ubriacate moleste in cui assecondava le avances di ragazzi più ubriachi di lei.
Per tutto il tempo io continuo a guardarle il collo. Spostando i capelli l'aveva esposto, e molto probabilmente l'aveva fatto di proposito.

Mentre mi raccontava di come le sarebbe piaciuto lasciarsi andare in quella serata in cui non voleva trattenersi, era circondata da pure sensualità. Dubito riuscissi a camuffare la mia voglia di lei.

Mentre parlava ha portato le mani alla camicetta e ha sbottonato i primi due bottoni, dicendo di voler liberare un po' il collo.
Non sono riuscito a trattenere una piccola risata.
E lei - cos'è? Ti scandalizzi per due bottoni adesso?
Le do dell'idiota sorridendo.
Va bene - ribatte - facciamo quattro allora.

Slaccia altri due bottoni. La camicetta si allarga formando una scollatura che si ferma a metà strada tra la base del seno e l'ombelico.
Resto sorpreso nel notare che non ha il reggiseno ma la camicetta continua a coprire lasciando solo intravedere le sue forme.

La guardo negli occhi, sorride.

Hai quello sguardo - le dico.
Ho sempre saputo leggerla, e quando aveva voglia aveva uno sguardo particolare che mi ha sempre fatto impazzire.

Non è vero - mi risponde sorridendo.

Va bene - le dico - e mi avvicino senza aggiungere altro.
Lo faccio con estrema lentezza. Mi concentro sul suo respiro.
È più lento, ma molto più profondo e quando la punta della mia lingua comincia a sfiorare il lato del suo collo.
Fa un lungo respiro. A quanto pare il collo si rivelava essere anche un suo punto debole.

Inizio a baciarlo piano, sfiorandolo con le labbra. Il suo respiro aumenta e diventa più profondo.

Mentre le bacio il collo le sussurro - ti sei ammutolita?

Sì limita a rispondermi - continua - quasi sospirando.

Le sbottono il resto della camicia e la allargo. Esponendo il suo seno fantastico.
Lo accarezzo piano e in quell'istante passo dallo sfiorarle il collo al morderlo.
Un singolo morso.
Intenso.
Improvviso.
Dovrebbe fare male, ma il gemito che le sfugge non è di dolore.

Mi allontano e la guardo, il solito sguardo ormai è intenso.
La camicia è completamente aperta. I suoi meravigliosi seni esprimono la stessa eccitazione del suo sguardo.

Non resisto più e finalmente la bacio.
La bacio a lungo, intensamente. Ricambia con la stessa intensità.

Dopo quella che sembra essere un'eternità mi allontano e torno sul mio sedile. Voglio guardarla.

La sua bocca rimane socchiusa in una smorfia di piacere. Il suo seno tradisce la sua eccitazione con il turgore dei suoi capezzoli.
Mi sorprende però.

Una mano è dentro i suoi pantaloni, affonda tra le gambe e si muove ritmicamente.
Non me ne ero accorto, non ho la più pallida idea da quanto tempo si stesse toccando.

Resta lì, seminuda a masturbarsi davanti ai miei occhi con un sorriso di sfida che ogni tanto viene interrotto da un ansimo di piacere.

Mi siedo e la guardo mentre la lascio fare.

Sorride ancora di più e la mano si muove più velocemente, affondando sempre di più. Comincia a tormentarsi un capezzolo.
Ormai geme più che ansimare.

La mano è sempre più veloce finché le gambe non le si irrigidiscono in un forte orgasmo.

Tira fuori lentamente la mano. Le dita sono fradice.
Me le porta alle labbra e le spinge nella mia bocca.
Mi guarda succhiarle.
Quel sapore mi fa impazzire.

Ci baciamo ancora.
Scendo a baciarle il collo, poi finalmente il seno.
Lecco i suoi capezzoli, li succhio, li mordo con forza.
Poi continuo a scendere fino all'ombelico.
Le sbottono i jeans e li sfilo.
Faccio lo stesso con gli slip.

Lei spalanca le gambe sorridendomi.
È estremamente dilatata e l'orgasmo l'ha lasciata ancora fradicia.
La lecco come se potesse sfamarmi.

L'avevo desiderata per così tanto tempo che non riuscivo a trattenermi. L'avrei sbranata.

La mia lingua cercava freneticamente il clitoride, facendola gemere ad ogni movimento. E quando l'ho trovato ho cominciato a succhiarlo.
Forte.

Sentirla venire nella mia bocca amplificava tutto il mio piacere e continuavo a leccare.

I suoi gemiti erano forti e quando con la lingua sono sceso ancora, fino a spingermi nel suo ano ho temuto e allo stesso tempo sperato, che qualcuno la sentisse.

Muovevo la lingua dentro come se volessi scoparla con questa.

Stringendomi i capelli e con una voce in preda al piacere, riesce a gemere - se ti ostini a non sbottonarti i pantaloni, non potrò mai succhiarlo.

Continuavo, avrei voluto accontentarla, ma non riuscivo a fermarmi.

Non hai capito - insiste - voglio sentirlo in bocca.

Mi spinge via, mi slaccia la cinta e quasi strappa via i bottoni.

Non fa nemmeno in tempo a tirarlo fuori che già la sua lingua avvolge la mia cappella.

La guardo. Quell'immagine mi fa impazzire.

Lei lo sa, e sentire i miei occhi su di lei e sentire il mio cazzo fremere di piacere sulla sua lingua la fa impazzire.

Lo affonda fino alla gola e inizia a succhiarlo con la stessa voracità con cui succhiavo lei.

Il piacere sembra durare all'infinito. Fino a quando non apre lo sportello dell'auto e scende.

Sì guarda intorno, e non vedendo nessuno mi dice di seguirla.

La seguo sulla spiaggia dove lei mi si avvicina e mi chiede di scoparla.

Sì piega in avanti allargando le gambe.

Mi avvicino a lei, le metto una mano sul fianco e le sfioro il clitoride con la cappella.
Lo muovo su e giù facendoglielo sentire, alimentando il desiderio.
Salgo ancora più su ed entro piano.

La sorpresa di sentirlo entrare dietro invece che tra le gambe la fa sussultare.
La prendo per i fianchi ed entro fino in fondo.
Gemiamo di piacere entrambi.
Poi inizio a spingere.
Sempre più forte.
La frenesia sale insieme al piacere.
Gode.
Urla.
Io spingo sempre più forte.
Il mio corpo sbatte violentemente contro il suo ad ogni colpo. Andiamo avanti incapaci di fermarci.
Ad ogni colpo spinge il bacino conto il mio con la mia stessa violenza.
La sento venire urlando.

Lo afferra di nuovo e ricomincia a succhiarlo accompagnando con la mano e stringendo forte le mie palle.
Mi guarda negli occhi e mentre lo massaggia violentemente mi dice

- vieni per me -

Quelle parole, quello sguardo, la sua voglia.

Non resisto più

Esplodo sul suo seno e mentre sto ancora venendo se lo porta nella bocca aspettando che il mio orgasmo si calmi sulla sua lingua.

Poi si stende e mi sorride.

La bacio

E rimaniamo li ancora ansimanti
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