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Io e mia sorella (XVIII) - La sfilata di moda


di pollicino
07.08.2021    |    1.075    |    0 9.2
"Che ti frulla in quella diabolica testolina?"..."
1. Premessa.

Dopo tanti anni, io e mia sorella eravamo sempre innamoratissimi l’uno dell’altra, ma ogni tanto avevamo bisogno di qualche stimolo “esterno” per tener alto il tasso erotico della nostra storia.

La nostra amica Perla, amica di tante scorribande erotiche non si faceva sentire da un po’ di tempo, ma tutto ciò era comprensibile visto il suo nuovo “status” di novella sposina nonché di imprenditrice: infatti, assieme al marito Alessandro, avevano rilevato la gestione del sexy shop e del club privé dove lavorava, dando ai due locali una particolare 'impronta, ancor più trasgressiva, organizzando serate porno a tema che richiamavano gente dall'intera provincia.
Queste novità, noi le avevamo sapute attraverso comuni amici, ma fino ad allora non avevamo avuto modo di parlarci direttamente.
Fin tanto che...

2. Il ritorno di Perla.

Un giorno, ero con Giorgia quando squillò inaspettatamente il mio cellulare... Lo presi in mano, ed andando a vedere chi fosse, lessi inaspettatamente il suo nome.
Rimasi per un attimo sconcertato, poi piano piano ne fui felice e chiacciai il pulsante per rispondere:
- "Ciao porcellina! Come va la nuova vita?".
E lei:
- "Noi tutto bene, e voi? Ancora in attività?".
Misi il vivavoce, cosicché sentisse (ed eventualmente potesse rispondere) anche Giorgia, e replicai:
- "Assolutamente si, ma raccontami un pò del vostro nuovo lavoro... Funziona?".
Al che, Perla – dopo essersi scusata per non avercelo detto di persona – con la sua solita energia contagiosa, mi raccontò per filo e per segno come era nata l'idea di rilevare quell'attività, e che – specie il club – stava andando forte.
Poi, repentineamente, mi chiese:
-"Non è che avreste voglia di partecipare a una serata fichissima? L'ho immaginata pensando che tua sorella ci starebbe proprio bene... Tranquillo, eh, ci sarà spazio pure per te, gelosone!".
E ridacchiò…

Mia sorella, che aveva sentito tutto, mi fece cenno a gesti di risponderle di sì.
Allora le dissi:
- "Guarda, per mia sorella va bene, ma spiegaci meglio di che si tratta... Sai che facciamo? Perché una sera di queste non venite tu e Alessandro a cena da noi e ci chiarisci per bene le tue idee?".
Perla ne fu entusiasta, consapevole del fatto che – con noi – ci sarebbe stato da divertirsi...

E infatti così fu... Appena arrivarono, le nostre due femmine si spogliarono vicendevolmente l'un l'altra e – dopo una gran limonata tra di loro – "festeggiammo" la ritrovata intesa con uno scambio di coppia completo, che ci riportò indietro di molti mesi: tra di noi, non era cambiato nulla!

Poi ci fu la cena, e poi finalmente la nostra amica cominciò ad illustrarci ciò che la sua vulcanica mente aveva partorito:
- "Dunque, ragazzi, la mia idea è quella di organizzare una sfilata (diciamo) di moda, ma dove le concorrenti – nude – esibiscano le loro acconciature che portano tra le gambe...".
Ci guardammo, e fu un attimo:
- "Wow... Accettiamo!", disse istintivamente Giorgia.
Poi, si bloccò un istante come a riflettere sulla nostra condizione di “inseparabili”, e aggiunse:
- "Ma Marco? Sai che io da sola, dopo la brutta esperienza del casting, non faccio più nulla…".
Allora a Perla, che non poteva farsi sfuggire quell'occasione per una sciocchezza, balenò l’idea:
- "Ma se vi ho detto che ci sarà posto pure per Marco? Visto che pure lui ha un bel boschetto, potremmo fare un concorso a coppie!".
La mia sorellina si sentì rassicurata… Mi fissò, mi prese la mano baciandola, poi confermò la nostra presenza...

Perla spiegò anche che ci sarebbe stata una giuria di famosi porno attori e che i giurati potevano "toccare con mano" gli oggetti al centro del concorso.

3. Barba, capelli... e shampoo.

Man mano che si avvicinava la data prefissata, Giorgia andava sempre più su di giri, e ogni volta che facevamo l'amore iniziava con un comico defilé tutto a mio favore, in cui assumeva pose che esaltavano la sua "parrucchetta", e mi diceva:
- "Specchio, specchio delle mie brame, qual'é la pelliccia più bella del reame?".
Io, ovviamente, dovevo rispondere: "la tua!", e lei mi mostrava la sua incredibile eccitazione.
Una volta le dissi:
- "Sei la più troia che abbia mai conosciuto... Ma ti amo! E quello sguardo non presagisce nulla di buono... Che ti frulla in quella diabolica testolina?".
E lei, con un sorrisino mefistofelico:
- "Sarà una sorpresa pure per te... Abbi fede!".
E cominciavamo a scoparci alla grandissima...

Sempre in quei giorni, facemmo diverse "prove", ovviamente simulate: non avrei mai attentato al pelo più bello che avevo mai visto e toccato sul corpo di una donna...
Consultammo riviste e social specializzati, per avere un'idea delle tendenze del momento... Ma più sfogliavamo quelle pagine, più mia sorella sembrava colta da brividi di terrore: full bikini, american, triangle wax, french wax, full brasilian, heart wax, erano tutte soluzioni troppo "estreme" per lei.

Alla fine, decidemmo per il suo solito stile naturale: un bel "tappetino" che l'avrebbe resa ancor più desiderabile, proprio come Madre Natura l’aveva modellata affinché stimolasse i sensi del maschio...
E se io davanti alla sua fica "capellona" io che la conoscevo da sempre perdevo il controllo di me stesso, perché mai non avrebbe dovuto funzionare con quegli ingordi spettatori e giurati del privè?

Lavorammo perché il suo cespuglio diventasse ancor più fitto e coprisse il monte di venere e gran parte delle labbra, andando dall'estremità dei fianchi fin sotto l'apertura dell'ano.
Lo "curai" personalmente, con amorevole attenzione, lavandolo e frizionandolo ogni volta...
Ogni giorno la sottoponevo a un lungo bagno rilassante, e massaggiavo la "parrucchetta" con dell'ottimo balsamo, mentre ogni due o tre giorni tagliavo quei pochi peli superflui che sporgevano o che producevano una visione d'insieme poco coerente.

Paradossalmente, evitavamo pure – con sofferenza per entrambi – di scopare, per non mettere disordine in quel capolavoro che stavo creando e che "quella sera" sarebbe dovuto essere perfetto: pazienza, i miei coglioni avrebbero prodotto una quantità di sperma tale che alla prima occasione si sarebbe riversato nel suo utero…

La sera prima del concorso, decisi di dare una rifinitura che fece tanto ridere Giorgia: avevo acquistato appositamente una confezione di tintura per capelli nero corvino, e la utilizzai per scurirle ancora di più la sua "acconciatura", aumentando ancor di più il contrasto con la carnagione chiarissima di mia sorella.
Dimenticavo di dire una cosa: analogamente al mio operato, anche Giorgia si era occupata del mio riccioluto boschetto, che adesso era in perfetto ordine, e pareva come la radice di quel tronco che svettava prepotente...

4. "Miss patatina capellona".

E finalmente giunse la sera del concorso...
Giorgia era uno splendore, e quando nei camerini del locale si denudò, io rimasi come imbambolato ed ebbi un'erezione mai vista, tanto che lei ne rimase quasi incredula.
Per sdrammatizzare, e smontare la tensione "da prestazione", fece una battutina:
- "Sembra che non mi hai mai vista nuda...".
Stranamente, mi sentii imbarazzato, cosa che non era mai accaduta tra di noi, e le risposi:
- "Ogni volta che ti vedo così, è come un'iniezione di Viagra naturale, ma stasera sei davvero uno schianto, e il troppo tempo che non ti scopo mi fa questo effetto... Finito tutto, promettimi che ci faremo una chiusa di una settimana!".
La mia Dolcezza si avvicinò per abbracciarmi... ed io feci altrettanto, quando inavvertitamente il mio glande – che si era scappucciato all'istante – andò ad infilarsi tra le sue cosce.
Ero eccitato ma anche sereno, e non trovai altre parole che dirle:
- "Sei la mia sorellina e la mia amante, non dimenticarlo mai...".
Dopo infiniti istanti in cui restammo “incastrati” l'uno nell'altra, ci separammo e vidi che quel pelo si era leggermente inumidito e luccicava...

Stavamo ancora vivendo quei momenti sublimi quando la porta si aprì di botto e Perla entrò agitata:
- "Ragazzi, non ci crederete mai, ma di là ci sono i più grandi interpreti del porno: Rocco Siffredi... Sofia Gucci... Franco Trentalance... Barbara Gandalf...".
Incredibile come la sorpresa che Giorgia mi aveva promesso si stava avverando... Lei non poteva saperlo, ma vederla davanti a Sofia Gucci, la regina dello squirting, per me sarebbe stato il massimo...
Cominciarono a tremarci le gambe...
Perla, dopo essersi ripresa, continuò:
- "Amici miei, questa può essere un'occasione unica per tutti... Mi raccomando, diamo il massimo... Ora vado di là, e cominciamo...".

Rimasti soli, mia sorella mi confessò cosa aveva in mente: il concorso, oltre che una parte uguale per tutti, prevedeva la possibilità di “giocarsi un jolly”, e lei – per la prima volta in pubblico e soprattutto davanti a cotanta maestra – avrebbe provato a squirtare...
Ero come impazzito, e le proposi:
- "Vogliamo aggiungere un altro po’ di pepe? Io mi metterò sotto di te, e tu lo farai sulla mia faccia!".
Giorgia non potè che acconsentire, e mi disse:
- “Se non esistessi tu, sarei lesbica!”.

Intanto la pedana cominciò ad animarsi, e le coppie in gara mostravano via via le loro “realizzazioni”.
Dal monitor del camerino vedevamo "composizioni" davvero interessanti, ma io ero sicuro che avremmo fatto un figurone...
Quando ci chiamarono, la presi per mano e sentii che era tesissima... Avvicinai il mio petto alle sue tette, e sentii il suo cuore che batteva all’impazzata…
Non pensai più a nulla, e la trascinai sul palco davanti ai giurati...
La vidi volteggiare leggiadra come una piuma, nonostante la sua considerevole stazza, con il culone spinto in fuori e le tette che sobbalzavano ad ogni suo passo... Ma d'altronde, era così che mi piaceva...
Posò a gambe strette, a chinino, a cosce divaricate... Se in quella sala ci fosse stato qualche cardiopatico, quella sera ci avrebbe lasciato le penne!
Poi tornò indietro a prendermi per mano, e sfilammo come coppia, ma io ero semplicemente la sua “spalla”...

La nostra fu l'ultima esibizione del “programma base”, e quando ci posizionammo accanto agli altri Giorgia ancora ansimando mi disse:
- "Ho fatto una figuraccia vero? Scusami, mi sono comportata da puttana di strada, ti ho trascinato in questo ridicolo balletto...".
Ero angosciato, mai l’avevo vista in quello stato… Le diedi uno schiaffetto sul culo e le urlai all’orecchio:
- "Ma che dici? Io sono orgoglioso di te, e lo sarò sempre... Ora andiamo e fai quello che mi avevi promesso! Dai, giochiamoci il jolly... ".

Adesso ero io il più motivato, e mi toccò di motivare anche lei…
Fummo interrotti dalla voce di Perla che – con un microfono in mano – annunciò l’intenzione di mia sorella.
Andammo al centro della scena, e Giorgia mi indicò di sdraiarmi a terra, dopo di che lei mi scavalcò andando a piazzarsi con la fica a pochi centimetri dalla mia faccia, di modo che fosse ben visibile alla giuria...

Iniziò a massaggiarsi lentamente la vagina in senso rotatorio, mentre l’eccitazione cresceva e lei cominciava ad ansimare.
Piano piano, aumentò il ritmo, e con esso crebbe pure quella sensazione di dover fare pipì che lei conosceva bene.
Aumentò ancora di più il ritmo, conficcando due dita dentro di sé.
Giorgia prese a strofinarsi il clitoride, e le contrazioni la travolsero…
Tremava come se avesse le convulsioni, fin tanto che un urlo liberatorio accompagnato da un caldo spruzzo salato non mi confermò l’orgasmo…
La pelliccia di cui mi ero preso cura tanto meticolosamente era adesso tutta appiccicosa e piena di umori... e il mio volto era ricoperto del suo piacere.
Con la lingua, cercai di raccoglierne il più possibile, titillandole contemporaneamente il grilletto ancora gonfio e provocandole un nuovo getto... E poi un altro ancora, di uguale potenza...
Esausta, la mia femmina si accasciò su di me, finendo per far penetrare la mia lingua come un coltello affilato nella sua intimità.

Intanto, Sofia Gucci era compiaciuta dello spettacolo che le avevamo offerto, si alzò dal suo scranno e volle avvicinarsi a toccare quella fonte meravigliosa, e quel vello curati in maniera così eccellente... Le posò la mano aperta sul ventre, e un dito scivolò agevolmente dentro la sacca di Giorgia.
La pornostar, esperta in questa "specialità", si complimentò con la mia sorellina:
- "Sei stata grande, una grande squirtata degna delle mie, complimenti... E complimenti per la pelliccetta...".
Giorgia, allora, non volle prendersi tutti i meriti, e ci tenne a dire, indicandomi:
- "E' merito suo... È il mio parrucchiere personale! ".

Alla fine la giuria decretoò il vincitore, o meglio la vincitrice, e Giorgia – vuoi per l'acconciatura, vuoi per l'esibizione extra – fu incoronata all’unanimità "Miss Patatina capellona".

Il premio consistette in una bellissima sex machine, super accessoriata, che noi donammo al club di cui ormai eravamo soci affezionati...

5. Proposta "indecente".

Il giorno dopo Perla, soddisfatta del successone della serata, mi lasciò un messaggio in segreteria:
- "Ciao Marco, tua sorella ormai è una celebrità, Sofia mi hanno chiesto perché non gli facciamo fare un provino con una casa cinematografica che tratta squirting in modo particolare... Le ho detto che ve ne avrei parlato, e che le avrei fatto sapere... Sai, sarebbe una opportunità economicamente molto vantaggiosa... Comunque, volevo ringraziarvi ancora... A presto, belli... Anche per qualche gioco tra noi...".

La sera, a letto, nel nostro mondo dorato, riferii le feci ascoltare i complimenti dell’amica e la proposta che le aveva fatto, ma lei - senza rimpianti e ferma sulle sue posizioni - mi disse:
- "Marco, quel provino resterà unico per sempre, io e te insieme abbiamo un perché, ma da sola... Che senso avrebbe, amore mio? I soldi non sono tutto...".
Così, ringraziai Perla, ma – per farle capire la situazione – le raccontai cosa accadde in quel casting che traumatizzò così tanto Giorgia, e le dissi che mia sorella non se la sentiva...

Lei, però, parve non voler desistere… Mi chiamò a voce e mi disse:
- "Certo che un'occasione così non capita tutti i giorni e non viene data a tutti...".
Poi, dopo qualche istante di silenzio (come se stesse meditando su qualcosa), aggiunse:
- "E se ve lo proponessi io un contratto per il mio club? Ovvio, a pagamento, eh!, tipo attrazione fissa...".
Io avrei risposto subito di sì, ma anche in questo caso io e Giorgia eravamo una coppia, e dunque le domandai cosa intendesse fare:
- "Sorellina, Perla non è un'estranea, abbiamo confidenza, e poi ci vorrebbe entrambi... Che te ne pare?".
Mi guardò e mi disse:
- "Per lei non è un sacrificio, ma un piacere... E poi, il suo club è anche il mostro... Facciamolo... Essere pagati per scopare... Che vogliamo di più?".

Stava iniziando una nuova stagione della nostra vita, e stavamo per diventare dei professionisti del porno. Richiamami Perla e le dissi che accettavamo.
Il resto, alla prossima storia...

FINE.
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