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Io e mia sorella (IX) – un’orgia che non dimenticherò mai


di pollicino
21.05.2021    |    13.329    |    1 9.0
"Quando godette, si vide una quantità infinita di sperma irrorare la fica di mia sorella, e poi tracimare lungo le cosce, fino ad andare a bagnare il letto..."
Come ricorderete dal mio ultimo racconto, quello della nostra iniziazione a una setta satanica, tutto andò a finire che la nostra amicizia con Adele si deteriorò, e – a malincuore – decidemmo di non frequentarla più.
Di quella serata, però, ci restò qualcosa di incancellabile, Giorgia rimase incinta… Per fortuna, il suo “fecondatore”, benché involontariamente, fui io, e così – aggiungendo pazzia a pazzia – decidemmo di portare avanti la gravidanza.
Tutto procedeva benissimo, si era ormai al 8 mese, le forme di Giorgia, già generose di suo, andarono sviluppandosi ulteriormente, e noi due eravamo in trepidante attesa di conoscere il frutto del nostro scellerato quanto profondo amore.
Dato sì che il suo ginecologo non aveva posto obiezioni, continuavamo pure a fare sesso senza limitazioni, quando una serata parlando del più e del meno con il nostro caro amico Ignazio (molto porcello, e P.R. di un noto club per adulti), venimmo a sapere che le gangbang con donne incinta erano molto ricercate…
Lì per lì, ci scherzammo su, ma poi lui, serio, ci disse:
- “Ma perché non provate anche voi?”.
Io ero timoroso… Guardai mia sorella, che aveva già la mano tra le sue splendide cosce… Come in un gesto di sfida, la tolse per un attimo e me la mostrò cercando di far sì che il nostro amico non se ne accorgesse: era completamente zuppa di quel liquido vischioso che conoscevo bene…
Bastò quella vista a far sì che non declinassi l’invito, ma anzi domandassi a Ignazio:
- “E se decidessimo di provare, come dici tu, come possiamo fare a trovare l’ambiente giusto? Abbiamo frequentato e frequentiamo i privè, ma questa cosa è davvero particolare e non sapremmo come trovare i canali giusti…”.
Lui, sorridendo e posando delicatamente una mano sul ginocchio di Giorgia, ci disse:
- “State tranquilli, ci penso io a organizzare tutto… Adesso, dovete solo capire se veramente vi interessa”.
Così, dopo averci messo la pulce nell’orecchio, il nostro amico attese che maturassimo la nostra decisione…
E non dovette attendere molto se, dopo una decina di giorni, trascorsi a valutare bene il tutto, io lo richiamai:
- “Allora, Ignazio, per quella cosa noi ci saremmo decisi a farla… Ora tocca a te dirci un po’ come muoverci…”.
Sentii dall’altra parte dell’apparecchio la sua soddisfazione, e quindi mi disse:
-“Ottimo, ragazzi… Stasera vengo da voi e parliamo nei dettagli”.
Così, riferii tutto a Giorgia, e ci preparammo ad essere istruiti su questa nuova esperienza che – per ovvie ragioni – non avevamo mai fatto…
Eravamo elettrizzati, alla sola idea di fare una cosa del genere l’eccitazione era salita alle stelle, e non vedevamo l’ora di ascoltare Ignazio.
Il quale, iniziò ad informarci delle varie possibilità che poteva offrirci; poi, una volta ricevute le nostre richieste (ero preoccupato per eventuali rischi per mia sorella e per il bambino, ma altrettanto decisi ad andare fino in fondo, in una cosa che non si sarebbe più potuta ripetere), ci disse:
- “Bene… per quello che mi avete chiesto, io posso proporvi il Preggo Club, specializzato proprio in sesso con donne incinta, il top…”.
Vedevo Giorgia su di giri, e Ignazio che aveva capito di averci ormai in pugno…
Per far crollare le nostre possibili ultime resistenze, con un sorrisino ammiccante a Giorgia, proseguì:
- “Potete scegliere se Marco parteciperà o se starà solo a guardare, e il numero di maschi partecipanti”.
Eravamo seduti l’uno accanto all’altra come ogni volta che ricevevamo ospiti… Sentii mia sorella stringermi forte e capii cosa dovevo rispondere al nostro amico:
- “Senti Ignazio, tra poco Giorgia mi darà un figlio, siamo troppo uniti perché io la lasci da sola ad altri maschi. Oltretutto, l’unica condizione che pongo è che l’ultimo a venirle dentro sia io. Quindi, tu capisci, io dovrò partecipare attivamente. Quanto al numero di partecipanti… che scelga lei…”.
Passai la palla alla mia donna, che – per la prima volta – vidi incerta sul da farsi… Conoscendola, non avrebbe voluto negarsi nulla, ma d‘altra parte non voleva nemmeno fare la figura dell’insaziabile troia… Così, domandò al P.R.:
- “Mah, non saprei… Ci sono dei numeri stabiliti?”.
E Ignazio:
- “Non proprio, ma di solito in questo club variano da 6 a 25 e anche 30 maschi”.
Mia sorella stette un istante a riflettere, poi le si illuminarono gli occhi al pensiero di ciò che l’aspettava, mi guardò ridacchiando e disse:
- “Ne voglio 30, tutti con il cazzo come Marco…”.
Voleva dire, che più che la lunghezza del membro, per lei era importante che fossero belli larghi.
Si passò poi a un altro dettaglio importante, quale il tipo di penetrazione. E ancora una volta Giorgia si rese disponibile a tutto: sesso orale, vaginale, anale, tutto rigorosamente con venuta dentro e senza protezioni!
Da quella sera, Ignazio iniziò a lavorare alacremente all’organizzazione della serata, in cui noi (ma soprattutto Giorgia) saremmo stati l’attrazione principale… Mia sorella, avrebbe avuto anche la sua gigantografia (ovviamente nuda) sul manifesto che reclamizzava l’evento…
E più passavano i giorni e più la gravida diventava ansiosa, anche perché il parto si avvicinava.
Finalmente, ricevetti la telefonata tanto attesa: la monta sarebbe avvenuta la sera successiva!
Giorgia, non stava più nella pelle…
Dunque, ecco che la mia sorella-compagna si preparò accuratamente, non tralasciando nessun dettaglio… e quando fu l’ora chiamai un taxi che ci condusse al locale…
Eravamo molto eleganti, lei indossava una giarrettiera la quale – al momento di scendere dal mezzo – si intravide dallo spacco inguinale del vestito che indossava, lungo fino a coprire le caviglie, molto sexy e non troppo stretto data la sua condizione: era davvero una bomba sexy…
Mi guardai attorno, e vidi incuriosito l’edificio che sarebbe stato lo scenario dello spettacolo di quella notte. Suonai il campanello...
Forse perché influenzati dalla visione di molti video porno del genere, ci aspettavamo il palesarsi di coppie che si lasciavano andare a scopate selvagge.
Quando ci venne aperto l’anonimo portone, ci trovammo dentro ad una anticamera, in cui una pesante tenda di velluto blu scuro divideva le casse dal vero e proprio locale.
Io stavo per assolvere ai miei doveri quando, con un gran sorriso e modi di fare raffinati, apparve Ignazio, il quale – dopo aver fatto un formale baciamano a Giorgia – si rivolse alla cassiera e le disse:
- “Sabrina, i signori sono miei ospiti speciali, fanno parte dello spettacolo!”.
Ammiccante, prese sottobraccio mia sorella e ci condusse al guardaroba… Lì, lasciammo le giacche pesanti e fummo introdotti nel camerino che ci era stato riservato.
Eravamo un po’ impacciati e non sapevamo bene cosa fare; restare così vestiti, o spogliarci immediatamente?
Ignazio, come sempre da gran signore, ci istruì a proposito, invitandoci a spogliarci e a seguirlo nella sala in cui si sarebbe tenuta la performance…
Con una eccitazione che andava sempre crescendo, io mi tolsi ogni indumento, scarpe comprese, e rimasi – villoso come sono, sopra e sotto – con i capezzoli induriti, i testicoli gonfi al punto da dolermi, e l’asta che già si ergeva come un irresistibile vessillo.
Giorgia, invece, abbandonò quel magnifico tubino ed ogni altro accessorio, ma ciononostante quel che mostrava era di una bellezza strabiliante: le tette, già grosse di suo, con la gravidanza erano diventate gigantesche, con delle areole larghe, scurissime, e capezzoli sporgenti e mastodontici; più giù, il pancione era già bello grosso, semplicemente stupendo, ad incorniciare un ombelico che si era ancor più approfondito; sotto, l’oggetto dei desideri, quella fica impareggiabile, ricoperta come sempre da un soffice e delicato tappetino nerissimo; e infine, il culo… grandioso più che mai, e più che mai epicentro delle mie stantuffate…
Insomma, mi bastò guardarla così messa per presentarmi senza timore di sfigurare dinanzi agli altri maschi che ci attendevano quella sera…
Dunque, così “abbigliati”, seguimmo il nostro accompagnatore, ritrovandoci come “avvolti” da una luce blu al neon in un corridoio lungo e stretto, nudi come vermi, dove ragazze bellissime – altrettanto svestite – ci incrociarono mostrando assoluta naturalezza.
Salimmo su per una scala che ci portò al piano di sopra; ci tenevamo per mano, come due bimbi, per darci coraggio: ci sentivamo spaesati in quell’ambiente sconosciuto, e anche osservati da occhi che forse non c’erano realmente.
Di fronte al bar, Ignazio aprì una porta, ci fece entrare e poi la richiuse dietro di sè; all’interno, illuminato da luci rosse, potemmo vedere un letto rialzato ed equipaggiato con cuscini di pelle, che occupava quasi la metà di tutto lo spazio: la cosa, ci fece immaginare ciò che sarebbe accaduto, sopra a quel profano “altare”, tra non molto...
Per completare l’arredamento, tutto intorno alle pareti era sistemata una interminabile fila di sedie.
C’era ancora un po’ di tempo prima che lo “spettacolo” avesse inizio, così le inservienti, dopo avermi fatto accomodare su una delle sedie, aiutarono la mia gravida porca a prendere posto: Giorgia venne fatta sdraiare supina, e sul volto le venne imposta una pesante benda nera… Le gambe, oscenamente aperte, fecero sì che le grandi labbra già moderatamente schiuse mettessero bene in mostra un considerevole clitoride. Se la si ammirava dalla mia posizione, frontalmente, sarebbe stato impossibile non rimanere ammaliati da quel corpo che emanava un fortissimo effluvio di sesso, con il pancione che si ergeva come una incantevole quanto maestosa cima montana, celando però parzialmente le mammellone che (nonostante la loro compattezza) per gravità erano andate ad appiattirsi l’una sul lato destro e l’altra su quello sinistro del suo torace.
La sentii già ansimare, e nonostante la penombra vidi in mezzo alle sue gambe come un luccichio che disegnava l’intera lunghezza della sua fessura… Più passava il tempo, e più si eccitava…
A un certo punto, abbassai lo sguardo sul mio inguine, e mi scoprii a masturbarmi per lo spettacolo che – senza far nulla di particolare – la “mia donna” mi stava offrendo spontaneamente… Il mio uccello era durissimo, al limite della venuta…
Per fortuna che, mentre facevo queste considerazioni, la luce rossa si spense e ci fece piombare nel buio più assoluto… Un campanellino iniziò a squillare, la porta si aprì, e attraverso la luce che proveniva dall’esterno, potei vedere entrare nella stanza una incessante fila di maschi, anch’essi tutti nudi…
Qualche minuto dopo, quando tutti si furono accomodati, la porta si richiuse, e il campanello smise di suonare, una luce chiara ed intensa si accese, ed io potei vedere che le richieste di Giorgia erano state adempiute alla perfezione: tutti quei cazzi erano di media lunghezza (solo un paio valutai essere davvero imponenti…), ma tutti erano di circonferenza ragguardevole! Mia sorella non poteva vederli causa la benda, ma quando li avrebbe ospitati dentro di se ne sarebbe rimasta sicuramente appagata!
Inoltre, mi accorsi che “qualcuno” aveva occultato il corpo di Giorgia con un lenzuolo bianco, in maniera tale da lasciar scoperti solo i suoi magnifici piedini, come succulento antipasto…
Io ero seduto assieme a tutti gli altri, e nessuno avrebbe potuto conoscere la mia identità fino alla fine…
Al culmine di questa situazione, entrò Ignazio, di tutto punto vestito in uno splendido smoking nero. La sua mise strideva in mezzo a tanti corpi nudi… ma proprio per via di questo contrasto era palpabile l’eccitazione di tutti…
Il brusio che si era diffuso nella sala terminò di colpo, e si fece silenzio assoluto. Il mio amico, prese la parola:
- “Benvenuti, amici miei! Questa sera, vi abbiamo preparato un’attrazione davvero esclusiva”.
Un’attrazione che – seppi solamente dopo – era destinata solo ai frequentatori più benestanti...
Riprese:
- “Trovare una donna incinta, che fosse disposta a mettersi nelle mani e soprattutto farsi esplorare dai piselli di tutti voi non è stato davvero facile; come molti di voi sanno, attendevamo questo momento da anni...; ora, però, ci siamo riusciti, ed eccovela qua!”.
Dicendo così, tirò via con un rapido gesto da prestigiatore il lenzuolo, lasciando alla vista di tutti il corpo nudo di mia sorella…
Un nuovo brusio di meraviglia salì dalle bocche di quei maschi già ingrifati…
Tutti poterono finalmente vedere le grazie e le rotondità delle sue forme per cui avevano pagato una fortuna, e di volevano giustamente godere.
Ci fu un nuovo trillo del campanello, e Ignazio ci fece cenno di avvicinarci tutti… Una moltitudine di mani iniziò ad esplorare avidamente in ogni dove il corpo di Giorgia: ogni anfratto era ricolmo di fameliche attenzioni…
Ed anch’io mi gettai su quel banchetto così appetitoso, non volendo lasciare solo ad altri ciò che mi apparteneva “di diritto”… Piantai energicamente le mie mani su una delle sue tette gonfie e già piene di latte, le strinsi, le smossi facendole rimbalzare sul suo torace, come ero solito fare; percorsi con il pollice tutta la superficie dell’areola, schiacciando infine il bel capezzolo duro verso l’interno… Era come quando facevamo i lunghissimi preliminari nella nostra intimità, ma stavolta la libidine era accresciuta dal fatto che questa volta stavamo dando spettacolo…
A un certo punto, la mia mano andò inconsapevolmente a stringere la mano di mia sorella… Non poteva vedere, e quindi non sapeva che ero io, ma da come me la strinse, senza dir nulla, capii che mi aveva riconosciuto…
Vidi poi che la maggior parte di quegli uomini la stava toccando e baciando su tutto il corpo: chi le aveva infilato senza ritegno quattro dita di una mano nella fica già bagnata e dilatata, e chi le stava slinguazzando e sbaciucchiando la pancia voluminosa.
Ma attorno a lei stava accadendo qualcosa che avrebbe davvero dato il via alle danze: un ragazzo, dopo essersi calzato un preservativo sull’uccello, montò sul letto e introdusse il suo cazzo nella vagina di mia sorella!
Tutti erano stati avvertiti che potevano scoparla all’infinito, se lo volevano, ma con garbo, per non creare problemi al feto. Così come erano al corrente che dovevano eiaculare dentro; perciò, intervenne Ignazio che pregò il giovane di mettere a nudo il suo “amichetto”…
Il ragazzo obbedì, e riprese la penetrazione, prima con colpi lenti, poi con un ritmo più serrato, mentre Giorgia mugolava, dimostrando di apprezzare il “servizio”.
Poi, fu la volta di un uomo anziano, potrà avere avuto sui 65 anni, ma prestante e ben dotato, che si impossessò del ventre di Giorgia, dando il cambio al primo.
Quando godette, si vide una quantità infinita di sperma irrorare la fica di mia sorella, e poi tracimare lungo le cosce, fino ad andare a bagnare il letto su cui era adagiata.
Giorgia ebbe un sobbalzo di piacere, inarcò la schiena, e poi ripiombò quasi inerte nella posizione adatta a riceverci tutti.
Infatti, arrivò il mio turno… Mi avvicinai a quell’altare sacro che per me era la sua fregna e che ero orgoglioso di aver fecondato, puntai la cappella al suo ingresso ormai spalancato, e lentamente ma progressivamente arrivai a sbatterle contro l’utero.
Lei sicuramente mi riconobbe anche in questo, e gemette più forte, aprendo infine le cosce più che potè, dimostrandomi che anche per lei io ero l’unico “padrone” del suo ventre…
Dio, che goduria! Non resistetti molto, e – tenendola ben salda per i fianchi, e scansando da lei tutti quei depravati – le svuotai tutto il contenuto dei miei testicoli…
Getti potenti, che andarono a martellarla in profondità, come a lei piaceva, come fosse il getto della doccia!!!
Ma furono istanti, che mi riportarono a ricordare che non eravamo lì per godere come una normale coppia, e che Giorgia lo aveva voluto per dare e ricevere piacere da 30 maschi differenti…
Perciò, ad un segnale di Ignazio, aiutammo Giorgia ad alzarsi da quella posizione e le facemmo assumere la classica posizione della pecorina, con le gambe un po’ allargate.
Tutti i presenti capirono il messaggio, e provvidero a rintostare i loro membri; c’era bisogno di bastoni durissimi per entrare nel canale stretto e dare piena soddisfazione a quella troia di Giorgia…
Il primo uomo si avvicinò al culo della ragazza, lo accarezzò e quindi le sparò un dito nel culo. E lei:
- “dai, allargami il buco al massimo, più che puoi…”.
Il giovane, cercò di soddisfare le richieste di mia sorella, ma si vedeva che non aveva mai fatto godere analmente una donna…
Così, si fece avanti il 65enne che le aveva fatto un ampio lavaggio interno, scansò il ragazzo e prese il controllo della situazione, iniziando a stimolarle e allargarle il buchetto (che poi tanto “etto” non era…).
Le leccò alla perfezione lo sfintere, con assoluta perizia, al punto che vidi il rosone scuro di mia sorella iniziare a pulsare in maniera incontrollata… La penetrò nell’ano con un dito, e poi due, e poi ancora tre…
Vedendola così esaltata, appoggiandole il cazzo nodoso sulla schiena le sussurrò:
- “ora, voglio vedere come ti scorre bene nel culo!”.
Quindi, si posizionò in asse con quel buco già rotto più volte da me, le allargò i glutei con tutte e due le mani, e prese la mira...
Con la punta della cappella a contatto con la mucosa anale, cominciò a spingere; e dovette fare una gran pressione, per poi dare una gran botta di reni…
Giorgia stava urlando dal dolore, cosa assai strana per lei: era entrato solo di poco dentro il suo intestino, che sembrava essere strettissimo, ma in realtà era quel cazzo ad essere molto grosso …
Vedendo le difficoltà, e volendo risparmiare questa sofferenza ad entrambi, mi avvicinai domandando all’uomo di uscire un momento e le inumidii il buco con la mia saliva.
Per fortuna di Giorgia lo stato di cose migliorò decisamente, ma i suoi lamenti mi dicevano che provava ancora dolore, e ciò mi angosciava non poco poiché quella serata doveva essere l’ennesimo momento di puro divertimento, per me e per lei...
Guardai verso Ignazio, che capì la situazione e pregò l’uomo di estrarre il suo membro dal culo di mia sorella, la quale tirò un sospiro di liberazione e delusione allo stesso tempo: era pronta a soffrire le pene dell’inferno per una sborrata anale con i fiocchi!
Nonostante il mio intervento liberatorio, a Giorgia toccò di ospitare dentro il suo intestino altri 29 uccelli di tutto rispetto…
Ognuno, una volta che la strada era stata “segnata”, riuscì a fare il suo lavoro fino in fondo, e ognuno la penetrava un po’ di più… lasciandole come ringraziamento il proprio lubrificante seme.
Anche l’ultimo si sfilò da lei, lasciandole l’ano oscenamente spalancato…
Ebbene, la sublime visione del buchino di mia sorella vuoto, scatenò nel mio cervello e nel mio cazzo una reazione quasi animalesca, e dimentico che portava in grembo la mia progenie, schiacciai la mia cappella su quel foro arrossato con estrema durezza… Diedi un colpo secco e fui dentro fino alle palle!
Non potete immaginare la sensazione di appagamento di entrambi: il mio cazzo e il suo intestino pulsavano all’unisono… la inculai ripetutamente, e lei cominciò a colare copiosamente non solo dal culo ma anche dalla sua splendida passera… La tenevo immobilizzata per i fianchi, davo colpi possenti, e ogni tanto andavo a saggiare il pancione come a voler proteggere il nascituro…
A questo punto, la mia Giorgia perse totalmente il controllo di sé, ogni freno inibitorio si volatilizzò, e pronunciò una frase (che udimmo soltanto noi due) mai pronunciata prima, nemmeno nell’intimità, ma che ci fece godere entrambi ancora per molto:
- “amore mio, stavolta me lo hai spinto fino in gola, ma io me lo tengo ben stretto nel culo; dai, spaccami tutta…”.
Ed io le risposi:
- “Sì, porcellina, ti ho piantato il mio palo fino all’estremo…”.
Rimanemmo così per molto tempo, lei strinse le chiappone, e fu la più bella inculata della mia vita!!!
Il programma concordato volgeva al termine, mi sfilai esausto da mia sorella e ripresi posto tra gli altri maschi che ormai avevano capito il mio ruolo.
Anche Giorgia si sollevò dal letto, aiutata da due maschi e sfinita dalle numerose e pesanti penetrazioni; ma, contrariamente alle mie aspettative, incrociò lo sguardo spiritato con Ignazio e lo chiamò a se per domandargli, a voce alta tanto che tutti potessero udire:
- “Che ne dite, se prima di andarcene, regalassi a tutti un bel bukkake?”.
Rimasi pietrificato: era, quella, forse l’unica esperienza che ci mancava…
Ignazio, non stava più nella pelle, contento di offrire ai suoi ospiti quella che suol dirsi la classica ciliegina sulla torta…
- “Bene, amici, ho visto che siete stati dei tori perfetti per la nostra splendida cagnetta”, disse
- “Ora, però, Giorgia vuole offrirvi una bella ricompensa… un extra a base di bukkake!”.
Benchè contrariato dal fatto non previsto di svelare il nome di mia sorella, ebbi modo di assistere a un così grande applauso che non potei far altro che accettare di buon grado questo elettrizzante epilogo.
La mia donna si distese nuovamente sulla schiena, ancora gocciolante di tutto il seme che aveva accolto dentro di sé, mentre noi maschi – a turno – ci avvicinammo a lei per un veloce pompino rigeneratore per i nostri “attrezzi”…
E infatti, in men che non si dica, fummo di nuovo tutti “operativi”.
Giorgia, decise di stabilire solo una condizione:
- “Nessuna sborrata negli occhi”.
Stavolta, infatti, niente benda, volle vedere assolutamente tutto…
Mia sorella, rimase di nuovo sola, ad occhi chiusi, al centro della stanza, come una paziente in sala operatoria in attesa dell’equipe chirurgica…
Dopo un po’ di tempo, il primo maschio le si avvicinò, e accarezzandole il pancione le prende dolcemente la mano e le fa impugnare il cazzo…
Si sentì chiaramente un profondo respiro, poi mia sorella cominciò un estenuante movimento di sali-scendi sull’asta, scoprendo e ricoprendo la cappella che via via andava ingrossandosi… se lo sfregò sul viso, lo leccò come un gelato e lo ciucciò come una indemoniata… si fermò, andò a tastare con l’altra mano le palle, che apparivano già gonfie e dure…
Riprende subito il pompino, che il ragazzo mostrò apprezzare con i suoi grugniti quasi animaleschi: è davvero brava, ed io sono orgoglioso di lei!
A un certo punto, un’esplosione di piacere, uno schizzo poderoso… e poi un altro, e un altro ancora le si piantò diretto sul culmine delle tettone, le imbiancò prima il capezzolo, e poi scendendo lentamente sulla coppa della tetta, la avvolse in un denso strato biancastro…
Il maschio continuò a venirle addosso, sembrava non smetterla più, quando all’improvviso si accasciò sui suoi seni, come un pupazzo, immobile…
Altri cazzi, altri pompini, altro sperma vanno a ricoprire tutto il suo magnifico fisico, uno spesso strato bianco le lasciava indenne solo gli occhi, come da lei richiesto… Anche il collo, la bocca è ricolma e tracima…
Era come in trance, per la prima volta ne aveva avuti 30 tutti per lei ma sembrava non bastarle ancora…
Tossì, respirò a fatica, ma continuò a incitare quei maiali a continuare a venirle addosso:
- “sii, ancora... voglio tanta sborra sulla pancia...”.
E, raccogliendo con le dita un po’ di quella che le era stata riversata addosso, la ingurgitò dimostrando soddisfazione…
Io, questa volta non partecipai attivamente… Quando tutti furono venuti, abbassai lo sguardo sul mio inguine e mi ritrovai il pelo impiastricciato di sborra: anch’io avevo sborrato solo guardando quello splendido bukkake…
Ci ritrovammo di nuovo sul taxi che gentilmente Ignazio ci aveva chiamato e che ci stava riportando a casa, sfiniti (soprattutto Giorgia…) dalla serata di godimenti.
A casa, poi, davanti a un bicchiere di Whisky, ripensando alla “festa” di poche ore prima, fummo di nuovo al massimo livello di eccitazione, e gettando alla rinfusa gli abiti sul pavimento, ci abbandonammo ad un altra scopata, questa volta solo per noi.
L’indomani, Giorgia ricevette un mazzo enorme di rose rosse. Il biglietto che le accompagnava diceva:
“Grazie per la tua esibizione di ieri sera. Tutti i ragazzi ti fanno i complimenti. Ti va di rifarlo??”.
Purtroppo, o per fortuna, di li a qualche giorno Giorgia partorì… Una bella femminuccia… Sarà all’altezza della mamma??
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