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Lui & Lei

Maid (parte 5)


di Katherine
15.05.2019    |    1.385    |    2 9.0
"Cominciò a scendere, arrivando alla gonnellina, giocandoci..."
(ULTIMA PARTE)

Era tarda notte, stavano entrambi camminando l'uno di fianco all'altra lungo quel corridoio.

Erano le due di notte, e Alex appena rientrato dall'uscita con gli amici era andato a chiamare subito Jennie, per la sua punizione.
Lei indossava ancora l'uniforme da maid, e il padrone una camicia bianca e dei pantaloni neri aderenti.

Alex entrò nella sua stanza, richiudendo la porta dandole un piccolo calcio con il piede.
Non era una stanza normale, bensí era quella del piano piú alto della villa.

Jennie si guardò attorno, e vide con orrore che i muri della stanza erano tutti fatti di vetro, dando l'intero panorama della città.
Mentre al centro della stanza c'era un enorme letto, ai lati si trovavano delle poltrone e un divanetto.

Era calato il silenzio tra i due... Jennie stava per parlare, ma il corvino la precedette.

"Allora... vuoi volare mhh?"
Chiese Alex, rivolgendo uno sguardo di fuoco alla ragazza, ancora tra le sue braccia.
Jennie deglutì.

"Alex..."

"Allora ti faccio volare."
Buttò Jennie sul letto, facendole fare un piccolo volo e facendo sussultare quest'ultima.
La ragazza provò a rialzarsi subito dal letto, non riuscendoci.

"Potevi farmi male!" Si lamentò.
Alex tornò alla porta e la chiuse a chiave, per fare in modo che nessuno potesse disturbarli.

"Oh tesoro... questo non è nulla in confronto a ciò che ti farò tra poco." Sussurrò il moro.
"Non aspettarti che sia gentile con te ora"
Alex si voltò verso di lei, le rivolse uno sguardo furioso.

"Sei... arrabbiato?" Chiese Jennie con tono titubante.
Alex cominciò ad avanzare verso di lei, che si trovava ancora seduta sul letto... iniziò a togliersi la cintura.

"Noooo! Ma secondo te? Arrabbiato con la mia puttanella?" Rispose Alex, con tono sarcastico.
"Ma se la mia puttanella si comporta male... a me spetta il compito di rieducarla." Continuò il moro, giocherellando con la sua cintura di pelle.

"Io non mi sono comportata male..." Disse a bassa voce Jennie, difendendosi.

Alex ridacchiò.
"Ti sei masturbata nella mia stanza quando invece dovevi andare a lavorare" sogghignó.

"Ma ti ho chiesto scusa..."

"Tesoro non hai capito, io ti sfondo davvero"
Il ragazzo, stancatosi di quella discussione, poggiò la sua schiena contro il muro, chiuse gli occhi sentendosi stanco... dopo alcuni secondi li riaprì, posando nuovamente lo sguardo su Jennie.

"Masturbati" Disse il giovane.

Jennie non pensava di aver capito bene.
Le si fermò il cuore in gola

"Cosa?"

"Non ti va più di masturbati per me?" chiese Alex, ghignando.

"Non posso farlo..."

"Perché no? Hai tutto lo spazio a disposizione, avanti"

Jennie poteva fare tutto, ma non quello...
Si decise finalmente, traendo un sospiro.

Proseguì al letto, sedendosi e mettendosi comoda.
"Non sul letto" Disse Alex.

Jennie fulminò Alex con lo sguardo, ed egli guardò velocemente il pavimento facendo capire a Jennie di doversi sdraiare lì.
Così fece.

Jennie si morse fortemente il labbro, indecisa su cosa fare.
Chiuse gli occhi e si alzò leggermente la maglietta, iniziò a sfiorare con tocco leggero la pelle dello stomaco.

Cominciò a scendere, arrivando alla gonnellina, giocandoci.
Il fatto di esser sdraiata a terra e di ritrovarsi il padrone davanti che la fissava non aiutava sicuramente.

La ragazza aprí leggermente le cosce facendo alzare un po la gonna e intravvedere la sua biancheria nera.

Con la mano si avventurò fino alla sua intimità, che stuzzicò leggermente sopra la stoffa delle sue mutandine con movimenti lunghi e circolari.
Schiuse le labbra, in preda al piacere, e sentì Alex muoversi sulla poltrona.
La ragazza ansimò leggermente, aumentando la velocità dei movimenti.

Si fermò un attimo, scostando parte degli slip da parte, e infilò un dito nella sua intimità, cominciando a muoverlo avanti e dietro, scatenando intense emozioni contrastanti in lei, come il piacere di esser guardata da Alex.
A quel punto aprì completamente le gambe, facendo uno sforzo nell'abbassare le mutandine fino alla ginocchia e alzare ulteriormente la gonna, dando completa visibilità alla sua parte sensibile.

Inserí poi due, tre dita e cominciò a usare anche l'altra mano, per darsi più piacere, pompando nella sua intimità.

E fu quando Jennie rilasciò un forte, sonoro gemito acuto che spezzò il silenzio della stanza, che Alex si alzò dalla poltrona e le venne in contro, bloccandole i polsi e arrestando i suoi movimenti.

La ragazza lo fissò stupita, e anche triste per non esser riuscita ad arrivare all'orgasmo.

"Padrone... per favore" pronunciò, sfregando le ginocchia per colmare quel bisogno di piacere.

"Ma guarda questa zoccola... Non ho ancora finito"
Il ragazzo la fece alzare in piedi rimettendole le mutandine e riabassandole la gonna.
"Anzi... ho appena iniziato" Alex sembrò cambiare idea, e diede inzio a un bacio lussurioso.

Jennie chiuse gli occhi, e la lingua di Alex si dedicò al collo di lei; iniziò a stuzzicarla lasciandole una serie di baci umidi, di piccoli morsi e succhiò un lembo di pelle, che iniziò a bruciare, dando forma poi ad una macchia violacea.
Jennie iniziò ad ansimare, sentendosi sempre più accaldata.

"Non sei più arrabbiato con me?"
Alex sorrise maliziosamente.

"Sono molto arrabbiato con te." Le sussurrò sulle labbra, che catturò subito dopo con i denti.

Le mordicchiò, le succhiò, le leccò, togliendo così il respiro alla ragazza.
Premette le labbra contro le sue, per poi infilare la lingua prepotentemente dando vita ad un bacio bagnato e proibito.
La mano di Alex si inoltrò nelle mutandine di lei, e a quel contatto, Jennie si alzò dal letto.

"Padrone... da fuori potrebbero vederci." Disse la ragazza.

"Sticazzi" Disse Alex, per poi iniziare a sbottonare la sua bianca camicia.
Jennie indietreggiò, ma si dovette fermare quando la sua schiena si scontrò con la gelida superficie della porta di vetro, che conduceva ad un piccolo terrazzo.

"Hai detto che sei costantemente bagnata per me eh? Beh... controlliamo." Sussurrò Alex con tono suadente.

Gettò la camicia sul pavimento, e si inginocchiò di fronte a Jennie, intrappolata tra il giovane e il muro di vetro.
La ragazza, solo nel vedere il moro in quella posizione, si scaldò sempre di più, ed una sensazione di vergogna e imbarazzo la pervase.

"Alex... ma gli altri..."
"Ho detto sticazzi. Che vedano pure." Rispose subito Alex, che soffiò sull'intimità di lei, facendola surriscaldare.

Jennie strinse fortemente il labbro inferiore tra i denti, per non far scappare dalla sua bocca gemiti poco casti.
Con un veloce gesto, Alex tolse gli slip neri della più bassa, gettandoli in un angolino.
Sfiorò con le dita l'intimità della ragazza, e ghignò, appena si accorse che Jennie era davvero molto bagnata.

Senza fiatare, Alex afferrò i fianchi di Jennie, e la fece voltare, facendole appoggiare le mani e i seni sopra la porta di vetro.
Jennie sgranò gli occhi.
Notò le luci accese di alcuni appartamenti, dei palazzi che si trovavano proprio di fronte.

"Ma... potrebbero vederci..."

Alex incurante appoggiò l'erezione coperta dai pantaloni sull'intimità della ragazza. Sghignazzò vedendo gli umori di Jennie macchiare quella parte.
Si piegò sopra di lei; le sue mani liberarono i seni dal reggiseno, iniziando così a stuzzicarli e palparli rudemente.

"Allora diamogli qualcosa d'interessante da vedere." Sussurrò il moro all'orecchio di lei, che intanto si stava facendo invadere dall'eccitazione.
Con una mano Alex continuò a palpare il seno tondo, morbido e formoso di Jennie, mentre con l'altra, liberò la sua dolorosa erezione da quegli indumenti inutili.

Appena il membro eretto di Alex venne liberato, il moro non perse tempo, e penetrò senza pietà l'intimità di Jennie, facendola urlare sonoramente.
Senza che Jennie si abituasse a quella grossa presenza, Alex iniziò subito a spingere il suo membro fino in fondo, facendolo entrare ed uscire ripetutamente, e facendo gridare e gemere di piacere la ragazza.

Ben presto la stanza si riempì dei versi, gemiti e ansimi osceni della ragazza, che continuava ad essere sbattuta selvaggiamente e duramente contro quella porta trasparente.
Gli umori colavano giù per le cosce di lei, rendendo più semplice e facile l'accesso al membro di Alex, che continuò a portarsi all'interno della femminilità di Jennie.
Lei era eccitata, tutto questo le stava piacendo, ma sentiva anche dolore colpire il suo basso ventre.

"Alex.. ti prego fai più piano... per fav... Aaah!"
Urlò Jennie, che si sentiva mancare il respiro; il cuore le palpitava in un modo così veloce e forte da farle male.

"Ti avevo avvisato zoccoletta"
Una della mani di Alex avvolse i lunghi capelli di Jennie in una coda, e li strinse tra le dita, per poi tirarli.
Jennie gettò la testa all'indietro; i suoi occhi ritornarono lucidi, mentre la sua intimità veniva continuamente penetrata dal membro del moro.

Un gemito più acuto uscì dalle labbra di lei, quando Alex con una spinta più rude, trovò il suo punto sensibile.
Il corvino sorrise compiaciuto, e continuò ad abusare di quel punto, colpendolo ripetutamente, e mandando una serie di brividi al corpo della ragazza.

"AAAH! ODDIO!" Urlò lei, che intanto si vergognava da morire per quel sesso selvaggio, quasi animalesco.

Ad un certo punto, Alex fece mettere in posizione eretta Jennie, per poi posizionare le mani sotto le sue cosce, e poterla sollevare.
"Ma cosa..." Ansimò lei, che non capì cosa avesse intenzione di fare.

Il padrone la sollevò tenendola per sotto le cosce, e facendo in modo da non far uscire il membro dalla sua sensibilità; continuò a spingere violentemente dentro di lei, davanti alla porta di quel piccolo balcone.
Quella posizione, permetteva al membro di Alex di riempire totalmente la parte intima di lei, provocandole così ancor più eccitazione, e facendola privare della poca lucidità che le era rimasta.

Jennie udiva i ringhi eccitati di Alex nel suo orecchio; quei versetti contribuivano a far uscire di testa quest'ultima.
Anche i gemiti sempre più forti di lei, stavano facendo impazzire Alex, che continuava a possedere Jennie in quel modo rude e deciso.
Il moro sentì le pareti dell'intimità di Jennie restringersi, e capì che la ragazza stava arrivando al culmine.

"È... è... è vergognoso!"
Gridò Jennie, che con una mano tentava di coprirsi il viso dall'imbarazzo, e con l'altra si teneva al vetro per non cadere... anche se Alex la stava sostenendo tranquillamente.

"Scherzi? Scopare con la vista panoramica della città? È eccitante!" Ringhiò Alex, che dette altre numerose spinte.

"Mi... fai male Alex.. Aaah!"
Jennie guardava il suo volto riflesso al vetro; notò le guance arrossate, le labbra socchiuse dal piacere, la fronte imperlata di sudore, e l'espressione intrisa di goduria assoluta.

Alex, lasciò una coscia per poter prendere appositamente il mento di Jennie, e alzarlo verso la loro immagine riflessa sul vetro.
"Sì... guarda come stai godendo grazie a me. Facciamo vedere a tutti quanto alla mia puttana piace tutto questo, mhh?" Ringhiò con voce eccitata, aumentando la velocità delle spinte.

Jennie continuò a gemere ed ansimare senza vergogna, fino a quando gettò la testa all'indietro, inarcò la sua schiena e il suo corpo fu colpito da una serie di spasmi, che la lasciarono senza fiato e respiro.
Venne riempita subito dopo dal caldo succo di Alex, che dopo aver liberato il suo orgasmo, mise giù la ragazza, facendole toccare di nuovo il pavimento con i piedi.
Alex fece uscire il suo membro dall'intimità di Jennie, e le gambe di quest'ultima cedettero per la stanchezza, facendola cadere esausta sul pavimento.

"Era una punizione?" Chiese lei urlando, fulminandolo con lo sguardo.
Alex non rispose ma annuii, prese tra le braccia Jennie e la sollevò, per poi adagiarla sul letto.

"Ti ho punita... ma poi, mi sono lasciato trasportare dall'eccitazione. Sono stato più violento questa volta."
Sussurrò il moro, che si posizionò dietro di lei, facendo in modo che la schiena della ragazza fosse totalmente appoggiata al suo petto.

"Sei stato... rude." Sussurrò Jennie gonfiando le guance.

"E non ti è piaciuto?" Chiese Alex.

"No..." Mentì.
Alex rise, afferrò la coperta e la sistemò sopra i loro corpi totalmente nudi.

"Sei una pessima bugiarda." Disse ghignando.
Alex sorrise, strinse ancor di più Jennie in un abbraccio.

"Ora mi coccoli? Non funziona così..."

"Ma dai che stavi godendo come una maiala! E non dire di no."
Jennie sorrise... ma quel sorriso, lo fece sparire quasi subito.

"Qualcuno avrebbe potuto vederci!" Si lamentò.

"Sesso con pubblico... questa ancora mi mancava." Commentò il moro.

"Non è divertente... hey!" la ragazza sussultò dopo che Alex le ebbe dato una sonora sculacciata sul fondoschiena.

"Avevo la possibilità di farlo e l'ho fatto" scherzò il moro.

"Bastardo..."

"Rimarrai sempre la mia preferita, puttanella."
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