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Lui & Lei

Maid (parte 4)


di Katherine
15.05.2019    |    3.117    |    3 8.9
""Muovi quella mano" disse stizzito, guardandomi a sua volta..."
Era finalmente arrivato il mercoledí. Era pertanto il compleanno di Alex.
E anche il mio turno di andare a trovarlo nella stanza.

Tutta la villa era in festa, io e le altre maid ci stavamo impegnando al massimo per rendere il posto piú bello possibile.
Con preparativi, torte, cibo e gli le pulizie improvvise, ero giá stanchissima.
Non vedevo l'ora di passare del tempo con il padrone, che mi aspettava giá in camera.

Con l'aiuto delle altre maid oggi avevo provato di essere piú sensuale per Alex, visto il giorno del suo compleanno.
E ci eravamo riuscite abbastanza bene.

Guardai l'orologio appeso al muro della cucina, e decisi di portare l'abbondante colazione ad Alex e, magari, dargli un buongiorno degno.
Lasciai la stanza dopo aver avvisato le altre ragazze, presi il gigantesco vassoio della colazione e mi incamminai verso la stanza del padrone.

Sorrisi tra me e me, mi sistemai il vestito, e bussai alla gigantesca porta della camera.

"Avanti"
Aprii la porta, stando attenta a non far cadere il vassoio.

"Buongiorno padrone"
Entrai nella stanza, e guardai Alex ancora sotto le coperte, con i capelli leggermente scompigliati, sembrava che si fosse appena svegliato.

"Buongiorno, vedo che sei pronta all'uso"
Mi disse ammicando in maniera sensuale.
Ok, anche se si era appena svegliato era giá eccitato.
Mi avvicinai a lui, posando il vassoio della colazione sul comodino.

"Tanti auguri padrone"

"Dammi del tu, preferisco farmi chiamare per nome da te, ma grazie" mi rispose avvicinando le sue labbra alle mie e baciandomi.
Mi piegai sul letto, appoggiando i palmi delle mani al materasso, per rendere piú comodo Alex.

"Sbrighiamoci, devo uscire oggi e anche prepararmi" sussurró sensualmente.
Intrappoló velocemente le mie labbra tra le sue, cominciando a morderle e torturarle.
Mi tiró leggermente per la divisa sul letto, facendomi finire sopra di lui, e gemetti piano.

Sapevo che i miei versi erano il suo punto debole, si eccitava ancora di piú.
Continuó a leccarmi le labbra, e poi portó la lingua nella mia bocca, rincorrendola con la mia.
Sentii le sue mani per tutto il mio corpo, alzarmi leggermente il vestito.

"Pizzo rosso, sexy" ammiccó, guardandomi il colore delle mutandine.
Sorrisi, avevo scelto apposta quel colore per quel giorno.

All'improvviso sentii il suo bacino premere contro il mio ripetutamente, e quel gesto scatenó in me intensa eccitazione.

"Alex..." gemetti il suo nome, infilando le mie mani nei suoi lisci capelli.

Alex ribaltó subito le posizioni, facendomi finire sotto di lui, avevamo giá entrambi il fiato corto.
Mi abbassó velocemente le spalle della camicetta, facendo vedere il mio reggiseno, da cui tiró fuori entrambi i miei seni.
Cominció subito a stuzzicarli con le dita e leccare quello destro, racchiudendolo tra i denti.

"Aaah... Alex" dissi, bisognosa delle sue particolari attenzioni.

Lui smise di torturare i miei capezzoli, e si tolse la vestaglia, rivelando il suo fisico perfetto ma, sopratutto, la sua evidente erezione.
Successivamente mi guardó, con sguardo carico di speranza, e riuscii a intendere cosa volesse.
Mi misi quindi seduta sul letto, con lui davanti, e presi la sua erezione in mano.
Cominciai a fare su e giù per l'intera asta lentamente, per stuzzicarlo.

Di getto lo vidi portare la testa all'indietro, e vederlo cosí schiavo del mio tocco mi fece sentire potente nei suoi confronti.

"Jennie... ti prego" mormoró, con la fronte imperlata di sudore.

"Cosa?" Chiesi innocentemente, guardandolo.

"Muovi quella mano" disse stizzito, guardandomi a sua volta.
Sorrisi, velocizzando quindi il movimento della mano, e lo vidi spettinarsi leggermente i capelli in estasi.
Continuai cosí per un po di tempo, sruzzicandolo premendo la sua sua punta del membro con il pollice.
Poi, posai la lingua sulla punta del suo membro e la mossi, ruotandola e sentii i sospiri pesanti di Alex.
Iniziai a leccare tutta l'azta, giocando con i testicoli.

Continuare a leccare il membro, ed ad un certo punto le presi in bocca, ma era giustamente troppo grosso.

"Oh cazzo..." gemette Alex, posando la sua mano nei miei capelli.

Continuai a dargli piacere con la mia bocca, mossi la lingua intorno a tutta l'asta,.
Alex, la fronte imperlata di sudore, le labbra aperte a rilasciare gemiti e versi poco casti e la testa gettata all'indietro. Era davvero soddisfacente vederlo in quelle condizioni.
Continuai quindi a pompare.

Quando la stretta sui miei capelli cominció a farsi piú stretta, capii che era al limite.
"Sto per venire..." gemette Alex, continuando a gemere spudoratamente.
E cosí fu: rilasció il suo caldo liquido nella mia cavitá orale, e si gettó a peso morto sul letto, sfinito.

"Sei stava bravissima patatina" mi disse, con quel adorabile sorriso dipinto in volto.
Certe volte con capivo come potesse passare da carino e sexy in un battito di ciglia.
Dopo essersi calmato, si avvicinó di nuovo a me, rubandomi un leggero bacio sulle labbra.

"Vado in doccia perché tra poco devo uscire, tu torna a dare una mano alle altre maid" mi disse, rimettendosi la vestaglia e entrando velocemente nel bagno.

Ma... io non ero venuta...
E avevo ancora la mente annebbiata, e un certo bisogno di colmare il vuoto che aveva lasciato Alex poco prima....
Nel senso, aveva pensato solo a lui, e non a me.
Non potevo certo continuare a svolgere il mio lavoro in quelle condizioni no?

Continuai a restare sdraiata sul letto, sfregando le cosce per darmi un minimo di sollievo.
Sí, prima di tornare al lavoro... dovevo togliermi quella voglia rimasta la sotto.

Sperai che Alex ci mettesse un po per fare la doccia, in modo da agire indisturbata.

Un brivido si insinuó a fior di pelle mentre una sensazione di calore di propagava dalla stomaco in giù.
Mi morsi forte il labbro, leggermente indecisa.
Chiusi gli occhi e con tocco leggero iniziai a sfiorare la pelle dello stomaco con le dita procurandomi leggeri brividi.

Scesi lentamente fino all'ombelico, dove mi soffermai per un istante immaginando il volto di Alex.

Arrivai fino all'elastico della gonna, giocandoci in attesa di fare effettivamente la prossima mossa.
Allargai leggermente le cosce, precedentemente strette in una morsa nel tentativo di alleviare il fastidio e quella dolorosa pressione.
Mi avventurai con la mano fino alla mia intimitá, che iniziai a stuzzicare con movimenti lenti e circolari.
Schiusi leggermente le labbra per il piacere e quelle meravigliose sensazioni.

Ansimai leggermente, aumentando la velocitá dei miei movimenti.
Ero totalmente in estasi.
Un gemito piú acuto uscí dalle mie labbra, spezzando il silenzio della stanza, mentre sentivo la mia mano ruotare sul mio clitoride pulsante.

A quel punto il piacere fu troppo, e sentí scariche elettriche attraversarmi il corpo.

"Cosa stai facendo?"

Sollevai subito il busto, chiudendo le gambe.
Mi ritrovai Alex sull'uscio della porta del bagno, con i capelli bagnati.

Il panico cominciò a impossessarsi di me.

"Alex, io stavo solo..."

"Ho visto benissimo."

Un freddo silenzio si creó nella stanza.
Dio, che situazione... perché ero cosí stupida?

"Sei così maiala alla fine dei conti... Non ti avevo detto di tornare dalle altre?"
Chiese furibondo, stando comunque fermo all'uscio della porta.
Continuai a fissarlo, incapace di aprire bocca.

"Esci da qui, ora" mi ordinó freddamente, e mi alzai subito dal letto, sistemandomi la gonna.

"Non la passi liscia. A questa notte."
Avanzai velocemente verso la porta, con le guance che scottavano.

"A questa notte, padrone"

Uscii dalla stanza, e mi misi a correre verso il mio dormitorio.

(CAPITOLO DI PASSAGGIO
LA PARTE 5 E' L'ULTIMA)
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