Lui & Lei

Oltre


di Infinity666
07.01.2024    |    2.148    |    17 9.8
"Provo un piacere immenso, mi sento tutta calda, incandescente, le sue dimensioni sono considerevoli e quando affonda, mi fa quasi male..."
Quel giorno, dopo esserci visti, invece di riaccompagnarmi a casa lui si inoltra per un quartiere residenziale e mi stupisce scendendo in un garage sotterraneo. “Dove siamo?” gli chiesi timidamente. Lui parcheggia l’auto. “Vieni, ti faccio vedere dove vivo.”
“Scommetto che hai una bella collezione di farfalle” scherzai per non mostrarmi a disagio.
“No, mai fatto una collezione in vita mia, non ho sufficiente pazienza e perseveranza. Però potremmo bere qualcosa, un aperitivo, e magari ascoltare un po’ di musica in attesa che si faccia ora di cena.”
Mi vede titubante e allo stesso tempo ansiosa, sa che non siamo lì per un aperitivo e sto decidendo se fare la preziosa o essere naturale.
Muoio dalla voglia, lui me lo legge negli occhi, è da tempo che mi porto dentro quel desiderio. Ci vedevamo da poco, ma nonostante tutto ci eravamo limitati a dei baci. Sì…appassionati, ma pur sempre solo baci. Ma l’istinto non mente mai ed entrambi sapevamo di desiderarci. Ma vuoi l’occasione, vuoi i tempi fugaci, è stato quasi sempre impossibile dare vita a quello che realmente avevamo in mente. Quel giorno decidiamo di incontrarci in un posto tranquillo, un posto dove poter star soli..io e lui. Non il solito incontro in giro, non il solito appuntamento per “parlarci” un po’. Soli..io e lui. L’ascensore arriva, le porte si spalancano e con un sorriso d’intesa, m’invita a passare per prima. Un vero cavaliere.
L’ascensore scandisce i piani, un’ombra di apprensione e di eccitazione allo stesso tempo passa sul mio volto, che tengo nascosto verso il basso fingendo di armeggiare con la borsetta.
Arriviamo al nostro, le ante si divaricano e con passo fermo lo seguo verso l’appartamento. Mi fermo vicino alla porta, e affianco a me, lui infila la chiave nella toppa e fa un paio di giri.
Entro per prima, mi fermo vicino al guardaroba a muro, gli cedo il mio cappotto e lo appende insieme al suo.
Dapprima resto in piedi come un’ebete, poi avventurosamente muovo un passo per dirigermi verso il divano, quando d’impulso mi sento afferrare e trascinarmi con decisione fra le sue braccia.
Mi ha colta alla sprovvista, non me lo aspettavo. Come al solito del resto.
Mi stringe forte, quasi non riesco a respirare, sento la sua mano che sale sulla schiena fino ad afferrarmi la nuca, guidare il mio viso verso le sue labbra.
Mi sta baciando in modo travolgente, con calma e passione. Le sue spalle mi avvolgono tutta, mi stringe così forte che mi sembra di sciogliermi. Con la mano destra mi prende il viso, mi fissa da vicino e mi dice che ho un buon sapore. Poi la stessa mano scende, afferra il mio collo, e continua a fissarmi con occhi bramosi: “Ti voglio”.
Una sola frase che mi fa salire brividi per tutto il corpo.E’ questa la determinazione che volevo. "Prendimi, cazzo!". Pensai. Mi appiccica con la schiena al muro, incunea la mano nella scollatura della camicetta che indosso e comincia a toccarmi il seno, dapprima con delicatezza, poi con le dita mi stringe prima un capezzolo, poi l’altro per farli inturgidire. Sento la sua lingua scivolare sul collo, mi viene la pelle d’oca, poi la sua bocca scende, con le mani afferra i miei seni e li succhia per renderli ancora più turgidi. La sua mano scivola giù, la infila prepotentemente sotto la gonna e sale lentamente fra le cosce, sposta lo slip e comincia a toccarmi con le dita.
“Sei parecchio bagnata” osserva. E’ schietto, vuole comandare, mi piace un uomo che nel letto dà comandi. Mi tocca e sparge il mio bagnato nella zona più sensibile, vuole penetrarmi con le dita e inumidisce dandomi un piacere immenso. Quasi subito sento le sue dita entrare dentro me, mi piace e mi bagno ancora di più. Lui le muove, mi dà un piacere che mi fa gemere e vuole sentirmi gemere, con l’altra mano mi stringe i capelli avvicinandomi al suo viso, mi ordina di dirgli che mi piace. Gli dico che mi piace “Continua..”, fino a quando mi porta in camera e mi distende sul letto, torreggiando sopra di me.
Si china, mi mette le mani sotto la gonna e con un gesto crudo mi tira via lo slip, strappandomelo.
Mi scuoto per un attimo, mai nessuno me l’aveva fatto. Sento il suo peso schiacciarmi, con una mano mi blocca un polso sul dorso, vicino alla testa, mentre con l’altra continua a toccarmi sotto la gonna facendomi vibrare quando insiste sulla zona più sensibile.
Sento le sue dita dentro, ancora e ancora, mi ordina di dirgli che mi piace, che deve continuare, e io sotto il peso del suo corpo quasi lo prego di farlo, che mi piace moltissimo. Il cuore mi pulsa per il piacere, mentre lui con un gesto immediato si slaccia il pantalone, lo sfila, mi apre le gambe e appoggia il suo pene rigido, consistente, con ancora lo slip addosso.
Si muove, lentamente sopra di me spingendolo con forza fra le mie cosce per farlo indurire ancora di più. Sono eccitatissima.
Lo prende, lo sfila dallo slip e mi passa la punta sulla parte più esterna, ormai bagnata dai miei umori, si ferma al clitoride e lo muove..premendolo.. per farmelo desiderare ancora di più.
Lo sento che scende, sempre di più, sempre più giù, poi la sua lingua s’insinua sotto la gonna, mi lecca le cosce, va al centro dello spacco e sale fermandosi nel punto giusto.
Le sue mani mi bloccano i polsi lungo i fianchi, non vuole che prenda iniziative, devo fare tutto quello che vuole lui.
“Dimmi che ti piace, dimmi di continuare, dimmelo, lo voglio sentire”.
Gli dirò tutto quello che vuole.
Mentre gli ripeto tutte le cose che mi chiede, si sbottona rabbiosamente la camicia, sbottona con veemenza la mia camicetta, si alza in ginocchio, mi afferra per i capelli e mi mette il suo enorme membro in bocca. Mi affonda la testa per piacergli di più, e mi costringe a succhiarglielo tenendomi per i capelli.
Dopo un po’, lo sfila dalla mia bocca, mi mette distesa, lo prende in mano e lo mette dentro di me..ormai estremamente vogliosa.
Provo un piacere immenso, mi sento tutta calda, incandescente, le sue dimensioni sono considerevoli e quando affonda, mi fa quasi male. Mi piace da morire.
“Dimmi che vuoi che ti scopo, dimmelo”.
“Scopami, scopami, mi piace, continua …” più parlo e più si eccita, e più diventa pericoloso.
Come si muove, affonda sempre di più, e ogni volta che lo fa una sensazione di violento piacere mi assale e si ripete. Mentre mi prende, mi bacia con una forza aggressiva che non avevo mai provato, mi sta possedendo, questo è il possesso!
“Dimmi che ti piace sentirtelo dentro, che vuoi sentirlo tutto”.
Gli ripeto parola per parola, per una volta nella vita voglio fare tutto ciò che mi chiede un uomo. Sarò sua, gli darò tutta me stessa. Gli farò fare di me quello che vuole. La verità è che non potrei fare altrimenti.
Le sue mani mi stringono forte, mentre gli affondo le unghie sulla schiena per incitarlo a continuare, e gemo, gemo, ansimo perché mi piace da impazzire. Ecco che mi prende i polsi e me li blocca sulla testa, la luce soffusa che entra dalla finestra mi fa scorgere il suo volto indurito.
“Sei in mio potere, non sai come mi fa eccitare questa cosa”. I suoi occhi sono pieni di desiderio, lo vedo e soprattutto lo sento.. il suo cazzo duro e gonfio si contrae dentro di me, lo sento è grosso e quando riprende a muoversi dapprima lentamente, poi aumentando il ritmo sento un calore che brucia per la frenesia. Lo affonda, vuole sentirmi gemere più che posso, lo affonda di nuovo e mi stringe avvinghiata a sé, per farmi gemere ancora di più.
D’un tratto mi lascia i polsi, mi afferra per i fianchi e con un movimento rotatorio si mette sotto di me, senza però staccarsi. Si siede, mi tengo per le sue spalle, comincia a muoversi lo sento ancora più a fondo, quasi mi fa male, ma è un dolore piacevole e voglio continuare.
Stringe le mani intorno alla mia vita e mi muove come gli piace, con flemma e attirandomi a sé più che può. Le sue mani salgono, io appoggio le mie sul materasso, mentre lui con più libertà di movimento mi prende i seni tra le mani e comincia a succhiarli. Dapprima piano, poi sempre più forte, ho i capezzoli durissimi, li stringe con le dita, e poi continua a succhiare, dandomi un piacere che nessuno mi aveva mai dato.
Lentamente mi afferra per i fianchi e capisco che vuole cambiare posizione. Mi gira, si trova dietro di me. Mi allarga le cosce, mi tocca dappertutto, spargendo i miei liquidi. Poi mi preme una mano contro la schiena costringendomi ad abbassarmi ancora di più, fino a che la guancia tocca il materasso. Lui continua a toccarmi, ordinandomi di gemere e di dirgli che mi piace..di ripeterlo in continuazione. Gemo e ripeto, e scrutando dalla parte bassa vedo il suo grosso membro eretto che tra poco entrerà dentro me. Mi afferra per i capelli e mi spinge la guancia contro il materasso, vuole che senta improvvisamente, non che guardi quando sta entrando.
L’ha preso in mano e ora me lo sta infilando. Quanto è grosso ed eccitato, mi piace, anche se sento dolore.
Lui comincia a muoversi piano, per poi aumentare e spingere forte.
Mi ordina ancora di dirgli che adoro quando mi scopa, che lo voglio dentro, e pretende che ripeta testuali parole. Ripeto tutto quello che vuole, non dovessi farlo insisterebbe fino a farmi fare come vuole lui.
Mi afferra per i fianchi e comincia a guidare lui il gioco. Mi muove avanti e indietro con foga, mi dice che gli piace sbattermi, che mi faccio sbattere bene. Si abbassa e sento il suo petto villoso sulla mia schiena, una delle sue mani mi lascia i fianchi e la porta fino al clitoride. Ho un sussulto che mai avrei immaginato. Mi tocca mentre mi prende, è una sensazione bellissima.
Con movimenti circolari comincia a stimolarmi.
Se non la smette, verrò entro un secondo, penso..ma io non voglio venire subito, voglio continuare.
“No! Aspetta per favore!”. La mia voce è ansante e implorante.
Ma lui non smette, mi prende i capelli e mi ordina di implorarlo ancora, io lo faccio e alla fine si ferma. C’è mancato poco.
Ho l’affanno, mi piace questo sfinimento.
Inaspettatamente lo tira fuori, forse vuole cambiare posizione, invece mi accorgo che mi mette la mano nel culo e comincia a lubrificare lì dove a pochi era stato permesso.
“No!”.. mi giro di scatto a precisare “non voglio, è la prima volta che ci vediamo, è presto!”
Lui mi prende per i capelli, mi porta a sé e mi ordina di giurargli che non voglio. Lo fisso con occhi cattivi.
“E’ troppo presto, e poi ho paura, l’ho fatto solo un paio di volte e fa male”.
“La prima risposta è quella che conta, non mi hai detto che non vuoi, ma che hai paura” e non mi lascia muovere.
“La tua paura passerà con me, stanne certa”. L’idea mi alletta ed ammetto che lui mi aveva sempre ispirato questa cosa, ma per qualche strano motivo mirato a renderlo più aggressivo, continuo a dire di no. Come previsto, nemmeno mi ascolta, mi stringe per le braccia, porta il suo viso vicino al mio e mi parla con aria grave.
“Una volta, al telefono, prima che venissi qua, tempo fa, ti avevo avvertita che prima di sfidarmi avresti dovuto stare attenta. Tu sei venuta lo stesso, adesso sei qui. E se io ho vinto una parte di te..è giusto che me la prenda!”.
Il solito violentissimo brivido si fa largo al centro della mia schiena. Lui mi stringe, mi bacia con passione, poi mi prende la testa e mi costringe a scendere e prenderglielo in bocca.
“Succhiamelo” e io faccio quello che mi chiede, mentre lui in ginocchio sul letto allunga una mano e mi tocca e non posso fare nulla per nascondere che ero sempre..sempre più bagnata.
Si sdraia sul letto e mi fa sedere con le cosce aperte sulla sua bocca. La sua lingua mi lecca tutta.. insistentemente. Ho un fremito, se non la smette esploderò di piacere.
Lo guardo mentre è su di me..mi eccita da morire quest’uomo.
Poi si solleva dietro di me, con una mano inarca la mia schiena costringendomi con la testa sul letto, e mette una mano nella mia zona intima tutta bagnata. Da lì comincia a lubrificare nuovamente anche l’ano, io ho un altro moto di ribellione (sempre finto ovviamente), lui mi afferra per un braccio e mi gira sulla schiena in modo tale che non mi possa più muovere. Sento il suo dito farsi spazio, entrare piano, provo un piacere immenso.
Lo sento entrare e uscire, inumidire la zona, comincio a lasciarmi andare, ansimo.
“Voglio sentire che ti piace, dimmelo, dimmelo che lo vuoi dentro”..il mio parlare lo fa eccitare tantissimo, ma stavolta non dirò ciò che vuole sentire, vediamo come si comporta dinanzi ai “no”.
“No! Ho paura!”. Ma il mio tono è palesemente poco deciso.
Mi afferra con forza, sa che voglio che continui, i miei no lo sollecitano. Lo esaltano. Il suo dito entra ed esce, fino a che esce definitivamente.
“Adesso sarà tuo..non puoi allontanarti” e mi afferra i fianchi per evitare che lo faccia.
Lo sento che cerca di entrare, piano, ma comincia a farmi male, mi lamento, ma lui continua a entrare lentamente. Mi fa male, ma mi piace cazzo!
Quando i miei lamenti si fanno più insistenti, si china, e comincia a toccarmi il clitoride per farmi eccitare nuovamente. Mi tocca, mi tocca sempre di più, e ora sono io che voglio che continui a entrare dentro di me.
Lui, come mi sente più eccitata, seguita a spingere sempre di più, e muovendosi fa avanti e indietro, piano, da una parte mi fa ancora male, ma l’eccitazione che mi dà toccandomi, rende piacevole anche il dolore. Improvvisamente qualcosa cambia, non sento più alcun tipo di dolore ma solo piacere, eppure lui è tutto dentro me e affonda, affonda, affonda ogni volta di più. Non capisco più niente, voglio solo sentirlo dentro, ancora.
Lui comincia a muoversi con disinvoltura, e io gemo fortissimo.
“Ti piace, dimmi? Ti piace?”
“Mi piace tantissimo, muoviti dai!”
Mi dice che lo metterà tutto dentro fino in fondo, e quando lo fa mi sento svenire per il piacere. “Ti farò male, ma ti piacerà talmente che griderai. Ti farò gridare”.
Mi spinge la testa contro il materasso, e avvicinandosi mi bacia sul collo e mi parla all’orecchio.
“Voglio vederti mentre godi, perché noi due godremo insieme. Dimmelo che vuoi godere, dimmelo lo voglio sentire!”
Presa dall’estasi ripeto tutto quello che mi chiede, mentre si muove fino in profondità.
“Dimmi che non ti manca molto.. A me poco …”
“ Sono vicina …” quasi non riesco a parlare.
“Mentre stai venendo, dimmi che ti senti la mia femmina! Dimmi che sei MIA! Voglio sentirti dire questo”.
Sento un piacere esplodere incontrollabile, come una sensazione fortissima, violentissima, squassante, mi pervade e gli dico ciò che vuole sentire:
“Sono la tua femmina, la tua femmina, la tua femmina!”. Grido, mi tappa la bocca, mi blocca il respiro e mi sbatte con violenza per aumentare il mio piacere. Le contrazioni si fanno sempre più forti, sento il suo sguardo su di me, sta gemendo, gridando su di me, e sfoga il fortissimo piacere che ci conduce fino all’estasi.
Esplode dentro di me, lo sperma è caldo, quasi bruciante. E’ l’auge, la vetta, il paradiso.
Lo sento contrarsi ancora, e ancora fino a che mi avvolge in un abbraccio e si ferma tenendomi stretta.
Restiamo vicini, avvinghiati per molto tempo ancora, in silenzio, in totale abbandono. Ora non parliamo, adesso ci godiamo i respiri dopo i sospiri.
E’ andata ben oltre il mio immaginario, mai avrei potuto lontanamente pensare ad una simile esperienza.
Ecco l’essenza dell’attrattiva che trovavo in lui, sapevo che il mio limite era quello di non poter vedere con la fantasia come sarebbe stato. Inimmaginabile.
Quale aggettivazione più appropriata?
Quest'uomo mette in sinergia la capacità intellettuale con quella fisica..su di me. La sua indole passionale, un istinto non padroneggiabile. E il sesso che fa lui è spontaneo, connaturato.
Alle volte ho l’impressione che mi guardi come un’antagonista, poi mentre siamo a letto vuole che gli dica che sono la sua femmina. Ha avuto accessi di aggressività, di potere, è riuscito a far crollare ogni mia riserva. Con me stessa non posso negare, mi è piaciuto non aver diritto di replica, è come un mutuo e tacito accordo, lui comprende quando i “no” sono in realtà dei “sì”.
Un uomo comprende queste sottigliezze, perché tu stessa sai come fargliele capire.
Resto lì a fissarlo, mentre lui per un attimo chiude gli occhi..sudato e sfinito. Vorrei durasse il più a lungo possibile.
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