Lui & Lei

Peluria


di Adelmo-RM67
25.07.2013    |    10.526    |    0 8.8
"Dopo un " bene bene " mi lavò, usò una bomboletta di schiuma da barba al mentolo ( hisss, che frescura ! ) e con un rasoio usa e getta iniziò..."
In una gita scolastica ad Ostia Antica, ho fatto la conoscenza di Enza, la mamma di un compagno di mio figlio che ancora non avevo incontrato. Mentre la scolaresca girovagava tra le rovine del sito archeologico, io ed Enza abbiamo fatto conoscenza e parlavamo del più e del meno , ci siamo imbattuti sull'argomento PELURIA, grazie ad un uomo che lavorava a torso nudo che sembrava una scimmia. Da li mi raccontò che aveva lavorato in un centro estetico e , grazie a una birretta, per come si divertiva a tosare il suo ex marito. Le dissi che anch'io avevo di questi problemi ma ogni volta che andavo in uno di questi centri, puntualmente quando si arrivava nelle parti basse trovavo sempre qualcuno che mirava ad altre prestazioni, in poche parole me lo voleva mettere in culo ! Lei, divertita e visibilmente presa dalla mia simpatia, m'invitò a casa sua la mattina successiva per una "seduta privata ". Detto fatto, la mattina dopo mi presentai all'indirizzo che mi diede e mi accolse con un sorriso smagliante con tanto di camice bianco e guanti in lattice. Quando passò davanti alla porta finestra del corridoio per invitarmi in cucina, trasalii, la luce proiettata dalla finestra mostrò in silhouette un intimo molto risicato in pizzo. Mi fece spogliare lasciandomi in slip, e in modo molto professionale e senza l'enfasi del giorno prima, mi fece sdraiare sul tavolo dove vi aveva collocato un materassino. Analizzato il dorso e le gambe mi chiese che cosa volessi da lei, la mia fantasia porca e selvaggia urlarono alle corde vocali di rispondere " un succoso pompino ! " , ma dalla mia bocca ne uscirono solo parole vaghe , tipo accorciamenti e depilazioni complete in certe parti. La sua risposta non si fece attendere e mi domandò " Dove di preciso ? " Arrossi violentemente e lei se ne accorse e senza aspettare la mia risposta mi sfilo' lo slip. Prese 2 sedie con lo schienale imbottito e le usò come divarica gambe, e iniziò a perlustrare per bene la parte, spostando e rispostando gli attributi e il pacco che iniziava a gonfiarsi. Dopo un " bene bene " mi lavò, usò una bomboletta di schiuma da barba al mentolo ( hisss, che frescura ! ) e con un rasoio usa e getta iniziò l'opera. Aveva una mano delicata ma ferma, e faceva scivolare il rasoio con molta precisione. Dall'inguine passò all'interno cosce, poi passò vicino al buco del culo, indi mi lavorò lo scroto. Come ebbe finito mi disse che per depilare bene il fringuello, usò questo termine, era necessario farlo diventare sparviere ! E inizio a masturbarmi con una semplicità che mi ricordò a quando laviamo certi ortaggi dalla forma fallica. Il mio piffero si stava ergendo davvero bene, ma dall'espressione che fece capii che non era quanto sperava. Mi sciacquò con acqua fredda, così fredda da farmi sobbalzare e senza preavviso si chinò e con la lingua prima e con la bocca poi, me lo succhiò avidamente. Pensai se la tipa sapesse leggere nel pensiero, e mi lasciai succhiare facendomelo diventare più grosso e in pieno tiro. Come sentii che la cappella si stava ingrossando a dismisura, mollò la presa, si tolse il camice restando in reggiseno e tanga, mi montò sopra, e spostando il filetto che le stava segando i suoi orifizi , se lo infilò nella fica, piano piano, centimetro dopo centimetro, pompandomi a ritmi vari e fermandosi di tanto in tanto, specie quando ce l'aveva tutto dentro. Tra i vari mugolii mi disse che se dovevo venire, mmmmmm, lo potevo fare tranquillamente perchè. aaaaaaah, lei era " protetta ", le risposi che riuscivo a controllarmi e che preferivo venire da altre parti. Io intendevo tra le sue belle mammelle, ma lei capii altro, infatti si sganciò, aprì il frigo e prese un po di burro, se lo spalmò per bene nel culo e mettendosi a 90 gradi m'invitò nel suo buchetto nero. Scesi dal tavolo, mi misi dietro di lei e le puntai la cappella nel buco appena imburrato e premetti, piano piano, sempre centimetro dopo centimetro, imburrandomi l'asta che aveva tra le natiche, piano piano si faceva largo nel suo deretano. Le afferrai le tette e con i pollici e gl'indici giocai rudemente con i capezzoli pompando nel suo culo sempre più forte, sempre più profondamente, sentendo le sue pareti sempre più cedevoli e accoglienti. Al culmine del piacere le venni dentro sborrando non so quanto, ma non mi fermai, attesi il suo piacere esplodere stuzzicandole il clitoride gonfio come un piccolo cazzo.
Da quel giorno, ogni tanto mi arriva un SMS con frasi strane, tipo " la dottoressa l'attende alle ore ... del giorno .... " oppure " Il poliziotto è invitato ad ispezionare l'appartamento sito in via .......... " o simili, e il gioco continua, con poche parole, svariati ruoli da interpretare e tanta, tanta passione.
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