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Lui & Lei

dialoghi sotto l'ombrellone...ed anche altrove..(n.1)


di Pasqual
27.10.2023    |    30    |    0 6.0
"? Mi chiedi avvicinandoti al mio lettino..."
Dialoghi sotto l’ombrellone…. ed anche altrove…

...sono io ad essere sdraiato sul lettino sotto l'ombrellone. Nascosto dietro agli occhiali ed al giornale..scruto l'orizzonte..Ti sto aspettando...conosco i tuoi orari...ecco ti vedo da lontano..stai arrivando ...spero che tu abbia messo quel costume che piace a me..si..quello che esalta le tue forme..il tuo culo..! Ti ho osservata bene in questi giorni e tu hai apprezzato i miei sguardi insistenti, penetranti..Il tuo ombrellone e' davanti al mio a pochi passi..Accenni ad un saluto convenevole come tutti i giorni alle persone intorno...ma il tuo sguardo e' inconfondibile e chiaro quando ti sei rivolta a me. Appoggi la borsa da mare..tiri fuori il telo e lo sistemi sul lettino..proprio nella direzione giusta...Ti togli gli occhiali dai capelli..una sistemata al costume..e lentamente inizi a svestirti. Lo fai con una grazia e naturalezza..con delle movenze che mi fanno impazzire. Faccio finta di leggere...sfoglio il giornale..ma nn ti mollo gli occhi di dosso..si..cosi' la scena e' proprio per me..e tu lo fai apposta..lo sai..ti giri e con lo sguardo sorridente sembra che mi dica ...va bene cosi? Lo spettacolo e' di tuo gradimento?...Annuisco e ti faccio capire il mio imbarazzo..vorrei saltarti addosso..ma c'e' gente! Sei bravissima a giocare il tuo ruolo di..provocatrice...sai che nn posso muovere un dito..Capisci il mio imbarazzo..e continui..sei bellissima...il tuo costume diventa trasparente ai miei occhi...e mi fa intravedere il prezioso contenuto. Un semplice click...ed il tuo seno si libererebbe..ti dai una sistematina...ma proteggi il tuo prezioso contenuto..Nn puoi fare a meno di nascondere i tuoi capezzoli duri e prominenti...e me li mostri nella loro massima evidenza sventolandomeli davanti agli occhi... Sa l'ora per favore? Le 9 e 40..signora...? Grazie...Agata..mi rispondi..con naturalezza! Che caldo anche oggi vero? Eggia' .. ci vorrebbe un bagno a largo...un tuffo dagli scogli....Ha da accendere..? Mi chiedi avvicinandoti al mio lettino...si...prendo l'accendino..e lo avvicino alla sigaretta fra le tue carnose labbra...! Il tuo sguardo pero' scivola diritto sul mio costume..e non puoi non notare il mio imbarazzo..! Sorridi..lanciandomi uno sguardo e... ti sdrai sul tuo lettino....sospiro..e riprendo la finta lettura..senza staccare un attimo gli occhi dal tuo costume.... (Anche oggi..un caldo irresistibile..! Spero che tu nn abbia riinioni...)
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Mi sono comprata questo nuovo bikini, leggermente piú ridotto del vecchio, quindi attorno ai bordi del costume si vede una sottile striscia bianca.
Lui é sdraiato nella sabbia ai miei piedi, e io sulla sdraio divarico leggermente le gambe e gli chiedo che ora é, giusto perché voglio che guardi, e guardi fra le mie gambe, esattamente lì dove stamane mi passava la lingua.
Mentre guarda sistemo con l'indice il costume guardandolo fisso. Lui deglutisce, decido di giocare pesante, gli scrivo un sms: Visto qualcosa di interessante?
Risponde: No! Dove?
e inizia a fissarmi bene, riparto dall'alto del pube, seguo il contorno del costume, scendo per l'inguine, alzo il tessuto come per arieggiare, infilo e sfilo veloce un dito.
Scrivo: Visto ora?
No, é la sua risposta con strizzatina d'occhio
Peccato, altrimenti adesso avresti qualcosa di duro da farmi assaggiare! é il mio messaggio.
Veloce si gira di pancia, e so che ho ottenuto quello che volevo, quasi ...
Vieni a fare il bagno, m'invita per iscritto.
Devo dire che questo gioco di parole e di scriversi, mi piace molto, mi eccita molto, anche troppo, e quindi perché non dirgli la veritá: Non ce n'è bisogno, sono giá bagnata!
Mi alzo e mi sdraio vicino a lui, cosí da poterlo torturare ancora un pochino, da farlo soffrire, e bisbigliando gli spiego, che se solo lui volesse potrebbe scostare il costume ed infilarmi un, due o anche piú dita per verificare lo stato delle cose, e che nel frattempo non avrei difficoltá a lasciar colare un po' della mia saliva sulla sua asta per rinfrescarlo, e che alle volte bastano solo dei preliminari a parole, e che é un vero peccato che ci sia tutta questa gente, altrimenti me lo farei infilare seduta stante dopo essermelo passato nel solco dei seni leggermente sudato. Fra una parola e l'altra, la mia lingua gli sfiora l'orecchio, mordicchio un suo lobo dopo averlo succhiato leggermente, tanto per ricordargli cosa puó fare una bocca con qualcosa di piú grosso.

Lui non ce la fa piú, é chiaro. Strofino il mio capezzolo sul suo braccio, si indurisce subito.
Esagero e lo informo che adesso mi alzo, vado a farmi una doccia, perché ho troppo caldo, ma davvero tantissimo e che vado tutta bella fradicia ad asciugarmi in cabina, che rimanga pure li, che dopo ... vengo.
Per alzarmi mi strofino a lui per tutta la lunghezza, e lui riesce a pizzicarmi il clitoride di passaggio.
Mentre faccio la doccia vedo che munito di giornale strategico, si alza, e va verso le cabine, mi avvio anch'io, rabbrividendo leggermente all'ombra.
Vedo una porta aperta, non faccio in tempo ad entrare, che mi ritrovo girata, le slip a mezza coscia impalata su di lui che mi alza e mi abbassa sul suo uccello duro, lo prendo tutto.
Mi blocca su di lui con un braccio, con l'altra mano dopo avermi fatto leccare le sue dita scende a torturare il mio clitoride, non posso muovermi.

Ti faccio godere a ripetizione, cosí impari ad essere cosí dispettosa; questo mi dice mentre mi lavora fra le gambe, inizio a venire, ma lui non mi lascia muovere anche se tanto ne avrei bisogno. Mi inarco del tutto, cerco di essere silenziosa, ma non funziona. Fa un momento di pausa e ne approfitta per liberarmi il seno, e mentre lo strizza mi chiede se ne voglio ancora.
Domanda retorica.
Riparte da capo con quelle sue dita abili che scivolano ovunque, e finalmente si fermano sui fianchi, mi alza per riabbassarmi, mi alza di nuovo per incalzare da dietro e spingerlo fino a dove é possibile, lo sento ogni volta che entra. lo sento ogni volta che esita prima di entrare, come se volesse una richiesta da me, ma non gli do soddisfazione, semplicemente gli vado incontro e mi prendo ció di cui ho bisogno.
Meno male che posso appoggiarmi con la mani alle pareti, lui é feroce in questo momento, me lo da a gran colpi ed era esattamente quello che volevo: essere scopata come si deve.

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AAAAAAAHHHHHHH (con la bocca ben aperta), non avevo capito fosse compito mio farti rilassare con le vibrazione del cellulare, credevo fosse semplicemente quello di porgere le terga bianche, e scostare con un dito il costume, tanto da invitare una penetrazione rapida e clandestina, lasciando libere le mani altrui di frugare i seni, di aggrapparsi ai fianchi per dare un ritmo penetrante, contro le natiche divaricate, fra le cosce, si puó dire fradice, oppure é scontato?
In sostanza permetterti di vedere questo antro invitante, leggermente divaricato da due dita, forse un terzo sbarazzino che ci si infila a mo' di indicazione, tanto per far capire quello che c'é da fare.
Credevo fosse appunto mio compito farti avere pensieri stimolanti per il tuo riposino quotidiano, quello che dedichi alle varie angolazioni, quello che quando sei sdraiato sul letto ti piacerebbe girare l'occhio verso il comodino e invece della solita lampada trovare una gonna che nasconde due gambe allargate al cui centro una gnocca umida che aspetta solo le tue dita per svegliarsi e trasferirsi a cavalcioni tuoi. Una di quelle con le natiche che ti riempiono le mani mentre cerchi di frenare l'ingorda che vorrebbe impalarsi senza pensarci due volte, quella che mentre se lo prende tutto d'un fiato si sfila la gonna dalla testa, e mentre sale e scende si sbottona piano la camicetta, e da te non pretende parole, ma solo quelle mani che la accompagnano in questo ritmo allargandola per bene, magari un pollice intinto nel suo liquido che preme e allarga l'ano ... ecco forse quello te lo chiederebbe come ciliegina sulla torta, giusto per godere meglio ... ma senza farti venire ancora ... perché per una come lei il meglio é come per quella degli scogli, sbatterla da dietro e via.
Pensavo fosse questo il mio compito, cioé raccontarti.
Buon finesettimana
PS
Per ogni sedere che guardi, immaginati proprio le mani della signora in questione che si allarga le chiappe invitanti, vedrai che passerai piú tempo in camera, e magari anche tua moglie se ne potrebbe approfittare.


Lei
...i tacchi per le scale annunciano la segretaria che mi porta i documenti. Chissá quale delle tre si é presa la briga di venire a casa mia?
Suona il campanello, apro. È la mora, quella che ha sempre la gonna troppo stretta che sale per le cosce. Oggi no, oggi ha una gonnellina un po' ampia, ma sempre corta, e una camicia molto aderente, che lascia intuire il pizzo del reggiseno.
La faccio accomodare, controllo che i documenti siano completi senza sedermi, cosí riesco a sbirciare nella scollatura, dove infilerei volentieri anche le mani.
Vedo che é accaldata per le scale, le offro da bere un bicchiere d'acqua e lei mi segue in cucina e si appoggia al bancone sbottonandosi la camicia col pretesto del davvero caldo, e quanto sta sudando.
Chiedo se posso verificare, e passo un dito nel solco dei seni, sposto la coppa,strizzo leggermente un capezzolo teso, e mi riempio la mano del suo seno. È sudata.
Mi dice che suda anche fra le cosce, guardandomi dirtto negli occhi.
Controllo partendo dall'interno coscia con un unico dito, arrivando al bordo slip che sollevo piano e infilo senza pietá il mio dita nella sua figa decisamente bagnata. Occhi negli occhi mi chiede di controllare meglio, aggiungo un altro dito e li ruoto lentamente. Le dico che puó tranquillamente levarsi la camicetta per rinfrescarsi un pochino, lei esegue e libera i suoi seni abbondanti.
L'unico punto di contatto sono le mie dita dentro di lei, lei si scioglie mentre accelero e gode nella mia mano.
Sfilo le dita, le abbasso le slip, la faccio sedere su una sedia e le accarezzo piano un seno. Prendo la sua mano e la appoggio leggermente sui miei pantaloni, voglio sapere se é bagnata anche in bocca. Mi libera, si appoggia la punta sulle labbra e mi accoglie succhiando, potrei venire da un momento all'altro, sento che mi si gonfia, vedo che lei con l'altra mano si masturba e le riempio la bocca. Ma lei non smette, continua a leccare e succhiare, e ad entrare ed uscire con le sue dita.
Capisco il problema, la alzo, la siedo sul tavolo, percorro con la lingua tutta la sua geografia succhiando le grandi labbra, per divaricarle con la lingua e quando lei é persa glielo sbatto dentro con un unico colpo, e la cavalco fino ad esaurirla.
Mentre si riveste le dico solo che ha dimenticato le graffette, che me le deve portare domattina.
Risponde che non mancherá, anche se sa giá che fará molto caldo.

Lei
Si lascia guardare, e piú lo guardo piú mi piace.
Seduto al bar di fianco a me, entrambe soli dopo cena, e lui mi fa sangue. Mi alzo sullo sgabello, mi appoggio al bancone del bar. mostro le natiche e chiamo il barman, mi siedo e guardo ancora lui. Stavolta ricambia lo sguardo. Mi sventolo con un tovagliolo, fa caldo, ma non basta, prendo un cubetto di ghiaccio me lo passo sulla gola, a bordo scollatura, una succhiatina e via nel bicchiere. Adesso vedo che guarda anche lui, allenta la cravatta.
Mi arriva un bigliettino: "Capisco giusto?"
Furbo il tipo, vuole andare sul sicuro. Per scendere dallo sgabello allungo una gamba, si alza la gonna, scopre un'autoreggente e ne approfitto per sistemarla. Appena lui alza gli occhi li fisso e me ne vado, senza pagare.
Mi piace l'idea di essere guardata, come se fosse un prolungamento delle sue mani, giro l'angolo e sento i suoi passi dietro di me. Mi fermo davanti all'ascensore nella hall, non mi giro nemmeno, ed entro in ascensore e lui dietro di me. Si chiudono le porte.
Nel riflesso vedo che é lui, faccio un passo indietro, mi appoggio con tutto il corpo, mi sfugge un "pardon" e strofino bene le natiche su qualcosa di desiderabilmente duro.
Bravo, non allunga le mani, ma spinge, allora vogliamo giocare. Mi piace.
"Vuole visitare la terrazza panoramica, signora" mi chiede.
Sempre ben appoggiata rispondo di si.
Scendiamo dall'ascensore ben distanti l'uno dall'altro, e ci avviamo verso il parapetto per ammirare il panorama notturno. Appoggia una mano palmo in su proprio sul parapetto, e io mi appoggio coi gomiti per parcheggiare un seno proprio dentro a quella mano fatta su misura, faccio arabeschi col capezzolo duro, e poi mi allontano.
Ci stiamo divertendo, tutte e due abbiamo gli occhi che ridono, e non vogliamo smettere questo gioco.
Uno di fronte all'altro, non troppo lontani, sporgo il bacino, infilo una gamba fra le sue e con la coscia strofino la sua evidente erezione.
Sorriso malizioso, e si allontana. Si gira, e dice qualcosa che non capisco, mi avvicino e lui bisbiglia ancora, accidenti.
È un istante che mi ha preso, appiccicata al muro e mi dice piano passando con la lingua sull'orecchio: "Fottuta!".
Lo sento duro sull'inguine e lo voglio. Mi alza la gonna, mi apre le gambe, mi sposta lo slip e sento l'aria fresca sulla mia umiditá, ma non mi tocca, anzi. Sale con la mano, strizza il seno, succhia un capezzolo, mi passa la lingua ovunque ma non lì, e io sono calda e fradicia.
Molto gentilmente rilascia le mutandine, mi abbassa la gonna, sistema la mia camicetta e mi lascia li cosí.
E con una strizzatina alla gnocca attraverso i vestiti mi dice ridendo:"Scherzavo ... forse!"
Ah si?
Mi chino a sfilarmi le slip, gliele mostro e gliele infilo piano,piano nella tasca dei pantaloni stando ben attenta a strofinare il suo uccello duro, su e giú, per ogni cm di slip.
"Anch'io" mi giro e me ne vado all'ascensore.

Ci sono dentro altre persone che sono salite per sbaglio, lo guardo ridendo, e inizio a succhiarmi un pollice, scendo al mio piano e sento passi affrettati dietro di me. Infilo la chiave nella porta della stanza e una mano mi prende per i seni e l'altra preme il pube per far penetrare meglio le dita, apro la porta, entriamo pressati l'uno sull'altro. Mi appoggia al muro ed é come se mi perquisisse ogni buco, ogni fessura, impossibile non godere, mi ritrovo in autoreggenti e tacchi, si allontana e mi chiede di andare da lui.
Lo spoglio, si siede e io con molta calma e molta voglia appoggio il mio clitoride al suo viso, sento la sua lingua che si allunga, le labbra che si appuntiscono, le mani che dietro allargano la natiche le dita che si incontrano con la lingua in mezzo alle cosce. Appoggio un piede alla sua spalla e mi offro completamente alla sua vista, al suo gusto, al suo olfatto, al suo tatto ..... e poi altrettanto piano calo a gambe divaricate strofinandola sul suo petto, sulla pancia fino ad arrivare ad impalarmi e a godere millimetro per millimetro. Mi fermo, non voglio che venga subito, voglio che mi scopi.
Lo distraggo, gli parlo con la voce roca e rotta del piú del meno, mentre mi muovo avanti e indietro, mentre gli bagno le cosce, mentre cerco di far finta che non sto godendo ogni volta che mi alzo e mi abbasso, mentre gli passo i capezzoli sulle labbra, mentre gli pianto le unghie nella schiena, mentre mi stringe le natiche, mentre mi accarezza la schiena, mentre mi tira i capelli per farmi offrire la gola, mentre all'improvviso é sopra di me e non scherza piú mentre affonda riempiendomi con gran colpi.
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