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Il Master e la Mistress Trav


di Membro VIP di Annunci69.it Leonidasspartan
13.07.2025    |    316    |    2 9.0
"Mi sfondo’ entrambi gli sfinteri e senti i suoi testicoli che sbattevano contro le mie natiche..."
Questo racconto è di fantasia, ma è un invito o meglio una supplica al Master a metterlo in pratica. Da schiavo sottomesso oso solo sperare venga raccolto …..

La prima sessione con il mio Padrone era ancora ben presente nelle mie fantasie erotiche quando una mattina telegram mi avviso’ che c’era un messaggio di MasterperTrav:
“Buongiorno culattone, ho trovato quello che ti avevo promesso. Una Trav Mistress assatanata e crudele. Domani pomeriggio alle 15 ti aspettiamo al solito posto. Ti tratteremo come meriti, preparati ad essere brutalizzato!”

L’eccitazione è il timore si compenetravano, ma l’idea di essere di nuovo tra le mani del Master, e non solo lui, mi faceva passare da una erezione all’altra. Alla fine mi masturbai, sperando che il Master non si accorgesse che lo avevo fatto, in quanto la quantità del mio sperma in caso di eiaculazione sarebbe stata molto ridotta.
Conoscendo la sua esperienza, se mi avesse costretto a segarmi per offrire a Lui e alla Mistress il mio sperma non avrei avuto scampo. Se ne sarebbe accorto e mi avrebbe punito. Ma anche questo mi eccitava!

Mi rasai accuratamente i genitali e la zona peri anale e cominciai a clisterarmi per essere ben pulito internamente. Sapevo che il mio culo sarebbe stato al centro delle attenzioni dei miei due aguzzini.

Arrivai al solito albergo in anticipo. La regola voleva che non si arrivasse prima all’appuntamento per cui mi fermai in macchina a leggere qualche racconto BDSM su A69.
Mi arrivo’ un messaggio su telegram:
“So che sei già qui troia. Ma devi aspettare, così sarai ancora più eccitato, ma ricordati che se arrivi col cazzo duro sarai frustato dalla Mistress, dobbiamo ingabbiartelo per cui deve essere flaccido!”
Il mio cazzo era già ovviamente durissimo. Smisi di leggere i racconti BDSM sperando che questo bastasse a ridurre la mia eccitazione.

Mi fecero aspettare un lunghissimo quarto d’ora. Nel frattempo cercai di non pensare a quanto sarebbe successo ascoltando musica e leggendo le notizie sul cellulare. Il mio pene si affloscio’ solo di poco.
Finalmente l’ordine: “Vieni laida puttana”.
Cercai di mantenere la calma per evitare l’erezione.
Mi fu comunicato il numero della stanza e mi avvia al mio supplizio con trepidazione e curiosità.
La porta si aprì, ma non vidi nessuno. Il Master era dietro la porta.
Entrai e la porta si chiuse.
La stanza era illuminata dalla falce di luce che entrava dalla portafinestra che dava su un balcone.
Su uno dei due letti erano disposti in buon ordine gli oggetti del mio supplizio e, stranamente, un intimo sexy, tanga e reggiseno rossi, calze autoreggenti a rete nere e un paio di sandali rossi con un tacco vertiginoso.
“Non girarti e mettiti in ginocchio” fu il perentorio ordine del Master.
Mise poi subito in chiaro chi era che dominava la situazione e volle umiliarmi subito.
“Tu sei un cesso. Anzi il mio cesso personale. Ho la vescica piena. Ti piscero’ in bocca troia. Lo farò mentre sei ancora vestito, così la berrai tutta se non vorrai inzuppare di piscio quello che hai indosso.”
In realtà ero vestito molto poco. Solo una tuta sportiva in due pezzi. Sotto ero completamente nudo. Il tutto per essere immediatamente pronto a servire i miei padroni.

Me lo vidi davanti nudo, col cazzo moscio. Portava la maschera di latex che gli copriva il volto. Presi subito in bocca il suo pene.
Cominciò ad urinare ed io cominciai ad inghiottire.
Mi sentii veramente trattato come un urinatoio pubblico alla mercé di chi sentiva il bisogno di svuotare la vescica.
Ero umiliato, ma anche sopraffatto dal piacere.
Come al solito urino’ a lungo riempiendomi abbondantemente lo stomaco. Quando finì ripulii accuratamente il suo cazzo con la lingua fino ai coglioni.
“Ottimo lavoro culattone, spogliati.”
Mi tolsi la giacca della tuta e feci cadere i pantaloni mostrandomi completamente nudo.
Il Master grugnì di gusto e disse:
“Che troia sei! Bravo così mi piaci. Togliti anche le scarpe e rimettiti in ginocchio. Devi riverire la Mistress che ti sevizierà assieme a me. Sguardo a terra, non osare guardare la tua seconda Padrona.”
Vedendo solo il master al mio ingresso sapevo che la Mistress era nel bagno in attesa.
Mi inginocchiai tenendo lo sguardo a terra.
La Mistress Trav entrò.
Avendo lo sguardo a terra vidi per primi gli stivali col tacco alto che vestiva.
“Leccami gli stivali schiavo! disse.
Obbedii senza fiatare.
Dopo alcuni minuti mi ordino’ di alzarmi in piedi: “Voglio vedere il tuo cazzo.”
Alzandomi potei vederla per intero. Era alta e magra vestiva un tanga che copriva in parte il cazzo e i coglioni, una guêpière di pizzo nero con nastrini rossi, labbra rosse da rossetto infuocato, una maschera nera con contorno di pizzo le copriva parzialmente il viso, parrucca rossa.
In mano aveva a destra un frustino e a sinistra la gabbia per il mio cazzo.
Scrutò il mio pene e gli diede due piccole frustate dicendo con un sorriso:
“Oggi sarai casto! Mettiti questo!!”
Mi diede la gabbia tenendo per sé la chiave.
Mi misi l’anello intorno ai coglioni ed infilai rapidamente il pene nella gabbia prima che si indurisse e chiusi la cintura di castità. La Mistress usò la chiave per sigillare la gabbia:
”Adesso il tuo cazzo e’ nostro e voglio che diventi duro così soffrirai per bene”.
Tiro fuori dal tanga il suo sesso e me lo mise in bocca:
“Succhia troia, so che ti eccita, il tuo cazzo diventerà di pietra, ma non servirà a niente”.
Si rivolse poi al Master invitandolo a sodomizzarmi per eccitarmi e farmi indurire il cazzo. Il Master non se lo fece dire due volte e mi impalo’ con un dildo di medie dimensioni inserendolo lentamente in modo che mi aprisse l’ano gradualmente ma profondamente. Il Master sapeva che mi eccitava e lo fece per farmi rizzare il pene.
Cosa che successe naturalmente. Il mio cazzo riempi’ la gabbia che essendo inestensibile lo compresse dolorosamente.
“Vedrai che la gabbia a poco a poco di impedirà l’erezione. Così sarai una autentica troia impotente nelle nostre mani e supina alle nostre voglie.”
Intanto io mi trovavo messo “allo spiedo” con un cazzo in bocca e un dildo nel culo.
Il Master indosso’ il preservativo tolse il dildo, mi penetro’ e comincio’ a stantuffarmi con decisione.
“Inculatemi senza preservativo Master vi prego!”
“Non ancora maiale dovrai meritartelo.”
Mi usarono entrambi per un discreto tempo po il Master disse :
“Cosa dici procediamo col programma?” La Mistress assenti’.
“Alzati frocio e indossa l’intimo che abbiamo preparato per te.” Mi alzai, guardai imbarazzato gli indumenti e dissi : “Ma ….”
La Mistress non mi lasciò continuare, una violenta scudisciata sui testicoli stretti dall’anello della gabbia mi fece ricadere in ginocchio urlando per il dolore.
“Come ti permetti? Chi ti ha detto di parlare? Obbedisci o ti riduco i coglioni in poltiglia a calci.”
Così detto mi sferro’ un calcio preciso sullo scroto. Caddi di nuovo a terra, il dolore era intenso. La Mistress fece un mezzo sorriso sadico: “Vuoi che continui?”
Supplicai di risparmiarmi e cominciai ad indossare l’intimo femminile.
I miei due padroni si sedettero sul letto osservandomi mentre mi trasformavo in un travestito da strada. L’intimo era molto volgare, da prostituta di basso livello. Indossai anche i sandali col tacco vertiginoso e mi fermai in attesa di ordini. Ritto in mezzo la stanza ero alla mercé dei miei due Padroni.
Avevano assistito alla mia vestizione commentando ridacchiando il mio aspetto da troia.
“Se la portiamo sulla statale certamente troveremmo clienti che la inculino. Potremmo anche fare qualche soldo.” Disse MasterperTrav.
“Questo è sicuro. Le manca però l’ultimo tocco.” Disse prendendo dalla sua borsa un rossetto.
“Lurido culattone mettiti questo.” E mi porse il rossetto. Non esitai a mettermelo, un rossetto di un rosso sfacciato, da vera battona.
“Molto bene frocio incallito. Adesso sculetta per la stanza devi farci rizzare il cazzo, così ti useremo come meriti.” Mi ordino’ la Mistress.

Cercai di non cadere dai tacchi, i quali per altro mi costringevano ad una andatura per la quale sentivo le natiche muoversi ritmicamente.
“Ma guarda questa troia! Si muove proprio come una vecchia battona esperta.” Commento’ il Master.
Mi fecero camminare per una decina di minuti mentre entrambi si massaggiavano i cazzi per indurirseli.
Quando furono pronti la Mistress indosso il preservativo e mi ordino di chinarmi in avanti a gambe aperte. Sposto’ il tanga dal mio ano, lo inumidì brevemente con la saliva e appoggiò il glande sull’orifizio.
“Hai qualcosa da dire alla tua Padrona?”
“Sì Padrona, vi supplico di fottermi col vostro divino cazzo. Non aspetto altro che me lo mettiate dentro profondamente e senza pietà per il mio culo sfondato.”
“Bravo schiavo!”
Detto questo mi inculo’ con un colpo secco inserendo tutto il suo membro nel mio retto.
Mi sfondo’ entrambi gli sfinteri e senti i suoi testicoli che sbattevano contro le mie natiche. Emisi un gemito di godimento.
Nel frattempo il Master si masturbava ridacchiando.
Fui sodomizzato per un buon quarto d’ora poi la Mistress estrasse il suo cazzo dal mio culo che rimase beante.
MasterperTrav osservò la situazione e mormorò: “ E’ ora di fistare questa troia.”
Prese il gel, mi lubrifico’ l’ano e cominciò ad inserire la sua mano dentro di me.
Non ero mai stato fistato. L’inizio fu sconvolgente. Sentivo che il Master inseriva man mano tutte le dita nel mio culo dilatandolo progressivamente. Cominciai a gemere in parte per il dolore e in parte per un sottile piacere che affiorava lentamente.
MasterperTrav disse alla Mistress :
“Mettigli il cazzo in bocca così tace.”
Lei si tolse il preservativo e mi costrinse ad ingoiare il suo pene eretto fino ai testicoli.
Intanto procedeva il mio impalamento.

Con movimenti di rotazione oltre che di avanzamento la mano procedeva lentamente dentro al mio retto. Passo’ lo sfintere esterno sverginandolo definitivamente e comincio a spingere su quello interno. Senza pietà il Master completo’ l’opera inserendomi tutta la mano nel retto e quindi sverginando anche lo sfintere interno.
Quando quest’ultimo cedette me sentii completamente privato della mia volontà e totalmente nelle mani dei miei Padroni. Nonostante avessi in bocca il cazzo della Mistress urlai di piacere.
Il Master strinse a pugno la mano che mi impalava e cominciò a stantuffarmi aprendomi come mai mi era successo.
Entrambi ridevano insultandomi.
Quando Dio volle MasterperTrav estrasse la sua mano ed io caddi a terra esausto ed vergognosamente appagato.
Per mantenere il mio ano beante la Mistress mi inserì un plug nel retto che, nonostante le dimensioni cospicue, entrò senza difficoltà.
Mi lasciarono a terra e cominciarono a limonare tra loro.
La Mistress prese in bocca il cazzo del mio Padrone e cominciò a succhiarlo.
Quando capì che l’erezione era al massimo lo vesti col preservativo e si fece inculare.
Poi si scambiarono i ruoli.
Finalmente si ricordarono di me e mi costrinsero a leccare le secrezioni che fuoriuscivano dai retti di entrambi nel corso del coito.
Si fermarono prima di eiaculare.
La Mistress mi ordinò di ripulire accuratamente con la lingua i loro membri e il loro scroto dalle secrezioni. Gustai l’acre sapore dei loro fluidi senza fiatare.
Il tempo passava e capii che la Mistress doveva lasciarci.
MasterperTrav mi ordino’ di far sborrare entrambi e di bere senza esitare il loro sperma. Cominciai con la Mistress che in breve mi eiaculo’ in bocca il suo seme vischioso e poi mi dedicai al Master che come al solito si fece spompinare a lungo prima di esplodere il suo sperma.
Non persi nemmeno una goccia di entrambi.
“Sei sporca vecchia puttana e’ ora della doccia .” Mormorò MasterperTrav.

Mi ordinarono di spogliarmi dei vestiti da troia e mi trascinarono in bagno.
In ginocchio nel piatto doccia fui innondato dalla loro urina. Mi lavarono la faccia dal rossetto e irrorarono anche i capelli che in breve furono grondanti di urina.
“Adesso vestiti e vattene!” Fu l’ordine del Master.
Prima di vestirmi indicai la gabbia che mi serrava il cazzo.
La Mistress rise:”Quello lo toglieremo forse la prossima volta. Intanto farà il suo lavoro impedendo l’erezione. Così sarai finalmente un vero eunuco.”
E mi mostro’ la chuave della cintura di castità maschile. “Spero di non perderla ….”

Non potei far altro che indossare sulla pelle fradicia di urina la tuta e andarmene sotto lo sguardo soddisfatto dei miei due Padroni.

Segue ….



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