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Il palazzo del peccato 2 - L'ascensore 2

27.06.2025 |
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A quel punto, disinteressandosi di sua figlia, cominciò a far percorrere al cazzo di Nicola più e più volte il tragitto della sua vagina..."
Questa storia prende ispirazione da un evento realmente accaduto: un gruppo di persone rimase intrappolato in un ascensore per diversi giorni, senza che nessuno si accorgesse della loro situazione.Giorno 2 - La fine dello stallo
Durante il primo giorno trascorso nell'ascensore, la situazione si è scaldata rapidamente. La convivenza forzata ha imposto la necessità di soddisfare i propri bisogni fisiologici davanti agli altri. Tuttavia, questa condizione, anziché generare disagio o irritazione, ha sorprendentemente stimolato la curiosità di tutti i presenti.
Federica, la madre di Anna, iniziò a provare un’inaspettata attrazione per il cazzo del suo vicino di casa, Nicola, che fino a quel momento non aveva mai considerato. La coppia di sposini, Adele e Mauro, era in preda all'eccitazione, e durante la notte cominciarono a toccarsi, finché Mauro si svegliò interrompendoli. Nel frattempo, Mauro, un ragazzino di 16 anni, e Anna, la figlia di Federica, quasi sua coetanea, iniziarono a baciarsi e a toccarsi per tutta la notte.
Federica, la madre di Anna, si trovò a sorprendersi di fronte a un'attrazione inaspettata per il cazzo del suo vicino di casa, Nicola, qualcosa che fino a quel momento non aveva mai considerato. Nel frattempo, la giovane coppia formata da Adele e Mauro era immersa in un momento di intensa passione. Tuttavia, durante la notte, il loro scambio affettuoso fu interrotto quando Mauro si risvegliò bruscamente. In un'altra parte della scena, Mauro, un ragazzo di 16 anni, e Anna, la figlia quasi coetanea di Federica, cedettero alla complicità del momento e passarono la notte lasciandosi andare a ripetuti baci e toccatine.
Paolo si svegliò con un sorriso e si avvicinò ad Anna, dandole un dolce bacio.
Paolo disse: Ben svegliata, sembravi voler dormire in eterno stanotte.
Anna rispose: Speravo che questa notte non finisse mai.
Lui replicò: Forse hai ragione, ma non pensi che oggi potremmo vivere nuove emozioni ancora più intense?
Anna, curiosa, chiese: Nuove emozioni? In che senso?
Paolo rise leggermente: Non hai notato nulla di particolare?
Anna, perplessa cercò di capire: Notato cosa?
Con tono quasi ironico, Paolo spiegò: Tua madre sembra molto propensa a farsi saltare addosso da Nicola... non ti sei accorta?
Anna s’irrigidì: Smettila, stai parlando di mia madre.
Paolo cercò di mantenere la calma: Ti sto dicendo solo ciò che ho osservato. Non posso ignorarlo.
Lei, difensiva, rispose: Può darsi che tu abbia frainteso. Mia madre non farebbe qualcosa del genere.
Paolo sorrise con un'aria scherzosa: Davvero? E come pensi che tu sia nata?
Quelle parole la colpirono. Anna rimase in silenzio, riflettendo. Ripensando a certi atteggiamenti recenti di sua madre verso Nicola, cominciava a mettere insieme alcuni indizi mai considerati prima. Nicola, infatti, ultimamente si era fatto più presente e intraprendente nei confronti della madre.
Paolo aggiunse: Secondo me ha trattenuto certi impulsi proprio per rispettare la tua presenza.
Anna sbuffò piano: Può darsi… è possibile…
E poi Paolo, con fare indagatore: Ma se dovesse spingersi oltre, come ti sentiresti? Ti darebbe fastidio?
Anna esitò: Non lo so davvero! È una cosa a cui non ho mai pensato, è mia madre. Non riesco a immaginarla in questi termini...
Paolo sorrise: Forse potrebbe sorprenderti. Chi può dirlo?
Lei si rilassò un attimo e cambiò discorso: E tu invece, cosa vuoi fare adesso? Cosa intendi esattamente quando parli di esperienza diversa?
Lui allora la guardò intensamente: Ti è piaciuto quello che abbiamo condiviso stanotte?
Anna arrossendo rispose senza esitazione: Sì... moltissimo, e vorrei riviverlo ancora e ancora.
Paolo le sorrise malizioso: E se arricchissimo l’esperienza con qualcosa di diverso? Magari usando il mio cazzo invece... delle dita?
Anna lo guardò sorpresa, cercando di decifrare quella battuta bizzarra: Parli sul serio o stai giocando? Sai già quanto io sia felice quando riesci a sorprendermi.
Paolo, ironico e complice, continuò: Usando il mio cazzo, potremmo arrivare a un piacere ancora maggiore rispetto alla scorsa notte. Che ne pensi?
Anna sorrise divertita e complice alla proposta audace: Se è così… il pensiero di riprovare quelle sensazioni mi fa venir voglia di allungare la mano sulla figa
Paolo la baciò dolcemente: Tranquilla amore, lasciati guidare da me. Se farai quello che dico io, tra noi non ci sarà limite al piacere.
Lei annuì, pronta a seguire ogni sua indicazione: D’accordo... mi fido di te. Conducimi tu questa volta.
Nel frattempo, gli altri presenti nell'ascensore iniziarono a risvegliarsi lentamente.
Federica si girò verso Anna con un sorriso: "Amore mio, hai dormito bene?" Paolo rispose con calma, mentre un velo di complicità attraversava il suo sguardo: "Sì, abbiamo dormito entrambi benissimo." Con queste parole, si chinò a baciare Anna teneramente sulle labbra.
Federica prese atto della scena con una punta di sorpresa: "Ah... Anna, vero?"
Anna annuì e, con un’espressione maliziosa, aggiunse: "Sì, mamma, Paolo mi ha tenuta stretta tutta la notte." Stavolta fu Anna a prendere l'iniziativa, scambiandosi un altro bacio appassionato con Paolo.
Federica osservava incredula. Sua figlia non era mai stata così audace. Improvvisamente, qualcosa dentro di lei si mosse: una parte sopita, forse dimenticata da anni. Stava emergendo quella vecchia parte di sé, più impulsiva e libera.
Si limitò a un commento appena accennato: "Beh, quantomeno vedo che sei in buone mani."
A quel punto, Nicola inserì la sua voce nel clima ormai carico di tensioni sottili e dinamiche latenti. Con un sorriso enigmatico si rivolse a Paolo: "Sei davvero un ragazzo fortunato. Se Anna è affascinante quanto sua madre, dubito che sarei riuscito a resisterle."
Le sue parole erano dirette e accompagnate da uno sguardo penetrante verso Federica, che lo accolse con un lieve abbassamento dello sguardo. Un calore improvviso le invase il viso, dissolvendo per un attimo la sua compostezza.
Mauro e Adele presero a riflettere su quanto tempo sarebbero rimasti lì.
Mauro: "Penso proprio che ci metteranno tanto ad arrivare i soccorsi, ho come la sensazione che nessuno sappia nulla di noi."
Adele: "Qui sto bene, io." - rispose sua moglie
Mauro: "Ma come? Non eri tu quella che non voleva stare chiusa nell'ascensore?"
Adele: "Lo so, è vero, ma mi hai fatto cambiare idea."
Incuriosita Federica chiese: "In che senso?"
Ma soprendendo tutti rispose Paolo: "Li ho visti, stanotte, mentre Adele succhiava il cazzo di Mauro."
Federica rimase di stucco: "Ma cosa facevate? Davanti ai ragazzini?"
Mauro però si difese: "Direi proprio che i ragazzini non se ne sono lamentati... Anzi..."
Federica: "Cosa intendi dire?"
Mauro: "Ho udito distintamente, di notte, gemiti di piacere provenire da quell’angolo dell’ascensore."
Federica sbigottita chiese a sua figlia: "Anna, di che parla?"
Anna senza nemmeno difendersi rispose: "Mamma, mi sono fatta toccare tutta la notte, ed è stato bellissimo."
Federica: "Amore, ma cosa dici? Sei ancora troppo piccina per queste cose!"
Anna: "Sarà come dici tu, ma se sento questi desideri e questi pensieri, direi proprio che piccola non lo sono più."
Federica: "Amore, c’è tempo per queste cose."
Anna: "Perché dovrei aspettare? Non farei che perdermi il piacere di farlo prima."
Federica cedette: "Come vuoi… L’importante è che tu sia d’accordo con ciò che è successo."
Anna: "Sì, Paolo mi ha toccato la patata tutta la notte. È stato bravo, mi ha fatto stare bene."
Con questo scambio di battute calò un silenzio, rotto solo da Mauro.
Mauro: "Come facciamo? È finita l’acqua e… beh, non so voi, ma io ho sete."
Adele: "Anche un po’ di fame, io."
Federica: "Già, dobbiamo bere qualcosa, altrimenti rischiamo la vita"
Nessuno lo disse, ma la perversa idea circolava nella mente di tutti, e ormai stava per essere accettata.
Nicola: "Non vedo altra soluzione. Fede, dovrai bere la mia pipì."
Federica non era tanto d'accordo: "Perché dovrei berla? Non possiamo farla ognuno per conto suo?"
Nicola: "E come credi di fare? Appena hai provato a riempire quella bottiglia, hai combinato un disastro a terra. Né noi uomini, né voi donne credo riusciate a trovare la posizione giusta per berla."
Federica a quel punto pensò alla bottiglietta che aveva riempito il giorno prima. Era un piccolo contenitore di pipì che aveva conservato, sperando potesse servire in casi del genere.
Federica: "Giusto, ho la mia bottiglietta, berrò da lì."
Nicola stupito: "Ah, quindi farai bere tua figlia la pipì di uno di noi?"
Federica: "No, io berrò la sua e lei berrà la mia."
Nicola: "Allora, Adele e Mauro si scambieranno la pipì. Paolo non credo berrebbe la mia, e non vorrai mica che un ragazzo rischi per colpa tua."
Anna: "Tranquilla, mamma, ci penserà Paolo a me. Tu stai con Nicola."
Federica: "Ma figlia mia, come posso farti una cosa del genere?"
Anna: "Chissà, poi magari scopro che mi piace."
Dopo quelle parole, Paolo strinse Anna alle spalle; lei sentì la sua erezione e si strinse ancora di più.
Federica si arrese: "Ah, è così? Va bene, fate come volete."
Nicola: "Perfetto. A parte questo, dobbiamo chiederci anche per il cibo. Direi di fare come per l’acqua."
Federica: "Ne parleremo al momento opportuno. Non voglio pensarci adesso."
Nicola: "Ok, ok, non ora. Comunque, non so voi, ma ho la necessità di urinare. Anche voi?"
Tutti: "Sì."
Nicola: "Iniziamo subito, allora."
Federica si rivolse allora verso Nicola: "Ok, inizio io.» che rispose "Fai pure."
Anna interrogò suo marito: "Paolo, pronto? Mi trattengo da un sacco di tempo."
Paolo con voce decise sfidò sua moglie: "Non cadrà nemmeno una goccia."
Adele invece non era ancora pronta: "Amore, inizia tu, io ancora non sento lo stimolo."
Mauro: "Meno male, non ce la facevo più."
Mauro si sfilò i pantaloni e fece spuntare il suo membro, indirizzandolo verso la bocca di Adele. Federica si liberò delle mutandine, accostando la fica alla bocca di Nicola, mentre Paolo si denudò completamente e diresse il proprio pene verso la bocca di Anna.
Federica rivolgendosi a Paolo: "Non ti pare di esagerare?"
Paolo: "Immagino vi sentiate tutti bigotti, ma ci siamo visti tutti senza vestiti… che cambia?"
Federica non potè ribattere a quelle parole: "Va bene. Nico, sei pronto?"
Nicola: "Su, che ho sete."
A quel punto tutti, all’unisono, iniziarono a fare la pipì in bocca al proprio partner.
Nicola, il più eccitato di tutti, mentre ingurgitava, si toccava il cazzo, visibilmente in erezione. Federica non poteva vederlo, dato che era di spalle, ma si accorse che era attaccato alla sua figa. Mauro, vedendo il cazzo in erezione di Nicola, comprese subito la piega inattesa che stava per prendere la situazione. Mentre Adele si dissetava dal suo membro, Mauro la spinse un po’ più a fondo. Adele ebbe un piccolo sussulto, ma proseguì a bere e succhiare, regalando a Mauro un pompino.
Paolo iniziò a urinare nella bocca di Anna. Anna, per la prima volta con un pene di fronte, prese a toccarlo e masturbarlo. Facendo, però, quei movimenti, creò un risultato inaspettato e imprevedibile. La pipì, invece di uscire diritta verso la sua bocca, cominciò a bagnarle il viso e i capelli, trasformando la cosa in una doccia. Anna si sentì sporca nell’aver fatto una cosa del genere e cominciò a toccarsi da sola la figa, ovviamente già bagnata ed eccitata. Paolo capì il movimento e spinse la mano di Anna più vicina alla sua figa per farle provare un piacere più intenso.
Nel frattempo, Federica finì di urinare, ma notò che Nicola non si staccava; ipotizzò stesse ancora bevendo.
Federica: "Ho finito. Puoi staccarti." - ma Nicola non stava più bevendo, stava leccando. "Ma cosa fai? Non ti rendi conto che ci sono dei ragazzi qui?"
Mauro: "Beh, suppongo che i ragazzi stiano per diventare adulti."
Federica si girò verso sua figlia e la vide in quella posizione, mentre godeva nella sua masturbazione vaginale.
Federica si rivolse a sua figlia dicendole: "Sei proprio degna di tua madre."
Con queste parole Federica accettò quanto stava accadendo. Si girò e vide che Nicola aveva il cazzo totalmente eretto, un cazzo che voleva dentro di sé. Accostò la faccia di Nicola a sé per sentire la sua lingua premere sulla sua vagina e apprezzare a pieno quei suoi movimenti.
Mauro: "Amore, direi che il mio cazzo ha aspettato abbastanza. Fai vedere la tua figa agli altri, lo so che aspetti solo questo."
Adele allora si svestì, senza mai staccarsi dal cazzo di Mauro, continuando il pompino che la sera precedente le era stato negato.
Federica, a questo punto, si rivolse a Nicola: "Sai che ogni notte ti sento scopare con una donna diversa, di sopra? Ogni notte mi costringi a masturbarmi e restare insoddisfatta" - e diede uno schiaffo in faccia a Nicola che, invece di fargli male, non fece altro che accrescere la sua eccitazione. Allora lo incitò - "Adesso voglio essere scopata come la troia che sono. Prima di restare incinta ero senza inibizioni e credo sia il momento di tornare alle origini" - si voltò e, stavolta, diede il culo in faccia a Nicola - "Leccalo e datti da fare" - e Nicola cominciò a leccarlo.
Passarono vari minuti e Federica pensò fosse arrivato il momento di provare emozioni più forti.
Federica: "Adesso mi farai assaggiare questo grosso cazzo che hai" - e, rivolgendosi a sua figlia - "Amore, guarda come si fa."
Federica si denudò completamente e si piazzò sul grosso cazzo di Nicola, guardando negli occhi sua figlia.
Federica: "Guarda cosa devi fare, devi metterlo tutto dentro, finché non arriva in fondo. All’inizio con movimenti lenti, affinché la tua figa si abitui. Ma poi scatenati! Ah… Potresti sanguinare, essendo vergine, non preoccuparti."
A quel punto, disinteressandosi di sua figlia, cominciò a far percorrere al cazzo di Nicola più e più volte il tragitto della sua vagina.
Anna, vedendo la scena, tolse il cazzo di Paolo dalla sua bocca e disse - "Mamma, ma che gran puttana che sei" - e nel sentire i gemiti di sua madre, prese Paolo, lo distese a terra in mezzo alla pipì fatta il giorno prima e, con un movimento lento, come le aveva spiegato sua madre, cominciò a scopare il suo giocattolo sessuale.
Adele e Mauro non furono da meno. Mauro distese Adele per terra e iniziò a penetrarla nella classica posizione del missionario. Facendo ciò, Mauro cominciò a baciare Federica; lei non aveva inibizioni nel compiere quelle azioni, confermando fosse la sua normale abitudine. Mauro, purtroppo per Adele, dopo qualche minuto inondò la vagina di Adele con il suo sperma. Adele, sentendo quel getto caldo dentro di sé, urlò in modo liberatorio.
Federica, che da molto tempo non faceva l'amore, raggiunse in fretta lo stato di estasi che aveva avuto Adele. Nicola, ancora in forma, non si fermò. Il movimento continuo nel corpo di Federica provocò una reazione inaspettata e incontrollata: alzò gli occhi al cielo, tirò fuori la lingua e fece scorrere la saliva sulle sue tette, offrendo una scena davvero unica.
Paolo si mise sopra ad Anna e la dominò, stringendole le mani in alto. Facendo ciò, le sussurrò all’orecchio "Ti avevo detto che ci saremmo divertiti."
Anna, sentendo quelle parole, cominciò a tremare e a provare una sensazione divina, che sarebbe stata l’unica sensazione che contasse da quel momento in poi. Godere del piacere di fare l'amore. Sia Nicola che Paolo, per rendere felici sia mamma che figlia, vennero nelle loro bocche.
Con la bocca piena dello sperma di Paolo, Anna si rivolse a sua madre "Mamma, è stato fantastico"
Federica: "Amore mio, dammi un bacio" - e, nel farlo, si scambiarono lo sperma che avevano in bocca.
Anna stupita chiese: "Ha un sapore diverso il tuo?!"
Federica: "È vero, ti piace?"
Anna: "Sì, credo potrei diventarne dipendente."
Federica: "Sono sicura che sarà così."
Dopo quell’orgia che si era creata, anche Adele, Paolo e Nicola dovettero svuotare la propria vescica nelle bocche dei loro partner. Questa volta, però, non ci fu alcun tentennamento e tutti bevvero come se fossero assetati nel deserto.
Quel giorno volò via velocemente e tutti si coccolarono. La sera si ripeté la scena della pipì, senza sfociare in altro.
Più il tempo passava, più tutti cominciarono ad avere fame. La preoccupazione di Federica, riguardo al problema rimandato, si faceva sempre più vicina.
Fine giorno 2
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