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Una vecchia conoscenza "Giorno 1"


di massaggiosvedese
27.06.2025    |    484    |    0 8.7
""Queste le ha lasciate mio marito, penso che si aggiri su una 50 di € come valore"..."
Sono in giro per Pisa, assorto nei miei pensieri, tra lavoro e varie menate esistenziali.
Il caldo si fa sentire, ormai la mia maglietta incomincia a bagnarsi e sarò prossimo a cambiarla con quella che ho nello zaino.
Fermo sulla panchina in cerca di refrigerio e pensando alla prossima visita non mi accorgo di lei.
La conosco da 40 anni, da quando eravamo alle superiori, lei della mia solita età è sempre stata carina, non una top model, ma sicuramente meglio del sottoscritto.
Il fatto è che per me è speciale, una delle prime infatuazioni, una di quelle che la pensavi la sera prima di addormentarti e magari ti faceva allungare la mano in mezzo alle gambe.
Io bramavo per lei, ma non sono mai riuscito a cogliere il momento giusto, quando riuscivo a provarci si metteva sempre con qualcun altro.
Carina lo è rimasta, i suoi look sono sexy, senza scadere mai nel volgare, ma soprattutto ha una verve incredibile, una mancanza completa di remore o tabù a parlare di sesso (ed anche a farlo in posti strani a sentire chi la ha frequentata).
Mi ricordo alcune conversazioni avute, ormai 35 anni fa, con lei che riusciva a raccontarti dei suoi fidanzati senza nessuna censura.
Ormai sono passati 20 anni da l'ultima volta che l'ho vista, sapevo che si era sposata ed era tornata al nord, esattamente Torino per seguire suo marito.
Già il marito, ricco di famiglia e sempre con la puzza sotto il naso.
Non mi è mai piaciuto, anzi le volte che c'incontravamo se c'era lui evitavo se non mi salutavano loro.
Mi sento chiamare, mentre sono assorto tra google maps in cerca di un cliente.
"Ciao, va bene che sono anni che non ci vediamo, ma fare finta di niente mi sembra eccessivo, sono almeno 5 minuti che sono qui impalata davanti a te" una risata conclude la frase.
Alzo la testa e la vedo davanti a me, scarpe di corda aperte con zeppa che la alzano di una decina di centimetri, capelli castani, colpi di sole tendenti al rossiccio fatti di fresco, un vestitino di lino blu che finiva una decina di centimetri sopra il ginocchio, trucco leggero, occhiali da sole sfumati che le coprono gli occhi ed impediscono di vedere cosa pensa.
Mi prende un colpo al cuore.
“Chiara che sorpresa, come stai?” le dico avvicinandomi.
Lei si accosta e mi bacia sulla guancia.
"Sei sempre bellissima, hai fatto un patto con il diavolo?" gli dico facendogli una lastra istantanea.
"Andiamo a bere qualcosa?" suggerisce lei vedendomi accaldato ormai non solo per la temperatura ormai estiva.
Ci dirigiamo verso il primo bar, scambiandosi sorrisi e complimenti ( soprattutto da parte mia).
Ci sediamo e parliamo del più e del meno, mi dice che è divorziata, che suo marito è uno stronzo ed è tornata a Pisa dai suoi anziani genitori.
Che ha una figlia grande, che convive a Torino e che il divorzio gli ha fruttato diversi soldi e proprietà.
Di cui una in zona Lajatico dove si è stabilita, perché non molto distante abitano i genitori.
Lei è consapevole che mi è sempre piaciuta, sia per i modi di fare che per la sua spontaneità de linguaggio.
E succede quello che non mi sarei mai aspettato.
“Ti andrebbe di venirmi a trovare, così stiamo un po' insieme e rivanghiamo i tempi delle superiori" mi dice sorridendo.
"Come potrei rifiutare un invito del genere, certo che si" rispondo in modo entusiastico.
"Però ad una condizione, non cucino, voglio solo riposarmi, vivere quasi allo stato brado, esco a mangiare per non cucinare o prendo qualcosa da scaldarmi, solo piscina sole e riposo, ho avuto un periodo pesante col lavoro e sono qualche giorno in ferie”.
“Se riesci vieni da me domani mattina io dalle 9 sono già sveglia, anzi passa a prendere qualcosa per fare colazione e portati un costume”.
Ci scambiamo il cellullare così mi invia la posizione.
La mattina mi sveglio presto eccitato per l'incontro e per passare un po' di tempo con lei.
Mi sforzo a non fare voli pindarici con la mia mente.
Mi ripeto che è solo un amica e l'incontro non porterà a niente di sessuale.
Parto con maglietta scura e pantaloni di lino dato il caldo previsto.
Alle 8:45 sono già lì, vedo che sta chiudendo gli scuri dal terrazzo, anche lei mi vede, mi sembra di intravvedere un sorriso un po’ beffardo.
Mi saluta e vedo aprirsi il grande cancello di ferro battuto.
Entro dentro con l'auto e parcheggio di fianco alla casa.
Arrivato da lei mi accoglie sulla porta, indossa un copricostume di maglina sopra un due pezzi molto ridotto.
Ha ancora un gran fisico, mi sa che vedendola live in costume mi farò un sacco di seghe come un ragazzino.
Facciamo colazione, caffè macchiato con un po' di latte e cornetti ancora caldi.
Mi dice che ha un giardiniere e una donna delle pulizie al suo servizio, ma che gli ha dato alcuni giorni di vacanza.
La testa purtroppo mi va in altri luoghi, rimango imbambolato con il caffè in mano.
"Che fai non lo bevi?" mi chiede vedendomi frastornato.
La mente era già a lei che esce dalla doccia nuda e mi viene incontro oppure che mollemente adagiata sul lettino della piscina con il reggiseno slacciato mi chiede di spalmarle la crema solare.
Ad un certo punto mi accorgo che Chiara mi sta guardando lì, incrociamo gli sguardi per un attimo e lei naturale come sempre mi chiede:
“Merito mio?” indicando la protuberanza nei miei pantaloni.
Orami la faccia l'ho persa, inutile negare sarebbe non solo ipocrita ma anche inutile.
Faccio cenno di si con la testa ed aggiungo:
“lo sai che ho sempre avuto un debole per te”
“Caspita ma mi sa che non è solo per il costume ed il copricostume, dimmi a cosa stavi pensando” come sempre lei diretta e senza tabù.
Sbraco completamente e le racconto della doccia e della crema.
“Non è che hai poi molta fantasia, mi sembra uno dei film porcellini degli anni 70 con cui gli adolescenti si ammazzavano di seghe” e ride a crepapelle.
Io sono imbarazzato e divento rosso.
“Abbiamo 50 anni, le schermaglie non servono, il fatto che tu mi voglia e che mi pensi in situazioni sexy non mi da fastidio alcuno, mi farebbe anche piacere se non fossero così banali”.
Chiara e diretta come sempre.
"Io vado in piscina, se devo pensare a stare attenta per non farti eccitare, sempre che ci riesca, puoi anche tornare a casa tua o andare al lavoro".
“No dai ci mancherebbe, prometto che farò il bravo, magari una nuotata mi aiuterà” le rispondo.
"Allora andiamo a nuotare" e mi indica la piscina situata in fondo al giardino.
L’erezione però non si è calmata, ma la speranza è che l'acqua fresca funzioni.
“E a lui cosa dici?” mi risponde indicando il mio basso ventre.
La sento rimuginare mentre c'incamminiamo e riprende la parola.
“Allora devi sapere che da quando mi sono separata, sono passati tre anni, non ho più scopato con nessuno, certo mi sono masturbata con dei cazzi di gomma e con dei vibratori, ma ho una gran voglia di essere leccata senza dover per forza fare un pompino in cambio" io deglutisco velocemente la saliva stando zitto.
"Ho pensato anche ad una relazione con un altra donna, ormai l'uomo mi fa schifo, dopo quello che è successo con mio marito e non ne voglio nemmeno parlare" mi parla fermandosi e guardandomi negl'occhi.
Alcune lacrime gli scendono sul viso, non riesce a reprimerle, prendo un fazzoletto di carta porgendolo a lei.
"Sai di cosa avrei bisogno? Di un amico, che viene qui le prossime 3/4 mattine, che mi tenga compagnia, che ascolti e mi faccia scordare i miei problemi dovuti ad una separazione, si cospicua a livello monetario, ma che ti lascia un segno nell'anima." fa un sospiro e continua a parlare.
"Quello che ti propongo è che tu, in questa giorni, sia una specie di schiavo per me". la guardo e non capisco dove vuole arrivare
"Mi farai da domestico, cuoco, lavandaio e quando avrò voglia, bendato e se ti sarai comportato bene, mi leccherai la passera fino a farmi godere senza però poterti toccare.
Poi potrai andare a casa tua e scopare con la tua compagna oppure farti tutte le seghe che vuoi.
Potrai anche spiarmi mentre farò la doccia visto che sembra essere un tuo desiderio.
Ho frequentato per anni spiagge nudiste con il mio ex marito, abbiamo anche scopato in spiaggia per cui di uomini che si segano guardandomi mentre faccio sesso e non, ne ho visti a decine, poi si è rotto qualcosa e un fatto grave è venuto a galla.
Questo ha fatto si della mia aridità verso il sesso maschile.
Per la crema spalmata sulla schiena va bene ma scordati di toccarmi altri parti del corpo.
Alla fine della settimana, a seconda di quanto sarò soddisfatta del tuo comportamento, ti farò un pompino o ti farò segare davanti a me.
Che fai accetti?”
Ci metto un nanosecondo a rispondere positivamente, a momenti mentre mi raccontava quasi raggiungo l'orgasmo.
Mi mette una mano sul pantalone e m'invita a fare una nuotata.
Il contatto con l'acqua fredda aiutano molto e l'erezione svanisce.
Esco dalla piscina lei è sul lettino in tutta la sua bellezza.
Pur avendo passato i 50 anni il seno è sempre sodo, una terza abbondante che sta su da se.
Si alza e mi viene incontro, ha qualcosa in mano.
Divento rosso come un peperone, capisco che non sarò solo il suo schiavo ma sarò umiliato, da un lato mi vergogno come un ladro, dall’altro mi eccita da morire.
E devo dire che dopo l'esperienza fatta con Giada non avrei mai pensato di rivivere qualcosa del genere così presto e magari da protagonista.
Mi inviata ad abbassare i pantaloncini , il mio cazzo è sporco di sperma e barzotto.
Mi mette una gabbietta in silicone chiusa con un piccolo lucchetto e mi fa ritirare su i pantaloncini.
"Questa te la toglierò stasera quando vai via" dichiara sorridendo.
Poi si dirige verso il lettino, devo dire che anche il lato b è notevole, risaltato dal costume color arancio che finisce in mezzo alle chiappe.
Dalla borsa tira fuori le manette, mi fa inginocchiare davanti a lei.
Mi fa mettere le mani davanti e me le blocca, quindi si siede sul lettino, mi ordina di avvicinare la testa come se dovessi leccarla e mi chiede di provare a toccarla o a toccarmi.
Non ci riesco mi avvicino a lei e il mio naso, spinto dalla sua mano finisce fra le grandi labbra, prende la mia testa e la fa andare su e giù per due o tre volte sopra il costume e quindi si alza e mi fa alzare.
“Abbassati di nuovo i pantaloncini" ma con le manette che mi bloccano le mani faccio un po’ di fatica.
Mi aiuta facendoli scendere fino alle caviglie mi fa mettere a 90°.
Chiara mi apre le chiappe e così, senza nemmeno lubrificare, mi infila l’indice nel culo.
E' tanto che non infilo qualcosa in rai 2 ma Chiara muove il dito dentro per saggiare l’elasticità del mio buchetto.
“Cede abbastanza, incominceremo con un plug di misura media per poi passare ad una large" dice togliendo il suo dito.
"Ma questo lo faremo a tempo debito". dichiara togliendomi le manette e invitandomi a sdraiarmi sull'altro lettino.
"Sei ancora in tempo a rinunciare se vuoi, sappi che tutto quello che uscito dalla borsa e altro che ho in camera da letto, lo useremo in questi giorni” mi dice Chiara.
La ragione mi direbbe di fuggire dalla sua casa e salutarla rinunciando per sempre ad ogni idea di fare qualcosa con lei.
E’ chiaramente una donna dominante, forse per esperienze poco piacevoli avute ultimamente con il marito.
Chissà se mi rivelerà cosa è successo ma quello che sono consapevole che mi aprirà il culo con il plug e chissà cosa avrà in camera, forse uno strap on e mi vorrà scopare come una bagascia, so a cosa vado incontro, non mi ribello e non me ne andrò.
Eppure sono tutti pensieri che mi fanno tornare duro l‘uccello, dentro la gabbietta di silicone, decido di seguire il bassoventre sperando di avere qualcosa in più da lei.
"Dai parlami della tua vita" mi guarda sotto gli occhiali da sole.
Gli racconto cosa faccio, del lavoro alla spa e di tutto quello che mi è capitato in tutti questi anni.
Dei kg presi con il passare del tempo, che sono una buona forchetta e evito racconti di sesso.
Non chiedo mai a lei ma racconto, lei mi ascolta e poi si mette in topless e si tuffa in piscina.
M'invita a seguirla e continuiamo a parlare in acqua.
Arriviamo all'ora di pranzo e mi dice di avere una certa fame.
Mi chiede se ho voglia di cucinare per lei.
Gli chiedo se ha qualcosa da mangiare in cucina, che potrei preparare una pasta.
La lascio li sul lettino e vado a cucinare, una semplicissima pasta al pomodoro con tanto formaggio e basilico.
Lei mi raggiunge ed apre una bottiglia di vino rosso.
"Queste le ha lasciate mio marito, penso che si aggiri su una 50 di € come valore".
Un Bolgheri superiore, cavolo che buono, sorseggiamo mentre ridiamo a crepapelle, fra un ricordo e l'altro, un tempo andato che non tornerà mai più.
Mi racconta di quel ragazzo che frequentava in terza superiore, che era in classe nostra.
Lei, con Ilaria, Annalisa e Mariagrazia avevano organizzato una cena da lui, con un altro ragazzo.
Dopo aver cenato, i ragazzi impazienti avevano provato in ogni modo a scoparle.
L'avevano portati all'eccitazione totale, sdraiati sul letto, loro nudi totalmente con le ragazze sopra a cavalcioni, lei e Ilaria su Massimiliano e le altre due sull'altro di cui non si ricordava il nome.
Gli danzavano sopra con le tette di fuori senza togliersi i pantaloni.
Il cazzo gli scoppiava e Massimiliano a continui strusciamenti ebbe un orgasmo precoce, facendo una figuraccia.
Loro si rivestirono e li lasciarono li senza scopare.
Arrivata a casa si masturbò violentemente avendo 3 orgasmi.
La vedevo, era eccitata, beveva il vino senza staccarmi gl'occhi di dosso.
"Aspettami qui, torno subito"
La vidi sparire dietro la porta di cucina e torno con una benda nera in mano.
Me la mise sugl'occhi e me la strinse dietro.
Poi mi fece alzare e mi mise le braccia dietro mettendomi le manette.
Mi aiutò a raggiungere la sala mi fece sedere sul grande divano in pelle e la sentii posizionarsi sopra di me.
"Sono tutta nuda, così le tue fantasie saranno maggiori"
Mi dette la vagina da leccare, si posizionò proprio sopra la mia testa.
Una leggera ricrescita da una recente rasatura incontro la mia lingua.
"Dai leccamela, fammi sentire se sei bravo e se veramente mi desideri da 40 anni" esordi lei premendo la sua fica sulla mia bocca.
Incominciai a leccarla prima in modo soft, piccoli colpi con la lingua passavano sulle sue labbra per poi aumentare il ritmo.
Lei agevolata dal divano e dalla posizione premeva sempre di più sulla mia bocca.
"Si bravo così, non ti trattenere, mi sto toccando il seno e mi sto strizzando i capezzoli".
Non so quanto andò avanti ma mi accorsi che ormai era vicina all'orgasmo perché si allontanava ogni 30 secondi.
Arrivò in fretta, contrazioni e urli di piacere squarciarono il silenzio di quella casa vuota, una mano era sotto la mia testa mentre l'altra stringeva la gabbietta provocandomi un dolore lancinante.
Rimase li alcuni minuti in cui respiravo a fatica dato il caldo e lei sopra a calcioni.
Poi si tolse e quando mi tolse la benda era ormai rivestita.
"Per oggi basta così ti spetto domani alla solita ora, se non vieni vuol dire che hai di meglio da fare".
Mi tolse la gabbietta e l'uccello tornò ad essere libero.
Mi salutò con un bacio sulla guancia e mi disse di non dimenticarmi i cornetti.
La guardai e gli dissi:
"A domani mattina" ero curioso di quello che sarebbe successo.
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