A prendere misure son bravo

Capita spesso che, per lavoro, devo andare a fare rilievi di cucine o soggiorni.
Lavoro per un mobilificio importante.

Quel giorno di tarda primavera dovevo recarmi fuori città, in aperta campagna per fare i rilievi di una cucina in un casolare che il cliente stava ristrutturando.

Fuori mano, pensai, mentre guidavo tra strade sterrate dove a malapena ci passava un trattore.
Deve essere quella!
controllai l’indirizzo sull’ordine di lavoro datomi dal mobilificio.
Suonai al campanello e mi apri la porta un uomo, più o meno della mia età, in accappatoio.
Salve, sono venuto per le misure, sa, per la cucina..,
Ah si, entri, si accomodi… scusi se la ricevo così, ho appena fatto la doccia..
-non c’è problema- dissi. Lo sguardo mi cadde inavvertitamente in basso, dove un rigonfiamento mi fece pensare che non era messo male, in arnese.

-la cucina è di qua- disse precedendomi in un localino non troppo grande-“ magari riusciamo a farci stare tutto, mi rendo conto che sono esigente”
Non so se fosse un doppio senso, ma uscii con un - vediamo che si può fare, sono abbastanza bravo- se il doppio senso c’era, lo avevo seguito per bebè.

Posai la cassetta e presi il metro, lui mi osservava da poco distante, si passò le dita sul labbro inferiore… segnali ?

Inizialmente disegnai la pianta e iniziai a prendere la misura di un angolo dei mobili esistenti, mi inginocchiai davanti al forno.
-vuoi un caffè? Diamoci del tu-

si, certo.

Scusa, il caffè è proprio su questo pensile e mi venne vicino, sopra, praticamente. Dall’accappatoio scappó fuori una salsiccia niente male !!!! Era vicinissima alla mia faccia…

Non ci pensai due volte e con una boccata avida avvolsi il suo glande nella mia bocca.
Non credo aspettasse altro:
mi pose entrambe le mani sulla testa e inizió a imprimere un ritmo sempre più accelerato, più accelerava, più la sua asta si induriva.

Era difficile tenere tutto in bocca… la sua verga era piuttosto grande e grossa.
Non diceva niente, spingeva…le mie mani abbracciavano le sue cosce e salivano… infilai due dita nel culo.

Di botto si irrigidì e mi strinse la testa più forte, facendomi sentire il suo glande in gola….
Mentre cercavo di divincolarmi per non vomitare emise solo un rantolo, e riversó nella mia bocca una considerevole quantità di sborra calda e salata.

La trangugiai tutta avidamente, e non pago, continuai a succhiare il glande per godermi anche le ultime goccette… con dei piccoli rantoli, ogni volta che succhiavo, lui schizzava ancora…..

Ero eccitato, mi slacciai cintura e zip e iniziai a segarmi, lui, visto che ero pronto… pensó bene di sdraiarmi per terra, sulla schiena e, raccolta una bottiglia d’olio dal piano cucina, si unse il culo e mi strofinó la fava…

in pochi secondi si mise a cavalcioni su di me, e fece scomparire la mia asta nel suo culo, Che era piuttosto largo a dire il vero.
Ansimava e gemeva, andava su e giù, si è giù. Su e giù… mi infiló le unghie nei pettorali e venne analmente.

Non ci misi molto a svuotarmi anche io, con degli schizzi potenti lo riempii e lo schiacciai verso il mio pube, perché sentisse i sussulti del mio cazzo che restituivano al suo culo la dborra che mi aveva fatto ingoiare….

Poi si accasciò su un fianco, con il foro anale largo un pollice che svuotava sul pavimento tutta la mia sborra.
Sorridendo mi disse; che scopata !

Gli accarezzai di nuovo il cazzo, Che era barzotto.
“Non riesco a fare un secondo round” mi disse… “questo è da vedere” controbattei, e mi misi di nuovo a spompinarlo. Amo i cazzi in bocca. Soprattutto quando sono molli, e mentre succhio, li sento crescere… ci volle molto più tempo rispetto alla prima pompa, ma riuscii a farmi di nuovo una scorpacciata di sborra….