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Amici di famiglia parte 2


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
09.06.2014    |    25.195    |    4 9.6
"Mi riaccompagnò a casa e si autoinvitò ad entrare sapendo che mia mamma non avrebbe avuto nulla in contrario..."
Da quell’episodio nella camera di Luca era passato parecchio tempo. Il giorno seguente mi ero sentito estremamente in imbarazzo ma il mio amico aveva continuato a comportarsi sempre allo stesso modo come se nulla di particolare fosse successo e così col passare dei giorni avevo smesso di pormi interrogativi a riguardo.

Era ormai arrivata la tarda primavera e la fine della scuola era ormai vicina. Come al solito Luca aveva lasciato indietro latino e, nonostante ogni volta gli passassi i compiti e le versioni, si ritrova con una lieve insufficienza che bisognava sanare per evitare di rovinarsi l’estate.

Fu così che mi chiese di aiutarlo con lo studio. Fui a sua completa disposizione per una settimana che comportò lunghi pomeriggi sui libri fino alla temuta interrogazione che lo vide “eccellere” con un sei e mezzo che avrebbe portato a una risicata sufficienza in pagella.

Usciti da scuola Luca era super euforico e mi promise che avrebbe fatto di tutto per farmi passare un’estate indimenticabile per ringraziarmi dell’aiuto e rinsaldare la nostra amicizia.

Quella sera ero a casa che cazzeggiavo col mio tablet non avendo nulla di meglio da fare quando mi arrivò un messaggio da Luca che mi informava del fatto che quella sera sarebbe uscito con la sua ultima fiamma ma che a causa del coprifuoco alle 22.30 l’avrebbe riportata a casa e che se volevo potevamo poi berci qualcosa insieme.

Risposi in modo affermativo e scherzando gli dissi che avrei ingannato il tempo ammazzandomi di pippe davanti a un bel porno.

Arrivai puntuale al nostro appuntamento e come al solito dovetti aspettare il suo arrivo dato che tardò di quasi mezzora.

Lo vidi sopraggiungere a tutta velocità col suo scooter inchiodando davanti a me e cominciando a scusarsi per il ritardo motivandolo col fatto che la sua fiamma si era attardata a prendersi cura di lui.

Mi fece un occhiolino complice al quale risposi con una risata chiedendo però che mi raccontasse tutto quanto prima di essere perdonato.

Ci spostammo al pub lì vicino e davanti a una birra fresca mi raccontò delle pomiciate e del pompino con cui la ragazza si era congedata.

Concluso il racconto disse che era il mio turno di fargli confidenze ma avendo io poco da raccontare mi chiese in modo canzonatorio di raccontargli della mia sessione di seghe solitarie.

Lo mandai a quel paese e gli dissi che una sega è una sega e c’è ben poco da raccontare. Di rimando mi rispose che allora avevo molto da imparare e che si offriva di darmi ripetizioni scoppiando in una fragorosa risata.
Si era fatta mezzanotte ormai a furia di sparare cazzate ed informai Luca che sarei dovuto rientrare pena super cazziatone della mamma.

Mi riaccompagnò a casa e si autoinvitò ad entrare sapendo che mia mamma non avrebbe avuto nulla in contrario.

Ci rifugiammo in camera mia e cominciammo a cazzeggiare tra tv e pc. Lui cominciò a girovagare su siti internet fino a fermarsi su un sito di filmati porno amatoriali cominciando a guardarne un po’.

Gli dissi che non era il caso dato che c’erano i miei in casa ma lui mi rispose che gli era rimasto un pizzico di voglia e che i casi erano due: o ci facevamo una sega in compagnia o lo avrei visto segarsi come un guardone.

Si abbasso i pantaloncini e cominciò a menarselo stando seduto sulla sedia della mia scrivania. Io in piedi accanto a lui non rimasi indifferente dato il gonfiore del mio pacco a causa dei filmati e della situazione surreale.

Slacciai i bottoni dei jeans abbassandoli leggermente e tirando fuori il mio cazzo ormai duro e cominciai a segarmelo.

Eravamo entrambe con lo sguardo sul monitor del computer guardando una brunetta che succhiava due cazzi quando mi accorsi che Luca con la mano libera aveva cominciato ad accarezzarmi le palle.

Mi irrigidii e lo guardai: di tutta risposta lui mi sorrise e mi disse di lasciare fare lui.

Mi massaggiava le palle e poco a poco cominciò a menarmi il cazzo che si fece se possibile ancora più duro.

Dopo qualche minuto in cui la mia eccitazione era ormai giunta al culmine, Luca stando seduto girò completamente la sedia verso di me e tirò fuori la lingua cominciando a leccarmi la cappella prima di infilarsi in gola il mio uccello.

Cominciò a succhiare con intensità e non mi fu possibile resistere a lungo. Con voce spezzata dall’eccitazione dissi il suo nome per avvisarlo che ero prossimo a sborrare.

Lui continuò il suo pompino finchè non esplosi nella sua bocca quella che mi parve essere una quantità significativa di sborra.

Non si lasciò fuggire una goccia deglutendo tutto ciò che era uscito dal mio cazzo. Rimasi immobile e basito mentre lui velocemente si rivestiva e mi salutava mentre usciva dalla mia camera.

Lo sentii salutare i miei genitori mentre abbassando lo sguardo mi accorsi che aveva riempito con la sua sborra il pavimento.
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