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Gay & Bisex

Pallavolisti 02


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
20.06.2017    |    22.887    |    2 9.5
"Mi spiegò che non c’era nulla di male nel farsi una sega con un amico e che era solo un momento di intimità che poteva cementare ancor di più un rapporto e che..."
Non credevo ai miei occhi ed all’immagine che mi si propinava di fronte mentre Mirko continuava ridendo a masturbarsi e a guardarmi negli occhi senza che io mi muovessi o proferissi parola.

Temevo che una mia qualsiasi azione potesse portare ad una reazione imprevista di Mirko e pertanto rimasi fermo per i pochi istanti che bastarono a Mirko per raggiungere un orgasmo e vedere tre fiotti consistenti di sperma partire dal suo pene ed andare a colpire una pianta poco lontana.

Continuo a menarsi il cazzo per far uscire anche le ultime gocce di sperma e con totale noncuranza rimise il suo cazzo nei pantaloni facendomi cenno di andare; come un automa lo seguii in auto con il mio membro duro che a sua volta premeva nelle mie mutande.

In auto fu Mirko a rompere il silenzio chiedendomi se ero rimasto sconvolto dalla sua sega e, di fronte al mio muto imbarazzo, cominciò a prendermi in giro dicendo che quando la voglia prende il sopravvento non poteva resistergli e che doveva sborrare.

Mi spiegò che non c’era nulla di male nel farsi una sega con un amico e che era solo un momento di intimità che poteva cementare ancor di più un rapporto e che non ci sarebbe stato nulla di male se anche io avessi cominciato a segarmi davanti a lui.

Credo di aver avuto il viso paonazzo per l’imbarazzo ma anche per l’eccitazione di quel momento e il piccolo tratto di strada che ci separava da casa sembrava essere infinitamente lungo.

Giunti di fronte al mio palazzo balzai giù dalla sua auto e, recuperato il mio borsone dell’allenamento, corsi verso il portone per rimanere finalmente solo salutando a denti stretti Mirko che di risposta mi canzonò invitandomi a non passare tutta la notte ad ammazzarmi di seghe.

Naturalmente non seguii il suo consiglio e, giunto in camera mia, mi masturbai con una intensità ed una voglia mai provata prima: nella mia mente c’era fissa l’immagine del cazzo di Mirko, duro e lucido, che scorreva nella sua mano puntando verso di me.

Raggiunsi un orgasmo intenso immaginando che i fiotti di sborra che uscivano dal suo cazzo colpissero il mio volto ed il mio petto e contemporaneamente inondai il mio petto della mia sborra prima di crollare addormentato e la mattina successiva sotto la doccia prima di andare a lezione dovetti masturbarmi nuovamente pensando a Mirko e alla sua sega.

Anche durante le lezioni feci fatica a rimanere attento pensando continuamente a quanto accaduto e domandandomi, e forse anche sperando, che la situazione vissuta si ripetesse ed immaginando di essere un po’ più intraprendente e magari di poter anche sfiorare con le mie mani il cazzo ed il corpo di Mirko.

Nei successivi allenamenti Mirko si comportò con naturalezza come se nulla fosse mai successo mentre io cercavo in tutti i modi di poterlo ammirare sotto la doccia quando, come suo solito, era il capo gruppo della grande baldoria degli scherzi e degli schiamazzi ma non si ripresentò l’occasione di poter rivivere nuovamente un’esperienza quale quella che ormai era diventata la mia ossessione.

Dopo circa un mese da quella sera, il calendario del campionato prevedeva una partita fuori casa contro un avversario alla nostra portata ma ostico da superare. La partita fu molto combattuta ed il mister mi concesse di giocare molti più punti di quanto solitamente accadeva fino a ritrovarmi sotto rete nella palla decisiva e a murare l’attacco dell’avversario con conseguente punto e vittoria per la nostra squadra.

Naturalmente tutti i miei compagni vennero a festeggiarmi ed abbracciarmi ma nella confusione dell’esultanza per il punto sentii più di una volta una mano che mi stringeva con forza una natica facendo diventare immediatamente barzotto il mio cazzo.

Per fortuna sotto la doccia non accadde nulla che potesse mettermi in ulteriore imbarazzo a parte i soliti scherzi tra compagni ed una volta usciti dalla palestra Mirko mi disse che dovevamo assolutamente festeggiare la vittoria e la mia prodezza sportiva.

Cercai di trovare mille scuse per sottrarmi a quella richiesta ma, come sempre accadeva, mi vidi costretto ad accettare e finii in macchina con Mirko, l’inseparabile Giacomo ed un altro compagno di squadra e finimmo nuovamente in birreria a bere.

Trattandosi di un venerdì sera nessuno aveva fretta di andare a casa a parte me che ero, come mio solito in imbarazzo nonostante le birre mi avessero reso più disinibito.

Ad un certo punto della serata, avendo la necessità di pisciare, mi alzai per andare in bagno e mi trovai subito alle mie calcagna Mirko che entrò insieme a me nei bagni maschili; vedendo che mi stavo dirigendo verso i servizi che potevano essere chiusi con la porta cominciò a sfottermi dicendo che solo le femminucce e le mezze seghe avevano bisogno di pisciare lì e che invece i veri maschi la facevano in piedi agli orinatoi a muro.

Avrei potuto fregarmene ed entrare e chiudere la porta ma non so perché cedetti alle parole di Mirko e mi avvicinai agli orinatoi a muro tirando fuori il mio cazzo e cercando di fare in fretta quello che dovevo ma il forte imbarazzo bloccava lo stimolo.

Chiusi gli occhi cercando di trovare la concentrazione e poter finalmente liberare la vescica con un certo sollievo riaprendoli a conclusione della pisciata e notando con la coda dell’occhio che Mirko era li accanto che mi aspettava.

Mi abbottonai i pantaloni e mi girai per lavare le mani e mi ritrovai di nuovo di fronte al cazzo duro di Mirko che svettava lucido e che veniva massaggiato dalle sue mani: mi guardava sorridente e dopo neanche pochi secondi mi disse “avvicinati, non morde mica”.

Non mi mossi e lui si avvicinò a me prendendo la mia mano e portandosela sul cazzo e cominciando a farmi fare una lenta sega mentre lui con l’altra mano cominciava a palparmi il culo.

Sentivo il suo cazzo divenire se possibile ancora più duro e teso e dopo pochi istanti cominciò a schizzare una densa ed abbondante sborra, molto più copiosa della volta precedente, mentre con la mano mi strizzava i glutei quasi facendomi male per la forza con cui lo stava facendo.

Velocemente poi si rimise il cazzo nei pantaloni lasciandomi da solo in bagno perso nei pensieri e con un’erezione intensa.
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