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Il fidanzato del mio miglior amico - Epilogo


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
20.04.2017    |    16.534    |    6 9.5
"“Ma dai, di cosa ti lamenti? Sei tu che sei troppo esigente e vuoi farlo ogni volta possibile come i criceti…povero Claudio, avrà bisogno di un po’ di pausa..."
Andrea era in corridoio appoggiato al muro davanti alla porta del bagno che mi guardava mentre dalla zona giorno mi incamminavo per farmi una doccia.

Era in boxer e t-shirt ed il voluminoso pacco, di cui andava fieramente orgoglioso, era in risalto dentro all’intimo bianco complice anche il turgore del mattino.

Mi avvicinai e lui e quasi sottovoce per non svegliare Claudio che dormiva a pochi metri da noi gli chiesi cosa facesse sveglio a quell’ora del mattino.

Entrai nel frattempo in bagno seguito da lui che non si era fatto il minimo scrupolo di quali fossero le necessità che mi avessero spinto di primo mattino alla toilette.

Socchiusa la porta del bagno si sentì libero di parlare con un tono di voce normale e mi disse: “Stamattina mi sono svegliato voglioso ma Claudio non ha voluto sentire ragioni di concedersi un po’”.

Sorrisi all’esternazione di Andrea e cominciò tra di noi un dialogo quasi surreale.

“Ma dai, di cosa ti lamenti? Sei tu che sei troppo esigente e vuoi farlo ogni volta possibile come i criceti…povero Claudio, avrà bisogno di un po’ di pausa per riprendersi” lo canzonai io.

Quasi seccato, Andrea replicò: “ma quali criceti? Ormai lo facciamo talmente poco che quasi mi sono dimenticato di come è fatto il suo culo”;

Scoppiai in una fragorosa risata e di rimando gli dissi “ahahah è colpa tua che con il bazooka che ti ritrovi lì in basso lo sottoponi a dei tour de force estenuanti! Accontentati dei pompini che ti fa…con quell’aria da furbetto che si ritrova sarà sicuramente bravo”;

Andrea quasi sconsolato ribatté nuovamente: “pompini? Quali pompini? La madre badessa fa quasi la schizzinosa…lo lecca un po’ in punta e poi mi sega fino a farmi venire!”

Risposi quasi senza pensare all’ultima esternazione del mio amico: “Oh mamma mia, mai avrei pensato che Claudio fosse una di quelle tutte casa e chiesa…pensavo fosse una cagnetta vogliosa!”

“Eh, all’inizio era così; poi l’ardore si è assopito fino quasi a sparire”

Ero allibito dalla confessione del mio amico, soprattutto dopo la performance da troia navigata che Claudio mi aveva donato la notte appena passata.

Mentre pensavo a questo, volsi le spalle ad Andrea abbassandomi verso il lavello per lavare il viso ed i denti e mentre sciacquavo il volto sentii uno sberlone colpirmi il sedere e alzando lo sguardo vidi il mio amico riflesso nello specchio mentre rideva prima di dirmi: “beato te che puoi ancora saltellare da tutte le parti e godere senza remore”

Mi misi anche io a ridere e gli risposi con un secco: “coglione! Smettila di fare il pirla”;

Andrea si avvicinò nuovamente a me e a denti stretti di mi disse: “dai, chissà quanti fidanzati se non sposati sono passati dal tuo letto…e a un amico non daresti una mano?”

Lo insultai nuovamente e stando al gioco gli risposi: “Lo sai che se vuoi un pompino poi devi darmi il culo…questa è la posta in gioco”. Sapevo, così dicendo, che Andrea si sarebbe subito irrigidito in quanto da attivo convinto sosteneva da anni che il suo culo era e sarebbe rimasto inviolato in eterno.

Lo sentii nuovamente ridere e poi esclamare: “Adesso non dirmi che sapresti resistere a questo”.

Mi alzai e mi girai verso di lui e lo trovai in piedi con i boxer leggermente abbassati ed il cazzo che sbucava leggermente turgido. Come sapevo e come era intuibile dal gonfiore dei boxer, Andrea era veramente ben dotato ed il suo cazzo semi eretto era decisamente un bel vedere.

Rimasi leggermente interdetto di fronte a quella visione ma subito dopo prese il sopravvento l’eccitazione e senza quasi accorgermene mi trovai inginocchiato a leccare la punta di quel bel cazzo.

Andrea emise un sospiro di piacere ed io cominciai a divertirmi succhiando dapprima solo la cappella e poi scendendo con la lingua lunga l’asta fino quasi alle palle completamente depilate per poi ritornare alla punta ed infilarmi in bocca di nuovo la cappella.

Cominciai poi a succhiare più in profondità il cazzo del mio amico spingendo l’asta fino all’imboccatura della mia gola e sforzandomi di accogliere la maggior parte possibile di quell’uccello mentre con le mani massaggiavo le sue palle.

Andrea sconquassato dal piacere delle mie pompate si era appoggiato al muro piastrellato del bagno con le gambe divaricate permettendomi con la lingua di leccare e poi succhiare le sue palle gonfie mentre la mia mano percorreva velocemente e senza sosta tutta la sua asta.

Con la lingua provai a spingermi più verso il buchino del suo sedere e non appena Andrea avvertì la presenza della mia lingua vicino al suo ano si irrigidì serrando le chiappe ed impedendomi di proseguire.

Tornai a dedicarmi alla sua cappella massaggiandogli le palle e spingendomi ogni tanto ad accarezzare il solco della sue chiappe.

Mentre nei primi tentativi Andrea continuava a stringere i glutei intimorito da quello che avrei potuto fare, col passare del tempo aveva smesso di opporre resistenza permettendomi con un dito di accarezzare il suo forellino senza però forzarlo.

Tornai con la lingua a stuzzicare il suo sedere senza trovare più opposizione e permettendomi di insalivare totalmente quel buchino caldo che lentamente si stava schiudendo sotto le mie leccate.

Ripresi a pompare il suo cazzo infilandomelo in gola mentre con un dito cominciavo a forzare il suo culo; immediato fu l’effetto che portò la sua asta a diventare, se possibile, ancora più dura.

Lo pompavo senza sosta e senza che se lo aspettasse infilai anche un secondo dito nel suo orifizio ormai aperto.

Resistette pochi secondi prima di far partire due fiotti di sborra che andarono a colpire lo specchio sopra il lavandino.

Finii la mia opera d’arte con una lenta sega che permettesse a tutto lo sperma di uscire dal cazzo di Andrea che stremato era quasi accasciato sul pavimento.

Mi guardò negli occhi esausto ma appagato mentre io infilandomi in doccia lo canzonai: “Questo è l’effetto di due dita…pensa quando prenderai finalmente un cazzo nel culo”.

Scoppiai a ridere mentre mi insaponavo e dai vetri del box doccia potevo vedere Andrea col cazzo a penzoloni che con la spugna puliva i rivoli di sborra che colavano sullo specchio.
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