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GIOVANI TRAVESTITI CRESCONO


di oste
24.04.2013    |    19.236    |    9 9.7
"Non volendo lasciarli soli per troppo tempo ha “dovuto” fare questa scelta..."
Ho sempre pensato di mettere per iscritto alcune mie fantasie ma per pigrizia non l’ho mai fatto.
Questa è la prima volta in assoluto che scrivo qualcosa perciò vogliate perdonare in anticipo errori,mancanze, passaggi poco credibili ( in fondo come nei film tutto è credibile) e soprattutto la lunghezza..del racconto che sembra che non voglia mai arrivare al punto.
Ma non amo in nessun caso le cose frettolose, senza anima. Nel mio piccolo amo l’arte e il bello ( per quanto concetti soggettivi) e perciò non potrò mai scrivere un racconto che nel giro di 10 righe si passa dall’essere sconosciuti all’essere a letto a far sesso.
Spero che il mio racconto vi piacerà e di ricevere commenti da parte Vostra

-Storia di fantasia -

Era tempo che pensavo alla necessità di farmi operare al setto nasale, anni e anni sotto le plancie a basket hanno lasciato qualche segno, ma per vari motivi avevo sempre rimandato.
Ora è giunto purtroppo il momento e così a 40 anni passati mi decido e inizio il giro di visite, esami pre-ricovero e finalmente viene il giorno.
Siamo a Luglio e mi reco all’ospedale; mi presento in reparto dove dopo una mezz’oretta mi assegnano il posto letto.
Camera a 2 posti, un letto già occupato, almeno a vedere dagli oggetti sul comodino e il letto sfatto.
Inizio a sistemarmi le mie cose quando sento un rumore di serratura e la porta del bagno che si apre e… rimango folgorato, inebetito.

Esce un ragazzino apparentemente di 14-15 anni bello come il sole, in un attimo il mio cervello si mette a registrare ogni particolare e più va avanti nel “registrare” più sale in pressione e parte un fremito che dalla base del collo seguendo tutta la schiena raggiunge le palle, sembrano stiano contraendosi, e con loro il mio cazzo, che comincia ad alzare pericolosamente la testa.

Bassino, rispetto ai miei 2 metri, sarà poco più di 165 cm, magro, efebico quasi femmineo; pelle dal colore ambrato ( deve essere tornato da poco dal mare).
Il mio sguardo cade immediatamente su piedi e mani ( sono un cultore delle estremità che devono essere femminili delicate e sempre ben curate, meglio con lo smalto).
Ha delle infradito bianche e… DEI PIEDI STUPENDI, magri affusolati con le dita ben disegnate, tallone stretto dal colore leggermente più chiaro rispetto alla caviglia (merito dell’abbronzatura) con ben evidenziato il tendine d’achille e mani altrettanto STUPENDE E FEMMINILI con dita lunghe e magre e unghie leggermente a punta, come se avesse fatto la manicure.
Lo sguardo continua a salire e incontra un viso… imporporato dall’imbarazzo perché poveretto si era reso conto di come lo stavo guardando; al che balbetto un “ciao io sono Joe, piacere” e lui ancora più balbettante mi dice di chiamarsi Ale e si volta di scatto verso l’armadio per riporre le cose che aveva in mano.

Ho ancora impresso nella mente l’immagine del suo viso, un bel ovale, labbra carnose denti bianchi leggermente irregolari con gli incisivi superiori leggermente spaziati, occhi grandi castani sopracciglia folte e più scure dei capelli che sono piuttosto lunghi, mossi e di un caldo color miele… ma la cosa che trovo più bella sono la miriade di piccole efelidi che gli coprono il volto e che gli danno un espressione ingenua da cerbiatto.

Alla fine ricomincio a sistemare le mie cose vicino al letto mentre lui è sempre girato e anche un po’ agitato; ogni tanto si gira a guardarmi di sottecchi cercando di non farsi vedere e la cosa mi lusinga e soprattutto mi fa fare voli pindarici a go-go ( in fondo sognare non costa nulla). Io lo fisso sfacciatamente in viso sorridendogli, costringendolo a girarsi di scatto;
Proprio a causa di quel movimento brusco gli cade addosso qualcosa, ne sento il rumore quando cade a terra;Sfortuna vuole ( per lui… io a quel punto sono in paradiso) che l’oggetto caduto va a finire sotto l’armadio obbligandolo a inginocchiarsi e ad inarcare la schiena protendendo il braccio verso il fondo dell’armadio per cercare di recuperare l’oggetto caduto.

Ora, dopo tutto quello che vi ho raccontato di lui, vederlo lì in ginocchio ( di fatto alla pecorina) ditemi Voi se non è da saltargli addosso.. mamma mia mi ci vedo già che chiudo la porta della stanza a chiave, che mi avvicino e mi inginocchio dietro di lui.. gli tiro giù in un colpo solo short e slip portando alla luce un culetto magro e stretto con la rosellina, data la posizione, ben evidenza; Anche lei piccola e scura senza un pelo e palpitante come se ti dicesse “ vieni vieni e prendimi”…. E … zac.. per fortuna mi riprendo da questo sogno ad occhi aperti e, pur con il cazzo duro nei jeans ( per fortuna che sono jeans e che contengono un po’ l’erezione), mi avvicino e gli dico: - Andrea vuoi una mano? Lascia provare a me- Lui sempre dalla stessa posizione volta il viso verso l’alto – sono praticamente in piedi sopra di lui- e col viso sempre più rosso, forse anche per lo sforzo e la posizione, con una vocina flebile mi dice – mpf, si grazie – e così dicendo d’istinto allunga una mano verso di me per aiutarlo ad alzarsi.
La prendo e tiro ma, non mi ero reso conto guardandolo di quanto potesse essere leggero,e tiro troppo forte.
Praticamente viene catapultato contro di me; d’istinto chiudo le braccia e così senza rendercene conto ci troviamo abbracciati con le mie braccia che lo avvolgono tutto, le sue mani sui miei fianchi, il suo viso contro il mio petto e soprattutto il mio cazzo, che a quel punto sta esplodendo, ben duro contro il suo addome, senza poter nascondere in alcun modo l’erezione… non può non sentirla!!!
O cazzo devo ammettere che l’imbarazzo è evidentissimo per entrambi.. non so più cosa fare e cosa dire; Rimaniamo lì a fissarci come due scemi senza però lasciarci da quell’abbraccio fortuito ma benedetto.
Beh alla fine mi riprendo per primo e la metto sul ridere facendo qualche battuta sul suo peso piuma e sulla mia rozzezza… intanto ci sciogliamo dall’abbraccio, mi chino sotto l’armadio e raggiungendo facilmente con le mie lunghe braccia il fondo sotto l’armadio recupero lo spazzolino caduto..
Glielo consegno e finalmente si torna alla tranquillità.
Finisco di sistemare le mie cose, prendo il necessario e vado in bagno a mettermi short e t shirt e soprattutto colgo l’occasione per farmi una sontuosa sega, pensando alle mille porcate che farei con Andrea, per scaricare un po’ di pressione al mio cazzo esausto da tutti questi stimoli .

Ripristinato un minimo di contegno e di calma esco dal bagno. Lui non c’è.. sic, ma forse è meglio così.
Allora mi accomodo sul letto tirando fuori il Tablet e comincio a guardarmi uno dei tanti film che avevo scaricato da internet proprio per questa occasione.
Arrivano le 17 e comincia l’orario delle visite; Alla mia compagna, che mi aveva accompagnato, e ai familiari avevo detto di non venire quel giorno che intanto era inutile, quindi vado avanti tranquillo a guardarmi il film.

Non so quanto tempo fosse passato quando sento del vociare all’ingresso della stanza e sento entrare delle persone tra cui Andrea. Un sorriso e un cenno di saluto reciproco mi permettono di osservare le persone entrate senza sembrare oltremodo curioso. Anzi, l’atteggiamento da subito aperto e conviviale della signora bionda, scoprirò poi che è la madre di Andrea, mi permette di presentarmi e di socializzare con i familiari di quel bocconcino di Ale che, ovviamente, è oramai al centro dei miei pensieri e delle mie fantasie più sfrenate.
Così in pochi minuti vengo sommerso da una quantità industriale di notizie.
Le tre donne entrate intanto scopro che sono rispettivamente: Martina 40 anni la madre, Giada gemella di Ale e Adele 63 anni la nonna di Ale nonché madre di Martina.
Scopro inoltre che Adele è vedova oramai da tantissimi anni e che Martina è separata da poco meno di 3 mesi e che per questo motivo si è trasferita da sua madre, o meglio vicino a sua madre;Per un aiuto nella gestione soprattutto dei figli dato che, causa del suo lavoro, ha sempre orari sballati e rientra spesso tardi la sera.
Non volendo lasciarli soli per troppo tempo ha “dovuto” fare questa scelta.
Seguono una miriade di notizie su di loro che non ricordo nemmeno.. però questa loro esuberanza verbale mi permette di entrare in sintonia con il gruppo.

Racconto loro un po’ di cose di me senza entrare nei particolari ma cercando di creare un “legame” che mi permettesse di proseguire l’azione che mi ero prefisso, non essere più un estraneo, soprattutto per Andrea. Così cercavo di coinvolgerlo nella chiacchierata con le donne della sua famiglia..ma tanto loro erano estroverse, esuberanti tanto lui era schivo, vergognoso e imbarazzato dalla situazione e probabilmente dal loro comportamento.

Comincio a gigioneggiare un po’ con tutte loro e man mano che si andava avanti nelle chiacchere creavo il clima giusto per buttar lì ogni tanto qualche apprezzamento su di loro ,non difficili da fare, dato che erano tutte attraenti pur senza essere delle super gnocche ( a parte Giada che era un bocconcino al pari del fratello)… ma compensavano tutto con la loro simpatia e la loro esuberanza.
Dicendo frasi del tipo – “ Adele adesso che so quali legami di parentela vi legano…capisco da chi abbiano preso sia Martina che Giada e ovviamente anche Ale..
E lei – “ sì siamo fortunati…abbiamo tutti ereditato i geni di mia madre… ma chi gli assomiglia di più sono Giada e Ale perché hanno ereditato le efelidi della bisnonna che danno loro una espressione sbarazzina”
E io cogliendo la palla al balzo – “ Hai ragione Adele sono proprio meravigliose quelle efelidi.. soprattutto quelle di Ale … abbronzato com’è si notano ancora di più e gli fanno proprio un bel viso”
In quel momento ho capito che avrei potuto provare a realizzare i miei pensieri.. perché nel momento in cui dicevo così stavo fissando con la coda dell’occhio Ale e ho visto il cambio di espressione nel suo volto, da imbronciato a sorpreso e poi vederlo arrossire è stata una goduria.

Passa l’orario delle visite e immancabilmente senti il cigolio del carrello della “cena” preceduta dall’onnipresente infermiera acida e stronza che con poco tatto intima a tutti di uscire in fretta dalle camere.

Al che solita scena familiare con nonna e mamma che fanno mille raccomandazioni ad Ale,mettendolo oltremodo in imbarazzo:del tipo – “ Mi raccomando mangia, copriti alla notte, chiama se hai bisogno di qualcosa,ma soprattutto ricordati di cambiarti gli slip!”
Io rido tra me e me, perché le madri sono uguali dappertutto, poi vedo l’espressione contrita di Ale e capisco il suo stato d’animo, come possa sentirsi dopo una figura barbina del genere davanti ad estranei (IO).D’istinto, mentre il suo viso diventa sempre più rosso e corrucciato, gli strizzo l’occhio facendo spallucce come dire “ fa niente, non preoccuparti”

Alla fine se ne vanno; entra l’infermiera con il vassoio per entrambi e, guardando Ale gli dico – “ ecco finalmente lo “sbobba time” - facendo la linguaccia schifata.
L’infermiera mi fulmina con lo sguardo.
Io zitto aspetto che esca e poi facendomi vedere solo da Ale faccio altre linguacce alle spalle dell’arpia col risultato finalmente di far ridere Ale.
Il sorriso gli fa illuminare il volto e confermo ancora una volta .. E’ PROPRIO BELLO!

Mentre mangiamo sfrutto il momento e smoccolando simpaticamente sulla qualità del cibo, che strappa altre risate ad Ale, gli dico – “ oh, finalmente ti vedo ridere.. prima con le tue donne avevi una faccia…”
-“ vorrei vedere te… mi trattano sempre in quel modo anche e soprattutto in pubblico e la cosa non mi fa assolutamente piacere” e io – “ lo so ti capisco tutte le donne sono così soprattutto le madri.. ma lo fanno senza accorgersene senza malizia.. non si rendono conto che sei cresciuta.. ops scusa cresciuto ”
E lui –“ non ti preoccupare spesso mi confondono con Giada e sono abituato a questi scambi di persona diciamo”
… tra me e me a quel punto mi dico “ Joe sfrutta l’occasione” e così gli dico – “ spero non offenderti ma effettivamente assomigli molto a tua sorella e comunque in generale ad una ragazza.. soprattutto visto da dietro con i tuoi capelli lunghi e il tuo fisico magrolino è difficile intuire che tu sia un ragazzo.. “
E qui la sua ingenuità mi viene in aiuto perché, causa la complicità che si era creata mentre cenavamo, senza rendersene conto mi dice –“ dovresti vedere quando scherzando con Giada invertiamo i ruoli e ci scambiamo gli abiti…” a quel punto si zittisce conscio di aver detto troppo ma oramai la frittata è fatta.

Dentro di me il Diavolo si stava espandendo sempre più ma… esteriormente cerco di non dare importanza a quanto mi a detto. La butto sul ridere e sul fatto che tutti hanno prima o poi provato a fare quel gioco con amici/che e fratelli/sorelle.

Finiamo di mangiare in silenzio, l’ilarità è scomparsa e c’è elettricità nell’aria, tensione, attesa inespressa!
Sistemiamo i vassoi e poi ognuno si interessa ad altro.
Io mi attacco al Tablet mentre Ale prende il suo cellulare e si mette a leggere il messaggio arrivatogli mentre cenavamo e comincia a “smanettare” a velocità iperbolica sul touchscreen, continuando per molto tempo a scambiarsi sms con qualcuno.

Alla fine si alza e va in bagno; prima lui e, dopo aver finito di guardare un po’ di mail, ci vado io.
Al mio ritorno lui sta guardando la tv un programma su MTV con le cuffie.. gli chiedo –“ cosa stai guardando?”
-“ in realtà niente di che… non c’è nulla di decente come al solito alla tv”
Altro affondo da parte mia – “ oh se non trovi proprio nulla e ti va io ho caricato un po’ di film sul tablet, ce li possiamo guardare insieme.. vedi tu”
-“ ok, grazie per l’offerta .. adesso finisco di vedere questo programma su mtv” – “ok”-

Io intanto finisco di guardarmi il film precedente all’orario delle viste.. con la coda dell’occhio vedo finire il suo programma e il suo continuo zapping infruttuoso, ma lascio a lui l’iniziativa.
Alla fine cede e mi dice –“ joe ti dispiace se mi guardo un film con te?” –“ no tranquillo, cosa vuoi vedere?” e intanto chiudo il film che stavo guardando e apro la cartella con tutti i titoli – “ scegline uno che ti piace” gli dico.
Scelto il film nasce il problema di come guardarlo insieme.. parzialmente risolto dal fatto che prende una sedia e si mette a fianco al mio letto, alla mia sinistra, cominciando a guardarlo in silenzio.
Dopo un’oretta circa però arriva l’infermiera, intimandoci di spegnere o usare le cuffie perché così non possiamo più.. troppo rumore e disturbiamo le altre stanze.
Tiro fuori le cuffiette, inserisco il jack e porgo una cuffia ad Ale e una la tengo io.
La cosa l’avevo studiata e risultò una scelta azzeccata… dopo 10 min di visione/ascolto in quella scomodissima posizione ( sulla sedia, inclinato verso di me causa lunghezza del cavo e cuffia) Ale poverino dava forti segni di fastidio.
L’ho lasciato cuocere nel suo brodo per alcuni minuti dopo aver ricevuto un NO alla mia domanda se era scomodo.. poi alla fine ha dovuto cedere - ;-))))))))))))-

Così gli propongo la soluzione che avevo in mente fin dall’inizio:
-“ ascolta cosa facciamo Ale; E’ assurdo che stai lì sul trespolo come un pappagallo attaccato alla catena” , “ vieni a sdraiarti sul letto con me, ci mettiamo spalla a spalla con le cuffie in mezzo così stiamo comodi e ci guardiamo il film in santa pace e soprattutto comodi”

Lui mi guarda un po’ e poi si decide.. sale sul letto e ricominciamo a guardare il film.

Lui è minuto io un po’ meno visto i miei 2 metri e soprattutto i miei 110 chili pertanto dopo un po’, come è normale che sia, data anche la posizione, ti viene d’istinto di muoverti un po’ con piccoli movimenti che hanno come risultato quello di creare mille contatti tra i nostri due corpi.
I suoi piedi ogni tanto contro i miei polpacci, la mia mano sx contro la sua coscia… un brivido quando per un attimo la sua mano mi sfiora l’inguine.. oramai non capisco più niente.. e la tensione è altissima.

Cambio di posizione… io lentamente alzo il braccio sopra la sua testa e lui d’istinto la solleva e si appollaia nell’incavo della mia ascella appoggiando sempre più la testa sul mio petto.. come se, preso dal film, non si accorgesse del gesto naturale avuto; un gesto da gatta, da femmina in vena di coccole dopo che ha fatto sesso. Un comportamento che fatto da lui lo trovo sconvolgente per la sua naturalezza ma soprattutto per la sensualità dimostrata.
Completa il quadro della situazione la sua gamba sx, liscia e morbida che appoggiata sopra la mia coscia sx me la vellica delicatamente con un continuo e lento movimento su e giù, come una carezza.
Il mio cuore, e non solo, a quel punto sta esplodendo ma facendo violenza alla mia natura rimango fermo a godermi quel contatto magnifico, assolutamente indescrivibile nella sua delicatezza e allo stesso tempo carico di sensualità.

A questo punto decido di spingere sull’acceleratore degli eventi; con la mano sx comincio ad accarezzargli la schiena, con una carezza lenta che, andando su è giù lungo la spina dorsale, si avvicina sempre di più all’attaccatura dei suoi glutei.
La cosa sconvolgente è che lui risponde a queste carezze spingendo in fuori il suo culetto, un muto incitamento a continuare la carezza; Quando la mia mano scende verso il suo culetto, lui lo spinge in fuori; quando risalgo spinge in avanti il bacino, quasi simulasse un coito!! STO MALE!! Il cervello parte e così l’autocontrollo… gli prendo la sua mano sx, appoggiata al mio petto, e facendola passare sotto la mia t shirt gli faccio accarezzare il mio basso ventre, proprio lì tra l’ombelico e dove inizia l’attaccatura dei peli del pube.

Lo guido in un movimento circolare per alcuni secondi e poi lo libero lasciandogli decidere cosa fare.
Lui non smette e anzi si stringe ancor di più vicino a me, come a non volermi far scappare ( ma chi scappa, fossi matto!!!). Oramai mi è quasi sopra e sento contro la mia anca la sua erezione mentre la sua mano è scesa oramai sotto l’elastico dei miei short e ha impugnato il mio cazzo durissimo.
SONO IN PARADISO. Comincio a baciarlo sui capelli e lui, senza lasciare la presa, solleva il viso verso di me, guardandomi negli occhi con quei suoi occhioni grandi da cerbiatto e la bocca socchiusa in attesa.
Rimango a fissarlo in estasi per alcuni secondi poi abbasso il viso e bacio quelle labbra carnose che tanto mi avevano fatto sciogliere quel giorno.

Comincio lentamente a succhiargli il labbro superiore passandogli contemporaneamente sopra la lingua; poi passo la lingua sui suoi denti e finalmente incrocio la sua lingua morbida e vellutata.
Non è la prima volta che bacia qualcuno, lo capisco da come la sua lingua duella con la mia. Il nostro è un bacio delicato, esplorativo.. apro gli occhi e lo guardo per vedere le sue reazioni mentre lo bacio; ha un’espressione di beatitudine stampata sul viso.
Ora la mia frenesia comincia a farsi sentire e così il mio istinto di maschio dominante. Sempre con le lingue intrecciate lo faccio ruotare mettendolo di schiena con me sopra che lo “schiaccio”un po’ col mio peso; la mano sua sempre incollata al mio cazzo, immobile;Con la mia mano gli sollevo la t shirt e gli abbasso completamente short e slip mettendolo completamente a nudo. Mi stacco dalla sua bocca e, appoggiandomi al gomito, mi sollevo un po’ per ammirarlo alla fievole luce che arriva dal corridoio.
La mano si muove all’unisono con il mio sguardo e partendo dal suo ginocchio risale lentamente “assaggiando” al tatto la consistenza della sua pelle, della sua carne. Morbida e soda allo stesso tempo, una pelle vellutata priva di peli. La mano continua a salire lungo l’interno della coscia e lui, come un invito, allarga e piega verso l’esterno le gambe lasciando completamente allo scoperto il suo piccolo e rigido pene, le sue palline e l’attaccatura del culetto, il perineo – una linea scura e irregolare- che punta verso il solco delle natiche quasi a voler indicare la porta del paradiso!!!

Guardandolo negli occhi passo la mano sull’interno coscia e risalendo accarezzo lo scroto, impugno il suo pene facendo qualche delicato movimento sù e giù; arrivo ad accarezzare la punta del glande dove trovo ad attendermi una grossa goccia di liquido pre spermatico.. lo raccolgo sul medio e ridiscendo lungo l’asta del pene, mi introduco nel solco e continuando a guardarlo negli occhi raggiungo la sua rosellina iniziando a massaggiarla delicatamente; Lui chiude gli occhi e solleva leggermente il bacino, un invito che non lascio cadere nel vuoto e continuando a massaggiargli la rosellina mi chino su di lui e ricomincio a baciarlo, con più foga perche a questo punto sono proprio arrapato.

Lo schiaccio col mio peso e gli forzo la bocca infilandogli tutta la lingua in bocca di prepotenza, lui sbarra gli occhi – per un attimo un lampo di paura passa nei suoi occhi – poi lo sguardo è come se gli si annebbiasse e risponde con altrettanta foga al mio bacio invadente. Oramai siamo partiti entrambi, ci respiriamo in bocca mentre ci baciamo, per non perdere nemmeno un attimo, mentre con le mani ci accarezziamo ovunque in modo convulso, disarticolato, animalesco.

Mi stacco improvvisamente da lui e comincio a baciargli il collo, a leccarlo a tutta lingua; gli forzo l’orifizio dell’orecchio con la punta della lingua provocandogli un fremito lunghissimo e la pelle d’oca; oramai come un affamato continuo a baciare, mordicchiare e leccare ogni parte del suo corpo scendendo sempre di più.
Arrivo ai suoi capezzoli e quando comincio a leccarglieli e succhiarglieli inarca improvvisamente la schiena lasciandosi sfuggire un lamento di piacere che mi eccita tantissimo. L’aureola è leggermente + grande del normale, più simile a quella di una donna, e anche il capezzolo e molto più prominente rispetto ai miei. In penombra sembrano molto scuri.
Scendo con la lingua lungo il costato. E’ una zona che trovo molto eccitante soprattutto se è come il suo. Magro che quando inarca la schiena si vedono, ben delineate, tutte le costole e si crea un incavo tra le costole e il basso ventre. I fianchi invece sono morbidi e leggermente arrotondati; due fantastiche e piccole maniglie dell’amore che sembrano fatte apposta per aiutare la penetrazione da dietro.

Oramai la mia lingua è come una lumaca che lascia una striscia lucida e umida ovunque passa;
Raggiungo il basso ventre, la mia lingua inizia a fare dei giri concentrici attorno all’ombelico avvicinandosi sempre più al centro, quasi fosse un maelstrom che lentamente ma inesorabilmente cerca di attrarmi e inghiottirmi.
Mi libero da quell’attrazione magnetica e seguendo una sottilissima e morbidissima striscia di serici peletti chiari, lucenti alla fioca luce, raggiungo finalmente un delizioso boschetto di peli sorprendentemente morbidissimi e non molto ricci.
Sprofondo il naso e la bocca in quel morbido manto e comincio a respirarne gli odori; Odori che sanno di sapone e di “umido”, passo la lingua sopra i peli più corti alla base del pene e sento un gusto leggermente salato che mi piace molto; Gli allargo completamente le gambe ed evitando il “centro delle tentazioni” scendo lungo l’incavo tra inguine e coscia, leccando quella zona sensibilissima che infatti gli provoco numerosi brividi e “scatti” incontrollati.

Gli prendo in bocca lo scroto ( completamente glabro e vellutato) e aspiro delicatamente, una ad una, le sue palline per poi abbandonarle per continuare il mio percorso esplorativo lungo quel corpo meraviglioso. Lui sento che oramai è al culmine, continua a gemere e a “saltellare” ogni qualvolta gli bacio o lecco una zona sensibile. Dall’eccitazione la sua pelle si è ispessita, i capezzoli sono diventati più piccoli e molto rigidi, lo scroto si è contratto ed è diventato più grinzoso, il suo piccolo pene continua a pulsare senza sosta.
Lui allunga la mano per allentare la pressione segandolo, ma non voglio che finisca così.. gli do un buffetto alla mano e lui recepisce il messaggio immediatamente mollando la presa e appoggiando entrambe le mani sulla mia testa.

Continuo a scendere nel mio viaggio lungo la coscia, il ginocchio e arrivo ai piedi, meravigliosi piedi.
Oramai sono sceso dal letto, sono in ginocchio sul pavimento; per stare più comodo.
Lo prendo per entrambi i piedi e lo tiro delicatamente verso me e verso sinistra facendolo ruotare e mettendolo di fatto di traverso nel letto, gambe penzoloni;
Non se lo aspettava e gli scappa un urletto di sorpresa, subito spento dal mio gesto perentorio dell’indice davanti alla bocca e accompagnato da un suo flebile –“scusa!”.
Prendo la sedia e mettendomi davanti a lui prendo i suoi piedi e comincio a leccarli entrambi; prima mordendo il tallone, poi passando la lingua sotto la pianta del piede per poi raggiungere le dita che comincio a leccare e succhiare una ad una partendo dal più piccolo e finendo con l’alluce che prendo completamente in bocca e cominciando l’imitazione di un pompino mentre lo guardo negli occhi!

Lo vedo, non ce la fa più.. continua ad inarcare la schiena, la bocca dischiusa con la punta della lingua che sporge impertinente mentre con le mani continua ad accarezzarsi il petto strizzandosi delicatamente i capezzoli. E’ e si comporta come se fosse in calore e la cosa mi eccita a tal punto che decido, anche perché anche io oramai sono al limite, di porre fine alla tensione sessuale accumulata.

Risalgo velocemente leccando lungo la coscia di destra, lo prendo per entrambe le ginocchia e tirandolo ancora più verso il bordo del letto, contemporaneamente gli spingo le gambe piegate verso il petto.
In questo modo, seduto in punta sulla sedia ho davanti a me, completamente allo scoperto, la mia- perché oramai la e lo considero mio- personalissima porta del paradiso. Peccato sia quasi completamente in ombra ( siamo girati dalla parte opposta rispetto alla luce che filtra dal corridoio). Intravedo soltanto la magnifica e palpitante rosellina grinzosa e scura che si contrae all’unisono con le contrazioni del suo cazzo.

Mi avvicino lentamente e passando la lingua sul perineo scendo fino ad appoggiare finalmente la lingua sulla rosellina. Meraviglioso, non mi sono mai sentito così eccitato e su di giri, neanche con la più grande troia a letto incontrata in passato. La sua rosellina è deliziosa, morbida e cedevole, provo a infilargli la lingua ma lui stringe le chiappe, si irrigidisce e mi blocca l’accesso. Allora continuo a lapparla per alcuni secondi dandogli begli stimoli perché lo sento gemere. Lasciandogliela ben bagnata dalla mia saliva risalgo lungo il perineo, un succhiata veloce alle palline e arrivo alla base dell’asta che comincio a percorrere lentamente a “tutta lingua”; Arrivo al glande che vedo bello teso e già umido da tante gocce che sono e stanno uscendo dal meato. Gli passo sopra con il medio e le raccolgo golosamente curioso di sentire il suo sapore e me lo metto in bocca, Sono Dolcissime molto zuccherine mi metto in bocca tutto il medio e lo lecco ben bene poi Passo con la lingua per raccogliere direttamente altre gocce nel frattempo fuoriuscite.

Imbocco finalmente il suo cazzo e scendo lentamente fino alla base imprigionandolo nella mia calda bocca e lì mi fermo per fargli assaporare il calore mentre lo guardo negli occhi. Il suo cazzo vibra… oramai è finita, sta scoppiando; Allora comincio un veloce su è giù fino a mezz’asta mentre con la mano destra gli tengo ben stretta la base, sulla quale si sta raccogliendo un po’ della mia saliva bagnandomi le dita. Stringo per rallentare ancora qualche secondo l’inevitabile… che finalmente arriva.
Mi fermo, solo la cappella nella mia bocca, la lingua appoggiata al meato. Il primo spruzzo arriva ma non riesco ad assaporarlo perché in rapida successione ne arrivano altri tre, quattro e io nel frattempo ero concentrato a mettere in atto una trappola.

Mentre sento lo sperma arrivare, mollo la presa e con il dito medio ben lubrificato dalla saliva comincio a titillargli la rosellina e al primo spruzzo.. gliela forzo infilandogli tutto il medio. Mamma mia quanto è stretto; Preso alla sprovvista, causa orgasmo in corso, non ha avuto il tempo di chiudermi il pertugio se non quando era oramai tardi. Mi sento un po’ in colpa, credo di avergli provocato un po’ di dolore, ma allo stesso tempo sono eccitatissimo; Quasi sbavo al pensiero che possa essere vergine e che io potrei essere il primo a cogliere quel frutto.
Così, infoiato all’ennesima potenza, ma lasciando comunque il medio al suo posto, nel caldo nido appena espugnato, ritorno a concentrarmi sul suo pene che era rimasto nella mia accogliente e assetata bocca.

Tengo la posizione e finalmente rallenta dandomi il tempo di assaporare il suo sperma. Lo sperma di quel giovane virgulto efebico al quale tengo in bocca il cazzo in una stanza d’ospedale. E’ piu salato del liquido pre spermatico assaggiato all’inizio ma è comunque piacevole al palato. Molto liquido e uniforme.. è una delizia!!! La mando giù a piccoli sorsi per assaporarlo pienamente poi finalmente mi stacco.
Comincio a passare lentamente la lingua tutt’attorno alla cappella per raccoglier le ultime gocce perse di sperma, rimetto in bocca tutto il cazzo per un ultima succhiata fino alla base,poi mi stacco a malincuore da quel meraviglio giocattolino e tornando a sdraiarmi vicino a lui lo bacio voluttuosamente in bocca per fargli sentire sulla lingua il sapore dello sperma.. il suo sperma.

Mentre lo bacio mi metto di schiena e, senza staccarmi da lui lo trascino delicatamente sopra di me;
Lo abbraccio e con le mani scendo lungo la sua schiena accarezzandogliela. Arrivo ai suoi glutei, glieli prendo a mano aperta e comincio a strizzarglieli delicatamente mentre lui da sdraiato allarga le gambe mettendosi a cavalcioni su di me. Il mio cazzo durissimo preme contro il suo, oramai molle;
il contatto è comunque piacevolissimo.

Mi stacco un attimo dal suo viso e dalla sua lingua e gli porgo il mio medio destro da suggere e leccare.
Ben bagnato torno al suo culetto e ricomincio a titillargli lentamente e con dei movimenti concentrici la rosellina mentre torniamo amorevolmente a baciarci con la lingua. Dico amorevolmente perché sembrano proprio quei baci dati con dolcezza ma sentiti, dopo aver fatto l’amore con la persona amata.
Decido di non forzare più la rosellina ma di rimanere in superficie a titillarla e sembra che lui apprezzi.
Continuo ad accarezzarla e a “premerla” senza però entrare e man mano che proseguo nel massaggio mi sembra di sentirla gradualmente cedere alla mia pressione.

Mi inumidisco il mignolo e ricomincio il massaggio con questo, lo sfintere si allenta sempre più fino a permettermi, grazie anche la cambio di dito, a forzarlo impercettibilmente.
Mi fermo, anche lui si ferma con la lingua, passano alcuni secondi e poi ricomincia a baciarmi e a strofinarsi su di me e sul mio cazzo teso contro il suo; lo vedo come un invito.. con la prima falange del mignolo ancora dentro il suo culetto comincio un impercettibile su e giù;
Man mano che lo sento cedere aumento delicatamente ma inesorabilmente la velocità e la profondità di penetrazione.

Il suo sospiro si fa più affannoso, lo sento soffiare e gemere nella mia bocca.
Adesso è lui che mi sta forzando con tutta la lingua la mia bocca mentre, sempre a cavalcioni su di me, sta imitando un coito sfregandosi contro il mio cazzo mentre il mio mignolo oramai lo sta veramente sodomizzando.
Oramai si comporta come la più consumata delle zoccole, smette di baciarmi, si solleva con il busto, mi appoggia le mani al petto senza smettere di simulare il coito.
Mentre il mio mignolo continua a incularlo inarca il collo e il viso verso l’alto, apre lentamente la bocca sporgendo un poco quella linguetta adorabile in un gesto che presto conoscerò come una sua peculiarità quando sta godendo ( ma sto anticipando di molto i tempi e la storia).
Lo sento vibrare tutto e ad un certo punto sento bagnarmi il ventre, mentre rallenta la simulazione del coito;
Il suo pisello è ancora molle ma è riuscito a venire lo stesso grazie alla stimolazione anale.
Il suo respiro rallenta all’unisono con l’intensità dei brividi che fino a pochi secondi fa squassavano il suo tenero corpicino. La sua presa sul mio petto s’allenta e lentamente scivola su di me accoccolandosi sul mio petto con la sua testa appoggiata nell’incavo tra la mia testa e la spalla.
Sento dei continui e tenui mugoliì quasi facesse le fuse come le gatte.. e che gatta!!! SLURP mi sento come un gattone che ha trovato un succulento bocconcino.
Mentre comincio teneramente ad accarezzarlo e a dargli dei delicati baci sul collo e sulle guance, gli sussurro all’orecchio se gli è piaciuto e lui, senza avere la forza di parlare semplicemente annuisce rimanendo lì accoccolato su di me.

Passano alcuni minuti dove ci sono solo carezze, baci e quel silenzio tipico, frutto del rilassamento dopo una tal tempesta ormonale. Non ho fretta, continuo ad accarezzarlo in attesa che si riprenda. Alla fine lo sento, comincia con dei piccolissimi movimenti a muoversi, sono impercettibili ma capisco che si sta riprendendo dal torpore post orgasmo; Come i gatti comincia a frizionare il suo viso contro la mia guancia, avvicinando sempre più le sue labbra alle mie; Lo lascio fare, è giunto il momento per lui di prendere l’iniziativa e voglio “costringerlo” a fare il primo passo.
Passo che finalmente viene fatto, mentre mi forza le labbra con la sua impertinente linguetta,comincia a muoversi col bacino cominciando a stimolare il mio cazzo che nel frattempo, data l’inattività si era ammosciato. Si stacca dalla mia bocca ma, senza allontanarsene troppo, mi guarda negli occhi e mi dice con una voce un po’ rauca – “ grazie, è stato bellissimo”. Non mi capacito, in qualche modo è come se avesse subito una trasformazione; da ragazzino timido e un po’ sprovveduto ( ma sarà vero o il topolino in realtà ero io fin dall’inizio?) che era sembra diventato adulto, carico di sensualità e con un piglio sicuro che prima proprio non aveva.

Mi stampa un bacio sulla bocca e poi comincia a scendere sul collo con tanti piccoli baci; ogni tanto alza gli occhi per guardare se lo sto seguendo con lo sguardo. Mi lecca sotto le ascelle, anzi ci immerge il naso e aspira rumorosamente – MMh che odore eccitante che hai.. l’odore della tua pelle mi eccita sai Joe?-
Ridacchiando scende sempre più in basso, raggiunge l’umido del suo sperma spalmato dall’attrito dei ns corpi; ci passa un dito sopra e poi guardandomi se lo mette in bocca, succhiandolo lentamente – mmh buono e caldo!!!-( azz. Ma come ha fatto in così poco tempo a trasformarsi in una zoccoletta simile??) .
Il mio uccello, neanche a dirlo, era diventato immediatamente di pietra e pulsava sotto il suo culetto come impazzito. Vedo il suo sguardo guardare in basso verso la mia cappella che fa capolino da sotto il suo uccello, avvolto dalle sue palline ( anche loro sono a cavalcioni come il padrone, ai lati del mio uccello).

Si rannicchia in fondo al letto, mi fa sollevare le gambe e mi ricambia il regalo.
Sento la sua lingua vellicarmi l’ano, me lo lecca passandogli tutta la lingua poi puntando al centro con la punta indurita me lo forza entrandovi abbastanza agevolmente. Il mio non è più vergine da un po’.

-Piccola digressione nella realtà:Pur amando follemente il corpo femminile sono bisex, tendenzialmente sempre attivo, anche se non disdegno tenere in bocca un bel pisello quando capita la giusta occasione. Il mio top però sono il connubio tra maschio e femmina, quindi un grande sìììì a TRANS E TRAVE ma pur sempre solo se femminili.
Con qualcuna di loro, erano così belle e femminili che mi sono spinto oltre e, avendo il cazzo della giusta dimensione ( non troppo grande) mi sono fatto sodomizzare con reciproca soddisfazione.-

Comunque, tornando al racconto, la tensione mia è troppo alta, è da troppo tempo che resisto e non ce la faccio più e riprendendomi il mio ruolo dominante, di forza lo tiro un po’ su, all’altezza del mio cazzo e gli forzo la bocca, infilandoglielo tutto fino in gola.
Comincia a tossire e così rinsavisco, mollo la presa sulla sua testa e lui, dopo alcuni colpi di tosse, comincia a succhiarmelo.
Sono dispiaciuto dal gesto ma forse non è accaduto inutilmente… penso che così abbiamo definito una volta per tutte, seppur con le dovute eccezioni, quali saranno i ruoli spettanti.

Comincio ad accarezzargli così la testa con delicatezza mentre lui, guardandomi negli occhi, si sforza di imitare il mio pompino,devo dire riuscendoci abbastanza bene; ogni tanto si sentono i suoi denti ma non è mai doloroso e comunque è eccitante vederlo con il mio cazzo in bocca che fa su e giu. Ogni tanto gli scappa la presa e lo affonda troppo in bocca creandosi dei conati, ma ci mette impegno e non rinuncia mai… i tempi sono maturi, stringo un po di più la presa sulla testa, gli sussurro -”arrivo piccola” – e apro la diga.
Sborro con violenza nella sua gola,la sua bocca non riesce a contenere gli spruzzi di sperma da troppo tempo trattenuti; molto gli cola dagli angoli della bocca, ma continua a tenerlo in bocca. Alla fine stacca la bocca e senza mollare la presa della mano, lecca tutto intorno e sulla mano ogni residuo di sperma;
Dà un paio di leccate alla cappella, due baci a schiocco e un’ultima succhiata alla stessa e poi come un serpentello sinuoso si distende sopra di me fino ad arrivare a darmi un appiccicoso bacio con la lingua.

Mi sentivo un pascià,ho goduto come un matto grazie a questo virgulto tenero incontrato per caso ma che sta dimostrando fin da subito di avere la stoffa di una vera e sensualissima troietta.
Il mio sogni più grande si stava realizzando inaspettatamente.

Ale è ancora incollato sopra di me e continua a godersi le mie carezze e i miei bacini.
Mi giro nel letto facendolo atterrare di schiena e sfruttando la posizione e la luce fioca lo osservo lì disteso.
Continuo a far scorrere gli occhi su quel corpo che così tanto mi ha deliziato e tanto fatto godere.
Probabilmente devo avere fatto una faccia corrucciata perché il suo viso si intristisce un po’ e con voce un po’ rotta e preoccupata mi chiede – “ c’è qualcosa che non va? Non ti è piaciuto abbastanza? Posso migliorare se mi insegni!” .
Sciocco .. non aveva capito nulla e così lo assicuro sul perché del mio sguardo:
“ Non preoccuparti PICCOLA, mi sei piaciuta così tanto che guardandoti continuavo a dirmi quanto ero stato fortunato ad incontrarti e cercavo di capire come fare per non perderti, come fare per poterti rivedere il più spesso possibile. Sei così bella, così femminile che vorrei far l’amore con te tutti i giorni!!!!”

Finalmente vedo il suo bellissimo sorriso illuminare il viso, si avvinghia letteralmente al mio collo tirandomi addosso a lei. Avvicinata la bocca alla mia guardandomi carica di desiderio mi dice – “ sono CONTENTA di questo. Anch’io voglio continuare a vederti. Voglio diventare LA tua piccola geisha, la tua amante, la tua bambolina del sesso… fino a che vorrai” e mi infila di nuovo la lingua in bocca per uno dei baci più belli che abbia mai ricevuto!

To be continued
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