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Il cantiere


di marcosexy222
14.09.2017    |    37.155    |    18 7.2
"Mi sentivo da loro umiliato; arrivato alle docce potetti constatare che sei neri si stavano facendo succhiare le loro enormi mazze da sei bianchi..."
Un giorno contattai una grossa ditta di ferraioli, che fa delle opere di rinforzo con gabbie di tondini per pareti, gallerie, ponti e piloni sull'autostrade. Purtroppo i cantieri italiani erano saturi, ma solo i cantieri esteri erano liberi e ben pagati, sapevo che gli serviva del personale specializzato per l'estero, essendo io un giovane volenteroso di 22 anni e con anni di esperienza di carpentiere.
Vengo assunto insieme ad altri sei giovani di 3/5 anni più di me e partimmo quasi subito dall'aeroporto di Roma per arrivare a Sudan dove un responsabile della ditta ci aspettava per portarci al cantiere. Non ci dette il tempo di oziare in albergo ci scarica subito sul cantiere e portandosi con se, i nostri bagagli. Nel cantiere c'era un caposquadra siciliano sui 60 anni rosso e prepotente, non ci diede neanche il benvenuto anzi urlava:
"Allora che cazzo fate! Che cazzo aspettate svestitevi e andate con gli altri a lavorare. Se non lo avete capito!"
Guardando intorno vidi dei operai che lavoravano su dei piloni di ponte con solo mutande o pantaloncini corti e intorno alla vita un cinturone per gli attrezzi. Il lavoro era molto faticoso con quel sole africano, e la giornata era dura senza riposarmi dal viaggio.
Finalmente la sera staccammo e un pullman scassato ci raccolse tutti insieme e andammo verso dei dormitori; 40 italiani di tutte le regioni e 20 del posto. Andai verso il mio letto c'erano le mie valigie e presi l'occorrente per fare la doccia, percorrendo il corridoio che dava verso le docce con solo gli slip e l'asciugamano sulle spalle mentre gli altri operai stavano tutti nudi e abbronzati dal sole e il bianco delle loro chiappe e cazzi mosci a bella vista. Soltanto quei lavoratori Africani erano neri, anzi nerissimi e con certe bestie di cazzi da far invidia a qualunque uomo lì dentro.
Passando per i letti sentivo sfottere alle mie spalle dicendomi: " Che c'è? Bocconcino ti vergogni a farti vedere nudo?!" "Forse ha un culo d'oro?" "Ehmmm, già avete visto che roba? Che culo ha sta femmina" "Già con un culo così sai quanti cazzi deve soddisfare?" "Hai ragione, quasi quasi un pensierino lo farei volentieri" "Ehi frocetto sai quanti culetti neri e bianchi abbiamo soddisfatto con queste mazze?! Ahahahahah"
dissero ridendo mostrandomi i loro cazzi duri e massaggiandoli di proposito davanti a me. Mi sentivo da loro umiliato; arrivato alle docce potetti constatare che sei neri si stavano facendo succhiare le loro enormi mazze da sei bianchi. Quelle bocche fameliche ciucciavano di gusto quei cazzi duri e la loro incredibile voracità era stupefacente, succhiavano tutto compreso le palle! Ogni gemito dei miei compagni era musica per le loro orecchie perchè significava che stavano facendo un ottimo lavoro, e poi il più dotato si distese per terra con la nerchia dura puntata verso l'alto. Guarda verso un giovane bianco e con un cenno lo invita a sedersi sulla sua grossa cappella nera e bagnata e lui non se lo fece ripetere due volte che si sedette sopra in modo da impalarsi da solo e preso dalla frenesia inizia a cavalcare gemendo senza ritegno come una troia in calore. Mentre altri due stalloni neri si impossessarono delle sue mani e le usarono per masturbarsi e farsi succhiare i cazzi urlandogli: "Succhia i cazzi neri puttana."
Quella scena mi sconvolse ma sentì una vampata di fuoco sul ventre che fece indurire il mio cazzo. Arrivato alle docce entrai sotto il getto dell'acqua e inizia a masturbarmi; ad un certo punto arrivò Andrea (uno dei ragazzi arrivati con me) e mi disse "Certo che hai una bella minchia." Chiese di toccarlo, io acconsentì, ma dal cazzo passò a tastarmi il culo e io inizia a toccargli il cazzo. La mia mano sinistra iniziò a segare il suo cazzone enorme di circa 23 cm, andrea stava godendo e poco dopo urlò "Ohhh siiii, fatti la doccia di sperma brutta puttana!" la sua calda sborra mi finisce sul petto e su tutto il corpo.
Uscendo dalla doccia c'era una fila di operai tutti nudi con i cazzi duri in mano e ad ogni passo mi strizzavano le chiappe dicendomi "Signorina a no non ci fai divertire?" "Cazzo ragazzi abbiamo trovato una bella baldracca"
Finito i commenti iniziarono ad avvicinarsi, sbattendomi sul letto e premendomi sul culo un nero urlò "Ora finocchietto trattieni il fiato". Poco dopo avvertì la punta del suo cazzo sul mio buco del culo, ci sputa sopra ed entrò con un sol colpo facendomi urlare " ahhhhhhh!!" "Urla forte urla mia piccola cagna da monta". Il suo cazzo era così grosso e duro che sentivo i miei glutei premuti contro il suo caldo ventre e avvertito anche i coglioni che sbattevano sul mio culo. Sentivo quella verga nera che mi stava rompendo il culo, e io come una puttana iniziavo a gemere e sentire il piacere di quel cazzo piantato nel culo. Sbattuto violentemente con varie posizioni caddi in trance; quando mi ripresi, in un lago di sperma e sangue, uno di loro mi stava spaccando il mio culo mentre un altro iniziava a farsi spazio nella mia bocca. I miei urli, soffocati dalla verga in bocca, seguivano il ritmo della scopata.Infine si aggrappa ai miei fianchi penetrandomi completamente e urlandomi: "Puttana ora ti metto incinta, prendi tutto il mio latte in culooooo." Inondandomi di calda sborra; poco dopo anche quello che mi stava fottendo la bocca mi bloccò la testa e scaricò tutto il suo nettare dentro la mia bocca costringendomi a ingoiare il tutto. La cosa continuò a lungo fino a quando non soddisfai tutti e 39 gli operai.
La mattina seguente mentre mi recavo a lavoro incontrai i miei colleghi, si misero a ridere con la promessa che la notte successiva avrei dovuto soddisfare nuovamente 39 cazzi. Da quei discorsi mi sentii alquanto umiliato, ma sentii che il mio culo cominciava a fremere dal desiderio.









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