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In vacanza (parte 5)


di onlyfg
16.05.2024    |    70    |    1 9.2
"Le spinte di Luca si fecero sempre più decise e José godeva da matti, afferrò il mio cazzo con la mano masturbandomi molto velocemente e nel frattempo..."
La mattina seguente ci incontrammo in spiaggia con gli animatori e notammo una certa complicità tra loro e nei nostri confronti, evidentemente Angelo aveva già preparato la strada per qualcosa di piccante. C’era un ragazzo di origini sudamericane di nome José, che mi tirava sguardi strani, sembrava quasi arrabbiato e non ne capivo il motivo. Tutti erano molto disponibili e gentili, mentre lui sembrava quasi evitarmi. A pranzo mi avvicinai offrendogli della frutta fresca, giusto per attaccare bottone e scoprire cosa avesse contro di me. Purtroppo non sortì il risultato atteso, mi liquidò con un semplice “no grazie” e tornò ad ignorarmi. La cosa mi stava dando un po’ fastidio e allo stesso tempo mi incuriosiva.

Si era creato un bel clima con tutti, anche con le due ragazze, che erano molto complici e sempre pronte a fare battute a doppio senso. Con Marie avevo preso molta confidenza e approfittai di un momento in cui eravamo lontani dagli altri per fare la faccia di cazzo e chiederle se avesse idea di cosa avesse José nei miei confronti. Forse avevo chiesto alla persona giusta, anche perché, non sapendolo, avevo beccato l’unica con cui si era confidato. Non volle scendere nei particolari, disse che non sapeva ciò che fosse successo nel dettaglio la sera della premiazione, ma che c’entrava quella serata. Rimasi molto perplesso, non ricordavo assolutamente nulla di quanto accaduto a causa dei troppi drink.

La giornata proseguì serenamente, si rideva e si scherzava spensierati, anche Luca si era ben integrato nel gruppo e sembravamo una comitiva di amici di lunga data. In serata si organizzarono dei giochi in coppia e preparammo dei biglietti per estrarre il partner con cui gareggiare. Una sorta di caccia al tesoro dove cercare alcuni oggetti nascosti per tutto il villaggio. Speravo mi capitasse Luca, ma a volte la sorte è imprevedibile e fui accoppiato con José. Ricevute le istruzioni iniziammo le nostre ricerche, ci dirigemmo verso l’hall per cercare il primo elemento come indicato sul nostro foglietto. Mi feci coraggio e iniziai io a rompere il ghiaccio con José: - “Hai qualche idea su cosa cercare?” – lui cercò di trovare qualche indizio sul foglio, poi timidamente e accennando un lieve sorriso rispose: “Non ho la più pallida idea”. Ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere come due coglioni. A questo punto approfittando del momento gli chiesi come mai si era mostrato un po’ scostante per tutto il giorno. Lui disse solo che non era colpa mia e che aveva delle cose sue da risolvere. Non volli insistere e mi accontentai di quel poco che ero riuscito ad estorcergli.

Continuammo a cercare l’oggetto e la comunicazione sembrò essere sempre più sciolta. Ad un tratto in una pianta notai un pezzetto di qualcosa di rosso nascosto tra le foglie. Mi avvicinai ed effettivamente era il nostro oggetto. Era essenziale trovare gli elementi per continuare il gioco in quanto su di essi c’erano le indicazioni per trovare il successivo. Sul nostro era indicato di salire al quinto piano e cercare una chiave, quindi andammo a prendere l’ascensore per fare prima. Una volta dentro, José mi guardò negli occhi, si avvicinò e mi baciò appassionatamente, poi mi disse: - “L’altra notte avevi bevuto molto e non so perché lo hai fatto, ma mi hai baciato. È stata la prima volta che ho baciato un uomo e mi ha lasciato un po’ interdetto. Volevo rivivere l’esperienza per capire se mi piace veramente o è stato solo un caso che l’altra volta mi sia piaciuto. Non credevo di essere attratto dagli uomini, ma stasera mi è piaciuto più dell’altra volta e non so come affrontare la cosa”.

Ovviamente io ignaro di tutto, mai avrei pensato una cosa del genere, però mi fece tanta tenerezza e, scoprire che non mi parlava solo perché si era preso una “cotta” per me, mi suscitò uno strano sentimento che istintivamente mi portò a ricambiare nuovamente quel bacio. Nel frattempo l’ascensore arrivò al piano e, gioco del destino, c’era Luca ad aspettare che le porte si aprissero. Non so cosa mi avesse preso, un gesto impulsivo, tenero, ma questo Luca non poteva saperlo. Sbiancai e non riuscii a dire una sola parola; anche Luca non disse nulla e andò via verso le scale. Non potevo perderlo per un bacio senza senso. Corsi in camera e lo trovai che preparava la valigia.
- “Luca, ti prego, lasciami spiegare. Non è come sembra”.
- “Cosa mi devi spiegare? Che sono un cretino? Lo so già da me. Solo un cretino poteva correre qui pensando di trovarti triste e afflitto per la mia mancanza. Invece altroché ti eri già più che consolato. Che stupido sono!”
- “No, Luca, non devi nemmeno pensarlo. Io ti amo, ti chiedo scusa. È stato solo un errore, uno stupido malinteso. Era un gesto d’affetto, credimi ti prego!”
- “Inutile fare tutta questa messinscena, puoi tornare da lui. Vai! Corri!”
- “Luca ti prego, possiamo parlare con calma? Ti fermi per favore? Lascia stare la valigia e fammi spiegare!”
Luca buttò la valigia a terra e si sedette sul letto con la testa tra le ginocchia e scoppiò a piangere. Non l’avevo mai visto così, singhiozzava talmente forte che mi spaventai. Mi venne istintivo abbracciarlo per farlo calmare, capii quanto tenesse a me e quanto male gli avessi fatto, seppure involontariamente.
Ci svegliammo il mattino seguente ancora abbracciati, speravo che avesse capito quando ci tenessi a lui, ma purtroppo si alzò e uscì dalla stanza senza dire nulla.

Ero preoccupato, non sapevo come fargli capire che tra me e José non era accaduto nulla. Stavo malissimo.
Nel frattempo Luca era andato a cercare José e forse le cose si sarebbero chiarite più velocemente di quanto pensassi. In effetti, dopo un po’ rientrò in camera e mi disse che aveva parlato con lui. – “Sei sicuro che non provi niente per lui? Se ti piace puoi dirlo tranquillamente, non mi arrabbierò, però voglio la verità”.
- “Luca ma scherzi? Lo sai quello che provo per te e ora ho avuto la dimostrazione che anche tu provi lo stesso per me. Mi dispiace di averti ferito e ti chiedo scusa. Ti giuro che ti amo immensamente e sono fortunato ad averti al mio fianco. Sei la persona più bella che mi potesse capitare e vorrei continuare a condividere la mia vita con te”.
Non disse altro, mi abbracciò forte forte e rimanemmo così per qualche minuto. Non mi ero mai sentito più felice come in quel momento.
Dopo un po’ mi buttò sul letto e cominciò a baciarmi appassionatamente, io ricambiai con altrettanto impeto che credo non metterà mai più in dubbio il mio amore per lui…
Facemmo l’amore come se fosse l’ultima volta che ci saremmo visti, come se il mondo sarebbe finito poco dopo. Fu straordinario, un’estasi di piacere infinito, un vortice avvolgente e sconvolgente che non si può descrivere a parole, si può solo viverlo.

Dopo una bella doccia ristoratrice e un’abbondante cena facemmo un giro con gli animatori; il clima era così disteso che Luca e José si comportavano come due amici per la pelle, questo mi fece talmente tanto piacere che mi si accese una fantasia hot. In fondo io e Luca eravamo più uniti che mai e José aveva bisogno di approfondire la sua attrazione per gli uomini.
Tornati in camera lo accennai a Luca e lui, che ormai sapeva del desiderio di José, non se lo fece ripetere. Disse: - “Non possiamo lasciare quel bonazzo insoddisfatto!”

Il giorno dopo lo attirai in camera con una scusa e gli ricordai che avevamo un bacio in sospeso, nel frattempo Luca uscì dal bagno tutto bagnato e col cazzo in tiro e cominciammo la festa.
All’inizio era un po’ imbarazzato ma una volta che gli ho infilato la lingua in bocca si sciolse velocemente. Completò l’opera Luca che abilmente gli abbassò i pantaloncini e cominciò a leccarglielo con dedizione. Aveva un bel mattarello tra le gambe ed eravamo intenzionati a gustarcelo tutto.

Mi alzai in piedi e mi posizionai davanti a lui, porgendo il culo a Luca e il cazzo a José. Afferrai la sua testa e la spinsi dolcemente sui miei genitali, lui aprì la bocca e iniziò ad assaporarlo teneramente, Luca intanto passava dal suo cazzo al mio buchino, lubrificandolo per bene. Potevo osservare con piacere che José ci aveva preso davvero gusto nel succhiarmelo ed era anche bravo; Luca con la sua abile lingua mi aveva messo voglia di prenderlo, quindi mi accovacciai sul cazzone di José e dolcemente lo feci entrare tutto. Mi sentivo farcito come una porchetta, lui godeva da matti e sentivo il suo cazzo pulsare di piacere e allargarsi dentro di me. Intanto Luca aveva lasciato la sua postazione e si era messo davanti a me in modo da farmelo succhiare. Ero pieno di cazzi, era bellissimo ma continuando così José sarebbe arrivato a minuti, quindi mi alzai e mentre Luca si faceva succhiare, io iniziai a stimolargli il buchetto, prima con la lingua, poi con un dito e infine con due. Si contorceva dal piacere, capii che era arrivato il momento di passare alla sua iniziazione.

Feci cenno a Luca di pensarci lui, che in quel momento lo aveva duro come il marmo. Misi abbondante lubrificante e lasciai Luca a prendersi cura del culetto vergine di José. Io mi fiondai a succhiarglielo in modo che concentrandosi sul piacere genitale, rilassasse i muscoli anali e non sentisse dolore. Infatti fu così e ben presto lo sentii gemere di piacere; ora potevo smettere di succhiare altrimenti sarebbe venuto. Luca lo fece girare a pecora e lo penetrò ancora più profondamente, io gli posizionai il cazzo in bocca e finalmente anche lui era pieno di cazzi. Le spinte di Luca si fecero sempre più decise e José godeva da matti, afferrò il mio cazzo con la mano masturbandomi molto velocemente e nel frattempo succhiandomi con la bocca, capii che era all’apice del piacere e che voleva godersela fino in fondo, quindi mi lasciai andare in una sborrata liberatoria che lui gradì molto, leccandola tutta e non facendo cadere nemmeno una goccia.

Nello stesso tempo anche lui arrivò, seguito a ruota da Luca che gli allagò il buchino. Una scopata da favola ragazzi. Restammo così immobili almeno una quindicina di minuti, assopiti e soddisfatti, poi ci alzammo e andammo a fare la doccia insieme. José si complimentò con noi per la bravura e per avergli fatto scoprire un nuovo mondo. Era ancora voglioso e sotto la doccia si inginocchiò a succhiarlo a entrambi fino a farci arrivare nuovamente nella sua bocca ormai ingorda e golosa.

Ero davvero felice di aver risolto tutto nel migliore dei modi, e che modo poi… era sicuramente la più bella vacanza che avessi mai fatto in tutta la mia vita.
Avevo un ragazzo fenomenale in ogni aspetto, eravamo pazzamente innamorati, giovani e carichi, con tutta la vita davanti; non avrei potuto desiderare altro… anzi sì, una cosa la desideravo… la vacanza ormai volgeva al termine e dovevamo realizzare l’ultimo sogno proibito, la ciliegina sulla torta… la gang band promessa da Angelo, e poi sarei stato appagato completamente. Ma qualcosa mi dice che a breve questa fantasia diventerà realtà e sarà una goduria immensa…
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