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Gay & Bisex

Marcoooooooo


di marc_dropsy
13.09.2019    |    5.038    |    5 8.4
"Tra i coglioni ed il culo poi il lavoretto era stato approssimativo… “finiamo il lavoretto assieme? Ti va?” marco si distrae da quel momento di leggerezza e..."
3 – venerdì
Vengo svegliato allo stessa orario di sempre da marco che è di fianco al letto, mi accarezza i capelli, le braccia… mi piace il mio risveglio da quando non non mi serve più il fastidioso trillo della sveglia. L’odore del caffè accompagna il mio strofinarmi la faccia mentre carezze dolci rinvigoriscono la mia schiena e le mie gambe ancora addormentate.
Oggi la luce dalle finestre mette allegria, scalcio per levare il lenzuolo di dosso avvicinando un piede al suo petto, giocando lo spingo sui suoi pettorali solidi che oppongono resistenza fin quando la sua bocca mi avvolge l’alluce. Umida e sensuale la sua lingua gira attorno al mio pollicione mentre un leggero movimento avanti indietro della sua testa mi fa sentire come se dentro la sua bocca ci fosse il mio cazzo invece del mio piede.
In genere quando marco inizia così la giornata è una buona giornata ma oggi forse mi sbaglio…

i- “su dai vieni qua prima che me lo fai rizzare del tutto” la mia mano dietro la sua testa avvicina il suo capo al mio cazzo mezzo gonfio

i- “colazione!”

marco mi avvolge il cazzo mezzo moscio e mezzo duro nella bocca calda, sento che sto per svuotarmi la vescica quando si stacca improvvisamente.

m- “oggi niente colazione, non l’ho avuta neanche ieri! Stamattina non ho voglia”

Non saprei descrivere lo scambio di sguardi di pochi istanti tra noi, interlocutori, intensi, arrabbiati, compiacenti, dolci, boh.., impossibile definire le emozioni dell’uno e dell’altro. Si era rotto qualcosa? Avevo esagerato ieri?
Mi alzo e vado in bagno, pisciata lunga del mattino, un po’ nervosa per la situazione di prima e quindi doccia. Lo raggiungo in soggiorno, oggi il lavoro ci aspetta un po’ più tardi del solito e siamo quindi entrambi rilassati nei tempi. marco è sul divano distratto al cellulare. E’ nudo da cima a piedi e nonostante sia a riposo, l’uccello riempie completamente il suo contenitore di ferro.
Lo guardo. Dopo ieri, lo sento ancora più mio. Il suo corpo senza peli è opera mia, l’ho fatto per davvero! Cazzo quanto è eccitante il mix della bellezza di marco ed il sapere che posso averla!!! Quasi vorrei che gli fosse ricresciuto il pelo solo per poterci giocare nuovamente…

i- “che fai?”

m- “rispondo a Martina che è tornata dal mare, ci vediamo in pausa pranzo così mi racconta le sue vacanze”

Devo cambiare velocemente la piega che sta prendendo la giornata.
Gli levo il cellulare di mano, mi libero dell’asciugamano che ancora mi cingeva la vita mi siedo cavalcioni su di lui che era ancora seduto sul divano. Ho voglia di scoprirlo. Accarezzo i suoi pettorali ora lisci, lo stringo in un abbraccio forte, esploro il suo corpo che dopo ieri mi regala nuove sensazioni: è liscio, buono, forte e muscoloso e sa di uomo. Ho il cazzo a mille! Il bello di marco è che è come una lampadina… finché non si rompe puoi accenderla e spegnerla con un click. Mi ribalta sul divano ed il suo peso mi ricorda che ho tra le mani un uomo, non un fanciullino. Mi lecca le orecchie, mi succhia i capezzoli, ci baciamo, ci guardiamo…

i- “sei molto incazzato per ieri? Scusa, forse ho esagerato….. però sei fico lo stesso e mi ecciti ancora di più sai?”

m- “perché non me lo hai chiesto? Se lo volevi sai avrei detto di no ma poi avrei ceduto.”

i- “ahahah tanto sai di esser e sexy lo stesso! Ora che è fatto, ti piace?”

m- “boh non so, non mi sono mai visto così, mi sembra un po’ esagerato”

i- “ dai tanti sportivi sono depilati no?”

m- “anche le braccia?”
mentre lo dice, si guarda le gambe, il torso, passa una mano sul braccio a saggiare le nuove sensazioni che gli procurano quei tocchi ed io mi aggiungo a lui incrociando le nostre mani. Alza le braccia in alto e le mie mani possono scorrere dai polsi ai bicipiti, alle spalle, percorrono l’interno delle ascelle leggermente umido per poi sfiorare i capezzoli. Mentre muovo le mani, mentalmente conto la tavoletta di cioccolato scolpita sull'addome fino a cingergli l’uccello in gabbia per finire tra le cosce e poi nel solco del culo…….

i- “comunque ieri ho faticato un casino sai! Non sei mica tanto leggero da muovere”
siamo felici, è nell’aria. Ridiamo entrambi

i- “dovrei ritoccare un po’, non sono stato poi così bravo…” dicendolo passo le mani su alcuni punti rimasti un po’ a metà, qualche tratto di pelle ancora con peli interrompeva la morbidezza dell’accarezzarlo. Tra i coglioni ed il culo poi il lavoretto era stato approssimativo… “finiamo il lavoretto assieme? Ti va?”

marco si distrae da quel momento di leggerezza e si tira su, si accarezza, ha lo sguardo concentrato e perso mentre si accarezza ogni singolo centimetro quadrato del proprio corpo. marco è sempre stato fiero del suo corpo che cura in maniera maniacale, una depilazione approssimata come la mia sicuramente lo infastidisce per cui

m- “in effetti hai fatto un lavoro di merda. Senti qua!”

Non servono altre parole, mi prende per mano e mi porta al bagno ma lo fermo

i- “no, non in bagno”

Devio il nostro percorso dirottandolo verso il tavolo della cucina, non ci sono parole, solo gesti. Si siede sul bordo con le gambe penzoloni mentre da solo vado a trafficare in bagno tornando con il pennello da barba, la ciotola con il sapone da barba ed il rasoio, un catino di acqua tiepida e due panni che avevo passato sotto l’acqua calda per poterlo risciacquare. Si sdraia e comincio e ripassare le imperfezioni che avevo lasciato, cazzo se mi eccita e se mi piace! E dall'espressione che ha capisco che pure lui è rilassato come in una SPA. Quella che ieri era una mia perversione e quasi un abuso, oggi è diventata un nostro gioco complice. Cazzo! E’ quel che amo di marco, sa sempre superarsi e concedersi trasformando i miei sporchi desideri in momenti intimamente condivisi per entrambi. Non avevo mai rasato prima di ieri un corpo non mio, ma ieri era fugace e veloce, poco tempo per apprezzarne pienamente la sensazione di possesso.

Marco è goduto e rilassato, mi faccio aiutare ed a pancia in giù si tiene largo il culo con le mani per permettermi di passarci il pennello setoso carico di schiuma profumata e quindi sentire quella sensazione del rasoio che tagli i peli che solo noi uomini conosciamo. Non sappiamo se è nella mano, nel rumore, nell'odore della schiuma.. sicuramente è nella testa.

Ora è quasi perfetto, mi asseconda mentre lo volto facendogli poggiare i piedi sul bordo del tavolo a cosce larghe. Oggi voglio fare un buon lavoro, me lo ha concesso e devo farlo, glielo devo. Vado via e torno, scatta il lucchetto e di nuovo il cazzo di marco è libero. Cazzo quante emozioni ho provato a rasargli cazzo e coglioni! So solo che i miei pantaloncini sono completamente bagnati dalla trasparenza che continua ad uscire come non mai dal mio uccello. marco nudo davanti a me, il suo cazzo ormai teso che muovo qua e là per rifinire la rasatura, la gabbietta aperta di lato sul tavolo, è ormai ridicola rispetto il sesso che ho di fronte. Non c’è modo di imporgliela nuovamente, non entrerebbe mai e non c’è motivo per negarmi questo piacere. Il cazzo di marco è nella mia mano, è grosso, lungo e largo, lo impugno senza poter chiudere la mano e comincio a segarlo. Dio che bello. Perché non l’ho più fatto queste ultime settimane? Godo del suo cazzo, me lo imbocco, lo succhio, lecco, strizzo per bere il precum.

In tutto questo marco è passivo, sdraiato sul tavolo di legno, rilassato a godersi il piacere. Il tutto è molto veloce nel tempo, lento nelle emozioni fino a che in meno di due minuti mi riversa in bocca la sborra di tre settimane, non una sprizzante cascata di ruscello ma il caldo ingoio di un placido, lento, interminabile ed inarrestabile fiume di piacere che mi riempie.

“mamma quanta” penso tra me e me.

…….[segue]
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