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Gay & Bisex

Nel boschetto il mio primo ingoio.


di tous_avaler
30.01.2014    |    34.944    |    5 9.4
"Non avevo mai ingoiato in vita mia, troppa la paura..."
Questa è una storia vera, che risale al 2009.

Era la vigilia di ferragosto. Quell'estate avevo appena mollato un cesso di ragazzo rompicoglioni e brutto come la fame, ed avevo una voglia di cazzo incredibile, così decisi di andare alla spiaggetta gay di Chiavari, per dare un'occhiata se fra i soliti anziani segaioli vi fosse qualche bel maschione voglioso.
Arrivato sul posto feci una prima perlustrazione dalla passeggiata che attraverso il bosco permette di osservare la spiaggia, e vidi una gran bel ragazzo, sui 35, moro, bel fisico, che chiaccherava insieme ad altri amici.
Visto che non si muoveva da lì continuai la passeggiata, passai attraverso la galleria per arrivare alla parte finale della spiaggia. Anche lì non vi era nessuno di interessante. Così tornai indietro, pensando di andare nella parte più nascosta del boschetto, quella a ridosso della ex colonia Piaggio.
C'era un uomo sui 50 anni che si masturbava solitario dietro alcuni massi, sembrava starsene sulle sue, sicuramente un guardone. Proseguii sino in fondo.
Ed improvvisamente lo vidi. Il bel tipo che era sulla spiaggia se lo stava facendo succhiare da un ragazzo un pò grasso e per niente carino, mentre lì accando altri due bei ragazzi, i suoi amici, si stavano inculando.
Pensai "porca miseria, se lo sta succhiando quel ciccione..." ma un istante dopo lui si girò e mi vide. Forse capì che ero decisamente più carino del ciccione, gli tolse l'uccello dalla bocca e venne verso di me.
Non avevo voglia di condividerlo con gli altri, così mi feci seguire verso la zona dove vi era il cinquantenne segaiolo. Ci seguì anche il ciccione, ma quel bel manzo lo allontanò. Era chiaro che voleva la mia bocca.
Gli avevo visto un bel cazzone, forse sui venti centimetri, leggermente curvo verso il basso, con una bella cappella ed un prepuzio mostruosamente eccitante. Salimmo più in alto, per levarci dal passaggio, proprio sotto il masso dove il cinquantenne si stava masturbando. Il bonazzo si abbassò il costume e mi offrì il suo bell'arnese, senza dire nemmeno una parola. Mi accucciai tra le sue gambe, facendomi scivolare in gola quel bel palo curvo. Aveva un odore forte, di maschio, come piace a me, e quel sapore, altrettanto forte, eccitante, inebbriante. Raramente avevo succhiato un cazzo così bello.
Continuai a spomparlo per dieci minuti ed ero così eccitato che desideravo fortemente provare il sapore del suo sperma. Non avevo mai ingoiato in vita mia, troppa la paura. Ma in quel frangente la mia mente era totalmente ottenebrata da un solo desiderio. La sua cappella arrivava sino in fondo alla gola, evidentemente gli piaceva molto spingerlo sino in fondo, ed era facile, perché la curvatura rendeva la cosa agevole nonostante la lunghezza di quel cazzone. Ogni tanto smettevo di succhiare e gli leccavo le palle. Non emetteva nessun gemito, nessun suono, silenzio totale, interrotto dai rumori della mia bocca ingorda. Intanto il cinquantenne si godeva lo spettacolo, masturbandosi forsennatamente.
Ripresi a pompare, poi ogni tanto aprivo la bocca e tiravo fuori la lingua guardandolo supplichevole, lui sbatteva il cazzone sulla lingua con soddisfazione, ed uno strano sogghigno sul viso. Poi improvvisamente lo spinse in fondo, con una mano mi cinse la nuca impedendomi ogni movimento. Sentii le pulsazioni e compresi che stava venendo. Pazzo di eccitazione, con il suo uccello completamente affondato nella mia gola, sentii arrivare il calore dello sperma, che con diversi fiotti bollenti finì direttamente in fondo alla gola. In quell'istante non pensai ad altro, ed ingoiai avidamente tutto quel nettare. Era dolce, e non avevo mai provato una sensazione così devastante, così eccitante, così inebbriante. Lui rimase ancora qualche secondo nella mia bocca. Non aveva emesso nemmeno un gemito. A quel punto mi sbottonai i pantaloni, avevo assolutamente bisogno di sborrare, me lo menai furiosamente ed in pochi secondi sborrai per terra, mentre lui mi osservava divertito. Bofonchiò qualcosa che non compresi, forse un apprezzamento, e se ne andò con quel sogghigno di chi ha goduto sino in fondo. Mentre mi richiudevo i pantaloni il cinquantenne saltò fuori e mi fece vedere che stava sborrando. Aveva gradito anche lui.
Da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente, il bisogno di ingoiare sperma è diventato un'ossessione. ma già quella stessa estate lo soddisfai in altre occasioni, che presto vi racconterò.
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