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Gay & Bisex

Regalo di compleanno


di SatiroeMilf
16.05.2019    |    9.521    |    10 8.5
"È come se la mia testa, e con essa il mio uccello, vagassero per i cazzi loro..."
L'unica gioia al mondo è cominciare.
È bello vivere perché vivere è cominciare,
sempre, a ogni istante.
C. Pavese

1
Ragazzi che giornata… E che compleanno dimmerda!
Non ce la faccio più con questo lavoro del cazzo. Prima o poi mi ucciderà. Dalla mattina alla sera a parlare di cose che nemmeno mi interessano a gente che nemmeno conosco.
Su e giù per la città, tutto il santo giorno, a mostrare appartamenti a dei coglioni che nemmeno lo compreranno.
“La stanza da letto è troppo esposta a nord”, mi fa una trippona dalla voce querula. E il marito “Si cara”, “certo cara”. Certa gente mi fa proprio pena. E quella coppia di stamattina… Voleva per forza una casa con due camere con bagno indipendente, una per lui e una per lei. Ma che cazzo vi sposate a fare se poi non dormite neanche insieme!
Fortuna che, almeno per oggi, è finita. Giro la chiave, accendo il motore, e sono già in strada. Questa bambina spinge che è una bellezza e traffico permettendo tra meno di mezz’ora sarò a casa.
Chissà Leith cosa mi avrà preparato.
-JJ, - mi ha detto – per stasera ti ho preparato una sorpresa che neanche ti immagini. Vedrai che ci resterai di stucco!-
Spero tanto che vada tutto per il verso giusto stasera. Sta’ a vedere che ci scappa anche una bella scopata. Ah scopare, è una vita che non lo facciamo. Il problema è questo lavoro del cazzo. Farlo rizzare è diventato un bel problema, con tutto lo stress che sto accumulando in questo periodo...
E dire che ho smesso anche con la droga. Qualche canna ogni tanto. Sì, va beh, una al mattino, giusto per conciliarmi la giornata, una la sera, prima di andare a dormire… Poi ci sarebbero un paio di anfe che mi calo durante il giorno, ma giusto per tenere la fame sotto controllo…
Certo che con Leith, le cose è già un pezzo che non girano. È come se avessi un blocco. Non lo so, a parte lo stress, è sempre la solita minestra riscaldata. La verità è che avrei bisogno di nuovi stimoli.
Chissà se Leith mi ha organizzato una festa a sorpresa. Io odio le feste a sorpresa. Tutta quella gente intorno che ti viene a fare gli auguri, dandoti pacche sulle spalle mentre tu te ne vorresti stare per conto tuo… Tutti quei sorrisi finti a cui non puoi fare altro che rispondere con altrettanti sorrisi finti, resi ancora più finti dal fatto che devi fingerti stupito della splendida sorpresa che ti hanno fatto! Fanculo.
Quasi quasi mi calo questa pasticca blu che mi ha passato Val. Dice che se te la prendi due ore prima di chiavare, ti rimane duro per tre ore consecutive. Magari! Leith, dicevo… è che io ce la metto tutta, ma quando capita che lei mi succhia il cazzo, e lui proprio non ne vuol sapere, ammosciandosi come un palloncino sgonfio… è uno spettacolo davvero pietoso.
Non è colpa mia. È come se la mia testa, e con essa il mio uccello, vagassero per i cazzi loro. Come quando ero lì, quella sera, che ce l’avevo quasi fatta, a mantenerlo duro, ed ero entrato dentro di lei, e le piaceva, oh si che le piaceva, beh, all’improvviso: stop. Fermo tutto. L’uccello si ammoscia, si ritrae, e non c’è verso di risvegliarlo. Povera Leith, come c’è rimasta male quella volta. Pensare che stava quasi per venire. Solo che lui, mister Dick, aveva deciso che non era serata. E si che dopo lei s’è incazzata di brutto, e io ci sono rimasto dimmerda. Che cazzo potevo dirle? Aveva ragione. Da vendere. Tanta ragione che dopo mi sono chiuso in bagno cercando di capire come mai il signor pisello non ne volesse sapere.
La pasticca l’ho calata, buttandoci su un bel sorso di rum dalla mia riserva personale. Magari Leith mi ha organizzato un bel ristorantino, poi un cinemino, e infine… chiavatina, hihi!
Quella volta che mi si è ammosciato nella fica di Leith, dicevo. Beh, quasi mi spellavo le mani a forza di menarmelo; mezz’ora buona c’è voluta solo per farmelo rizzare. E ho dovuto fare appello a tutta la mia fantasia. Mi sono passato e ripassato tutta la filmografia porno degli ultimi venti anni. Ragazze con le fiche vogliose che sbavavano per il mio cazzo. Niente. Poi culi e fiche penetrate da cazzi di marmo, bianchi e neri, che a turno si contendevano quei buchi slabbrati. Niente ancora. E intanto io lì a lavorare di mano, che quasi mi si slogava il polso.
Magari stasera, se riesco ad andare fino in fondo, Leith mi dà pure il culetto. Ah, com’è delizioso il culetto di Leith; da quando anche lei si è convertita alla depilazione integrale, devo dire che nell’insieme ci ha guadagnato. Specie quando si lascia quel ciuffetto rosso in cima al pube; con qualche efelide qua e là è il massimo dell’arrapamento. Stasera voglio proprio iniziare con una bella leccata di fica…
Comunque, io ero lì, dopo aver fatto cilecca, seduto sulla tazza del cesso, intento a segarmi, cercando come un disgraziato per farmelo rizzare. Visto che la pornografia non aveva sortito effetto, sono passato ai ricordi. La prima volta con Leith, quando lei guidando il mio cazzo inesperto nella sua intimità s’è fatta deflorare. O quando eravamo in acqua e lei doveva fare pipì, così io ho cacciato il mio pisello duro e gliel’ho appoggiato sulla fica, godendomi il getto caldo direttamente sulla cappella. Inutile dire che dopo gliel’ho piantato ben dentro! Beh, il cazzo dà segnali di vita. Insisto sulla scia dei ricordi.
Come quella volta al lago con Val… Alla grande! Leith quasi mi soffocava, seduta sulla mia faccia, grondante di umori, e io che la lappavo come un forsennato, con Kim che la sditalava mentre faceva su e giù sul mio cazzo. E poi, quando Val me l’ha ficcato nel culo, il mio cazzo è diventato d’acciaio!
Non che sia frocio, eh, chiariamo. L’amico Val, invece, non me la racconta giusta. Un tipo a posto, per carità; amicone e cose così, ma secondo me sotto sotto gli piace il cazzo.
Per me invece è stata solo un’esperienza, forse un po’ più forte delle altre, ma solo un caso isolato. Tra l’altro eravamo tutti sconvolti, tra canne e altra merda che ci eravamo calati…
Comunque è stato così che ho ritrovato la mia erezione, nel ricordo di un’esperienza ormai sopita. È stato così che mi sono sborrato tra le mani senza che me ne rendessi conto. Cazzo, povera Kim, anche quella volta l’avevo mandata in bianco.
Intanto sono quasi arrivato. Giro a sinistra, parcheggio e scendo.
La casa è buia, è tutto spento. Vuoi vedere che Leith mi ha davvero preparato la festa a sorpresa del cazzo? Gliel’avevo anche detto che non l’avrei retta un’altra festa a sorpresa.
Strano, in soggiorno non c’è nessuno. Buio anche in sala da pranzo. Salone e cucina, vuoti. Vedo filtrare una luce in camera da letto. Magari avrà deciso di saltare ristorantino e cinemino per passare direttamente alla chiavatina… Bene, spero che questa pillola che mi ha dato Val sia all’altezza delle aspettative.
Mi avvicino furtivo alla camera da letto, socchiudo appena la porta e c’infilo lo sguardo in trepidante attesa.
Quello che vedo mi sconvolge.
Non può essere.
Cazzo nooo…
2
C’è Leith seduta al bordo del letto, tutta nuda, intenta a spompinare il cazzo di un giovanotto che avrà sì e no una ventina d’anni, mentre con una mano lentamente si lavora la fessura.
Sento il mondo crollarmi addosso. Cazzo Leith, la mia Leith. Si qualche volta abbiamo avuto qualche trasgressione, ma si è trattato sempre di scambio reciproco. Inoltre sempre insieme a me, mai da sola!
Invece ora la vedo che sta spompinando un altro, mi sta tradendo, e per giunta nel giorno del mio compleanno!
Già sento un enorme paio di corna spuntare dalla fronte e crescere vigorosamente.
Mi sento umiliato, tradito. Ferito.
E con che gusto si sta lappando il cazzo del moccioso. Lo affonda tutto fino in gola per poi risalire pian piano e lavorare di lingua tutto attorno alla cappella. A me non l’ha mai fatto un pompino così. Gli passa la lingua per tutta la lunghezza dell’asta, per poi ritornare alla cappella ed imboccarla tutta, per ricominciare il lavoro di gola.
Se non fosse la mia Leith, lì, che mi sta cornificando, devo dire che sarebbe uno spettacolino niente male, ma ho il cuore a pezzi.
Dentro di me sento montare sensazioni contrastanti. Da un lato c’è la foia crescente per lo spettacolino a cui sto assistendo, io, spettatore occulto.
Dall’altro c’è la sofferenza per il tradimento che si sta consumando sotto i miei occhi.
Entrambe le sensazioni si mescolano e si confondono tra di loro e mio malgrado mi scopro con una potente erezione tra le mutande, come non mi capitava da tempo ormai. Come sempre è il cazzo che, dotato di una volontà autonoma, fa come cazzo gli pare, rizzandosi mentre in realtà io vorrei entrare lì dentro e fracassare tutto.
Ma non lo faccio. Come un ebete socchiudo un po’ la porta e faccio per entrare, bloccandomi sotto l’arco e balbettando parole senza senso, quando i due mi notano.
Leith si gira verso di me ancora con la bocca piena, quindi scosta il cazzo tenendolo ben scappellato con una mano, a pochi centimetri dalle labbra, e mi fa: -Tesoro, finalmente! Ma quanto ci hai messo! Questo è Sisko, il tuo regalo di compleanno! Ti avevo promesso che ti avrei fatto una bella sorpresa e vedrai che il nostro amico non ti deluderà. Dai, ma che fai ancora lì, vieni, su. Vieni a dare un bacio alla tua adorata mogliettina!-
Sono confuso, non capisco. Meccanicamente mi avvicino a lei. Ancora una volta è il cazzo nelle mutande che comanda, attirandomi verso di lei, mentre io mi limito a seguirlo.
Lei sporge le labbra mimando un bacio ed io lentamente appoggio le labbra alle sue, mentre il cazzo di Sisko, svettante, è minacciosamente vicino alle nostre bocche. Leith Sa un po’ di sperma e il sapore di cazzo si fa più intenso quando lei, disserrate le labbra, mi ficca la lingua in bocca, in un mulinare di saliva e residui di sborra.
-Ecco, bravo, così mi piaci. Ed ora lasciati guidare da me, vedrai che il buon Sisko ci renderà un ottimo servizio.- Poi, riprende a leccarmi le labbra e la lingua, attirando il membro di Sisko, che continua a mantenere saldamente nel pugno, tra le nostre bocche.
Non ci posso credere, sto baciando mia moglie e nel frattempo sto leccando un cazzo. E che cazzo. Devo dire che il mio uccello, rispetto al suo, sarà almeno un palmo più corto, ed in quanto a calibro, poi, manco a parlarne.
Leith lentamente guida il suo uccello nella mia bocca, mentre prende a leccargli l’asta carezzandogli lo scroto.
Tecnicamente sto succhiando un cazzo. È questo il pensiero che mi assale mentre mia moglie mi spinge il membro di Sisko in gola. Sto succhiando un cazzo e mia moglie sta guidando il ritmo del pompino.
Un dubbio di frociaggine mi assale, ma è solo un attimo. No, non mi sta piacendo. Lo faccio per rendere a Leith la pariglia. Sempre tecnicamente, leccare insieme a lei un cazzo non è più un tradimento, quanto piuttosto un’innocente trasgressione. E allora mi metto di buzzo buono. Slinguazzo il glande violaceo, succhio e risucchio la cappella lucida facendola uscire e poi riaffondandola nella mia bocca, per poi passarla a mia moglie che le riserva lo stesso trattamento.
-Però…- fa Leith tastandomi il pacco, -Da come ce l’hai duro, pare che il trattamento sia di tuo gradimento! Tiralo fuori che voglio vederlo-
Con difficoltà armeggio con la lampo dei pantaloni liberando con sollievo il mio cazzo svettante.
Devo ammettere che era da tempo che non ce l’avevo così in tiro.
Leith ordina a Sisko di continuare a lavorarmi la bocca mentre si abbassa sul mio cazzo ed inizia a spompinarmi con gusto, donandomi un dolce sollievo. Il ragazzo, intanto, si impossessa della mia bocca ed inizia a scoparla come fosse una vagina, tenendomi la testa con tutte e due le mani.
3
Leith mi ha liberato di calzoni e mutande, mi sta succhiando il cazzo e mentre Sisko mi scopa la bocca, lei prende ad accarezzarmi le cosce, la schiena, il culo.
-Lo sapevo che eri un depravato, che ti piaceva il cazzo. L’ho sempre saputo da quella volta al lago. Ma tu hai sempre cercato di reprimere la tua vera natura, con il risultato che tra di noi il sesso era scomparso.- mugolava lei parlando al mio cazzo, mentre io avevo avvinghiato il culo di Sisko tentando di contenere il ritmo delle stoccate.
-Adesso però con l’aiuto di Sisko vedrai che riusciremo a tirare fuori la tua vera natura. Non preoccuparti, lasciati guidare. Fidati di me, sarò la tua traghettatrice verso i meandri della perversione.- mi dice mentre mi affonda un dito intero su per il culo, preparandolo per l’ineluttabile penetrazione.
-Ora iniziamo a fare sul serio.- dice, staccandosi dal mio cazzo ed estraendomi il dito dal culo lasciandomi un profondo senso di vuoto.
Si mette seduta contro la spalliera del letto, le cosce leggermente divaricate, il ciuffo rossiccio che le spunta dal sesso, e mi invita ad avvicinarmi a lei.
Le vado incontro, ormai non sono più padrone delle mie azioni ma solo una marionetta obbediente. L’abbraccio, rannicchiandomi tra le sue cosce, e lei mi offre i seni da baciare.
Mentre le bacio i seni, lappandole i capezzoli turgidi, lei mi abbraccia, carezzandomi la testa con fare materno, quindi fa cenno a Sisko di raggiungerci. È come un segnale e Sisko esegue prontamente. Si avvicina alle mie spalle, mi spinge il culo in alto, allargandomi leggermente le cosce, ed inizia ad umettare il mio buco con dell’unguento preparato per l’occasione.
-Adesso rilassati-, prosegue Leith –Finalmente rivivrai l’esperienza che tanto sospiravi. Ecco bravo, succhiami la tetta, su, cosa aspetti: imboccala!-.
Mentre inizio a ciucciare il capezzolo di Leith, sento la punta del pene di Sisko all’ingresso dell’ano. Penso con terrore che è enorme e non ci entrerà mai tutta.
-Bravo, JJ, tranquillo, fai un bel respiro... così. Guarda questo pisellino com’è duro, segno che ti piace…- mi dice con tono rassicurante mentre allunga una mano ad afferrare la mia asta.
Quando il glande di Sisko è penetrato nella mia carne, sento una fitta lancinante al basso ventre e d’istinto serro tra i denti il capezzolo di Leith.
-Ahia, bricconcello… t’ho detto di rilassarti... Dai che il più è fatto: adesso viene il bello! Su, su, rilassa i muscoli del culo, altrimenti rendi tutto più doloroso. Sisko non ti fermare…-
Leith mi stringe le palle nell’incavo della mano, tastando con la punta delle dita l’asta dell’uccello di Sisko che piano piano sta entrando nel mio culo, onde saggiare la profondità della penetrazione.
Ed è solo quando, centimetro dopo centimetro, il cazzo di Sisko è entrato dentro di me, e le sue palle quasi sono accavallate alle mie, che mi fa: -Bravo, visto che ce l’hai fatta a prenderlo tutto? Ora da bravo, preparami per bene la micetta che anch’io voglio godere come si deve…
Detto questo, mi spinge la testa tra le sue gambe e dischiudendo le labbra della vagina mi ci fa affondare dentro, guidando con le mani i movimenti della mia testa.
Sisko intanto ha preso a stantuffare il cazzo nel mio culo con ritmo leggero e ben dosato. Chiava bene l’amico e sotto i suoi colpi davvero inizio a sentirmi una vera vacca da monta.
Incredibile, inizio a provarci gusto. Non mi importa di essere tacciato di froceria se ammetto che mi sto davvero godendo questo cazzo piantato nel culo. Intanto ho individuato il clitoride di Leith ed avviluppatolo tra le labbra, inizio a succhiarlo come se fosse un piccolo pene. Sto spompinando il clitoride di mia moglie mentre questo tizio mi sta trapanando il culo, e questo pensiero mi accende di una foga incredibile; inizio a dimenare il culo, aumentando il ritmo delle lappate.
A un certo punto Leith sente che sta per venire, quindi mi blocca la testa sul sesso, intimando anche a Sisko di bloccarsi.
-Ora finalmente mi farai assaggiare il tuo cazzo, JJ.- mi fa, e con fare da vera acrobata, scivola sotto il mio corpo per trafiggersi sul mio cazzo in tiro, avvinghiandosi a me.
Lentamente Sisko riprende l’inculata, dettando il ritmo delle mie stoccate nel ventre di Leith.
Ad ogni spinta di Sisko, che si fa strada nel mio retto, sento il mio cazzo gonfiarsi, per farsi strada nel ventre di Leith, che aggrappata a me muove il bacino alla ricerca dell’amplesso.
Ci siamo solo lei, io e questo cazzo che mi crivella il culo, il quale però è però solo un’appendice, uno strumento che ha il solo scopo di amplificare il nostro piacere.
Ci siamo solo lei, io e il nostro amore ritrovato, che cavalchiamo lungo le vette di un orgasmo in procinto di esplodere.
Ecco, ora si che la sento. Glielo dico. Lei aumenta il ritmo delle stoccate, e quando sento le prime contrazioni della sua fica, rilascio i rubinetti delle palle ed inizio a sborrare, prontamente imitato da Sisko, messo sull’attenti dalle contrazioni del mio sfintere in preda all’orgasmo.
Una manciata di secondi che durano un’eternità.
Il cazzo, stimolato dall’orgasmo uterino di Leith, inizia a sborrare di una sborrata straripante; la prostata, stimolata all’inverosimile dal cazzone di Sisko, prende a contrarsi e dilatarsi a ritmo serrato, amplificando e prolungando più e più volte l’intensità dei colpi e in ultimo il fiume caldo di sperma che Sisko mi riversa nel culo amplificano il godimento all’ennesima potenza, al punto che mi sembra di non riuscire più a fermarmi.
-È stato bellissimo, Leith, grazie.- le dico, col cuore gonfio di gratitudine, il cazzo ancora duro dentro di lei.
-Buon compleanno amore mio-, mi risponde Leith, abbracciandomi.
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