Racconti Erotici > tradimenti > Corsi e ricorsi
tradimenti

Corsi e ricorsi


di SatiroeMilf
19.05.2019    |    4.074    |    2 7.1
"In quella posizione aveva bisogno dell’aiuto delle dita per godere e Val lo sapeva..."
Corsi e ricorsi

Non è amore
Quell’amore che muta
Quando trova un mutamento
W. Shakespeare

1
Era la sua ultima possibilità ed era conscio che avrebbe dovuto giocarsela bene.
-Val, stasera sarà l’ultima volta che andremo a letto, noi due… da fidanzati voglio dire!- aveva dichiarato Kim, assolutamente convinta.
-Ma Kim, tesoro, sono quasi due mesi di astinenza… mi farai scoppiare il cazzo nei pantaloni!-
-Lo so ma io voglio arrivare pu-li-ta al matrimonio, e soprattutto con tanta voglia di te!- gli rispose facendo spallucce.
-Su daai…- cercò di farla recedere Val, ma lei fu irremovibile.
Kim ce l’aveva messa tutta quella sera per rendere tutto perfetto. C’erano lenzuola pulite, c’era uno stuolo di candele a illuminare la stanza, che le donava, con quella mise un po’ succinta, un aspetto etereo, quasi impalpabile. Aveva persino messo un buon disco di musica new age, che dicevano aiutasse a rilassarsi.
2
I preliminari durarono un tempo che a Val parve interminabile; non che non li amasse, ma aveva una gran voglia di scoparsela, anche perché erano giorni che lei non gli si concedeva, e quando finalmente passarono ai fatti, si rese conto, suo malgrado, di non poter durare a lungo.
Lei si distese supina, a cosce leggermente divaricate, e Val, delicatamente, si poggiò su di lei, avvicinando il sesso alla sua intimità ormai allagata.
-Con dolcezza, tesoro, ti prego…- gli sussurrò lei.
Val prese dapprima a strofinare la punta del glande contro il clitoride gonfio di lei, che iniziò a dimenarsi, poi pian piano, centimetro dopo centimetrò, iniziò a penetrarla.
-Si amore, dai, spingi, lo voglio sentire tutto…-.
Val procedeva invece lentamente, penetrando un poco, per poi fermarsi, risalire appena e spingere un po’ più a fondo, in un lento andirivieni che Kim cercava di accelerare con timide spinte del bacino.
Fu quando finalmente, col sesso ben piantato dentro di lei, era arrivato a fine corsa, che le morse delicatamente il lobo di un orecchio, dicendole: -Allora, Kim, mi senti? Mi senti tutto dentro?-.
-Si Amore, dai, muoviti un poco…-.
Val si trovava già quasi alla soglia dell’orgasmo, e cautamente cercava di muoversi in modo da stimolare quanto più possibile il sesso di lei, cercando di limitare nel contempo le conseguenze sul suo pene, quando Kim prese a roteare il bacino cercando la sua sensibilità.
Val la assecondò per quanto possibile, cercando nel mentre di distrarsi, pensando alle cose più strane, cercando di non pensare che stava per esplodere in un orgasmo irrefrenabile.
-Si amore dai, spingi, così…-, lo incitava lei.
Invano cercò di concentrarsi sulle tette di Kim, prendendo a leccarle con foga. Ciò non faceva altro che aumentare l’eccitazione di lei, amplificandone le spinte del bacino.
-Oh, mi fai morire, Val… più forte, più forte…-.
Val cercò di pensare alla fame nel mondo, ai bambini poveri, alle guerre, agli stermini di massa, ma quelle scariche elettriche che partendo dalla fica di Kim si propagavano fino al suo cazzo, per prolungarsi poi alla sua prostata e di lì risalire lungo la spina dorsale fino al cervello, non presagivano una lunga resistenza.
Fu così che si mise a pensare a Lotte. Pensare alla sua ex aveva infatti il risultato di smontarlo quasi istantaneamente, tanto lacerante era la ferita che lei gli aveva lasciato aperta.
Dapprima fu solo un flebile pensiero, intercalato dalle rade stoccate che Val infliggeva alla sua compagna, poi quella che era solo un’immagine prese via via consistenza e colore.
L’effetto era quello sperato perché il suo sesso, pur senza perdere consistenza, aveva iniziato a risentire di meno degli stimoli che la vagina di Kim gli offriva.
Val infilò una mano dietro la schiena di Kim, percorrendo la curva dei fianchi di lei fino ad arrivare tra le natiche esuberanti di lei, sostenendola per l’osso sacro e lambendo con un dito il buchetto posteriore.
Con l’altra mano le cingeva invece il collo, in modo che, bloccandola delicatamente, potesse ben governare il ritmo delle stoccate.
A ogni stoccata, infatti, sospingeva il corpo di Kim verso il basso, attirando al suo sesso il ventre di Kim, onde amplificare gli effetti di quella penetrazione su di lei.
E intanto pensava a Lotte, a come questa stessa tecnica l’avesse inizialmente adoperata su di lei, a come sfregandole risolutamente l’intimità con la punta del suo sesso, era capace di portarla a venirsene in una serie di orgasmi a ripetizione.
Quella stronza di Lotte... oggi sarebbe stato il loro ennesimo anniversario, se lei non avesse deciso, di punto in bianco di mollarlo.
-Amore rallenta, mi fai male…-. Era Kim che si lamentava, riportandolo alla realtà –Cambiamo posizione, dai, vengo io sopra che ti sento di più-, gli disse, liberandosi dalla sua stretta e spingendolo sul letto, quindi si sedette su di lui, piantando il cazzo ben dentro la sua fica e prendendo a dimenarsi.
Val l’attirò a sé, alzando la testa quel tanto che bastava per farsi ballonzolare sulla faccia quelle tette così abbondanti, che prese a trafiggere a colpi di lingua, insistendo soprattutto sui capezzoli appuntiti per l’eccitazione.
Quella psicopatica di Lotte… L’aveva chiamato per dirgli che gli doveva parlare, e senza dargli spiegazione aveva preteso che lui la raggiungesse a casa, seduta stante. In un batter d’occhio fu da lei, credendo che fosse una delle sue solite paturnie che si sarebbero poi risolte in una bella scopata.
-Oh Val, con questa lingua mi fai morire…-. Kim si dimenava sul suo cazzo e Val pensò con soddisfazione che finalmente di lì a poco avrebbe potuto scaricarsi. Aumentò il ritmo. Oramai, un po’ per la rinnovata posizione, un po’ perché la sua mente aveva cominciato a divagare, la soglia dell’orgasmo si era allontanata.
Lotte… subdola come una serpe. Quando arrivò da lei, col cazzo già barzotto nei pantaloni, e lei gli aprì, intimandogli di seguirlo in camera sua; credette, compiaciuto, che sarebbe passata ai fatti in meno tempo del previsto. Invece, appena varcata la soglia della stanzetta, lei si girò, lo guardò negli occhi, e gli annunciò che aveva deciso di lasciarlo.
-Val, sto per venire. Ti prego veniamo insieme…- gli urlò Kim affondandogli le tette sulla testa. Ma ora era lui a non essere pronto. E glielo disse: -No, Kim, non ancora-.
La scostò dolcemente, facendola mettere carponi sul letto, quindi, cingendole i fianchi prese a possederla da dietro.
Lotte… che zoccola. Iniziò a lamentarsi delle sue continue assenze, di come preferiva la compagnia degli amici alla sua, del fatto che non si decideva a sposarla e portarla finalmente via da quella casa. Invano cercò di convincerla a restare con lui. Invano cercò di farla ritornare sui suoi passi, promettendole più attenzione, più cura, impegnandosi persino a sposarla il prima possibile. E quando lui iniziò a carezzarle dolcemente la schiena, cercando con le labbra le sue e spingendola sul letto, lei lo freddò, confessandogli che aveva un altro e che per giunta ci aveva anche fatto all’amore.
Kim gli afferrò una mano, portandosela tra le cosce. In quella posizione aveva bisogno dell’aiuto delle dita per godere e Val lo sapeva. Si allungò su di lei, cingendole i seni con un braccio, proseguendo a tormentarle il clitoride con l’altra mano.
Puttana Lotte… Gli raccontò che durante le sue continue assenze aveva conosciuto questo tipo, che la corteggiava, la faceva sentire desiderata, amata, e lei alla fine aveva ceduto. All’ennesimo fascio di rose che lui le aveva donato, se l’era trascinato in camera e chiusa la porta aveva cominciato a baciarlo.
-Si amore ci sono quasi. Insisti insisti…- Val sentiva le contrazioni della vagina di Kim attorno al suo cazzo. Anche lui c’era quasi e glielo disse –Anch’io Kim. Anch’io sto per venire. Insieme amore, insieme…-.
Quella troia di Lotte. Senza nemmeno spogliarlo, gli aveva raccontato, lei glielo aveva tirato fuori, e, alzata la gonna in vita, il tempo di scostare le mutandine se l’era infilato tutto dentro, aggrappandosi a lui. –Sarà durato una decina di spinte ma alla fine mi ha sborrato dentro!-, gli disse, in faccia, con tutta la cattiveria possibile.
-Sto venendo amore, vengo vengooo…- Urlò Kim, contraendo ritmicamente i muscoli del sesso attorno a quello di Val.
-Anch’io amore, vengo anch’ioooo….-.
Ed anche Val venne, in un profondo, sofferto orgasmo, in un misto di gelosia e di lubridio, immaginando la fica di Lotte farcita dello sperma di quello che, tempo addietro, gliel’aveva portata via.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Corsi e ricorsi:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni